La mafia in Liguria

La mafia in Liguria

Venerdì 09 Novembre 2007 01:00 Anna Canepa
Stampa PDF

Il titolo di questo incontro "La mafia Invisibile" si attaglia perfettamente alla realtà ligure. La Liguria è un lembo di terra, non troppo vasto, confinante con la Francia, con porti importanti quali quelli di Genova,  Savona Vado e Spezia, punto di collegamento tra Nord e Sud. E' lo sbocco al mare per quindici milioni di persone...


E' una terra dura, aspra , ma ricca ; nel nostro territorio, non manca la presenza di un rinomato casino' ; un interessante articolo dei giornalisti Sansa e Preve  comparso su Micromega nel 2006, poneva l'accento sulla  speculazione e sulla possibilità di fare ottimi affari nel campo della edilizia, sulla nuova stagione del cemento da poco inaugurata,  e segnalava una allarmante rete "...difficilmente districabile di rapporti politici, finanziari di potere.. [1]. I dati conoscitivi su mafia e criminalità in Liguria  sono di duplice natura : giudiziari ed investigativi :  mentre quelli giudiziari offrono certezze (anche se poche) nel senso che si basano su risultati concreti ed in particolare pronunce giudiziarie di condanna, di  più difficile lettura paiono quelli investigativi.  Anche se, per vero, negli ultimi tempi anche i risultati investigativi segnano il passo; altre emergenze (v. terrorismo),  criminalità comune (che è poi la criminalità percepita dal cittadino e da questo ritenuta più allarmante),  hanno forse distolto le forze di Polizia, sempre esigue nel numero, dal portare avanti indagini penetranti ( da svolgersi per lo più nel campo economico ) ; la legislazione premiale restrittiva  ha  poi portato ad esaurimento   l'essenziale contributo dei "Pentiti".   Il distretto della Corte di Appello di Genova, per il momento, per fortuna, non conosce la invasività delle organizzazioni criminali come nelle realtà meridionali : migliori condizioni economiche e la  indipendenza caratteriale dei liguri  (che hanno cercato in genere di dominare, piuttosto che essere dominati!) hanno reso il tessuto sociale della Liguria non particolarmente permeabile a tale tipo di condizionamenti. Un dato è  certo :  le organizzazioni criminali presenti sul territorio  sono "orientate piu' che ad ottenere un diretto ed immediato controllo del territorio,piuttosto alla conquista di mercati e riferimenti logistico-strategici per la gestione dei traffici illeciti " ( v.relazione della DNA sulla Criminalità in Liguria anno 2006) Ovviamente ciò non significa  che non possano cogliersi segni allarmanti di processi evolutivi del fenomeno, anzi.  Il  territorio infatti,  per la conformazione geografico-economica sopra delineata, ha attirato ed attira l'interesse di numerose e variegate realtà criminali. Si possono infatti segnalare :  infiltrazioni penetranti della MAFIA SICILIANA : la sussistenza di "Decine mafiose" nel capoluogo è riconosciuta da pronunce passate in giudicato; in particolare la   sentenza del Tribunale di Genova del 19 luglio 2002, con la quale, concludendo una lunga e complessa vicenda (proc. c. Agosto Filippo + 85) si è affermata l'esistenza e l'operatività nel territorio genovese di un sodalizio armato di tipo mafioso, diretta emanazione di Cosa Nostra (e, segnatamente, della famiglia di Caltanissetta facente capo a Giuseppe, "Piddu", Madonia), articolato in "decine" aventi ciascuna relativa autonomia e complessivamente finalizzato alla commissione di omicidi ed al controllo (con metodi di intimidazione e violenza) dei mercati locali degli stupefacenti e del gioco d'azzardo.  E' stata infatti  confermata attraverso plurimi esiti processuali, "l'efficacia di un'intensa azione repressiva che, se è valsa a ridurre grandemente la capacità di aggressione di quelle strutture tipicamente mafiose, non ne ha, tuttavia, come confermato dalle più recenti acquisizioni investigative, azzerato le capacità operative, tuttora persistenti nella gestione dei mercati illegali degli stupefacenti e (soprattutto, anzi, per le sue tendenziali connotazioni monopolistiche) del gioco d'azzardo dell'area metropolitana di Genova, anche in ragione della perdurante capacità di manovra degli affiliati rimasti in stato di libertà" ( relazione DNA 2003 ); forte rischio di infiltrazione criminale legato al radicamento in Liguria  di importanti ramificazioni della ‘NDRANGHETA, in stretto legame con le comunità di provenienza: sul punto importanti segnali si sono colti da numerose indagini che purtroppo non hanno avuto sbocco processuale.  L'affermarsi della  ‘Ndrangheta'  è stato infatti possibile attraverso una particolare capacità  di quella associazione, di radicarsi profondamente in ogni territorio di espansione, attraverso la riproposizione delle strutture originarie, in maniera tale da riprodurre, anche fuori dei territori di origine, le medesime condizioni di attività e di sviluppo del territorio di provenienza. Come è noto, in Liguria la presenza calabrese è legata alla rinascita economica del secondo dopoguerra, quando si  e verificato un rilevante afflusso di immigrati dal Meridione attirati dalla attività di florivivaismo, dalla possibilità di lavorare nella vicina Francia e dalla apertura di cantieri, primo fra tutti quello per la costruzione della autostrada. In LIGURIA, in anni recenti, sono stati monitorati numerosi soggetti presenti a Genova e province,  tutti  di origine calabrese collegati alla associazione di riferimento.L'assetto delle organizzazioni indagate è risultato, abbastanza variegato e sostanzialmente riferibile  a varie componenti territoriali.  L'aspetto problematico della vicenda, che ha portato a concludere per l'archiviazione del procedimento penale aperto sulla base di quelle indagini , è stato  la mancata riferibilità ai gruppi così individuati, di attività illecite esercitate in forma associata e con metodo mafioso, così come richiesto dalla costante rigorosa giurisprudenza in materia. La sensazione emersa dalle complesse indagini, per quanto riguarda il nostro territorio è quella di un coinvolgimento diretto nell'ambiente criminale di provenienza da parte dei protagonisti, che  hanno dimostrato tutti profonda conoscenza delle regole di comportamento, di relazione, dei rituali e delle cariche mafiose, pur poi muovendosi nell'ambito del nostro territorio in maniera apparentemente a se stante e con interessi eterogenei. Quanto emerso,  da quelle indagini, al di là dell'esito processuale momentaneo appare  però tutt'altro che tranquillizzante:  si è accertata infatti  la presenza di strutture compartimentate tipiche della Ndrangheta e cioè rigidamente organizzate, di cui non sono state accertate attività illecite continuative, quanto piuttosto, di supporto logistico ( per i latitanti , gli investimenti, il riciclaggio  ) alla casa madre del Sud;  quello che non è emerso è una continuativa attività  rilevante all'esterno e percepita come mafiosa dalla collettività  ( episodi sporadici si, ma non sufficientemente sintomatici). Si è accertata sicuramente la sussistenza di più strutture qui come in Calabria, orizzontalmente organizzate, aventi per lo più la natura di strutture di servizio ;  è stata così accertata l'esistenza, di almeno quattro "locali" (unità territoriale minima di riferimento ) :  - uno operante in Genova; - un altro attivo nella zona di Levante e più precisamente in Lavagna;  - uno in Ventimiglia (IM) ( riferibile per lo più a soggetti operanti nella zona della Piana di Gioia Tauro) ;- ed un quarto in Sarzana (SP);- si è potuto assistere in diretta, alla progettazione della formazione di  altro "locale" in Busalla ; La già evidenziata posizione geografica della Liguria, essenziale punto di collegamento per i suoi porti, tra il nord ed il sud d'Italia, e strategica in relazione alle frontiere con la vicina Francia meta a sua volta di immigrazione,ha favorito il mantenimento di una "area di garanzia" per i calabresi residenti in Liguria e quelli residenti in Calabria. Quello che con allarme deve rilevarsi è una accurata opera di mimetizzazione sociale, da cui  è conseguita una estrema difficoltà nella raccolta di prove ( in sintesi, non si deve creare allarme sociale, è bene che la collettività sia tranquilla) . Le più recenti acquisizioni investigative a livello nazionale peraltro ci hanno confermato come la `Ndrangheta abbia conquistato, ormai da qualche decennio, la leadership incontrastata nel settore del traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed in particolare in quello della cocaina, grazie ai collegamenti diretti con i fornitori colombiani e boliviani ed alla presenza, all'interno stesso dei cartelli colombiani, di suoi esponenti grazie ai quali essa può gestire l'acquisto, il trasporto e la distribuzione in tutta Europa della droga, con la conseguente possibilità di inimmaginabili profitti sul piano economico e di successivo reimpiego sui mercati finanziari di tali profitti. Non a caso, GENOVA  è stata porto di introduzione, nel 1994 del più grosso carico di cocaina  arrivato in Europa dal Sudamerica per conto di un cartello Colombiano-siculo-calabrese (5000 kg.)  La Liguria ancora, come evidenziato, confina, con la Francia, a sua volta,  uno dei paesi di più antico, importante e stabile insediamento di `Ndrangheta, tanto da essere indicata da alcuni collaboratori di giustizia come sede di numerosi "locali", presenti soprattutto nel Sud, ed in particolare a Mentone, Marsiglia, Nizza, Tolosa.  A tale proposito, basti considerare come sia ormai stata accertata in varie indagini, la presenza di un organismo denominato "camera di controllo" avente il compito di coordinare le presenze, gli arrivi ed i transiti ( in Liguria siffatto compito lo  svolge il "locale" di Ventimiglia). La "camera di controllo" infatti è una sorte di struttura di collegamento in grado di assicurare stabilità di rapporti, sinergie logistiche ed operative, strutture integrate, a sostegno di una serie di attività di vario tipo, che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti, alle attività di usura che si muovono abitualmente intorno alle case da gioco, al riciclaggio di proventi illeciti in attività commerciali e nell'acquisto di beni immobili, e infine al dorato rifugio di latitanti eccellenti. Le fonti investigative sulle quali si fondano le valutazioni sopra riferite sono assai numerose e non è possibile in questa sede darne conto integralmente.  Basti tuttavia sapere che si tratta di risultanze che partono dagli anni ‘70 e proseguono secondo una linea di tendenza mai interrotta sino ai nostri giorni, a riprova che non di collegamenti occasionali si tratta, ma di scenari in qualche modo stabili, consolidati, verificati nella loro comprovata redditività ( v.relazione DNA).  E' questo in sostanza il motivo per il quale tali presenze costituiscono un pericolo reale per le comunità presso le quali esse si realizzano, non già perché sono immediatamente operative nella realizzazione di specifici reati, ma in quanto precostituiscono le condizioni per una serie indeterminata di attività criminose, delle quali costituiscono la premessa, il supporto, la struttura di base. ( relazione DNA) A conferma di quanto affermato i numerosi arresti di latitanti, in Francia [2]:   Oltre alle evidenziate finalità di assistenza,  le proiezioni delinquenziali dei singoli gruppi di Ndrangheta,  peraltro paiono per lo più orientate  come si è detto verso finalità di riciclaggio e reinvestimento speculativo . Il dato più allarmante, per il pericolo di commistioni e contaminazioni,  è l'espansione della dimensione affaristico\corruttiva di questi gruppi in attività economiche legali ovvero una contiguità con ambienti imprenditoriali e finanziari della regione. Le vicende in cui sono stati coinvolti gli amministratori di ridenti cittadine come Sanremo, Ospedaletti, Arma di Taggia sono estremamente preoccupanti  ( incendi dolosi, proiettili dentro buste anonime, colpi di pistola esplosi di notte nei confronti di attività commerciali etc.) e stanno evidenziando il sopravanzare di gruppi imprenditoriali-politico-affaristici inclini ad abusare del potere pubblico per conseguire profitti illeciti. L'assoluto progressivo degrado del Ponente ligure ( realtà da cui provengo e quindi ben conosciuta anche come cittadina), la sua costante meridionalizzazione nel modo di interpretare la P.A. come approccio o meglio, come mancanza di approccio etico [3],ha portato sicuramente da un lato  povertà culturale,  e dall'altro  grande spregiudicatezza. Non si  deve dimenticare a proposito, la vicenda TEARDO, che negli anni 80 ha visto l'allora presidente della regione Liguria, Alberto Teardo, coinvolto in un sistema di racket e tangenti.  In altre realtà la corruzione e lo scambio di voti hanno portato la classe dirigente in braccio alla mafia.  E' importante  non dimenticare che Criminalità Organizzata non  è solo violenza, estorsioni, omicidi, ma è sopratutto, nelle realtà come la nostra, penetrazione nella economia legale e nel mercato attraverso il riciclaggio del denaro; ed è bene ricordare che è attraverso lo strumento dell'appalto e sopratutto del subappalto che la economia legale viene pesantemente infiltrata e condizionata da quella illegale.    E quindi, quella colata di cemento, che con la benedizione trasversale di tutte le forze politiche, sta per abbattersi sulla Liguria, in particolare attraverso la costruzione dei porticcioli turistici ( e degli insediamenti connessi [4])  dovrebbe essere oggetto di grande preoccupazione, per non dire allarme. ***** In Liguria  inoltre vi sono stati segnali di una riemersione di aggregazioni di natura camorristica  nelle province di La Spezia e Massa, con riferimento per lo più alla illecita gestione del gioco d'azzardo. In Sanremo  vi sono segnali di un avvicinamento tra gruppi legati alla Camorra e Calabresi  ( nella gestione del lucrosissimo fenomeno della contraffazione, attività di altissima redditività,basso rischio ed elevata domanda),attività che viene portata avanti attraverso lo sfruttamento di manodopera extracomuitaria (senegalesi) con il monopolio dei mercati di Sanremo e Ventimiglia .  Anche questa attività, da molti sottovalutata, è da considerarsi come punto di snodo tra l'economia sommersa, la criminalità diffusa e l'attività della C.O.  Da ultimo si segnala anche con le stesse caratteristiche il traffico di auto verso paesi extracomunitari che passa attraverso gli snodi portuali liguri.  ***** Quanto alla emersione nel nostro territorio  delle cosiddette "nuove mafie" con riferimento alla criminalità organizzata non riferibile alle mafie storiche fino ad ora prese in considerazione, si evidenzia  come allarmante l' evoluzione delle strutture e delle attività di GRUPPI CRIMINALI ALBANESI ormai da anni attivi nel settore dello sfruttamento della prostituzione e del traffico degli stupefacenti, verso moduli organizzativi tipicamente mafiosi.  Anche qui irrilevanti i risultati processuali : è stato  celebrato un dibattimento relativo ad una pericolosa organizzazione criminale capeggiata da soggetti albanesi, la quale, attraverso una di rete di complicità e connivenze in progressiva dilatazione, ha esteso il proprio raggio d'azione su larga parte del territorio nazionale oltre che nello Stato di origine. Le indagini che purtroppo non hanno avuto un buon esito processuale, hanno però rilevato peculiari capacità di contrapposizione violenta nel confronto con i gruppi rivali e di intimidazione interna ed esterna (perseguiti attraverso il ricorso sistematico a brutali forme di violenza sulle giovani vittime dello sfruttamento e persino all'omicidio, come rivelato da efferati omicidi compiuti da affiliati all'organizzazione ) e di una  imponente accumulazione finanziaria destinata ad alimentare sia il traffico di droga che articolati programmi di reinvestimento speculativo in Albania, oltre che a sostenere la propria espansione criminale ( relazione DNA anno 2003)  Nel controllo e nello sfruttamento dei flussi migratori illegali, va rimarcato il ruolo di GRUPPI CRIMINALI ORGANIZZATI DI ORIGINE CINESE, (per tutti, un procedimento penale risalente al 1999, relativo a casi di sequestro a scopo di estorsione di cittadini della Repubblica polare cinese clandestinamente introdotti nel territorio dello Stato attraverso la frontiera italo-slovena posti in essere da affiliati all'organizzazione criminale cinese denominata "Società del sole" avente diramazioni in Lombardia ed Emilia, ma anche in altri stati europei ). Va, infine, ricordato il rilievo della CRIMINALITÀ DI ORIGINE NIGERIANA nel campo dello sfruttamento della prostituzione in alcune zone del capoluogo, ancorché vada parimenti segnalata l'assenza, allo stato, di iniziative di contrasto coerenti con la prospettazione dell'esistenza di fenomeni di criminalità organizzata e, dunque, con l'esigenza di programmi investigativi tesi ad individuarne e paralizzarne strutture e risorse finanziarie.  Il crescente ruolo delle organizzazioni criminali nigeriane nell'importazione e nella successiva distribuzione di cocaina destinata al ricco mercato genovese è oggetto invece di ampia ricostruzione investigativa così come è attualmente oggetto di ricostruzione investigativa l'azione sul mercato genovese dell'hashish e della cocaina di GRUPPI DELINQUENZIALI DI ORIGINE MAGHREBINA .

Allo stato, nel capoluogo, uno dei fenomeni di maggiore allarme sociale e di devianza anche minorile  è rappresentato dalla presenza di bande di soggetti sudamericani , per lo più di origine ecuadoriana, dedita per il momento a reati "minori" o comunque contro il patrimonio e non ancora in forma organizzata; il fenomeno però è in crescita ed estremamente allarmante se non adeguatamente compreso. *****  

[L'intervento della Dott.ssa Anna Canepa si è svolto al Convegno "La mafia invisibile Criminalità organizzata al Nord Controllo del territorio e potenza economica" del 9-10 Novembre 2007 a Milano, promosso da Omicon]



 



[1] Liguria : l'Unione fa il cemento. Di Marco Preve e Ferruccio Sansa in  Micromega n.5\2006

[2] Nei primi anni ‘80, venne infatti arrestato uno dei più pericolosi esponenti della `ndrangheta reggina, Paolo DE STEFANO, a Cap d'Antibes; FACCHINERI Luigi, inserito tra i 30 latitanti più pericolosi, è stato catturato a Nizza il 31 agosto 2002. Nel 1993 venne arrestato nei pressi di Nizza, il latitante D'AGOSTINO Arcangelo (classe 1939), di Delianova (RC), pericoloso esponente della cosca PIROMALLI di Gioia Tauro, ritenuto responsabile di sequestro di persona. Di maggiore rilievo a fini investigativi la cattura nel 1997 in Antibes di ROSMINI Natale, esponente di spicco della cosca omonima, contrapposta durante la guerra di mafia di Reggio Calabria a quella dei DE STEFANO. Il ROSMINI è stato, tra l'altro, condannato alla pena dell'ergastolo quale mandante dell'omicidio dell'ex presidente delle Ferrovie dello Stato LIGATO Ludovico. Ancora da segnalare è l'arresto, sempre a Nizza, di MOLLICA Antonio da Melito Porto Salvo (RC), esponente della cosca IAMONTE, con propaggini operative in Liguria ed in particolare nel Ponente ligure. Altro arresto da segnalare, avvenuto  in Francia è quello, degli inizi del 1999di GULLACE Carmelo, esponente della cosca mafiosa dei RASO - GULLACE - ALBANESE  

[3] Vds.F.Carrer : Rapporto di Ricerca sulla realtà socio-economica-criminologica della città  di Ventimiglia - 2006

[4]  VDS. Sansa e Preve in MicroMega 5\2006 .... Quindici i progetti in via di approvazione o realizzazione : 9.807 posti barca; 37.822 metri cubi di edilizia residenziale;51.601 metri cubi di uffici e negozi; 19.122 di alberghi; 33.918 per l'artigianto  e 11.007 posti auto ; le località interessate : Ventimiglia, Bordighera, Diano Marina, Alassio, Loano, Savona, Albissola, Varazze, Arenzano, Santa Margherita, Portovenere, per citarne solo alcune