Il 4 ottobre scorso con Varazze in provincia di Savona (dove vi erano due criticità causate in un versante dagli omessi interventi a seguito degli incendi e sull'altro a seguito invece di lavori di scavo e costruzione con operanti la società del clan Pellegrino e quella della famiglia Fotia) anche il ponente di Genova è stato colpito. Non solo è stato il caso di Arenzano e Cogoleto con i resti tossici al cromo della Stoppani - come documentato da Molinari su Savonanwes - ma vi è stato anche il caso clamoroso delle terre a valle di Scarpino, ovvero a valle dell collina della discarica...
Sul versante verso Borzoli, ovvero a Fegino la strada è stata sommersa da fango e detriti... mentre sul versante di Sestri Ponente indubbiamente si può dire che non si è trattata di un alluvione“normale”, ovvero di un alzarsi progressivo del livello dei torrenti che quindi esondano. No, è stata un'onda che è scesa all'improvviso da monte... come se l'acqua si sia raccolta da qualche parte, frenata come da una diga e poi liberatasi per il confluire delle acque meteoriche lì dirottate da qualcosa. E lì a monte di Sestri Ponente, del Chiaravagna, vi è stato, senza dubbio un intervento che ha modificato l'ambiente e quindi il deflusso delle acque che mai, prima, avevano causato tanto danno. Lì, a monte, è stata non solo ampliata più volte la discarica di Scarpino, ma è stata anche costruita una nuova ampia strada per i camion per e dalla discarica dell'Amiu.
Ed in attesa di sapere se la Procura di Genova ha già acquisito tutta la documentazione degli interventi a monte di Sestri Ponente, e quindi anche tutta la documentazione (compresa di relazioni geologiche) sulla nuova strada per Scarpino, al fine di verificare se quell'intervento sia la causa così da evitare che il disastro si ripete, guardiamo a valle, al post-
disastro colposo... cioè all'emergenza.
Ebbene una delle principale società incaricare con la classica procedura per le emergenze, ovvero con incarichi assegnati fuori da qualsiasi gara pubblica, vi è la ormai nota ECO.GE dei Mamone. E questo è un dettaglio degno di nota considerando che su tale società è ormai ufficialmente assodato che esistono gravi elementi indiziari di mafiosità... visto che i Mamone sono famiglia legata ed imparentata alla cosca dei Gullace-Raso-Albanese, da anni indicati dalla DIA come famiglia della 'Ndrangheta ed al centro di molteplici indagini della Procura della Repubblica per corruzione, reati ambientali, turbative di incanto e fondi neri.
Chissà se la DDA di Genova si è mossa su questa “emergenza” per contrastare le infiltrazioni mafiose nei lavori d'urgenza. A quanto pare si può dire di no... praticamente come non si è mossa dopo che la DIA segnalò (febbraio 2010) al procuratore aggiunto Scolastico del tentativo da parte dei Mamone di corrompere un magistrato. Certo la DDA di Genova vive momenti difficili, visto che dopo le pubblicazioni che abbiamo effettuato sul proc. Scolastico (
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3), questi non risulta più alla DDA e non risulta più come coordinatore della DDA stessa. Non risulta più dal sito del Csm, come abbiamo recentemente ricordato, ed in Procura si dice che non sia stato rimosso perché non sarebbe mai stato alla DDA e che quindi svolgeva il ruolo di coordinatore solo “informalmente” (fatto al quanto strano, anomalo e, permetteteci, preoccupante per una DDA importante come quella che ha competenza su tutto il territorio ligure).
La situazione genovese e ligure dovrebbe imporre una DDA al pieno dell'organico ed un coordinatore esperto di questo settore... ed invece, escludendo il procuratore capo dr. Lalla che andrà in pensione a brevissimo, alla DDA di Genova vi sono ora solo due magistrati, bravi ma solo due... il dr. Panichi ed il dr. Franz (che tra l'altro potrebbe – ed auspichiamo possa davvero – diventare il procuratore capo di La Spezia dove potrebbe svolgere un ottimo lavoro).
Noi dicemmo che il proc. Scolastico, alla luce della sua esperienza alla guida della Procura di Savona, si era dimostrato inadatto a ricoprire il ruolo di coordinatore della DDA... qualcuno pensò diversamente e Scolastico si presentava e veniva presentato come "coordinatore"... ed ora,
dopo i “risultati” che abbiamo recentemente elencato, nel silenzio generale, quell'incarico di "coordinatore" - con cui è stato presentato per mesi - non risulta averlo più. Ed intanto le mafie continuano nel dilagare e le singole Procure liguri sono sole su questo fronte da ponente a levante... ed intanto alla prima “emergenza” le società che si vedono aggiudicare gli incarichi sono proprio quelle su cui dovrebbe porre la sua attenzione ed azione la DDA.
Potrà in tempi rapidissimi la DDA di Genova avere un organico di sostituti competenti a pieno ed un coordinatore di esperienza? Ed è così anomalo chiedere che il CSM si muova anche per garantire che a Genova non resti vacante il posto di Procuratore Capo, una volta che il dr. Lalla andrà in pensione, con un magistrato di alto profilo e la cui autorevolezza, indipendenza ed autonomia sia indiscussa? Le mafie in Liguria sono ben radicate da decenni ed operano non solo nei settori prettamente "criminali" ma soprattutto nell'economia e nella politica, condizionando il voto e le scelte delle Pubbliche Amministrazioni e delle Società pubbliche e partecipate. Serve una Procura di Genova funzionante a pieno regime ed una DDA decisa e svincolata dalla vecchia logica per cui si debba colpire solo "il braccio", il volto "violento", tralasciando il volto degli affari, ovvero quella "mafia pulita", che se colpita metterebbe in discussione quegli equilibri politico-economici (e finanziari) che ha contribuito a consolidare, trasversalmente.