A Savona per dire chi sono i FOTIA... (ed arrivano i FOTIA-BOYS)

A Savona per dire chi sono i FOTIA... (ed arrivano i FOTIA-BOYS)

Sabato 08 Settembre 2012 22:36 Ufficio di Presidenza
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i FOTIA-BOYS nella loro azione contro il Presidente della Casa della LegalitàAGGIORNAMENTO IN CODA CON ARTICOLO DE IL SECOLO XIX

Come annunciato, nel silenzio praticamente assoluto della società civile savonese, la Casa della Legalità oggi, 8 settembre 2012, in Corso Italia, davanti alla libreria Ubik a Savona, ha promosso il volantinaggio per rispondere al teatrino ed alle bufale dei FOTIA, andato in scena con un corteo alcuni giorni or sono (vedi qui).

Presenti diversi cittadini, soprattutto giovani, che hanno accolto il nostro invito ad esserci. Presenti in modo consistente anche le Forze dell'Ordine (Polizia di Stato e Carabinieri) per tutelare la nostra sicurezza... e diciamo che è stata una presenza quanto mai opportuna, così come quando (vedi qui) incrociammo i tre fratelli FOTIA.

Ancora una volta gli abbiamo ribadito che non cediamo ad intimidazioni di alcun genere e non cediamo alle loro provocazioni volte solo al tentativo di delegittimarci. Ed andiamo avanti nella cronaca di questa giornata...

Dalla “politica” savonese hanno risposto all'appello solo il “MoVimento 5 Stelle di Savona” (con diversi esponenti, tra cui i due consiglieri comunali Milena Debenedetti ed Andrea Delfino) oltre Francesco Zanardi di “Democrazia Atea”. I Sindacati, che hanno sfilato alla manifestazione pro-FOTIA, ovviamente non si sono visti, così come nemmeno si son fatti vedere o sentire gli altri movimenti della c.d. antimafia, i partiti, gli amministratori pubblici.

Il testo del nostro volantino era semplice e soprattutto dava indicazione dettagliata dei fatti e degli Atti ufficiali ( – formato .pdf, o in formato testo in coda a questo articolo). Lo stesso che era già stato diffuso ieri, anticipando tutti, dalla newsletter della Libreria Ubik (che ringraziamo), mentre la stampa è stata l'altra grande latitante dell'iniziativa. Unica realtà presente del panorama dell'informazione e che quindi da un resoconto di quanto avvenuto oggi è SavonaNews ().

E veniamo subito a qualche considerazione sulle dichiarazioni ed iniziative in difesa dei FOTIA (della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, potente casato della 'ndrangheta che da tempo abbiamo illustrato al dettaglio nei diversi articoli dello speciale a loro dedicato)...


La “famiglia FOTIA” invia un comunicato:
Il Comunicato della "famiglia FOTIA"
In questo affermano che il Presidente della Casa della Legalità sarebbe “ossessionato” da loro. Ribadiscono poi che loro non sono 'Ndrangheta. Due bufale in poche righe non sono male, bisogna riconoscerlo alla “famiglia FOTIA”. E davvero Pietro FOTIA, durante gli ultimi mesi di detenzione, per l'Operazione DUMPER, poteva cogliere l'occasione di sfruttare quel sostegno psicologico che passa lo Stato, non fecendolo pare proprio che il trauma dello scoprire che non c'è più impunità garantita deve essere stato per lui troppo, davvero troppo, duro.

Sul primo punto non c'è alcuna ossessione su di loro. C'è una costante iniziativa civile e di denuncia che la Casa della Legalità porta avanti contro la 'Ndrangheta (così come contro le altre organizzazioni mafiose). E che, ci spiace per loro, prima o dopo produce risultati (vedi caso FAMELI, Comune di Ventimiglia, Comune di Bordighera, PELLEGRINO, MAMONE, FAZZARI, GULLACE-RASO-ALABENESE & C, GARCEA, GANGEMI, CACI, CANFAROTTA, ZAPPONE, NUCERA...). Certamente più prediletti da loro – dai FOTIA si intende - sono i movimenti e gruppi antimafia che affrontano solo ectoplasmi. Lo sappiamo che loro non sopportano che gli si punti addosso l'attenzione. Che non reggono in alcun modo chi, come la Casa della Legalità, fa sempre nomi, cognomi ed indirizzi, oltre ad indicare i rapporti tra uomini e imprese delle famiglie 'ndranghetiste con professionisti, banche, grandi imprese/cooperative, politica, pubbliche amministrazioni ed altre Istituzioni, persino nei settori di controllo.
il Pietro FOTIASe ne facciano una ragione i signori della “famiglia FOTIA”: la nostra non è un ossessione, anche perché sarebbe - diciamocelo - bruttina come ossessione... La nostra è una lotta costante che andrà avanti finché non sarete fermati... e nel frattempo noi non molleremo la presa! Si chiama "determinazione", non "ossessione"!!!
Quella  che loro chiamano "ossessione", se poi vogliamo esaminare alcuni fatti, si può ritrovare certamente nei comportamenti di Pietro FOTIA... quando ci si "incorciò" a Vado Ligure e son intervenute tre pattuglie (2 della Polizia di Stato ed 1 dei Carabinieri), una delle quali poi ci ha scortato... quando più volte si è messo al telefono per cercare di buttare fango su di noi... sino a quando, come riportato dalle cronache, è andato in Tribunale mostrando le mutante che gli avevamo mandato in dono (leggi qui), indicando che il problema loro è il Presidente della Casa della Legalità (vedi qui).

Sul secondo punto occorre dire che forse hanno bisogno di un buon oculista, perché se son davvero convinti di ciò che scrivono, significa che soffrono di un pesante strabismo. Continuano infatti ad affermare che il provvedimento del Tribunale di Savona, con cui è stata respinta l'istanza della DIA per sequestro e confisca dei loro beni (), avrebbe escluso la loro appartenenza, il loro costante e profondo legame con la cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI. Ma quando mai??? Nel documento in cui “allo stato” attuale del dibattimento si è respinta la richiesta della DIA, non vi è in alcun modo la negazione dei rilievi mossi a chiare lettere (dalla Polizia di Stato, DIA, ROS, Procura Nazionale Antimafia, Commissione Parlamentare Antimafia, Prefettura di Savona) sull'appartenenza dei FOTIA alla cosca della 'Ndrangheta dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
Noi avevamo già anticipato questa eventualità rispetto alla prima istanza, quando il 10 luglio 2012 scrivevamo:
"avvio dell'istanza di sequestro e confisca dei beni e delle società dei FOTIA (tra cui la SCAVOTER) da parte della DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA, presso il TRIBUNALE DI SAVONA... Il fatto che la procedura sia stata avviata e segua l'iter ordinario, così come anche se dovesse, in primo grado, essere respinta l'istanza in tutto o in parte, ciò non cancella gli elementi pesanti a carico dei FOTIA che hanno condotto la DIA a predisporre una Relazione di oltre 200 pagine". (vedi qui)

Sempre la “famiglia FOTIA” sostiene poi che il Presidente della Casa della Legalità non deve insultare i giudici che non la pensano come lui. E quando mai il Presidente della Casa della Legalità avrebbe insultato i giudici? Anche qui i FOTIA devono soffrire di visioni... allucinazioni pesanti...

La Casa della Legalità (che non è mica solo il Presidente) ha più volte sottolineato fatti e indicato questioni di opportunità che riguardano anche magistrati. Lo ha fatto come si fa per chiunque abbia ruoli pubblici. Rientra nel legittimo diritto di critica. Lo si è fatto sempre in modo documentato e dettagliato, senza mai cedere all'insulto, semplificazioni o illazioni.
La prova di questo è, ad esempio, nel fatto che i rilievi mossi verso due magistrati a lungo in servizio nel savonese, Vincenzo Scolastico e Alberto Landolfi, che si erano contraddistinti per il “negazionismo” della presenza 'ndranghetista nel savonese, sono stati proprio recentemente, rimossi dai loro incarichi dalla Direzione Distrettuale Antimafia ligure. Per il primo, Scolastico, che recentemente aveva detto che i FOTIA non hanno legami con la 'Ndrangheta, vi sono anche Atti dell'indagine relativa ad Antonio FAMELI, boss dei PIROMALLI, (vedi qui), trasmessi dall'Autorità savonese, per competenza, alla Procura di Torino. Per il secondo, Landolfi, vi è un fascicolo della Procura Generale di Genova, finalizzato ad un procedimento disciplinare. Ma di questo avevamo già parlato (vedi qui, qui e qui).

Più recentemente si è posta in evidenza una constatazione pura e semplice. Abbiamo osservato che due dei tre giudici del collegio giudicante del Tribunale di Savona che hanno respinto l'istanza della DIA per sequestro/confisca dei beni dei FOTIA, sono due dei tre giudici del collegio giudicante che nel 2008 aveva annullato la disposizione della Sorveglianza Speciale di P.S. per il potente boss della 'ndrangheta Carmelo “Nino” GULLACE. Ma anche di questo abbiamo già detto (vedi qui).

Dove stia quindi la “risposta” o "replica" dei FOTIA a quanto noi abbiamo posto () non è dato saperlo. La loro “linea” ha però conquistato il diffuso sito di informazione “IVG”, che nell'articolo sull'iniziativa della Casa della Legalità di oggi, non riporta nemmeno mezza riga degli Atti citati nel volantino, bensì l'integrale dichiarazione di “replica” dei FOTIA (). Diciamo che non è la prima volta che IVG pubblica le “repliche” senza pubblicare ciò a cui si replica, deve essere proprio una loro abitudine...

La cosa particolare che mette quindi in evidenza l'IVG, come nota il sito UominiLiberi (), è che ci sarebbe una “guerra privata” di Abbondanza, presidente della Casa della Legalità, con i FOTIA. Ma quando mai??? Da una parte c'è l'antimafia civile e dall'altra la mafia... Quale “guerra privata”? Da un lato c'è chi difende l'azione della Procura e Prefettura di Savona, del GIP di Savona, della DIA, così come degli altri reparti che hanno indagato ed indagano sui FOTIA, nonché della Procura Nazionale Antimafia, e dall'altro lato chi invece combatte contro queste Istituzioni e reparti investigativi, anche issando i lavoratori attraverso il ricatto occupazionale. Chi difende la corretta gestione della cosa pubblica e la libera concorrenza e chi invece, forte di disponibilità di denaro immane, contro chi soffoca la concorrenza in una situazione monopolistica nel pubblico e privato, all'interno di una spartizione scientifica tra loro (i FOTIA) a Savona, i PELLEGRINO nell'imperiese ed i MAMONE (legati alla cosca GULLACE-RASO-ALBANESE - imparentata ed alleata ai PIROMALLI e MAMMOLITI) a Genova.

L'articolo de La Stampa. I FOTIA parlando di possibili disordini L'unico quotidiano che da notizia dell'iniziativa della Casa della Legalità sul teatrino dei FOTIA è "La Stampa" nella sua edizione di Savona... E dalla dichiarazione dei FOTIA si comprende che siano proprio loro a fomentare i lavoratori contro la Casa della Legalità, arrivando, senza mezzi termini, ad indicare che potranno esserci problemi per l'Ordine Pubblico, in conseguenza all'iniziativa della Casa della Legalità.
Ed in effetti è ciò che è accaduto, o meglio che hanno provato a provocare ma gli è andata male!!!
I FOTIA infatti dichiaravano che la Casa della Legalità vuole la "chiusura" della SCAVO-TER (FOTIA GROUP). Ma non è così... La Casa della Legalità vuole che si chiuda la partita con FOTIA, ovvero con il terminale savonese, secondo gli Atti dell'Antimafia, della potente cosca dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI. E la Casa della Legalità vuole sequestro e confisca anche della SCAVO-TER (FOTIA GROUP) che non significa "chiusura" bensì gestione sotto amministrazione giudiziaria per poi permettere ad imprenditori puliti di rilevarla, così come potrebbe anche essere rilevata dagli stessi lavoratori che non abbiano legami con i FOTIA, attraverso una cooperativa. E poi il mercato oggi è coperto in regime di monopolio dai FOTIA, se tale monopolio fosse stroncato e vi fosse libera concorrenza, significa che le imprese oggi sane ma soffocate, avrebbero più lavoro e potrebbero assorbire i lavoratori che da mesi i FOTIA non pagano! Inoltre l'interdizione () adottata nei confronti della SCAVO-TER (FOTIA GROUP) non è un capirccio ma un provvedimento fondato su solide basi, tanto è vero che è stata respinta l'istanza di annullamento presentata dai legali dei FOTIA. Quindi i signori FOTIA sia diano un minimo di contegno nelle bufale che raccontano... anche ai propri dipendenti.

Poi sempre in merito alla questione dell'istanza DIA, i FOTIA, che dichiarano che nulla hanno da nascondere (ma che hanno voluto il dibattimento a porte chiuse!) perché non diffondono integralmente il testo integrale dell'istanza della DIA e la loro memoria di replica? Hanno così paura che quel documento della DIA venga letto? Chiedono di accogliere l'istanza per la "chiarezza" che i loro dipendenti promuovomo ma poi, guarda che caso, sono proprio i FOTIA che non pubblicano e non diffondo documenti che tanta chiarezza potrebbero dare. Se ce li spediscono li pubblichiamo noi, senza problemi... Forza signori FOTIA, dichiarate che non avete nulla da nascondere ma quel documento della DIA notificatofi da tempo non lo avete mai diffuso... non siate timidi!

Ma andiamo avanti perché il “curioso” deve ancora venire...

i FOTIA-BOYS nella loro azione contro il Presidente della Casa della LegalitàOggi quando la Casa della Legalità inizia a volantinare, in Corso Italia a Savona, sono arrivati i FOTIA BOYS (li ribattezziamo così). Arrivano in quattro e si producono in un contro-volantinaggio. Si qualificano come lavoratori della SCAVO-TER, alias il FOTIA GROUP. Ovviamente quello che distribuiscono non è una risposta che smentisce quanto dichiarato e documentato dalla Casa della Legalità (e come mai avrebbero potuto essendo fatti ed atti ufficiali...), ma producono un insieme di diffamazioni (che gli costerà una querela) per cercare di delegittimare il Presidente della Casa della Legalità. Oltre alle ingiurie e falsità che scrivono (poverelli, non sanno nemmeno leggere una sentenza), arrivano a sostenere che il Presidente della Casa della Legalità avrebbe un obiettivo: candidarsi a Savona, Genova e Imperia. Sono davvero buffi... non c'è che dire! Anche perché una delle principali battaglie promosse dalla Casa della Legalità è proprio contro quelli che usano l'antimafia per poi candidarsi in politica. Bastava, anche qui, che leggessero un pochino di più le informazioni che sono in rete e sul sito della Casa della Legalità, per capirlo. Ma non ce la fanno... loro sì devono eseguire una “guerra privata”.
Non potendo smentire gli Atti ufficiali possono solo cercare di intimidire e delegittimare chi osa ricordare quegli Atti e collabora da tempo con Reparti investigativi ed alcune Procure, come fa proprio Abbondanza e la Casa della Legalità. Se si fossero un minimo informati avrebbero scoperto che non solo Abbondanza e la Casa della Legalità rifiuta ogni legame con partiti e movimenti politici, agendo e denunciando sempre a 360 gradi, senza sconti a nessuno, ma anche che per avere la credibilità necessaria a collaborare con Procure e Reparti Investigativi, significa non soltanto che non è il “criminale” che vorrebbero dipingere, ma anche che opera in totale indipendenza.

Accanto ai FOTIA-volantinatori si è poi notato un ragazzo che prima da una certa distanza e poi a pochi metri, teneva la telecamera puntata, come un mirino, sul Presidente della Casa della Legalità e su quelli che con lui si fermavamo a parlare. Il giovane componente dei FOTIA BOYS è stato identificato dalle Forze dell'Ordine, così come sono stati identificati gli altri volantinatori... e poi è stato pure redarguito da quello che sembrava essere il “coordinatore” del gruppo... 

Sul finire del presidio della Casa della Legalità, vi è stato anche un “cambio turno” dei volantinatori del FOTIA GROUP... ed un signore si è avvicinato ed ha incominciato ad urlare, ad un esponente della Casa della Legalità, che non doveva permettersi di fotografarlo e che doveva cancellare la sua faccia dalle foto scattate. I FOTIA-BOYS a quel punto si avvicinano e le Forze dell'Ordine, in borghese ed in massa, si frappongono per evitare il contatto di questi con il Presidente della Casa della Legalità e gli altri partecipanti all'iniziativa. Il signore urlante sulla presunta immagine rubatagli, passa quindi ad urlare, rivolto al Presidente della Casa della Legalità. Prima gli dice: chi sei tu? perché sei qui? a che titolo sei qui? Abbondanza gli replica che è lì per un iniziativa pubblica regolamente comunicata ed autorizzata. A quel punto il signore gli urla che deve “vergognarsi”... Abbondanza gli replica che devono vergognarsi i mafiosi e coloro che difendono i mafiosi e chiudendo con “La mafia è una montagna di merda e chi la difende si sporca di merda”... mentre il soggetto viene allontanato da alcuni dei FOTIA-BOYS, uno dei quali gli dice di stare tranquillo perché lui ha la faccia bella e pulita e non c'è problema se viene fotografato.

A quel punto con gli altri lavoratori dei FOTIA a pochi passi, divisi da una schiera di agenti in borghese, uno di questi lavoratori, rivolto ad Abbondanza afferma: “Noi non difendiamo i Fotia, ma solo il nostro posto di lavoro”. Un altro afferma: “Sono tre mesi che non ci pagano lo stipendio”. Abbondanza a quel punto gli risponde che è appunto per questo che non devono farsi usare di FOTIA, che non devono cedere a ricatti e che non devono temere, bensì auspicare, un sequestro e quindi una confisca dell'impresa... perché come dimostrano molteplici casi, quando un'impresa viene sequestrata e confiscata può continuare ad operare e dare lavoro. Gli porta quindi l'esempio della Calcestruzzi e quello di cooperative di dipendenti che hanno rilevato l'impresa che era stata confiscata. A quel punto un altro lavoratore interviene. Prima chiede se Abbondanza è sicuro di avere tutte le carte sui Fotia e poi afferma che queste cose non le avevano mai sentite. Che non le sapevano. Abbondanza dice che le carte le ha e sono chiare. Aggiunge inoltre che erano i Sindacati che avrebbero dovuto dirgli come funziona davanti a sequestri e confische. Il lavoratore chiede se è possibile fare un incontro tra i dipendenti della SCAVO-TER (FOTIA GROUP) e lui. Abbondanza dice di si, senza problemi, ed aggiunge che così gli potrà dire tutto, auspicando che, poi, i lavoratori passino dal difendere i FOTIA al sostenere l'azione della Procura e della DIA. Gli dice che il numero telefonico e l'indirizzo e-mail per contattarlo sono sul sito. Il lavoratore afferma che lo chiamerà per fissare l'incontro.

Il presidio si conclude così. Ed il Presidente della Casa della Legalità viene scortato dagli agenti della Questura, a piedi e con auto, sino alla stazione ferroviaria per poter rientrare a Genova, senza incidenti.

Ecco, la società cosiddetta civile a Savona è stata la grande assente... Fatto inquietante, come avevamo sottolineato nei giorni scorsi ("In Calabria se qualcuno osa manifestare in difesa di noti soggetti 'ndranghetisti scoppia una reazione. In Liguria no!!! Se il corteo (con tanto di sindacati) per difende un'impresa (INTERDETTA) di una famiglia della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, l'avessero fatto a Reggio Calabria, ne parlerebbero tutti. Vi sarebbe una reazione. La manifestazione l'hanno fatta a Savona e tutto tace, l'unica reazione pubblica è la nostra. Siamo alla follia in questa regione!!!")...
Ma lo Stato c'era... Ancora una volta, così czome quando si sono promosse le iniziative contro il FAMELI o quelle contro i FAZZARI, GULLACE & C, le Forze dell'Ordine erano presenti per tutelarci adeguatamente.

Si rassegnino: noi andiamo avanti fino alla fine. Non c'è minaccia o intimidazione di qualunque genere che ci possa fermare! Anzi più ci provano e più noi andiamo avanti, maggiormente sarà evidente che non possono fare nulla i signori FOTIA contro chi non accetta il silenzio e l'omertà! Sappiamo che ci sarà ancora molto da lavorare e noi lavoremo per raggiungere, come negli altri casi, l'obiettivo di fermarli. Siamo consapevoli di quelle relazioni sociali e politiche che li avvogono... Il 14 agosto scorso (vedi qui) scrivevamo sul provvedimento di rigetto dell'istanza della DIA: "Non potevamo aspettarci, al momento, in prima istanza, altro risultato che questo. Andare a confiscare l'impero dei FOTIA avrebbe significato produrre un terremoto nel savonese sia a livello politico, economico, sin dentro le principali banche e creando forti imbarazzi in anche in quella Diocesi già coinvolta in molteplici inchieste, visto che questa era socia dei FOTIA in un’ operazione edilizia. Parte della magistratura, come ben sappiamo, certi terremoti non li vuole produrre".
Non ci spaventano nemmeno le difficoltà di un contesto pesantemente compromesso. Alla fine si farà pulizia perché nessuno è intoccabile!

profilo-fb-sara costa - CopiaP.S.
Da ieri su facebook c'è una nuova iscritta, una che ci tiene a sottolineare che è una fhimminella. Non ha una foto. Non ha alcuna informazione sul suo profilo. Dice di chiamarsi “Sara Costa”. Fa una serie di copia incolla gli stessi contenuti volti a delegittimare il Presidente della Casa della Legalità, gli stessi che tanto piacciono al Pietro FOTIA ed ai FOTIA-BOYS... Scrive pari pari, come se fosse un copia incolla, alcuni passaggi del comunicato della “famiglia FOTIA” come se fosse proprio un suo commento... In altri copia ma cambia qualche parolina. Chi sarà questa fhimminella? Lo accerterà la l'Autorità Giudiziaria visto che sarà presentata querela per molteplici delle affermazioni diffamatorie che ha fatto... sempre figlie di quel piccolo particolare difetto: non si informano e non leggono, oppure leggono ma non capiscono, e quando qualcuno gli spiega colpevolmente ignorano e insistono!




Il testo del volantino distribuito oggi dalla Casa della Legalità a Savona:


A SAVONA SI STA CON LA 'NDRANGHETA O LA SI SCHIACCIA?

UNA MANIFESTAZIONE PRO-FOTIA???

NOI STIAMO CON PREFETTURA, PROCURA E DIA. VOI?

 


FOTIA, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITISentire un esponente sindacale che difende i FOTIA come persone pulite. Sentire operai che cercano di intimidire le Istituzioni affermando che i FOTIA sono puliti. Vedere una tale manifestazione presentata dai media senza contrapporre a tali dichiarazioni gli Atti dell'Antimafia oltre agli elementi inequivocabili della vicenda al centro dell'Operazione DUMPER e l'interdizione dai lavori pubblici, è letteralmente raccapricciante e pericoloso.

 

I lavoratori della SCAVO-TER (ora FOTIA GROUP) dovrebbero comprendere (e non sarebbe male se i sindacati lo comunicassero loro, anziché accodarsi alla difesa degli uomini della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI) che nel momento in cui scatteranno sequestro e confisca all'impresa, questa non verrà chiusa, ma potrà continuare ad operare inizialmente sotto amministrazione giudiziaria, ed in seguito potrà essere, ad esempio, rilevata da altri soggetti effettivamente puliti, così come anche da una cooperativa degli stessi lavoratori.


Vista la situazione, non è possibile assistere in silenzio. Non è tollerabile questo teatrino che sfocia in una pubblica manifestazione di difesa dei terminali savonesi della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.

 
Quindi come CASA DELLA LEGALITA' ci mettiamo la faccia, ancora una volta, e li indichiamo, in pubblica piazza, per quello che sono... al disprezzo sociale!

 
I signori FOTIA sono dagli anni Novanta il terminale savonese della potente cosca della 'Ndrangheta dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.

Dagli Atti dell'Antimafia:

"Elemento di spicco e indiscusso leader dell'omonima famiglia, risulta essere FOTIA Sebastiano, nato a Cardeto - RC - l'1/12/1945, residente a Savona, coniugato con Giuseppa BRUZZANITI). Tra gli anni '80 e gli anni '90, il predetto ed il figlio FOTIA Pietro (nato ad Africo - RC il 24/04/1969, residente a Savona e coniugato con Bruna PALAMARA) venivano ritenuti interessati al traffico di stupefacenti e di armi di questo Capoluogo, reati per i quali lo stesso FOTIA Sebastiano veniva condannato nel 1991.

A suffragio di quanto appena esposto, i rapporti tra il FOTIA Pietro e gli altri pregiudicati affiliati a cosche calabresi sono confermati dai controlli di polizia a cui lo stesso è stato sottoposto in data 18 agosto 1994 in Bovalino (RC) unitamente al pluripregiudicato MORABITO Rocco, residente in Africo Nuovo, ed in data 17/11/1992 in Milano unitamente a BRUZZANITI Antonio, altro membro di spicco della famiglia BRUZZANITI, insediatasi in Milano, nonché cognato del boss calabrese Giuseppe MORABITO, alias "Peppe Tiradrittu".

I FOTIA, impegnati soprattutto nella filiera dell'edilizia, hanno, fra l'altro, costituito l'impresa "SCAVO-TER SRL" che ha continuato ad acquisire significative commesse anche nel campo delle opere pubbliche e vanta un considerevole numero di mezzi d'opera e di dipendenti.

Proprio durante il lungo periodo di detenzione del padre Sebastiano (dal 1991 al 1998), il ruolo di rilievo all'interno della famiglia venne esercitato da FOTIA Pietro, coadiuvato marginalmente dai fratelli Donato e Francesco, entrambi coniugati con due donne della famiglia SCORDO di Africo. (…)

Inoltre, è opportuno, far rilevare che a Savona in casa di Donato FOTIA, in data 22/12/2010m p stato arrestato dai ROS Mario VERSACI, cognato dello stesso Donato, destinatario di un ordinanza di cattura dell'A.G. di Reggio Calabria in relazione all'indagine "REALE 3" della DDA di quella città, assieme ad altre 11 persone appartenenti alla 'ndrangheta ed in particolare alla cosca "PELLE" di San Luca.”

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio può ritrovare i FOTIA in molteplici Relazioni della DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (2008, 2009, 2011), oltre che in altre relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia e della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Compaiono negli Atti dell'Operazione “MAGLIO 3” del ROS. Significativo poi il Rapporto della Squadra Mobile della Questura di Savona sul funerale del boss Francesco FAZZARI, del 26.2.2009 a Borghetto S.Sprito: Nel corso del servizio di osservazione svolto in occasione del citato evento, veniva altresì documentata la presenza di FOTIA Sebastiano e del proprio figlio FOTIA Pietro, noti esponenti in questo territorio della cosca dell'ndrangheta MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI (originaria della costa jonica calabrese), malgrado – per quanto consta a questo Ufficio - non risultino legami di parentela tra i predetti e la famiglia FAZZARI e gli stessi appartengano a due diverse cosche, geograficamente originarie ed operanti in due distinte zone della provincia di Reggio Calabria.

Il personale operante aveva modo, altresì, di constatare il verificarsi dapprima di un incontro formale tra i citati FOTIA e MAMONE e, subito dopo, di un colloquio ristretto ai soli FOTIA Sebastiano e MAMONE Luigi, protrattosi per alcuni minuti e - a parere di questo Ufficio - di particolare significato considerate le circostanze in cui esso si è svolto, nonché per il carattere degli interlocutori i quali - come detto – risultano appartenere a due distinte cosche."

Recentemente (11.5.2011) Pietro FOTIA (quale “amministratore di fatto” della SCAVO-TER) è stato arrestato nell'ambito dell'Operazione DUMPER della Guardia di Finanza con la Procura di Savona, riguardante corruzione, riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, trasferimento fraudolento di valori.

E' proprio a seguito delle risultanze (e confessioni degli arrestati) che è stato emesso dal GIP di Savona un provvedimento di
INTERDIZIONE dagli appalti e incarichi pubblici per la SCAVO-TER.

Successivamente
la DIA ha presentato, con una prima istanza, la richiesta di sequestro e confisca dei beni (e delle imprese) dei FOTIA. Gli stessi FOTIA hanno dichiarato che non avevano nulla da temere e che nulla avevano da nascondere, ma si sono guardati bene dal permettere che il dibattimento davanti al Tribunale fosse pubblico. Il fatto che il Collegio Giudicante composto da tre giudici del Tribunale di Savona [di cui due giudici su tre sono gli stessi che nel 2008 - nonostante i rilievi sul contesto criminale del suo nucleo familiare - hanno annullato il provvedimento della Sorveglianza Speciale a Carmelo “Nino” GULLACE, a capo nel nord-ovest del Paese della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, legata ai PIROMALLI, e di cui fanno anche parte i FAZZARI ed i MAMONE] abbia respinto questa prima istanza della DIA, non annulla e non smentisce nemmeno di una virgola le risultanze pesanti sullo spessore criminale della famiglia FOTIA.

I FOTIA ora tentano l'ennesimo teatrino.
Tentano di far credere di essere vittime di un azione mediatica. Dicono che sono perseguitati, bloccati dalla “burocrazia”. Fomentano gli operai contro le Istituzioni. Dopo le amicizie nelle banche e nella politica (trasversalmente) trovano quella di alcuni sindacalisti e di certi media che danno voce alle loro bufale e nascondono fatti ed atti.

Dopo l'arresto di Pietro FOTIA (quello nuovo del 2011, non quello per la sparatoria nel pieno centro di Savona) hanno tentato pure di “mascherare” i camion e mezzi. Prima hanno eliminato la dicitura “SCAVO-TER” e poi hanno ideato la nuova denominazione “FOTIA GROUP”.

Tentano di nascondere il loro passato. Il loro essere.

Ma nessuno, nemmeno tra i loro lavoratori, si è mai posto la domanda sul come fosse possibile che conquistassero una posizione dominante sul mercato pubblico e privato nel settore del movimento terra e degli scavi nel savonese, praticamente monopolistica? Nessuno mai si è posto la domanda di come fosse possibile che, anche in periodo di crisi, si potessero permettere di soffocare la concorrenza nelle offerte per gli incarichi ed appalti pubblici, con ribassi impressionanti? Nessuno si è mai posto la domanda da dove venisse quella capacità economica che gli ha permesso di costruire tale impero e stroncare ogni concorrente... Così come nessuno ha mai notato la perfetta “spartizione” del territorio con i PELLEGRINO ed i MAMONE (i primi dell'imperiese ed i secondi da Genova, con cui hanno anche condiviso alcuni cantieri, a partire da quelli delle grandi cooperative rosse).

La Procura di Savona, con la guida del Procuratore Capo Granero, così come la Prefettura e la DIA, nonché la Procura Nazionale Antimafia, queste questioni se le sono poste e le hanno poste ed affrontate. La comunità come ha reagito? Silente. Noi in silenzio non restiamo e ribadiamo non solo chi sono i FOTIA, ma anche che esprimiamo la nostra totale solidarietà ed il nostro sostegno alla Procura di Savona, al Prefetto ed alla DIA.

Occorre però una reazione sociale, chiara e netta. Noi lavoriamo perché ci sia e siamo certi che ci sarà anche perché ormai è finito il tempo di quelle protezioni indicibili che hanno protetto la 'ndrangheta (loro come i GULLACE & C) ed anche i magistrati ciechi e nagazionisti hanno dovuto cedere il passo. Il vento è cambiato!


Tutti i dettagli ed i documenti sui FOTIA sono disponibili sul sito della Casa della Legalità – Onlus
(www.casadellalegalita.info – www.casadellalegalita.org)

 

CASA DELLA LEGALITA' – Onlus                                                            cicl.in.prop. Savona

 



articolo de Il Secolo XIX del 9 settembre 2012Questo l'articolo de Il Secolo XIX del 9.9.2012. Si narra che non vi sarebbe stata tensione... Diciamo che non è andata proprio così.. e diciamo che forse, gli operai della SCAVO-TER avranno anche bevuto una "birra della pace", ma la risposta "pacifica" all'iniziativa della Casa della Legalità non è stata proprio "pacifica" ed il peggio si è evitato solo perché erano presenti in forze e sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato.
Ognuno può valutare... oltre alla nostra cronaca dettagliata online c'è anche l'articolo di SavonaNews che era presente sul posto ().
Detto questo ci piace ricordare ed invitare a leggere la dura e ferma presa di posizione del Direttore de Il Secolo XIX sui FOTIA, era solo l'editoriale del 13 maggio 2011... .

 

Sentire un esponente sindacale che difende i FOTIA come persone pulite. Sentire operai che cercano di intimidire le Istituzioni affermando che i FOTIA sono puliti. Vedere una tale manifestazione presentata dai media senza contrapporre a tali dichiarazioni gli Atti dell'Antimafia oltre agli elementi inequivocabili della vicenda al centro dell'Operazione DUMPER e l'interdizione dai lavori pubblici, è letteralmente raccapricciante e pericoloso.

I lavoratori della SCAVO-TER (ora FOTIA GROUP) dovrebbero comprendere (e non sarebbe male se i sindacati lo comunicassero loro, anziché accodarsi alla difesa degli uomini della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI) che nel momento in cui scatteranno sequestro e confisca all'impresa, questa non verrà chiusa, ma potrà continuare ad operare inizialmente sotto amministrazione giudiziaria, ed in seguito potrà essere, ad esempio, rilevata da altri soggetti effettivamente puliti, così come anche da una cooperativa degli stessi lavoratori.

Vista la situazione, non è possibile assistere in silenzio. Non è tollerabile questo teatrino che sfocia in una pubblica manifestazione di difesa dei terminali savonesi della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.

Quindi come CASA DELLA LEGALITA' ci mettiamo la faccia, ancora una volta, e li indichiamo, in pubblica piazza, per quello che sono... al disprezzo sociale!


I signori FOTIA sono dagli anni Novanta il terminale savonese della potente cosca della 'Ndrangheta dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.

 

Dagli Atti dell'Antimafia:

"Elemento di spicco e indiscusso leader dell'omonima famiglia, risulta essere FOTIA Sebastiano, nato a Cardeto - RC - l'1/12/1945, residente a Savona, coniugato con Giuseppa BRUZZANITI). Tra gli anni '80 e gli anni '90, il predetto ed il figlio FOTIA Pietro (nato ad Africo - RC il 24/04/1969, residente a Savona e coniugato con Bruna PALAMARA) venivano ritenuti interessati al traffico di stupefacenti e di armi di questo Capoluogo, reati per i quali lo stesso FOTIA Sebastiano veniva condannato nel 1991.

A suffragio di quanto appena esposto, i rapporti tra il FOTIA Pietro e gli altri pregiudicati affiliati a cosche calabresi sono confermati dai controlli di polizia a cui lo stesso è stato sottoposto in data 18 agosto 1994 in Bovalino (RC) unitamente al pluripregiudicato MORABITO Rocco, residente in Africo Nuovo, ed in data 17/11/1992 in Milano unitamente a BRUZZANITI Antonio, altro membro di spicco della famiglia BRUZZANITI, insediatasi in Milano, nonché cognato del boss calabrese Giuseppe MORABITO, alias "Peppe Tiradrittu".

I FOTIA, impegnati soprattutto nella filiera dell'edilizia, hanno, fra l'altro, costituito l'impresa "SCAVO-TER SRL" che ha continuato ad acquisire significative commesse anche nel campo delle opere pubbliche e vanta un considerevole numero di mezzi d'opera e di dipendenti.

Proprio durante il lungo periodo di detenzione del padre Sebastiano (dal 1991 al 1998), il ruolo di rilievo all'interno della famiglia venne esercitato da FOTIA Pietro, coadiuvato marginalmente dai fratelli Donato e Francesco, entrambi coniugati con due donne della famiglia SCORDO di Africo. (…)

Inoltre, è opportuno, far rilevare che a Savona in casa di Donato FOTIA, in data 22/12/2010m p stato arrestato dai ROS Mario VERSACI, cognato dello stesso Donato, destinatario di un ordinanza di cattura dell'A.G. di Reggio Calabria in relazione all'indagine "REALE 3" della DDA di quella città, assieme ad altre 11 persone appartenenti alla 'ndrangheta ed in particolare alla cosca "PELLE" di San Luca.”

 

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio può ritrovare i FOTIA in molteplici Relazioni della DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (2008, 2009, 2011), oltre che in altre relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia e della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Compaiono negli Atti dell'Operazione “MAGLIO 3” del ROS. Significativo poi il Rapporto della Squadra Mobile della Questura di Savona sul funerale del boss Francesco FAZZARI, del 26.2.2009 a Borghetto S.Sprito: Nel corso del servizio di osservazione svolto in occasione del citato evento, veniva altresì documentata la presenza di FOTIA Sebastiano e del proprio figlio FOTIA Pietro, noti esponenti in questo territorio della cosca dell'ndrangheta MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI (originaria della costa jonica calabrese), malgrado – per quanto consta a questo Ufficio - non risultino legami di parentela tra i predetti e la famiglia FAZZARI e gli stessi appartengano a due diverse cosche, geograficamente originarie ed operanti in due distinte zone della provincia di Reggio Calabria.

Il personale operante aveva modo, altresì, di constatare il verificarsi dapprima di un incontro formale tra i citati FOTIA e MAMONE e, subito dopo, di un colloquio ristretto ai soli FOTIA Sebastiano e MAMONE Luigi, protrattosi per alcuni minuti e - a parere di questo Ufficio - di particolare significato considerate le circostanze in cui esso si è svolto, nonché per il carattere degli interlocutori i quali - come detto – risultano appartenere a due distinte cosche."

 

Recentemente (11.5.2011) Pietro FOTIA (quale “amministratore di fatto” della SCAVO-TER) è stato arrestato nell'ambito dell'Operazione DUMPER della Guardia di Finanza con la Procura di Savona, riguardante corruzione, riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, trasferimento fraudolento di valori.

E' proprio a seguito delle risultanze (e confessioni degli arrestati) che è stato emesso dal GIP di Savona un provvedimento di INTERDIZIONE dagli appalti e incarichi pubblici per la SCAVO-TER.

 

Successivamente la DIA ha presentato, con una prima istanza, la richiesta di sequestro e confisca dei beni (e delle imprese) dei FOTIA. Gli stessi FOTIA hanno dichiarato che non avevano nulla da temere e che nulla avevano da nascondere, ma si sono guardati bene dal permettere che il dibattimento davanti al Tribunale fosse pubblico. Il fatto che il Collegio Giudicante composto da tre giudici del Tribunale di Savona [di cui due giudici su tre sono gli stessi che nel 2008 - nonostante i rilievi sul contesto criminale del suo nucleo familiare - hanno annullato il provvedimento della Sorveglianza Speciale a Carmelo “Nino” GULLACE, a capo nel nord-ovest del Paese della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, legata ai PIROMALLI, e di cui fanno anche parte i FAZZARI ed i MAMONE] abbia respinto questa prima istanza della DIA, non annulla e non smentisce nemmeno di una virgola le risultanze pesanti sullo spessore criminale della famiglia FOTIA.

 

I FOTIA ora tentano l'ennesimo teatrino. Tentano di far credere di essere vittime di un azione mediatica. Dicono che sono perseguitati, bloccati dalla “burocrazia”. Fomentano gli operai contro le Istituzioni. Dopo le amicizie nelle banche e nella politica (trasversalmente) trovano quella di alcuni sindacalisti e di certi media che danno voce alle loro bufale e nascondono fatti ed atti.

 

Dopo l'arresto di Pietro FOTIA (quello nuovo del 2011, non quello per la sparatoria nel pieno centro di Savona) hanno tentato pure di “mascherare” i camion e mezzi. Prima hanno eliminato la dicitura “SCAVO-TER” e poi hanno ideato la nuova denominazione “FOTIA GROUP”.

Tentano di nascondere il loro passato. Il loro essere.


Ma nessuno, nemmeno tra i loro lavoratori, si è mai posto la domanda sul come fosse possibile che conquistassero una posizione dominante sul mercato pubblico e privato nel settore del movimento terra e degli scavi nel savonese, praticamente monopolistica? Nessuno mai si è posto la domanda di come fosse possibile che, anche in periodo di crisi, si potessero permettere di soffocare la concorrenza nelle offerte per gli incarichi ed appalti pubblici, con ribassi impressionanti? Nessuno si è mai posto la domanda da dove venisse quella capacità economica che gli ha permesso di costruire tale impero e stroncare ogni concorrente... Così come nessuno ha mai notato la perfetta “spartizione” del territorio con i PELLEGRINO ed i MAMONE (i primi dell'imperiese ed i secondi da Genova, con cui hanno anche condiviso alcuni cantieri, a partire da quelli delle grandi cooperative rosse).


La Procura di Savona, con la guida del Procuratore Capo Granero, così come la Prefettura e la DIA, nonché la Procura Nazionale Antimafia, queste questioni se le sono poste e le hanno poste ed affrontate. La comunità come ha reagito? Silente. Noi in silenzio non restiamo e ribadiamo non solo chi sono i FOTIA, ma anche che esprimiamo la nostra totale solidarietà ed il nostro sostegno alla Procura di Savona, al Prefetto ed alla DIA.

Occorre però una reazione sociale, chiara e netta. Noi lavoriamo perché ci sia e siamo certi che ci sarà anche perché ormai è finito il tempo di quelle protezioni indicibili che hanno protetto la 'ndrangheta (loro come i GULLACE & C) ed anche i magistrati ciechi e nagazionisti hanno dovuto cedere il passo. Il vento è cambiato!


Tutti i dettagli ed i documenti sui FOTIA sono disponibili sul sito della Casa della Legalità – Onlus
(www.casadellalegalita.info – www.casadellalegalita.org)

CASA DELLA LEGALITA' – Onlus cicl.in.prop. Savona