Ricordate l'articolo "Andora, ecco l'esempio della "sudditanza" ai FOTIA (e prima tre "pillole" andoresi)"?
Non è arrivata nessuna replica. Nessuna richiesta di precisazione. Nulla di nulla, da nessuna delle ditte citate nell'articolo, a partire dalla SCAVO-TER dei FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), e nemmeno dal COMUNE DI ANDORA che pure, per selezione dell'amministrazione del sindaco Franco FLORIS vanta compe "ufficio stampa" niente meno che il giornalista dell'ANSA che si occupa per l'ANSA stessa di tutto il savonese.
Nell'articolo, come tra poco vedremo, ci sono fatti inconfutabili che le ulteriori verifiche effettuate dimostrano ancora più gravi, a nostro avviso, di quanto avevamo scritto. Ebbene come detto, nulla è mai giunto in merito dai diretti interessati alla Casa della Legalità, ne tanto meno è stato mai notificato nulla, né di querele, né di citazioni, ne di art. 700. Nulla di nulla...
Oggi però apprendiamo da Il Secolo XIX di Savona che sarebbe stato accolto un ricorso contro quell'articolo presentato dalla SCAVO-TER assistita dall'avvocato ROMANI e dall'avvocato RICCO (già legale storico del boss Antonio FAMELI (della cosca dei PIROMALLI) e dei FAZZARI-GULLACE (della cosca dei RASO-GULLACE-ALBANESE). Titola il Secolo XIX "SCAVOTER - Accolto ricorso contro Casa della legalità" che poi prosegue con: "Savona. Eliminare dal sito internet gli articoli sui lavori effettuati ad Andora. Ieri in Tribunale il giudice Princiotta ha accolto il ricorso presentato dalla ditta SCAVO-TER (ora FOTIA GROUP) tramite gli avvocati Romani e Ricco, contro la "Casa della Legalità" sugli articoli di luglio riguardo al restauro del ponte Moltedo. "Le espressioni utilizzate nel sito e la documentazione fotografica non posso ritenersi aderenti allo stato dei fatti ed hanno una obiettiva portata denigratoria sull'attività della SCAVOTER e sulla sua immagine professionale".
Ora la questione è semplice: il giudice Alberto Princiotta, che segue le cause di sfratto, come può adottare un provvedimento senza che sia data la possibilità alla controparte di produrre gli elementi che dimostrano la fondatezza ed attinenza alla realtà di quanto scritto e pubblicato? Vale solo la parola dei FOTIA? Parrebbe di si... visto che manco il "provvedimento" di cui scrive il quotidiano è stato notificato. Ma noi a questo punto, visto che sino a prova contraria esistono dei Codici e delle Procedure, andiamo avanti ed anzi riprendiamo proprio questa questione e qualche altra "bazzecola" sui signori della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
Andiamo con ordine.
I FOTIA, come abbiamo già ampiamente documentato, a Savona sono cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, cioè 'NDRANGHETA. Ne abbiamo già scritto più volte... Era il 7 aprile 2010 quando indicammo alcuni degli affari di lor signori, con l'articolo "Tra cave e cantieri ecco la Scavo-Ter dei Fotia", dove parlavamo dei cantieri FERROVIAL e della CAVA RIANAZZA a Cosseria... Un approfondimento sul chi sono, con nomi, cognome, parentele ed affari, sotto il titolo "I Fotia, cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, a Savona tanto amati..." lo abbiamo pubblicato il 27 agosto 2010... dopo "l'incontro" (chiamiamolo così), alla presenza di tre pattuglie delle Forze dell'Ordine (due della Polizia di Stato ed una dell'Arma dei Carabinieri) intervenute dopo la nostra chiamata, a Vado Ligure. Qui, oltre ad indicare gli ottimi affari che con il pubblico ed i grandi colossi cooperativi, abbiamo indicato quelle parentele "indicibili" che nessuno pareva, nel savonese, aver il coraggio di dire e pubblicare. Noi le abbiamo messe in fila, così come, in quell'occasione, abbiamo ripercorso le vicende giudiziarie del capofamiglia Sebastiano FOTIA e del suo primogenito, Pietro FOTIA, con quel procedimento per il regolamento di conti in pieno giorno, nel centro di Savona, che lo portò prima in carcere e poi assolto, dopo che i testimoni, intimiditi, come si legge dalla cronaca di quel processo, ritrattarono le loro dichiarazioni.
Non bastava ancora forse. A Savona tutti, ancora, tacevano... e loro sfruttavano il silenzio omertoso che altri non osavano violare. Così davanti al negazionismo degli stessi FOTIA, abbiamo risposto, ancora una volta noi. Il 23 dicembre 2010 con l'articolo "Sequestri per la Scavo-Ter ed un arresto in casa Fotia..." dove si raccontava sia dei sequestri nei cantieri dell'ex METALMETRON di Savona (dove lavoravano/lavorano per la UNIECO) e nelle discariche dei BAGNASCO a Paleta dove i FOTIA conferivano (come abbiamo documentato con video e immagini), sia dell'arresto a casa di Donato FOTIA del cognato VERSACI Mario a seguito dell'Ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla DDA di Reggio Calabria per l'Operazione "REALE 3", relativa al condizionamento del voto alle elezioni regionali in Calabria del 2010. E di nuovo, il 26 marzo 2011, quando di nuovo negavano persino di essere citati negli atti ufficiali dell'Antimafia e noi li abbiamo smentiti documenti alla mano, ma anche pubblicando i particolari di un summit tra i FOTIA ed i MAMONE a margine del funerale del Francesco FAZZARI della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, con l'articolo "FOTIA della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI da Savona con furore".
Poi è scattata l'operazione DUMPER che ha portato in carcere Pietro FOTIA, rivelatosi l'amministratore "di fatto" della SCAVO-TER, e, con altri, il Roberto DROCCHI, esponente del PD e funzionario del Comune di Vado Ligure. In quell'occasione, dopo la pubblicazione integrale dell'Ordinanza di custodia cautelare [], abbiamo pubblicato, il 17 maggio 2011, l'articolo "Sui FOTIA, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, chiudiamo la partita?". In questo caso abbiamo pubblicato, anche la ricostruzione grafica dei legami parentali dei FOTIA, così che fossero inequivocabilmente chiari a tutti, ma soprattutto mettendo in evidenza, di nuovo, gli affari... Quelli con i cantieri delle cooperative rosse, quelli con il Comune di Savona e di Andora, a guida centrosinistra, così come quelli con la Provincia a guida centrodestra... sino a quelli ad Alassio... Si ricostruiva al dettaglio gli appalti e la cessione di una palazzina del Comune di Savona, così come i lavori (direttamente) affidati ai FOTIA dall'amministrazione FLORIS e si ricostruiva anche un po di storia sulla società cooperativa ABIT-COOP dove, nel Cda, siede il cugino dei FOTIA, ovvero quel FORTUNATO Raffa che già era stato - con l'amministrazione GIACOBBE (PD) - consigliere comunale a Vado Ligure.
Mentre "Il Secolo XIX" li mise al bando (finalmente) e dichiarò, per editoriale del proprio direttore, che non avrebbero più pubblicato pubblicità a pagamento delle società dei FOTIA [in coda pubblicato qui], "LA STAMPA" qualche mese dopo pubblicava la smentita di una notizia che non aveva mai dato e dava spazio ad una sorta di "autocertificazione antimafia" dei FOTIA. Il 10 luglio 2011 nuovamente abbiamo replicato e smentito quell'autocertificazione da barzellettiere. Abbiamo inviato un comunicato stampa al quotidiano "LA STAMPA" che non è stato - guarda che caso - pubblicato e manco ripreso in parte. Pubblicammo tutto noi, direttamente, perché alle bufale bisogna rispondere. Lo abbiamo fatto con l'articolo "I FOTIA non sono "legati" alla 'Ndrangheta, sono 'Ndrangheta!" dove in sintesi riproponevamo il loro "curriculum".
Nel frattempo i FOTIA hanno avuto qualche problemino perché diventava difficile, dopo che chi fossero realmente emergeva ormai rompendo la cappa di silenzio omertoso che per troppo tempo li aveva avvolti e protetti. Così iniziarono a cancellare dai loro mezzi il marchio che prima ostentavano, quello "SCAVO-TER" per lasciare nel più completo anonimato i propri camion ed escavatori. Sono spariti dal cantiere degli Erzelli a Genova, quello della "Genova Hi-Tech", accanto alla ECO-GE dei MAMONE ed alla BIELLA SCAVI. Lì operavano quasi nell'invisibilità più totale, visto che nel cartello cantiere non risultava alcun subappalto a loro affidato... e di lì sparirono in un lampo.
Poi, il 27 luglio 2011, abbiamo pubblicato l'articolo "Andora, ecco l'esempio della "sudditanza" ai FOTIA (e prima tre "pillole" andoresi)" dove analizzavamo, pubblicando integralmente i documenti del COMUNE DI ANDORA, l'appalto per il "RESTAURO DEL PONTE MOLTEDO".
Scrivevamo questo:
"Sulla sponda del torrente Merula viene autorizzata l'apertura di un Centro di Betonaggio. Viene fatto con una semplice Dia. Il Comune non si oppone e non si pone il problema che un centro di betonaggio lungo la sponda del torrente - praticamente "nel" torrente - non ci deve stare. Pare pure che nelle progettazioni depositate in Provincia, relative al Centro di Betonaggio, fosse stato omesso un dettaglio: la presenza del torrente! Dopo che questa "bazzecola" viene a galla, per l'accesso agli atti compiuto da alcuni cittadini presso la Provincia, allora e solo allora l'Amministrazione FLORIS fa una parziale retromarcia e dice che andava bene, ma non andava bene e così avvia un contenzioso non sul Centro di Betonaggio lì, ma su una parte del Centro di Betonaggio."
Ed ancora:
"Nel frattempo le betoniere ed i camion che devono raggiungere la struttura dominata dalla targa "Calcestruzzi spa" hanno un'unica via d'accesso: il PONTE MOLTEDO.
Quel ponte, che serve anche una piccola frazione di abitato, ha una portata limitata di 12 t. Così recitava il cartello arrugginito che era vi era collocato... ed una betoniera o camion carico di servizio ad un centro di betonaggio ha un peso ben superiore. Il rischio è il cedimento... Quindi che succede? Succede che, nel 2007, l'Amministrazione di FLORIS, prevede l'intervento sul PONTE MOLTEDO per aumentarne la portata... naturalmente a costo gravante sul Ente pubblico!
In data 19 aprile 2007, con Determinazione Dirigenziale n. 278 [] il funzionario del COMUNE DI ANDORA, geom. Ugo MELA, da incarico per "Lavori di Manutenzione straordinaria del PONTE DI MOLTEDO e del Ponte Serafina Marchiano..." allo Studio associato di Ingegneria e Geologia Marchiano, Torri e Vezzano, per un importo pari a 11.016,00 euro. Nella determina di incarico si legge che "si rende necessario provvedere ad affidare un incarico per la verifica statica del PONTE DI MOLTEDO...".
In data 17 luglio 2007 alle ore 9:00 la Giunta Comunale di ANDORA (presenti: sindaco FLORIS, vice sindaco Giovanna RISSO, assessori: Franco BRUNO, Maria CASTIGLIA, Alessandro CIBIEN e Claudio MAZZOLENI), con Delibera 120 approva ad unanimità il "PROGETTO PRELIMINARE" per il restauro del PONTE MOLTEDO, così come elaborato dall'Ufficio Tecnico dello stesso COMUNE DI ANDORA. Prevede un finanziamento dell'opera per 110.000,00 euro.
[]
In data 17 luglio 2007, alle ore 9:00 (ovvero in contemporanea?), la Giunta Comunale di ANDORA (presenti gli stessi sopra riportati), con Delibera 121 approva ad unanimità il "PROGETTO DEFINITIVO" per il restauro del PONTE MOLTEDO, così come elaborato dall'Ufficio Tecnico dello stesso COMUNE DI ANDORA. Prevede un finanziamento dell'opera per 111.639,35 euro. Nella tabella del quadro economico dell'opera si legge che l'importo lavori è pari a 78.774,96 euro, con lavori a base d'asta per a 83.552,96 e totale lavori soggetti a ribasso d'asta pari a 78.774,96.
[]
Quindi, in data 24 luglio 2007, alle ore 9:00, la Giunta Comunale di ANDORA (presenti gli stessi delle delibere precedenti già riportati), con Delibera 129 approvano ad unanimità il "PROGETTO ESECUTIVO" per il restauro del PONTE MOLTEDO. Si conferma un finanziamento dell'opera per 111.639,35 euro. Nella tabella del quadro economico dell'opera si legge che l'importo lavori è pari a 78.774,96 euro, con lavori a base d'asta per a 83.552,96 e totale lavori soggetti a ribasso d'asta pari a 78.774,96.
[]"
Fatti incontestabili. Una ricostruzione cronologica di fatti. Così come quanto veniva di seguito, ovvero:
"In data 2/11/2007 con Determinazione Dirigenziale Settore Lavori Pubblici n. 53 (n. 744/generale del 07/11/2007), il Responsabile U.T.C. - Lavori Pubblici, Geom. Ugo MELA, procede ad "Affidamento in economia mediante procedura negoziata dei lavori di Intervento di restauro del PONTE MOLTEDO. Approvazione verbale di gara e bozza di contratto. Aggiudicazione definitiva alla ditta SCAVO-TER".
Nella Determina si legge che "trattasi di lavori di manutenzione di importo inferiore a € 100.000,00 è consentita l'esecuzione in economia" e "alla procedura negoziata sono state INVITATE con nota 35620 del 04/10/2007 n. 15 ditte". Si legge quindi che "in data 22/10/2007 si è tenuto l'espletamento della gara dal quale è risultata aggiudicataria la ditta SCAVO-TER SRL, avente sede legale in via Bertola 1, 17047 Vado Ligure, Codice Fiscale 01252170095, la quale ha offerto il ribasso del 15,500% rispetto alla base d'asta, per un importo contrattuale di € 71.317,49 di cui € 66.539,49 per lavori ed € 4.778,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso".
Con tale assegnazione il quadro economico dell'opera cambia ed è il seguente:
66.539,49 € somme per lavori al netto del ribasso d'asta
4.778,00 € oneri per la sicurezza
subtotale somme a disposizione 40.321,86 contro i preventivati 28.116.39 €.
[]
Il COMUNE DI ANDORA pagherà alla SCAVO-TER SRL dei FOTIA: 60.500,00 € con mandato di pagamento 20080003239 del 15/10/2008 più 12.430,68 € con mandato di pagamento 20080003601 del 13/01/2008."
Dati ufficiali e documenti ufficiali, inconfutabili. E siamo andati oltre: "Ed ora viene la questione: i lavori come sono stati eseguiti? Esiste il collaudo dell'opera con verifica sulla portata del PONTE MOLTEDO restaurato?". E dando conto di quanto avevamo appreso:
"Partiamo dal collaudo. Non appare essere stato effettuato alcun collaudo dell'opera!
Questo dato risulta dal fatto che non esiste deliberazione o determina di incarico per effettuazione del collaudo. Inoltre alcuni degli abitanti della zona che hanno chiesto chiarimenti in merito, anche alla luce del fatto che non è più presente alcun cartello indicante la "portata" del ponte, si sono sentiti rispondere che il collaudo non era necessario in quanto i lavori sono stati fatti sulla base del progetto che si basava a sua volta sui calcoli statici eseguiti prima!!!
E che il collaudo non sia stato fatto può anche essere comprensibile perché non lo avrebbe passato, visto che il PONTE MOLTEDO è in condizioni disastrose, come dimostreremo a breve."
Aggiungemmo:
"Il restauro del PONTE MOLTEDO - come vedremo dalle foto - non ha certamente riguardato la struttura portante, in quanto è evidente che i pilastri sono altamente consumati e compromessi, così come la parte inferiore del ponte che cade a pezzi, mentre gli scarichi delle acque sono fatti "un po così"... Ma allora questi 72.930,68 euro pagati alla SCAVO-TER SRL dei FOTIA per il restauro a cosa sono serviti???
Non ci si dica per la sistemazione della parte superiore del ponte, in quanto per l'asfaltatura il COMUNE DI ANDORA ha speso altri 20.430,00 €, derivanti da quel fondo di 45.338,73 costituito dalle somme a disposizione a seguito dell'offerta al ribasso effettuata dalla SCAVO-TER.
Ciò è evidente dalla Determinazione Dirigenziale n. 16 Settore Lavori Pubblici del 03/03/2009 (175/generale del 05/03/2009) con cui il Responsabile del servizio lavori pubblici, Geom. Ugo MELA, da incarico alla ditta BOGLIOLO MARIO & C SAS di Alassio per completamento asfalti ponte e strada per Moltedo.
[]
A questo punto appare evidente che:
- la SCAVO-TER è stata invitata dal COMUNE DI ANDORA per i restauri del PONTE MOLTEDO
- la SCAVO-TER si vede aggiudicare i lavori per € 71.317,49
- la SCAVO-TER esegue (?) l'incarico espletato e incassa € 72.930,68
- ma per completare il "restauro" deve essere dato nuovo incarico ad altra ditta (la BOGLIOLO MARIO & C SAS) per altri 20.430,00 euro
- non è stato effettuato alcun collaudo del PONTE MOLTEDO!
- non è stata effettuata contestazione alcuna per i lavori assegnati alla SCAVO-TER e sa questa eseguiti (?), visto che l'unica cosa evidente che è stata fatta è la ringhiera... che però ci pare poco per oltre 70 mila euro!!!
Ma, visto che la SCAVO-TER si era aggiudicato l'incarico per il RESTAURO DEL PONTE MOLTEDO così come da progetto esecutivo di cui alla Delibera 129/2007 della Giunta Comunale e successive Determine, avanzando un ribasso del 15,500%, come mai il COMUNE DI ANDORA ha dovuto per realizzare il compimento di quel medesimo progetto spendere ulteriori 20.430,00 €?
Alla fine la SCAVO-TER ha vinto una gara con un ribasso che gli ha permesso di battere altre ditte concorrenti, ma non ha eseguito l'intero lavoro di restauro di cui al Progetto Esecutivo (sempre che il lavoro eseguito si dimostrasse eseguito correttamente, fatto più che discutibile visto l'omesso collaudo).
E' altrettanto evidente che, non solo non c'è il collaudo, ma le opere di restauro del PONTE MOLTEDO, a parte l'asfaltatura ed alcuni interventi nella parte superiore, non hanno visto alcun evidente intervento di rinforzo dei piloni o di rifacimento del ponte stesso (visto lo stato del ponte stesso, guardandolo da sotto)."
Dalle risultanze appena giunteci (con esattezza in data 21 dicembre 2011), abbiamo appreso che la "motivazione" data al fatto che i piloni ed il "sotto" del ponte, fossero ancora in stato disastroso nonostante il "RESTAURO" pagato oltre 72 mila euro, sarebbe che il lavoro di "RESTAURO" affidato dal COMUNE DI ANDORA alla SCAVO-TER dei FOTIA non sia stato un vero e proprio "RESTAURO" come titolavano le deliberazioni e le determine, ma sia stato effettivamente circoscritto alla sola parte superiore, ma con esclusione dell'asfaltatura, visto che questa è stata pagata a parte ad altra ditta, la BOGLIOLO MARIO & C SAS. E questo è certamente un ulteriore elemento sintomatico della "trasparenza" del COMUNE DI ANDORE con la sua amministrazione FLORIS... ma andiamo avanti...
Questo "dettaglio" che giustifica le condizione pessime (e pericolose!) del PONTE MOLTEDO fa apparire però ancora più elevata la cifra di oltre 72 mila euro riconosciuti ai FOTIA, non per un "RESTAURO" del Ponte ma per una sistemazione della sola parte superiore del ponte (asfaltatura esclusa e pagata a parte!!!).
Quindi non erano sbagliati i fatti ricostruiti e tanto meno le domande che ponevamo quel 27 luglio 2011e che non hanno prodotto alcuna risposta di merito né dal COMUNE DI ANDORA, né dalla SCAVO-TER dei FOTIA.
Pubblicavamo - per non essere prese per visionari - anche le foto del ponte che erano queste, che seguono:
Perché la SCAVO-TER o, ancor di più, il COMUNE DI ANDORA, non hanno dato alcuna spiegazione pubblica in merito? Si tratta di un lavoro pubblico, deliberato da un ente pubblico, con soldi pubblici e assegnazione pubblica... la trasparenza e le risposte dovrebbero essere chiare e non invece come è stato avvolte da un totale silenzio!
Ed allora cosa c'è di male in questo articolo? C'è che aver incassato oltre 72 mila euro per un lavoro sulla parte "superiore" di un ponte che cade a pezzi e che il COMUNE DI ANDORA definiva come "RESTAURO DEL PONTE MOLTEDO" (le determine e delibere sono pubblicate tutte sopra, qui come allora!!!) rovina l'immagine della SCAVO-TER? Ma forse l'immagine della SCAVO-TER non è compromessa in quanto società della famiglia FOTIA della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, ovvero di uno dei più potenti e pericolosi casati della 'Ndrangheta? Si!!! Ed ancora: non è forse pesantemente compromessa dall'esito delle indagini dell'Operazione DUMPER che ha portato in carcere (sino all'ammissione di colpa) il Pietro FOTIA? Si!!!
Nell'articolo in questione si parlava anche d'altro... Iniziava così:
"All'assemblea pubblica "Andora è la terra nostra" di noi c'eravamo, il Sindaco Franco FLORIS invece no. C'erano i cittadini che hanno riempito la sala parrocchiale, ma il Sindaco FLORIS no, nonostante avesse ricevuto ben tre inviti (uno verbale e due, da parte dei Comitati andoresi, formalmente protocollati in Comune). Lui si trincera nel fortino, dietro ai recinti, per non rispondere ai cittadini. Ed invece deve, dovrà, uscire... Deve venire in campo aperto, nella piazza... in quella che una volta si chiamava "agorà". Il Sindaco ha il dovere di rispondere delle responsabilità proprie e della sua amministrazione, perché sono responsabilità politiche sulla gestione della cosa pubblica, su cui - anche se non gradisce - i primi ad essere chiamati a valutare e giudicare sono i cittadini...
FLORIS e la sua maggioranza devono capire che il "giochetto" di sottrarsi al confronto per poi dire di essere vittime di attacchi non regge. La loro assenza sabato 16 luglio, così come alla nostra conferenza stampa del 2 luglio, è la testimonianza del loro sottrarsi sistematicamente ad un civile confronto... Ma chi non teme nulla, perché è certo di aver lavorato bene, non deve temere i confronti... così come deve temere le verifiche ed i controlli.
Loro hanno saputo solo produrre (con le dichiarazioni del FLORIS, i comunicati del PD andorese o quelli della medesima maggioranza del FLORIS e del PD, ovvero "ViviAndora") proclami di vittimismo, senza alcuna minima risposta nel merito delle pesanti questioni che abbiamo sollevato (vedi qui, qui ed ancora qui)... loro anziché rispondere sui fatti minacciano querele a noi, ad organi di informazione e consiglieri di opposizione.
Premesso questo e prima di svelare uno dei più riusciti affari ad Andora per i FOTIA (e non certo per il Comune e la comunità di Andora) eccovi qualche "pillola"..."
E le tre "pillole" da Andora erano queste:
"1. pillola d'acqua
avevano negato che l'approvazione di un secondo Bilancio di Previsione 2011 fosse dipendente dall'occultamento nel primo Bilancio (approvato a marzo) della "buco-voragine" di debito verso la DEPURATORE INGAUNO SCARL (di cui il FLORIS era vice-presidente). L'assessore Franco BRUNO si è arrampicato sugli specchi di fantomatici "cambi di scenario" per giustificare il doppio Bilancio e negando fino all'improponibile che ci fosse quel "buco". Ma guarda tu che strana coincidenza - che conferma quanto avevamo detto e scritto - che è avvenuta con le ultime delibere dell'Amministrazione FLORIS del Comune di Andora: il ripianamento del debito con la DEPURATORE INGAUNO SCARL! Non ci credere, eccola qui: e .
2. pillola d'edilizia
ma come è possibile che oltre al plateale conflitto di interessi del capogruppo di maggioranza (e più votato dello stesso FLORIS), ovvero del Geom. Paolo MORELLI, protagonista di buona parte dei progetti privati resi possibili con le concessioni pubbliche (come quello della palazzina sulla costa già posta sotto sequestro dalla Procura), nessuno noti quello che ruota intorno al vice sindaco Avv. Alessandro CIBIEN? Infatti se nello Studio Legale del CIBIEN opera l'avvocato Fabrizio DE NICOLA, consulente del COMUNE DI ANDORA (!!!) nonché figlio del Luog. Canio DE NICOLA della Guardia di Finanza (operante proprio nel nucleo con competenza su Andora), nello stesso studio risulta l'avv. PISTONI Samantha, che negli ultimi anni è stata anche - nominata dalla stessa giunta con il CIBIEN vice sindaco - componente della Commissione Edilizia del COMUNE DI ANDORA.
3. pillola alla Scajola
Per vivere meglio l'Amministrazione FLORIS nel PUC (tanto ambientalista, sic!) ha previsto che il terreno degli ISNARDI, parenti strettissimi del Claudio SCAJOLA, potesse subire qualche "leggera" modifica. Da una collina verde, tra area boscata, antichi cipressi e coltivazioni che circondano la storica villa, il nuovo PUC (che è davvero tanto ambientalista, sic!) prevede, per dare l'idea: struttura alberghiera, rifugio, villaggio turistico con servizi e bungalow! Per FLORIS un parco pubblico a pagamento!
E su questa partita, infatti, era già chiaro quanto riportato nel libro-inchiesta "Il Partito del Cemento" di Marco Preve e Ferruccio Sansa:
"Andora non è certo una delle cosiddette perle della Riviera. Eppure il paese, adagiato su una delle rare piane costiere della Liguria, in provincia di Savona, a pochi chilometri da Alassio e da Cervo, nonostante la selvaggia speculazione degli anni Settanta, conserva ancora un bellissimo polmone verde ai confini dell'abitato: la temuta di Stampino. Diversi ettari di bosco oggi di proprietà della famiglia Isnardi di Imperia, imprenditori oleari imparentati con gli Scajola e presenti nelle grandi operazioni immobiliari della loro provincia. E adesso anche in quelle savonesi. Perché la recente approvazione del PUC di Andora, oltre che la costruzione di una torre a ridosso della passeggiata a mare - circondata dall'immancabile parco verde - prevede anche una serie di interventi nella tenuta. Alcuni erano già previsti da un precedente strumento urbanistico. Ma il recente piano ne ha introdotti altri nuovi di zecca. Tra gli ambientalisti, solo il Wwf ha provato a richiamare l'attenzione rifacendosi anche alla Soprintendenza regionale che nel dossier delle criticità, nel 2007 aveva scritto: "Andora. Nuovo villaggio sulla testata di promontorio, circa 15 mila metri cubi, previsione contemplata nel Puc in sede di valutazione progetto definitivo".
"Qui avevamo questa collina, un milione e 200 mila metri quadrati" spiega il sindaco Franco Floris, centrosinistra. "Il vecchio Isnardi la usava come tenuta di caccia, ci invitava gli amici, beato lui, e ci aveva messo piante di pregio. Ma oggi c'è bisogno di manutenzione e loro ci hanno detto che non ce la fanno con spese". Gli Isnardi? Fatturati milionari, interessi industriali, immobiliari e consiglieri Carige?
"Io non posso fare i conti in tasca a nessuno - risponde il sindaco - io ho un interesse politico a salvaguardare la collina. Così abbiamo fatto uno studio e trovato una soluzione che consente di reperire i soldi per il mantenimento, che trasforma la quasi totalità dell'area in parco pubblico, seppur con un biglietto d'ingresso, con percorsi per biciclette e laghetti, punti di sosta, aree per i bimbi, un trenino elettrico. Loro, gli Isnardi, potranno trasformare la casa padronale solo in un albergo, con parco e guardi che avrebbero potuto farne un residence se avessero voluto. Inoltre, sarà loro permesso di realizzare un villaggio turistico, che però era già previsto dal precedente piano e poi potranno costruire, questa sì è la cosa nuova, un borgo che dovrà però riprendere le caratteristiche di quello storico di Andora, con case in pietra e stradine".
Ed ecco qui la scheda del PUC, così ognuno valuta i dati ufficiali e non le favolette del FLORIS... ."
Che cosa ci sia di non corretto, anche in questo vorremmo saperlo!
Noi siamo abituati a non cedere, è un brutto "difetto"... e non è un caso che proprio recentemente siamo tornati proprio sui FOTIA perché ci sono cose che ancora non tornano, come gli appalti dalla PROVINCIA e che abbiamo indicato nell'articolo "FOTIA, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI piu' che mai!". Qui, il 9 dicembre 2011, oltre agli appalti dell'Ente guidato da Angelo VACCAREZZA, abbiamo ricostruito, ancora una volta il "profilo" dei signori FOTIA, utilizzando, ancora una volta, un atto ufficiale che risulta agli Atti della Commissione Parlamentare Antimafia.
Ora con il nuovo "Protocollo sulla Legalità" che la Prefettura ha portato a sottoscrivere all'Unione Industriali di Savona, costato qualche tempo in più rispetto a quello già sottoscritto a Genova, aiuterà, una volta per tutte, come ci ha riferito uno dei promotori istituzionali dell'Atto, a fare piazza pulita sul mercato savonese, così che quanti si "autodichiarano" puliti, vedi i FOTIA o i FAZZARI-GULLACE, per citare i principali soggetti "imprenditoriali" (sic), possono essere finalmente messi alla porta, non per i nostri "scritti" ma per quel che loro sono!
Quindi che lo capiscano una volta per tutte: non smetteremo mai di indicare chi siete, di andare a scavare ogni appalto, lavoro ed affare che veda il vostro nome e marchio (sia esso il nuovo "FOTIA GROUP" o un'altra futura crazione)... Non smetteremo di puntare su di voi l'indice ed i riflettori. Non ci sono intimidazioni di alcun tipo che possiate mettere in campo per farci tacere... E men che meno una "causa" senza controparte, perché il Diritto e Giustizia non sono ceto gestiti secondo il "vangelo 'ndranghetista" o dal "vostro" San Michele Arcangelo.
Se ci sia stato un "ricorso" dei FOTIA non c'è stata notifica e possibilità di "resistere" secondo le regole del Diritto. Noi siamo abituati a ricevere le notifiche e, come possono testimoniare tutti gli uffici competenti, noi ci rechiamo di persona ogni qualvolta serve effettuare una notifica. Non siamo mai sfuggiti e mai lo faremo... Quindi se vi è stato un provvedimento lo si impugnerà... sempre che la notifica arrivi. A loro piace vincere facile? Facendo una causa senza la controparte? Mi spiace ma le regole del Diritto non sono queste cari signori FOTIA.
E poi c'è un'altro dettaglio che non vorremmo sfuggisse. Ma come l'immagine dei FOTIA è rovinata da quelle FOTO e non per il "dettaglio" chiamato 'NDRANGHETA? Curioso, davvero curioso!!!
Quindi buone feste!!! e come sempre noi crediamo ed affermiamo il pieno diritto di poter esprimerci liberamente, raccontando fatti, documentandoli e dicendo anche quelle verità anche se certe "cecità" continuano a pensare siano indicibili!