Leggendo gli Atti dell'indagine "LA SVOLTA" ritroviamo non solo le famiglie 'ndranghetiste dell'estremo Ponente ligure, come, su tutti, i MARCIANO', ma troviamo anche la "mappatura" (anzi la conferma della "mappatura" che da tempo indichiamo... e che, lì ha fatti parlare, mentre erano intercettati) sul savonese: i FOTIA, i GULLACE, i FILIPPONE, i PRONESTI', il FAMELI... e poi, a Genova, i MAMONE. Insomma quanti indichiamo da anni... uno ad uno! Ma troviamo anche di più: le fughe di notizie, "l'avvocato di Savona" che faceva avere le carte riservate delle indagini dell'Antimafia a PALAMARA e quindi a MARCIANO'... ed ancora: il "monitoraggio" costante delle nostre pubblicazioni da parte degli 'ndranghetisti... Le vere e proprie minacce di morte per Abbondanza (indicato come "quello di Savona" per le denunce e attività nel savonese) e Ballestra.
Troviamo, ben evidente, la pericolosità sociale dei soggetti in questione, con disponibilità di armi e capacità di organizzazione per commettere, con scanner per individuare le microspie, gli accorgimenti per eludere le indagini in corso, con anche un "codice" adottato per evitare di essere capiti... le "talpe" nelle Forze dell'Ordine, "battute di caccia" ad un latitante per eseguirne l'uccisione o le "confessioni" sui lavori fatti prendere, ad esempio, ai FOTIA nei porti di Ospedaletti e Imperia... Ci sono le "confessioni" su come MARCIANO' Giuseppe è riuscito ad evitare la condanna nel processo Teardo... Torna, prepotente, il legame massonico, i contatti con magistrati e l'indicazione di poter condizionare anche i procedimenti giudiziari, sino alla Cassazione!
Il vecchio boss, Giuseppe MARCIANO', vede come fosse la peste il Procuratore Capo di Savona, Granero... Non lo sopporta, lo teme più di ogni altro. Teme l'arrivo di Caselli, procuratore di Torino, per la vicenda BOCCALATTE... Poi nei loro dialoghi spuntano gli "infami", "chiacceroni", "quelli che parlano", i "pentiti"... gli "sbirri" (i Carabinieri che indagano), i "cornuti" (i Procuratori Cavallone e Pignatone, la pm Canepa, insieme al presidente della Casa della Legalità, Abbondanza, ed il referente di Imperia, Ballestra)...
Il MARCIANO' Giuseppe, con i suoi sodali si lamenta di quello che scriviamo, alcuni bestemmiano... e così, parlando, confessano... perché dicono "Tutto, sanno tutto" e poi aggiungono che li abbiamo indicari tutti e li elencano: FOTIA, PRONESTI', GULLACE, FILIPPONE, FAMELI, MAMONE... lo "stocco", i politici amici (quelli "graditi" e quelli legati più pesantemente all'organizzazione 'ndranghetista)... Non avevamo sbagliato! Abbiamo colpito, con precisione... e li abbiamo fatti uscire allo scoperto... così come, allo scoperto, è uscito quello che, guardando il nostro video su GULLACE, "confessa" di essere stato a lui di supporto per la latitanza e per i suoi viaggi in Francia...
Tutto lì, nero su bianco. Così come le indicazioni date dagli 'ndranghetisti (anche ai politici), con i loro legali, di querelarci, di andare fino in fondo... di procedere legalmente nei nostri confronti per ottenere di oscurare il sito... Dicono che hanno anche parlato con "il Procuratore" per questo... auspicano l'intervento della "Postale"...
Ecco qui alcuni estratti. Per ora di quelli che più ci riguardano direttamente... Anche se, a quanto pare, in questa terra di Liguria, la questione della lotta alla mafia (da un lato chi la combatte e dall'altro la mafia e suoi sodali e servi) la si vuole far apparire e ridurre ad una sola "questione personale" di Abbondanza e Ballestra.
Una sola riflessione: come è possibile che le intercettazioni (anni 2010 e 2011) in cui gli 'ndranghetisti parlando di ammazzare Abbondanza e Ballestra (chi vorrebbe subito, chi dice che se Abbondanza lo prendono i GULLACE lo ammazzano all'istante, chi dice che bisogna aspettare un paio d'anni e poi compiere l'esecuzione) siano state tenute chiuse nei cassetti della DDA di Genova? L'allora coordinatore della DDA proc. agg. Vincenzo SCOLASTICO, che da un lato si occupava di Abbondanza e Ballestra con un mare di sue querele, e che, a quanto ci è stato riferito, aveva dato un parere negativo all'assegnazione di scorta ad Abbondanza, non ha niente da dire? Ed ancora: la DIA e la Procura di Savona erano impegnate in una procedura di sequestro e confisca dei beni a FOTIA, molte delle intercettazioni dei Carabinieri di Imperia, finite sul tavolo della DDA di Genova (sempre relativi agli anni 2010 e 2011), li tirano in ballo in modo inequivocabile. Perché l'allora coordinatore della DDA, Vincenzo SCOLASTICO, non ha pensato di trasmettere tali intercettazioni alla DIA ed alla Procura di Savona? Ed ancora: si parla di un'avvocato di Savona che passava le carte, si parla ripetutamente del terrore che incute agli 'ndranghetisti il serio lavoro del Procuratore Granero, anche qui, trasmettere gli Atti al Procuratore Capo di Savona perché potesse seguire i filoni di indagine relativi al proprio territorio? No, a quanto ci risulta, nemmeno questi sono stati trasmessi. Qualcuno, prima o poi, dovrà dare delle risposte. Noi, per nostra parte, abbiamo già fornito, di nuovo, come sempre, tutto quanto era utile a chi di dovere!
Per ora: buona lettura... ed alla prossima puntata...
Dall'Informativa dei Carabinieri di Imperia trasmessa alla DDA di Genova il 29 dicembre 2011, si comprende che nella mole di intercettazioni raccolte vi sono molteplici dialoghi in cui ABBONDANZA (casadellalegalita.info) e BALLESTRA (beveraedintorni.com) sono “monitorati” e nel "mirino":
MARCIANO' V.cl.77 chiama il padre e questi gli dice di chiudere immediatamente la comunicazione e di non parlare al telefono. MARCIANO' V.cl.77 chiede cosa sia successo, MARCIANO’ G. risponde che sta succedendo un macello, MARCIANO' V.cl.77 chiede se ci sono problemi anche per lui. MARCIANO’ G. dice che lui è considerato il secondo della lista dopo il padre che dirige 20 persone. Poi il padre insiste per fargli chiudere la comunicazione.
MARCIANO’ Vincenzo cl.1977, preoccupato per la telefonata ricevuta, ha quindi richiesto a PARASCHIVA Federico di informarsi dal padre per verificare cosa fosse esattamente successo.
Conversazione nr.29332 del 6/4/2011 - RIT 1790/10
Interlocutori: MARCIANO’ Vincenzo cl.1977 e PARASCHIVA Federico
MARCIANO’ V. cl.77 chiama PARASCHIVA per chiedergli di andare a casa sua (ndr. Ventimiglia) a vedere cosa è successo, PARASCHIVA risponde che a casa sua non c'è nessuno. MARCIANO’V.cl.77 dice di contattare il padre e farsi dire cosa è successo in quanto al telefono non gli ha voluto riferire. PARASCHIVA dice che andrà a vedere e poi lo chiamerà per fargli sapere.
PARASCHIVA Federico si è in effetti dimostrato a completa disposizione dei MARCIANO’ ed è opportuno in questa sede evidenziare altre circostanze che comprovano tale legame.
Il 4/4/2011 MARCIANO’ Giuseppe ha raccontato alla convivente che il giorno precedente era stato contattato da PARASCHIVA Federico, il quale, con tono allarmato, lo aveva informato di un articolo che riguardava la sua leadership mafiosa in Vallecrosia.
Conversazione nr.1965 del 4/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe ed ELIA Angela
MARCIANO’ G. spiega alla ELIA Angela che ieri lo ha chiamato Federico (PARASCHIVA) molto allarmato, il quale gli avrebbe detto di andare subito a vedere l'articolo in questione secondo cui a Vallecrosia non si muoverebbe una foglia senza che MARCIANO’ non ne sia al corrente. (ndr acquisito copia dell'articolo della casa della legalità sul blog). MARCIANO’ G. spiega che secondo l'articolo ci sarebbero almeno una ventina di personaggi assimilati al rango di soldati alle dipendenze di MARCIANO’, tra cui anche il figlio stesso erede diretto.
In effetti, PARASCHIVA Federico si è recato presso l’abitazione dei MARCIANO’ e ha parlato con l’anziano “capo locale” dell’articolo (uno dei tanti a partire dal caso “TEARDO”) pubblicato sul sito internet della “CASA DELLE LEGALITÀ”, che si riferiva appunto ai MARCIANO’ ed altri mafiosi della Liguria. Nell’occasione MARCIANO’ Giuseppe ha detto a PARASCHIVA di informare suo figlio Vincenzo della questione, utilizzando però una cabina telefonica.
Conversazione nr.2024 del 6/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e PARASCHIVA Federico
PARASCHIVA entra in casa. PARASCHIVA e MARCIANO’G. iniziano a conversare sull'articolo pubblicato sul sito internet della casa della legalità. MARCIANO’G. racconta a PARASCHIVA che hanno inserito i nomi di tutti da Albenga a Ventimiglia. PARASCHIVA dice a MARCIANO’ G. che non si deve preoccupare più di tanto. MARCIANO’ G. dice a PARASCHIVA di contattare il figlio Vincenzo da una cabina e spiegargli la cosa.
MARCIANO’ Giuseppe aveva contattato telefonicamente il figlio Vincenzo anticipandogli che PARASCHIVA gli avrebbe spiegato meglio la situazione.
Conversazione nr.29335 del 6/4/2011 - RIT 1790/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e MARCIANO’ Vincenzo cl.1977
MARCIANO’G. chiama MARCIANO’V. CL.77 e gli dice che lo sta chiamando da una cabina; poi gli spiegherà tutto Federico (ndr. PARASCHIVA), quello che sta succedendo. MARCIANO’ V.cl.77 chiede al padre se ci sono dei mandati di cattura, MARCIANO’ G. risponde di no e dice che stanno mettendo insieme un pò di cose da Ventimiglia ad Albenga.
PARASCHIVA ha poi telefonato a MARCIANO’ Vincenzo per rassicurarlo sulla situazione e lo ha invitato – su disposizione del padre – a non fare troppe telefonate.
Conversazione nr.29351 del 6/4/2011 - RIT 1790/10
Interlocuotori: MARCIANO’ Vincenzo cl.1977 e PARASCHIVA Federico
MARCIANO’ Vincenzo cl.77 chiama PARASCHIVA Federico il quale dice che è passato da casa sua e i suoi stavano mangiando e che non deve preoccuparsi, hanno fatto solo un po’ di cinema (ndr. articoli di stampa pubblicati su internet), tuttavia ha riferito suo padre di dirgli di non fare troppe telefonate.
Il 24/4/2011, PARASCHIVA ha raccontato a MARCIANO’ Giuseppe l’esito di un incontro con il futuro Sindaco BIASI Armando. In particolare il colloquio fra PARASCHIVA Federico si era incentrato sulla previsione di voti per le imminenti elezioni. MARCIANO’ Giuseppe ha espresso a PARASCHIVA rassicurazione sul fatto che BIASI sarebbe stato eletto.
Conversazione nr.2450 del 24/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e PARASCHIVA Federico
MARCIANO G. chiede a PARASCHIVA notizie di Armando (ndr BIASI Armando)
TESTO IN FORMA INTEGRALE:
MARCIANO G: (inc.) e Armando (ndr. BIASI) che dice? Come coso, come... tutto a posto?
PARASCHIVA: Armando lui... l'ho visto dieci giorni fa... ma dicono che c'ha 60 - 70% dei voti... lui ha detto.
MARCIANO G: no ma... come voti prende lui eh!
PARASCHIVA: (inc.) dicono che c'ho il 60 - 70% dei voti... (inc.)
MARCIANO G: nooo, ma lui prende... i voti, no ti dico per le altre cose, cosa?...
PARASCHIVA: ha fatto la denuncia, ha detto (ndr. riferimento ai recenti articoli di stampa contro l'organizzazione e i politici locali)
MARCIANO’ G: e ma il sindaco m'ha detto no! M'ha detto che ha telefonato al Procuratore per dirgli, questa gente non possono fare così e che il Procuratore c'ha detto di non fare niente, che tanto (inc.)
PARASCHIVA: Armando mi aveva detto che aveva scritto una lettera...
Il 28/6/2011, PARACHIVA Federico si è recato nuovamente presso l’abitazione di MARCIANO’ Giuseppe per commentare un articolo apparso su un quotidiano riguardante il coinvolgimento dei MARCIANO’ in varie vicissitudini giudiziarie a partire dall’eclatante omicidio “FORTUGNO” fino ad arrivare ai rapporti con GANGEMI Domenico (documentati nell’operazione “MAGLIO 3” di cui si è detto).
Conversazione nr.4001 del 28/6/2011- RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e PARASCHIVA Federico
[….] Arriva in casa PARASCHIVA che porta le novità a MARCIANO’G. e gli chiede che giornale ha. PARASCHIVA informa che sul giornale in suo possesso c'è il loro nome; legge il pezzo riguardante MARCIANO’G., tratto verosimilmente dal sito della Casa della Legalità ossia la parte in cui viene scritto che MARCIANO’ G., cugino di Mimmo GANGEMI boss di Genova, nonchè cugino di Giuseppe e Alessandro MARCIANO’ condannati per l'omicidio di Francesco FORTUGNO, ha incontrato per due volte Alessio SASO. I presenti tuttavia durante la lettura, evidenziano palesi problemi di comprensione del testo e della relativa punteggiatura, in quanto capiscono che sia MARCIANO’ G. ad essere stato condannato per l'omicidio FORTUGNO, tanto che egli si preoccupa di denunciare il giornalista che ha scritto questa falsità. PARASCHIVA continua a leggere il testo dell'intercettazione pubblicata sul sito riguardanta la telefonata intercorsa tra GANGEMI e SASO in cui il boss esorta il politico a passare da solo da suo cugino Peppino di Ventimiglia. PARASCHIVA termina la lettura e commenta dicendo che adesso verranno qui a rompere le palle. MARCIANO’G. aggiunge che Vincenzo, il figlio, lo ha informato che su un giornale della Calabria ci sono i nomi di tutti e due, a meno che non si tratti del nipote. PARASCHIVA è convinto di quest'ultima ipotesi. MARCIANO’ G. afferma che è convinto di questo perchè c'è di mezzo quell'affare della cooperativa. PARASCHIVA, che in questa occasione mostra ancora una volta di essere al corrente di tutti gli affari della famiglia, afferma che per lui la cooperativa riconduce al nipote. MARCIANO’ G. comunque non si dimostra preoccupato più di tanto e dice che tutti i politici della Provincia erano stati a mangiare da lui al Ristorante. PARASCHIVA afferma che comunque non è bello lo stesso perchè sarà marchiato. Poi PARASCHIVA fa una considerazione e si chiede come possano, persone di un certo livello, parlare al telefono a ruota libera. MARCIANO’ G. concorda e ribadisce, dal canto suo, che c'è qualcuno che parla e dimostra quanto detto facendo vedere a PARASCHIVA un articolo in cui vengono riportate le parole di Pronestì con un uomo sconosciuto. PARASCHIVA spiega a MARCIANO’G. che si tratta di uno stralcio di un'intercettazione e che hanno intercettato tutto.
Il 7/3/2011, BARILARO Antonino si è recato da MARCIANO’ Giuseppe unitamente a SOTTILE Ignazio. Inizialmente si è parlato di un’incomprensione con TRINCHERA Salvatore. BARILARO ha poi raccontato la situazione giudiziaria che riguardava la sua famiglia e quella dei PELLEGRINO e in particolare di aver appreso in udienza, grazie alla testimonianza del comandante della Sezione di P.G., che vi era in corso un’indagine da parte della “Antimafia” sui fratelli BARILARO. A tal proposito MARCIANO’ ha raccontato di alcuni documenti particolarmente riservati che aveva potuto visionare perché consegnati da PALAMARA Antonio, nei quali si parlava della famiglia MARCIANO’ sino dai tempi del “caso TEARDO” e nei quali veniva citato – per quanto riguarda i BARILARO – il solo Fortunato. MARCIANO’ aveva peraltro appreso da tale sindacalista “Willy”, che il locale (LE VOLTE) era tenuto sotto controllo dagli inquirenti e per tale motivo era stato invitato a “stare in guardia”.
Conversazione nr.1303 del 7/3/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: Giuseppe MARCIANO', Vincenzo MARCIANO’ cl.1977, Antonino BARILARO e Ignazio SOTTILE.
ELIA dice che c'è BARILARO Antonio con un altro. MARCIANO’ G. chiede se l'altro sia Angelo e ELIA risponde di non saperlo.
[….] entrano in casa BARILARO Antonio e SOTTILE Ignazio il quale dice che c'è stata un incomprensione con Salvatore (ndr. TRINCHERA) poi parlano di un funerale che c'è stato di un uomo di 95 anni (ndr CORDI’) MARCIANO’ G. dice che Salvatore è andato da lui per chiedergli se poteva andare dal prete a nome suo in merito al funerale e poi ha capito che Ignazio era sotto che aspettava e si è lamentato con Salvatore perchè non lo ha fatto salire.
MARCIANO’ G. dice a BARILARO e A SOTTILE che ieri è venuto Paolo MACRI’ cognato di Giuseppe COSENTINO quello che stava a Mentone, di Ventimiglia e gli ha raccontato quello che TRINCHERA Salvatore ha combinato quando era giù in Calabria, dice che andava con lui a trovare le persone che tramite Paolo MACRI’ mandavano i saluti a lui (MARCIANO’ G.), a Fortunato ad Antonio BARILARO e Salvatore TRINCHERA riportava i saluti mentre chi doveva riportarli era Paolo poi parlano della dinamica dell'incidente di MARCIANO’ G..
18.15 Vincenzo (figlio MARCIANO’ V.cl.77) che si trovava in camera sua va a salutare BARILARO e TRINCHERA, BARILARO gli dice che gli manda i saluti un amico con il quale deve uscire stasera, MARCIANO’ V.cl.77 vuole sapere chi è e BARILARO risponde che ha una Mercedes Classe B (ndr. alludono scherzosamente a TRINCHERA Salvatore), SOTTILE e BARILARO scherzano, parlano di Salvatore TRINCHERA, MARCIANO’ V.cl.77 racconta di quando sono andati insieme a Torino con Cosimo ROMAGNOSI e del fatto che non sa guidare.
MARCIANO’ V.cl.77 chiede notizie sul processo, BARILARO dice che si riuniranno il 14 perchè i periti stanno ascoltando le telefonate poi MARCIANO’ G. interviene e dice che se da Roma sciolgono il consiglio è una catastrofe, Antonino si lamenta perchè il Comune si è costituito parte civile e MARCIANO’ G. dice che è un atto dovuto, BARILARO dice che non è vero perchè lui (ndr. BOSIO) ha sempre smentito tutto, BARILARO dice che lo sbirro che ha minacciato si è costituito parte civile e gli ha chiesto 10.000 euro di risarcimento perchè dice che si è spaventato quando ha saputo la notizia.
[.…] BARILARO parla male di Marco BALLESTRA (ndr. lo chiama quello delle api) che continua a pubblicare articoli mettendo nomi e cognomi e parentele e avrebbe scritto che oltre ai nomi che ha reso noti ne mancherebbero altri tre che per il momento ha omesso di scrivere. BARILARO dice che uno di quei nomi è quello di Peppino (ndr. Giuseppe MARCIANO').
[….] BARILARO racconta che durante l'udienza uno dei testi era il comandante dei Carabinieri della sezione di P.G. MARCIANO’ G. chiede se si tratta di Gianni, quello che ha la moglie che fa la giornalista a Bordighera, BARILARO dice che non lo sà e continua il racconto. Dice che si stava parlando del fatto della carrozzeria e l'avvocato l'ha sottoposto ad un controesame chiedendo da quanto tempo era in servizio nella zona e se sul conto della famiglia BARILARO, a parte l'indagine in oggetto, aveva svolto altre attività investigative. Il maresciallo avrebbe risposto di fare indagini nella zona dal 1982, ma di non poter rispondere alla seconda domanda. L'avvocato allora gli ha chiesto come mai non poteva rispondere e che comunque non voleva che si entrasse nei particolari bensì solo sapere se lui aveva preso parte ad altre indagini sulla famiglia BARILARO. BARILARO riporta le parole del Maresciallo che, rivolgendosi al Presidente, avrebbe detto di non volere rispondere in quanto sui fratelli Barilaro c'è un indagine in corso da parte dell'Antimafia coperta quindi dal segreto professionale. L'avvocato per tanto riprendendo la parola ha detto al maresciallo che con queste affermazioni confermava quindi che vi erano in atto altre indagini. MARCIANO’ G. risponde che addirittura hanno tirato fuori voci su di lui relativi ad anni passati, secondo le quali, quando ancora era in vita il fratello Ciccio, egli intratteneva rapporti presso il ristorante da loro gestito, con il capo della Massoneria Licio GELLI, e che da lì, MARCIANO’ G. aveva il compito di accompagnarlo a Montecarlo per gli appuntamenti con TEARDO. Secondo questi documenti, MARCIANO’ G. dice, che il fratello e gli altri erano lo strumento della sua mente operativa. MARCIANO’ G. continua dicendo che questi fogli gli sarebbero stati consegnati da PALAMARA il quale si sarebbe raccomandato di distruggerli una volta letti altrimenti avrebbero potuto sapere la provenienza. MARCIANO’ G. aggiunge di avere chiesto a PALAMARA di dirgli chi glieli aveva dati e questi non ha fatto nomi, bensì avrebbe detto che ci sono gli infami e di fare attenzione a non dire nulla di questa cosa che lui aveva avuto tramite persone non meglio indicate. MARCIANO’ G. prosegue dicendo che secondo questi documenti lui era quello che decideva e che utilizzava il ristorante nella giornata di chiusura (giovedì) per fare le riunioni. MARCIANO’ G. racconta anche l'episodio (più volte già argomentato) riguardante Willy, il sindacalista, che è stato fermato dalla Polizia dopo che era uscito dal suo ristorante e che per paura di essere nuovamente controllato è andato dal nipote MARCIANO’ Vincenzo classe 1948 a riferire dell'accaduto e a metterlo in guardia affinchè avvisasse Peppino (MARCIANO’ Giuseppe) che nei dintorni del ristorante era pieno di Poliziotti e che uno con la treccia gli aveva chiesto come mai conosceva il MARCIANO’ G.
[….] MARCIANO’ G. si rivolge ad Antonino e, continuando a parlare di questi documenti ricevuti da PALAMARA Antonio, dice che della loro famiglia veniva nominato solo Fortunato.
[.…]
FAMIGLIA RASO-GULLACE (SAVONA)
GULLACE Carmelo
MARCIANO’ Giuseppe ha parlato a SOTTILE Ignazio di GULLACE Carmelo detto “Ninetto”, altro personaggio di spicco del panorama criminale della provincia di Savona, appartenente alla famiglia ‘ndranghetista RASO-GULLACE. Quest’ultimo lo avrebbe infatti avvertito del forte interesse delle forze dell’ordine nei suoi confronti, in occasione del funerale di CARLINO Domenico.
Poco dopo questi fatti PALAMARA Antonio gli avrebbe poi mostrato dei documenti indicati come riservati, che parlavano di attività di indagine compiute nei suoi confronti ed acquisiti tramite un avvocato di Savona.
Nella stessa conversazione MARCIANO’ Giuseppe ha rammentato di aver aiutato i FOTIA, nota famiglia di imprenditori savonesi in odore di ‘ndrangheta, a prendere dei lavori al costruendo porto di Imperia e Ospedaletti.
Conversazione nr.362 del 27/1/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe, D’AGOSTINO Arcangelo e SOTTILE Ignazio
[….]
MARCIANO’G. dice che stamattina la magistratura ha disposto altre perquisizioni a Imperia e chiede a SOTTILE chi siano i Calabresi che avevano lavorato al Porto di Imperia che hanno l'impresa. SOTTILE risponde che si tratta dei PELLEGRINO, MARCIANO’G. specifica che si tratta di uno di Cipressa ma che non ricorda il nome. SOTTILE suggerisce possa trattarsi di Fotia, MARCIANO’ non sà se possano essere loro anche perchè quella famiglia opera a Savona dopo Albenga, anche se una volta gli ha fatto prendere un pò di lavoro, MARCIANO’G. dice testualmente: "...ma una volta lo hanno fatto un pò di lavoro che l'ho mandato io a Fotia al porto (...inc...) capisci...appena hanno fatto...incominciarono il porto l'ho mandato da una parte ed è andato a fare qualche lavoro (...inc..) pure a Ospedaletti.. a Ospedaletti hanno messo...". SOTTILE racconta che Roberto PELLEGRINO ieri gli ha raccontato che ultimamente li hanno allontanati da tutti i lavori inerenti la costruzione dei nuovi approdi portuali del ponente.
[….]
MARCIANO’G.: era sempre la con un cornetto.... ora và e mi tira fuori, vogliamo (..inc...) a me Antonio mi ha portato... quello PALAMARA... non sò chi cazzo glileli abbia dati!!! E non me lo ha detto, mi ha detto che a Savona c'erano, che io, in un locale qua, che ero con Licio Gelli, questi fanno che ti rovinano proprio capisci com'è! Che io, in questo locale a Vallecrosia, si chiamava Marechiaro, che (..inc..) che con Licio GELLI siamo andati a Montecarlo... ora la settimana passata me li ha portati lui! Un pacco così! Così! Mi ha detto leggeteli e strappateli subito mi a detto, che non devono sapere da dove arrivano, perchè me li ha dati un avvocato di Savona. Ora di Savona, cosa ho pensato...che io a Savona avvocati non ne ho! O è capitato con Ninetto (ndr GULLACE Carmelo) o con FOTIA o con qualcun altro di là che gli può aver detto dicci a Peppino... Quello era al funerale di Mimmetto (ndr Domenico CARLINO) mi ha visto che ero lì, Ninetto (ndr GULLACE Carmelo) mi ha detto cosa sta succedendo a Vallecrosia, a Ventimiglia alla Marina di San Giuseppe? Gli ho detto, e che cosa sta succedendo? Vedete che siete pieno tutto fino a fuori dentro dappertutto così! Gli ho detto ma (..inc..) ve lo sto dicendo... i fatti!
Uomo: ma vaaa
MARCIANO’ G.: dopo 15 giorni viene Antonio (ndr PALAMARA) e mi porta sto fascio di..
Uomo: ah ecco!
MARCIANO’G.: di documenti ma hai capito cose..ma però li dovete strappare subito (..inc..) ora come dopo 30 anni, quando parliamo di qua parliamo dell'80 del 78 dopo tanto, come mai che ora vengono con sto fascio di cose? E (..inc..) GRANERO, il giudice GRANERO (ndr Procuratore Capo a Savona dr. Franco Antonio GRANERO) che allora era GRANERO in quella cosa, ora è Procuratore Generale a Savona quello, gliel'ha passato a SCOLASTICO e firmò questi fogli il giudice Scolastico capisci? (..inc..) a me ha messo a me ad Ernesto, il povero Ernesto (ndr MORABITO) che il (..inc..) non sapeva niente che non voleva (..inc..) mio fratello Ciccio (..inc..) i FOTIA, FILLIPPONI, i fratelli FILLIPPONI...[…]Il rapporto fra CARLINO Domenico e GULLACE Carmelo, che spiega tra l’altro la presenza al suo funerale del calabrese residente nel savonese, è dimostrato da una telefonata intercorsa il 17/9/2010.
E’ significativo che durante la conversazione telefonica, CARLINO Domenico abbia taciuto volutamente il nome di GULLACE Carmelo, sempre nell’ottica della consapevolezza di rapporti “scomodi” che potrebbero essere intercettati e che abbia usato delle perifrasi per indicarlo al suo interlocutore.
CARLINO Domenico ha fatto riferimento ad un blog su internet della “CASA DELLE LEGALITA’” che descrive GULLACE Carmelo come un mafioso.
Conversazione nr. 1039 del 17/9/2010 - RIT 1540/10
Interlocutori: CARLINO Domenico – Alex ( uomo straniero n.i.)
[.…] Alex: e compare Nino dov'è?
CARLINO: e Nino lui è sempre di là è..ma anche lui è pieno di problemi sai...quanti problemi gli stanno facendo Ale anche a lui poverino..quando..quando accendi il computer...tu ce l'hai il computer ti puoi collegare no eh..
Alex: sì sì sì
CARLINO: allora..
Alex: no sono davanti al computer
CARLINO: allora metti casa della legalità scrivi..
Alex: aspetta eh
CARLINO: casa della legalità Genova Italia no..
Alex: ecco casa cultura
CARLINO: casa della legalità Genova
Alex: Genova ecco che cosa c'è la..? minacce della casa della legalità.
CARLINO: ora scrivi il nome di quell'amico anche oppure ci deve essere anche direttamente
Alex: ah ah ah..aspetta ma no faccio solo il nome e mi esce tutto
CARLINO: eh fai solo il nome e vedi che ti esce tutto ti metteranno anche la musica
Alex: è con doppia L o una L
CARLINO: Ehe..doppia L il cognome doppia L
Alex: e una C
CARLINO: e una C sì..
Alex: ah ok..ho messo il contrario...ah ah ah sì sì sì..musica certosa..(ride)..
CARLINO: ...ride..
Alex: oh..
CARLINO: oh..
Alex: bestemmia..
CARLINO: hai visto..?
Alex: eh aspetta c'è la pubblicità no..?
CARLINO: fanno la pubblicità
Alex: sì sì adesso adesso..
CARLINO: ci sono i filmati ci sono eh..anche..
Alex: sì sì sì
CARLINO: c'è la musica anche
Alex: sì sì sì
CARLINO: hanno...hanno messo la musica della piovra...(ride)..
Alex: sì sì sì ho visto ho visto..ecco ecco...ce l'ha bella casa fratello quella rosa no..?
CARLINO: sì sì è bella è bella..sai dove lo stanno bersagliando...ti ricordi quando mangiavamo che cucinavamo la tutti e tre la eh..
CARLINO: eh eh..a Sanremo lui cucinava bene lui eh..
Alex: eh..
CARLINO: cucinava bene cucinava lui..eh Alex..
Alex: ...(bestemmia)...questo qua..e sai frate..io lo so che tu lo supporti lui
CARLINO: eh..
Alex: e quello sai che..lo sai che di la dove stavo io è venuto la dove stai tu che da la poi è andato in Francia
CARLINO: Eh
Alex: viene ogni tanto in Francia di nascosto
CARLINO: viene ma chi..di chi stai dicendo Alex..
Alex: eh sai quello che tutti parlano male di lui
CARLINO: ah sì..
Alex: che era in Francia e poi l'hanno buttato in Italia
CARLINO: Eh..
Alex: capisci
CARLINO: ho capito ho capito sì sì
Alex: ci da di nuovo lavoro assai
CARLINO: sì eh..? [.…]Nel corso di un colloquio avvenuto il 17/4/2011, BRIOZZO si è dapprima informato da ELIA Angela sulla situazione del figlio Vincenzo. In proposito ELIA gli ha parlato di alcuni investimenti in un esercizio pubblico insieme ad altre persone.
Successivamente l’avvocato ha nuovamente discusso con MARCIANO’ Giuseppe di alcune indagini riportate dai media locali, fra cui quelle che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale di Bordighera.
Conversazione nr.2288 del 17/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe, BRIOZZO Silvano ed ELIA Angela
[….] BRIOZZO chiede ad ELIA notizie del figlio Vincenzo, ELIA risponde che Vincenzo vuole fare "qualcosa" in quanto sta diventando difficile mantenerlo e che stanno cercando un pò di soldi liquidi per aiutare il figlio ad entrare in società in un conad con un bar insieme ad altre tre o quattro persone.
[…..]
Entra in casa MARCIANO’G. e inizia a parlare con BRIOZZO della manifestazione per gli immigrati a Ventimiglia. ELIA chiede a BRIOZZO notizie dall'assicurazione, BRIOZZO risponde che non avendo fatto più nulla riusciranno a recuperare 7/800 euro.
[…..]
MARCIANO’ G. chiede a BRIOZZO se ha letto quanto scritto dai giornali, BRIOZZO riferisce di aver letto articoli in relazione alla deposizione di SFERRAZZA e altri. MARCIANO’ G. riferisce che a Vallecrosia è un macello e hanno scritto su di lui, su BIASI, BRIOZZO chiede a MARCIANO’ G. chi ha scritto queste notizie, MARCIANO’ G. riferisce che sono state pubblicate dal "cornuto" di Ventimiglia (ndr blogger BALLESTRA) e Savona (ndr ABBONDANZA). MARCIANO’ G. riferisce che hanno scritto un sacco di informazioni per la zona tra Savona e Ventimiglia. MARCIANO’ G. mostra a BRIOZZO degli articoli che asserisce essergli stata consegnata dal sindaco di qua (ndr sindaco di Vallecrosia). MARCIANO’ G. riferisce che il sindaco gli ha detto di aver chiamato il Procuratore dopo aver letto gli articoli in quanto vuole fare una denuncia. BRIOZZO leggendo i nomi dei MACRI’ riferisce che sono difesi dal suo studio. MARCIANO’ G. riferisce che c'è anche il nome Saso e che dicono che è stato raccomandato da Vallecrosia alle ultime elezioni, BRIOZZO dice di averlo visto recentemente e si domanda se lui sia a conoscenza di questi articoli. MARCIANO’ G. dice che per avere quelle informazioni ci deve essere qualcuno che parla anche a livello politico. […..]
Ancora una volta MARCIANO’ Giuseppe, afflitto per i risultati conseguiti dalle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata ed anche per dell’arresto di un esponente di spicco latitante della famiglia Pesce di Rosarno, ha riversato la colpa sui collaboratori di giustizia.
Nella discussione avuta a tal proposito con suo nipote Vincenzo cl. 48, emerso il fatto che loro stessi dicono che gli inquirenti sono al corrente di “tutto” sui rapporti tra le grandi famiglie in Calabria ed i referenti locali in Liguria, segno evidente che le indagini stavano andando nella giusta direzione.
Conversazione nr.2281 del 17/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e MARCIANO’ Vincenzo cl.1948
MARCIANO’ V.cl.48. chiede a MARCIANO’ G. se ha visto che ieri hanno arrestato PESCE di Rosarno grazie ad un collaboratore. I due continuano a commentare gli articoli su BARILARO e PELLEGRINO. I due concordano sul fatto che c'è qualcuno che sta raccontando tutto. MARCIANO’ V.cl.48 legge una parte dell'articolo in cui vi è scritto che MOIO e BIASI hanno appoggiato Marco ...inc..., MARCIANO’ V.cl.48 si chiede come faccia lo scrittore a sapere determinate cose.
[…]
MARCIANO’ G. ribadisce che hanno inserito i nomi di tutti FOTIA, GULLACE PIROMALLI di Gioia Tauro. MARCIANO’ V.cl.48 bestemmia ed esclama "...tutto sanno...tutto...!". MARCIANO’ V.cl.48 ribadisce che secondo lui c'è qualcuno che sta parlando.MARCIANO’ Giuseppe e ALLAVENA Omar avrebbero voluto far tacere BALLESTRA Marco dandogli una lezione, arrivando ad ipotizzare anche la sua uccisione qualora vi fosse la garanzia di farla franca.
Conversazione nr.2620 del 10/9/2010 - RIT. 1442/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e TRINCHERA Salvatore
discutono su qualcuno che ha scritto un articolo su BARILARO Fortunato, che lo chiama "U stoccaru" che ha messo il figlio in comune per tramite dell'Ndrangheta e MARCIANO’G. commenta dicendo che dovrebbero aspettarlo e non lo devono ammazzare ma gli devono tagliare la faccia, perchè sta facendo troppi problemi.
Conversazione nr.2234 del 15/4/2011 - RIT 2319/10
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe e MARCIANO’ Vincenzo cl.1977
ripetono nuovamente che BALLESTRA va cercando qualcuno che gli spari. MARCIANO’ Vcl.77. specifica che secondo lui sarebbe da chiudere in qualche strada di campagna e sparargli alle gambe come avvertimento e che comunque se fosse capitato a lui d'essere bersagliato a quel modo l'avrebbe ammazzato. MARCIANO’ G. dice che BALLESTRA e ABBONDANZA vennero a Bordighera tempo fa in sostegno di don CIOTTI che fece un incontro a favore delle organizzazioni di recupero dei tossicodipendenti. MARCIANO’ V.cl.77 ribadisce che merita due colpi di pistola come avvertimento alle gambe e se continua a scrivere un colpo alla testa almeno gli passa la voglia. SCIBILIA e MARCIANO’ G. dice che non ne vale la pena e che gli inquirenti vanno cercando solo questo per completare l'opera.
Nelle trascrizioni integrali delle intercettazioni il quadro è ancora più pesante:
Trascrizione 2234
15/04/2011 – ambientale abitazione della famiglia MARCIANO'
(omissis)
12.31.20 Entrano in casa Gino SCIBILIA, Giuseppe MARCIANO’ ed il figlio Vincenzo. SCIBILIA ha accompagnato MARCIANO’ G a fare la puntura. ELIA chiede a SCIBILIA di fermarsi a pranzo e dice che preparerà un minestrone.
12.32.33 MARCIANO’ V.CL.77 dice al padre che lo ha appena chiamato PRIOLO Giuseppe per dire che la madre dovrà scendere in Calabria a firmare il REC. MARCIANO’ G. dice che quando PRIOLO Giuseppe tornerà a fare visita al padre coglieranno l'occasione per prendere ELIA e portarla giù con loro. MARCIANO’ V.CL.77 dice che è più conveniente il viaggio in aereo anche in termini di costi. SCIBILIA concorda con MARCIANO’ V.CL.77 e spiega a MARCIANO’ G. le politiche economiche delle compagnie di volo improntate all'abbattimento dei costi.
12.37.20 MARCIANO’ G., MARCIANO’ V.CL.77 e SCIBILIA iniziano a parlare degli articoli pubblicati sui blog della casa della Legalità e di BALLESTRA di Bevera.
SCIBILIA parla di querele, MARCIANO’ G. dice che ci vorrebbe qualcos'altro, tipo qualcuno che lo avvicini, MARCIANO’ V.CL.77 dice che prima o poi qualcuno lo ammazza e che questo è quello che vuole la persona che scrive. Si capisce che parlano di BALLESTRA perchè viene tirato in ballo da SCIBILIA anche l'articolo riguardante MARCIANO’ V.CL.77 cl 1948.
MARCIANO’ V.CL.77 dice che quello di Savona (ndr ABBONDANZA) è messo ancora peggio perchè è andato proprio a seguire Ninetto (ndr GULLACE Carmelo) dentro la cava con la telecamera e non si rende conto che se lo prendono uno di quelli lo ammazzano. SCIBILIA chiede se questo personaggio sia di Savona e MARCIANO’ V.CL.77 conferma. MARCIANO’ G. invita il figlio MARCIANO’ V.CL.77 a dare un'occhiata alle stampe degli articoli presi da internet, MARCIANO’ V.CL.77 si rifiuta e dice che questi a FAMELI, davanti all'agenzia (ndr Antonio FAMELI boss legato ai PIROMALLI ha aperto un agenzia immobiliare a Loano oggetto di contestazione aperta da parte di rappresentanti della casa della legalità) lo hanno pubblicamente descritto come appartenente alla famiglia PIROMALLI. SCIBILIA commenta che non li ammazzano perchè sono troppo diretti nelle loro accuse e gli investigatori saprebbero subito chi andare a prendere per tanto suggerisce che debbano essere lasciati perdere per un paio d'anni per eliminarli dopo. MARCIANO’ V.CL.77 conviene con quanto detto da SCIBILIA e afferma che quella è la fine che faranno. MARCIANO’ Gi. partecipa alla conversazione prendendo come spunto di riflessione l'episodio che ha visto protagonista il nipote MARCIANO’ V.CL.77 cl.1948 con Marco BALLESTRA; anzichè intimorirlo con sguardi e gesti gli avrebbe dovuto tranquillamente stringere la mano e salutarlo. Concordano sul fatto che BALLESTRA in realtà non è che abbia debiti con CARMINATI, in realtà è proprio la su indole, SCIBILIA specifica che quell'uomo è nato per fare polemica con la gente. SCIBILIA dice che SCULLINO a differenza di altri è andato fino in fondo facendogli causa ed ha vinto. Leggono alcuni articoli, SCIBILIA continua a ripetere che prima o poi qualcuno lo "accoppa". Poco dopo SCIBILIA parla al telefono con un familiare, forse la moglie, a cui dice che si ferma a mangiare MARCIANO’ G. e la invita a passare da lì quando termina i propri impegni. 12.48.05 SCIBILIA, prosegue a parlare di BALLESTRA e dice, tra le altre cose, che c'è qualcuno che ogni tanto gli suggerisce chi debba attaccare, perchè dice delle cose che lui non potrebbe sapere.
12.49 MARCIANO’ V.CL.77 continua la lettura degli articoli, MARCIANO’ G. commenta dicendo che è stato scritto anche dell'incontro di SASO e Onofrio GARCEA e che SASO è stato accompagnato all'incontro da uno di Vallecrosia. MARCIANO’ V.CL.77 lo interrompe e specifica che SASO l'aveva portato lui. Successivamente parlano dei PELLEGRINO anche loro bersagliati dal BALLESTRA.
13.00 ripetono nuovamente che BALLESTRA va cercando qualcuno che gli spari. MARCIANO’ V.CL.77 specifica che secondo lui sarebbe da chiudere in qualche strada di campagna e sparargli alle gambe come avvertimento e che comunque se fosse capitato a lui d'essere bersagliato a quel modo l'avrebbe ammazzato. MARCIANO’ G. dice che BALLESTRA e ABBONDANZA vennero a Bordighera tempo fa in sostegno di don CIOTTI che fece un incontro a favore delle organizzazioni di recupero dei tossicodipendenti. MARCIANO’ V.CL.77 ribadisce che merita due colpi di pistola come avvertimento alle gambe e se continua a scrivere un colpo alla testa almeno gli passa la voglia. SCIBILIA e MARCIANO’ G. dice che non ne vale la pena e che gli inquirenti vanno cercando solo questo per completare l'opera.
(omissis)
Trascrizione 2357
30/08/2010 – ambientale ristorante “Le Volte” Ventimiglia
Interlocutori: MARCIANO' Giuseppe, PALAMARA Antonio e ALLAVENA Omar
Ore 09.34 arriva ALLAVENA. MARCIANO’ G. parla di cambiare Dottore. ALLAVENA gli dice che si deve rivolgere a una persona che ci pensa lui, continuando ALLAVENA gli dice se vuole lo manda li a prendere un caffè, MARCIANO’ G. gli dice di si, "ma non chiamarlo per telefono che per telefono ora è un momento brutto", poi ALLAVENA dice che stanno attaccando a Marco PRESTILEO e MARCIANO’ G. ribatte dicendo che per ora è poco per lui e che stanno attaccando di più a Savona tutta quella gente...
(omissis)
Ore 09.47 Arriva PALAMARA raggiunge a MARCIANO’ G. e a ALLAVENA nel dehor. Iniziano a parlare su argomenti di non interesse. I tre parlano in merito ai voti e MARCIANO’ G. dice perchè non tolgono i voti ai meridionali.
MARCIANO’ G. poi commenta sul fatto che "quel cornuto qui di fronte" sta scrivendo come un pazzo, a Savona stanno prendendo dei seri provvedimenti e poi ne danno ampia diffusione sulla stampa, facendo i nomi di "Peppe U Duca" e altri, PALAMARA commenta dicendo che sia un maniaco però MARCIANO’ G. dice che qualcuno le informazioni gliele da, ALLAVENA, invece commenta diocendo che sembra sia un malato terminale e che provoca per essere ucciso. MARCIANO’ G. ribadisce i nomi di quelli di Savona tirati in ballo facendo riferimento e un certo "Ninetto" e i suoi cugini i FILIPPONE, l'altro parente di Pippo U duca che ha i camion . Poi ALLAVENA dice che a Michele lo attacca sempre ma si sta confondendo con suo fratello Gianni, MARCIANO’ G. chiede ma Michele chi e ALLAVENA dice PELLEGRINO, PALAMARA chiede se è ancora dentro e MARCIANO’ G. riferisce che è ancora dentro e anche anche il genero di Benito (PEPE’ ndr) ha fatto richiesta di scarcerazione perchè ha una bambina piccola e non gliel'hanno data comunque. MARCIANO’ G. dice che non è possibile tenere dentro delle persone senza che ci sia qualcosa, c'è qualcosa che non quadra e adesso CAVALLONE apre un altra inchiesta anche al comune di Sanremo, insiste ancora sugli articoli di stampa dicendo che Federico di Dolceacqua (PARASCHIVA ndr) gli ha portato degli articoli scaricati da internet dove figurano i nomi di Piero, di suo padre suoi nipoti suoi cugini, PRONESTI, FILIPPONE, RASO, tutti e si chiede chi è che da queste informazioni, e l'altro giorno l'autore dell'articolo ha ammesso di essere un amico di MOIO e che lui ci da queste informazioni. PALAMARA dice che dovrebbero rompergli le corna soprattutto chi viene tirato in ballo e ALLAVENA dice che secondo lui è in contatto con la Polizia e che fanno tutto sto polverone per vedere come reagisce la gente, MARCIANO’ G. dice che sta mettendo in mezzo anche Fortunato, che suo figlio era li l'altro giorno e ALLAVENA dice che lo chiama "l'uomo dello stoccafisso". PALAMARA afferma che loro non hanno capito niente, perchè l'italiano è un popolo di pecoroni dietro ai politici che mangiano e tirano in mezzo la criminalità organizzata, e che lui non fa niente quindi non deve avere paura di niente e che la polizia sono teste di legno al servizio dei politici.
(omissis)
Trascrizione 2450
24/04/2011 – ambientale abitazione famiglia MARCIANO'
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe, PARASCHIVA Federico , MARCIANO' Vincenzo cl.1977 e ELIA Angela
(omissis)
Ore 12.11.30 MARCIANO’ G. chiede a PARASCHIVA notizie di Armando (ndr BIASI Armando)
(passo integrale)
MARCIANO’ G.: (inc.) e Armando (ndr BIASI) che dice? Come coso, come... tutto a posto?
PARASCHIVA: Armando lui... l'ho visto dieci giorni fa... ma dicono che c'ha 60 - 70% dei voti... lui ha detto.
MARCIANO’ G.: no ma... come voti prende lui eh!
PARASCHIVA: (inc.) dicono che c'ho il 60 - 70% dei voti... (inc.)
MARCIANO’ G.: nooo, ma lui prende... i voti, no ti dico per le altre cose, cosa?...
PARASCHIVA: ha fatto la denuncia, ha detto (ndr. riferimento ai recenti articoli di stampa contro l'organizzazione e i politici locali)
MARCIANO’ G.: e ma il sindaco m'ha detto no! M'ha detto che ha telefonato al Procuratore per dirgli, questa gente non possono fare così e che il Procuratore c'ha detto di non fare niente, che tanto (inc.)
PARASCHIVA: Armando mi aveva detto che aveva scittto una lettera...
MARCIANO’ G.: ma quello, questo lo dico io, non lo aveva detto lui, e chi l'ha detto? Il sindaco...
PARASCHIVA: a me lui mi ha detto (voci sovrapposte) una lettera a questi qui di sto... Bevera e dintorni... (ndr. titolo del Blog di Marco BALLESTRA) qui... su internet ho fatto già una lettera e che se vanno avanti noi andiamo avanti con le mie denuncie, perchè stanno facendo, stanno dicendo solo cose...
MARCIANO’ G.: si, si.
PARASCHIVA: senza prove senza niente inventate...
MARCIANO’ G.: si, si.
(omissis)
TESTO IN FORMA RIASSUNTIVA:
(omissis)
MARCIANO’ V.CL.77 non si spiega come possono avere certe notizie. E MARCIANO’ G. gli risponde che c'è qualcuno che parla (voci sovrapposte) anche PARASCHIVA concorda che qualcuno parla. PARASCHIVA riferisce di essere dispiaciuto che mettano il suo nome (di MARCIANO’ G.) su questo sito abbinandolo a situazioni illegali. Riferisce testualmente: "...mi dispiace che un uomo come voi venga... venga scritto per delle cazzate, per niente, mi dispiace quello..."
Ore 12.19.00 MARCIANO’ V.CL.77 commenta un articolo scritto da Ballestra in cui il giornalista asseriva che MOIO gli avrebbe riferito che Onofrio GARCEA è un usuraio che non conta nulla. MARCIANO’ G. riferisce che adesso BELCASTRO e MOIO sono nemici e non vanno d'accordo, PARASCHIVA dice addirittura c'era scritto che Onofrio è affiliato alla famiglia BONAVOTA di Vibo Valentia. PARASCHIVA ribadisce che per sapere queste cose qualcuno deve avergliele dette perchè lui non può certamente esserne a conoscenza di questi particolari. PARASCHIVA dice che stanno scrivendo di tutti di GULLACE, di FAMELI e tutti. PARASCHIVA continua dicendo che hanno nominato anche i MAMONE di Genova, MARCIANO’ V.CL.77 a tal proposito, asserisce che i MAMONE di Genova sono i più forti e che possiedono circa 750 camion. PARASCHIVA dice che però i MAMONE, che sono due o tre fratelli, hanno una pentita in famiglia, la moglie di uno dei fratelli. MARCIANO’ V.CL.77 dice che si tratta della moglie di Pino. Commentano che la ditta dei MAMONE si chiama Ecoge ditta di scavi. PARASCHIVA poi precisa a MARCIANO’ G. che quello scrive tutte le cose su di lui è quello di Savona (ndr Cristian Abbondanza). PARASCHIVA dice che questo qui sta sfidando. MARCIANO’ V.CL.77 dice che prima o poi lo ammazzeranno. PARASCHIVA dice che è solo peggio se dovesse succedere una cosa del genere.
(omissis)
Trascrizione 4001 28/06/2011 – ambientale abitazione famiglia MARCIANO'
Interlocutori: MARCIANO’ Giuseppe, PARASCHIVA Federico
(omissis)
Ore 10.33 Arriva in casa PARASCHIVA che porta le novità a MARCIANO’ G. e gli chiede che giornale ha. PARASCHIVA informa che sul giornale in suo possesso c'è il loro nome; PARASCHIVA legge il pezzo riguardante MARCIANO’ G., tratto verosimilmente dal sito della Casa della Legalità ossia la parte in cui viene scritto che MARCIANO’ G., cugino di Mimmo GANGEMI boss di Genova, nonche cugino di MARCIANO’ G. e Alessandro MARCIANO’ condannati per l'omicidio di Francesco FORTUGNO, ha incontrato per due volte Alessio SASO. I presenti tuttavia durante la lettura, evidenziano palesi problemi di comprensione del testo e della relativa punteggiatura, IN QUANTO CAPISCONO CHE SIA MARCIANO’ G. AD ESSERE STATO CONDANNATO PER L'OMICIDIO FORTUGNO, tanto che egli si preoccupa di denunciare il giornalista che ha scritto questa falsità. PARASCHIVA continua a leggere il testo dell'intercettazione pubblicata sul sito riguardanta la telefonata intercorsa tra GANGEMI e SASO in cui il boss esorta il politico a passare da solo da suo cugino Peppino di Ventimiglia. PARASCHIVA termina la lettura e commenta dicendo che adesso verranno qui a rompere le palle. MARCIANO’ G. aggiunge che Vincenzo, il figlio, lo ha informato che su un giornale della calabria ci sono i nomi di tutti e due, a meno che non si tratti del nipote. PARASCHIVA è convinto di quest'ultima ipotesi. MARCIANO’ G. afferma che è convinto di questo perchè c'è di mezzo quell'affare della cooperativa, PARASCHIVA, che in questa occasione mostra ancora una volta di essere al corrente di tutti gli affari della famiglia, afferma che per lui la cooperativa riconduce al nipote. MARCIANO’ G. comunque non si dimostra preoccupato più di tanto e dice che tutti i politici della Provincia erano stati a mangiare da lui al Ristorante. PARASCHIVA afferma che comunque non è bello lo stesso perchè sarà marchiato. Poi PARASCHIVA fa una considerazione e si chiede come possano. Persone di un certo livello, parlare al telefono a ruota libera. MARCIANO’ G. concorda e ribadisce, dal canto suo, che c’è qualcuno che parla e dimostra quanto detto facendo vedere a PARASCHIVA un articolo in cui vengono riportate le parole di Pronestì con un uomo _conosciuto. PARASCHIVA spiega a MARCIANO’ G. che si tratta di uno stralcio di un’intercettazione e che hanno intercettato tutto. PARASCHIVA fa un riferimento preciso alla riunione tenutasi nella carrozzeria di Pepè Benito...
(omissis)
TESTO IN FORMA RIASSUNTIVA:
MARCIANO’ G. si chiede come avrà fatto Vincenzo a sapere da giù queste cose e se il giornale che hanno loro esce anche giù. PARASCHIVA ribadisce che secondo lui il nome di Vincenzo MARCIANO’ indicato sull'articolo deve essere quello del nipote perchè è in mezzo a quella cooperativa che in questi giorni è apparsa anch'essa sui giornali ( ndr Marvon).
Ore 10.44.23 MARCIANO’ G. riprende l'argomento FORTUGNO e impreca dicendo che lui non c'entra niente con quel MARCIANO’ G. dicendo che quello è del '35 mentre lui è del '33, PARASCHIVA lo incalza e dice che sull'articolo c'è scritto che lui c'entra in quella faccenda ( ndr l'articolo letto con la giusta punteggiatura, sottolinea invece il rapporto di parentela tra i due MARCIANO’ G.).
(omissis)
Trascrizione 3983
27/06/2011 – ambientale abitazione famiglia MARCIANO'
Interlocutori: MARCIANO' Giuseppe, PARASCHIVA Federico ed ELIA Angela
(omissis)
PARASCHIVA accenna che ieri in un video di quell'uomo che parla sempre, di Savona, è stato detto che dopo Ventimglia arriveranno anche a Vallecrosia, in Comune, perchè vogliono vedere tutto, anche perchè PRESTILEO ha lavorato tanti anni per il comune di Vallecrosia. PARASCHIVA afferma che a BIASI faranno il culo.
(omissis)
Uno dei passaggi dove si auspica l'intervento di oscuramento del sito della Casa della Legalità:
Trascrizione 2288
17.04.2011 presso l'abitazione della famiglia MARCIANO':
(omissis)
MARCIANO’ G. fa leggere a BRIOZZO la parte dell'articolo relativo Vallecrosia.
BRIOZZO riferisce che la polizia postale dovrebbe chiudere il sito in quanto vi sono informazioni calunniose nei confronti di parecchie persone.
(omissis)
Uno dei tanti dialoghi intercettati sulle armi:
Trascrizione 852 - 07/01/2011 - ambientale autovettura di MACRI' Alessandro
interlocutori: MACRI' Alessandro e MACRI' Michele
(omissis)
MACRI’ A.:ho trovato una calibro 9 nuova , adesso la compro, domani o dopo domani la compro.... due cartucce di proiettile, sono 48 colpi... calibro nove ehh.. è mia personale quella lì...... quella ci metto la mia firma li sopra negli omicidi.. come i corleonesi
MACRI’ M.:andiamo tranquilli non mi fare pensare...
MACRI’ A.:una cosa così mi danno nuova oh.. ti ammazzo un cristiano a 50 metri... sai che bello fa dei buchi a tre metri dio cane lo apro come un pesce.. gli apro la testa come un pesce .. gliela faccio saltare...
(omissis)
E poi quelli che "mimano" di sparare a Marco Ballestra:
Conversazione nr.2598 del 31/5/2011 - RIT 1444/10
Interlocutori: MARCIANO’ Vincenzo cl.1948 e ALLAVENA Omar
(per strada incontrano Marco BALLESTRA - giornalista - lo guardano, lo indicano e a distanza lo insultano parlando tra di loro. ALLAVENA afferma addirittura che qualche giorno lo ammazza, si ferma con la moto vicino e dice: "Tun - Tun" facendo il verso di due colpi esplosi da un arma da fuoco)
Ora se tutto questo, vi pare una "questione personale" mia e di Marco Balestra, allora ok, la mafia è un problema nostro... la Legalità è una questione nostra. Ma se non è così, forse rompere il silenzio non sarebbe male.