Riciclare con le videolottery, pagando una piccola imposta allo Stato...

Riciclare con le videolottery, pagando una piccola imposta allo Stato...

Giovedì 28 Febbraio 2013 23:06 Ufficio di Presidenza
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Le nuove "lavatrici" di denaro sporco... le VideoLotteryOra la raccontiamo tutta, la storia del perché nascono come funghi grandi e piccole sale da gioco, che vivono nonostante un praticamente costante “deserto” e raccontiamo, quindi, come le videolottery sono di fatto vere e proprie lavatrici di denaro sporco.

Nulla di più semplice e facile del meccanismo che hanno inventato. Al momento, per come è la situazione, solo un controllo costante di ogni singola postazione (cioè di ogni singola videolottery) potrebbe impedirne l'esecuzione. Se questo risulta, quindi, chiaramente impossibile, non è più facile o realistico pensare neppure di porre in essere un controllo sui movimenti dei soldi, seppur tracciati su conti correnti...

 

Il meccanismo inventato ed in uso è questo:

1) si inseriscono in una videolottery 4.500 euro (la vincita massima è 5.000 euro);

2) inseriti i soldi si annulla la giocata ed esce uno “scontrino” di “vincita di 4.500”;

3) ovviamente i soldi non vengono restituiti immediatamente ma vengono versati con bonifico sul conto corrente indicato. A tale somma viene detratta solo una piccola percentuale per le imposte che vanno allo Stato.

Risultato: si avevano 4.500 euro di soldi sporchi, che entrati nella videolottery-lavatrice escono puliti, con la sola decurtazione del 6% di tasse e spese, e ci si ritrova, quindi, con poco meno di 4.500 euro pulitissimi! I soldi versati in restituzione della giocata annulla, ad oggi, sono infatti tracciati come “vincita”... ed essere tanto fortunati non costituisce reato!

 

Ecco perché le sale da gioco aumentano a vista d'occhio. Ecco perché proliferano e rimangono aperte anche se nella maggior parte dei casi ed orari restano praticamente deserte, con pochissimi individui che “giocano”.

Ci sono quelli che ci cascano e si giocano la “vita”, e ci sono alcuni che, invece, sono lì per ripetere più volte al giorno questo “meccanismo” che abbiamo appena indicato, nelle sue tre semplicissime fasi.
 Ovviamente con la complicità dei gestori delle sale gioco, oltre che, ovviamente dei detentori delle concessioni dei monopoli che distribuiscono le videolottery.

Di questo, nel grande e caldo “dibattito” sulle sale gioco, slot e videolottery ne avete mai sentito parlare? No! Perché nessuno vuole smascherarli! Perché nessuno – visti anche i conclamati legami delle potenti lobby delle slot con buona parte dei partiti e politici di primo piano – vuole, probabilmente, scontrarsi con gli interessi in campo... Quindi, in Italia, come sempre, si tace come stanno le cose, si sorvola sulla vera perversa funzione delle videolottery, cioè quella di lavatrici di denaro sporco... Lavatrici che possono servire a molti, non solo alla criminalità organizzata, che ci sguazza, ma anche a chi ha fondi neri da ripulire ed in Italia, come sappiamo non sopo pochi, e non solo solo i mafiosi!

Se si affrontasse il problema seriamente e non a slogan, demagogia o voluta incompetenza, oppure con superficialità tipicamente nostrana, forse si sarebbe già notata la questione. Invece si parla a vanvera della questione, per “luoghi comuni” e, come sempre quando questo è l'atteggiamento, non si arriva ad alcuna soluzione... ed il gioco e “giochetto” può continuare.

Per fare un esempio semplice, per evitare che le macchinette venissero collocate in locali che non potrebbero averle (per assenza di rispondenza ai requisti di legge in materia di antimafia) pur risultando, sulla carta, installate presso attività in regola, è stata predisposta la collocazione del gps così da avere monitorata la collocazione ed impedirne il trasferimento. In questo caso si è affrontata la questione e si è trovata ed attuata la soluzione... Ma perché non lo si fa anche per impedire l'uso delle videolottery come lavatrice di denaro sporco, quando poi non ci vorrebbe molto a farlo?

C'è un unico contrasto possibile ed efficace al meccanismo in uso. E' concretamente realizzabile: perché le videolottery possano essere considerate legali e quindi utilizzabili basta imporre a chi distribuisce le videolottery (e che ha quindi una concessione) di modificare le videolottery stesse, facendo si che anziché “vincite” quelle delle giocate annullate siano “rimborsi”. Lo scontrino non dovrà più avere la dicitura “vincita” bensì quella di “rimborso”, ed in parallelo all'operazione di versamento dei soldi (non più con causale “vincita” ma “rimborso”), l'operazione dovrà essere inserita in un database a disposizione della Polizia Tributaria e dell'Agenzia dei Monopoli, così che vi sia piena tracciabilità di tali “movimenti”.

Non vorremmo che questa semplicissima contromisura non sia omessa dall'adozione perché con questo perverso giochetto anche le casse dello Stato incassano la percentuale... praticamente un'imposta sulle operazioni di riciclaggio! Pare assurdo, ma questa è una realtà che nessuno ha il coraggio di indicare. Poi ci si riempe di parole sulla "collocazione" delle sale gioco... ma ci si guarda bene dall'andare ad indicare e stroncare un meccanismo che è una manna per criminalità mafiosa e finanziari (ed amici politici) e che garantisce un sistema rapido e sicuro per ripulire il denaro sporco.

 

P.S.
Che sia perché il maggiori numero di videolottery in Italia sia quello distribuito dalla società dietro la quale vi è quel Francesco Corallo, ora latitante, che con l'Atlantis era protagonista della maggior fetta di evasione da parte dei concessionari (per le Slot e Videopoker), pari a 98 miliardi di euro (tra evasione e sanzioni) a danno dello Stato italiano?

Qui lo speciale sui 98 miliardi di euro di evasione