Che LIBERA si faccia un bagno d'umiltà... Sarebbe utile a tutti

Che LIBERA si faccia un bagno d'umiltà... Sarebbe utile a tutti

Lunedì 26 Agosto 2013 14:59 Ufficio di Presidenza
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Don Luigi Pio Ciotti - Nando Dalla ChiesaLuigi Pio Ciotti ha superato ogni possibile limite di decenza e dimostra che le critiche che abbiamo mosso, in questi anni, a certe pratiche e concezioni di “Libera” erano più che mai fondate.

Davanti ad un bando pubblico per assegnare un bene confiscato quale la tenuta di Suvignano, a Siena, cosa va a tuonare il prelato leader di Libera? Quattro parole: “Lo Stato si fermi!”. Ma stiamo scherzando? . Per loro invece è lo Stato che si deve fermare, perché loro – Libera - con l'accordo della Giunta “rossa” della Regione Toscana, della “rossa” Arci, dell'Amministrazione “rossa” del Comune di Monteroni d'Arbia e la “rossa” Provincia di Siena - il bene lo volevano assegnato alla loro rete, a prescindere... perché così, quasi esistesse una sorta di (loro) diritto "divino"...

Per “Libera” se c'è un bene confiscato questo deve andare a loro. Gli altri non esistono. La possibilità di collaborazione con altri, esterni alla loro “rete”, non è contemplata. La “libera concorrenza” è, per loro, un'intollerabile pratica.

Noi, negli anni, abbiamo indicato queste storture nella pratica, così come nella mentalità del gruppo dirigente di Libera [vedi ad esempio qui]. Abbiamo evidenziato le contraddizioni di predicare l'antimafia, la lotta alla corruzione ed alle storture della politica e delle Pubbliche Amministrazioni, a cui si sviluppavano (e sviluppano) il far salire sui palchi esponenti politici con pesanti ombre, quando non indecenze conclamate, oltre all'accettare fondi da soggetti economici discutibili, come il MPS, Unipol o la galassia delle grandi cooperative rosse che assegnano i subappalti ad imprese di famiglie legate ed appartenenti ad organizzazioni mafiose.

Noi abbiamo vissuto sulla “pelle” che certe assegnazioni di beni confiscati avvengono per via “preconfezionata”, facendo fuori, senza mezzi termini, chi potrebbe concorrere o collaborare alla gestione di quel bene sottratto alle cosche [vedi qui e qui]. Così come abbiamo visto soggetti politici in stretto rapporto con esponenti della criminalità organizzata presentarsi alla comunità con al proprio fianco “Libera”, a garanzia di una “verginità” che non c'è.

Anche l'aver indicato che “Libera” ha un rapporto particolarmente saldo e proficuo con un particolare blocco politico e politico-economico, non è stato altro che indicare quando è alla luce del sole. Non abbiamo mai detto che Libera dovesse “sparire” ma semplicemente che davanti al  legame conclamato ad un particolare schieramento politico, sarebbe necessaria quell'onestà intellettuale del dichiararlo e non invece il persistere nel presentarsi e professarsi “indipendenti”.

Ed ancora, se si indicano i casi di storture pesantissime, che fanno divenire “ipocrite” le nobili dichiarazioni di intenti, non è perché si vuole porre “Libera” sul banco degli imputati ma - come abbiamo sottolineato sempre - perché si affrontino ed eliminino tali situazioni particolari.
Senza ripercorrere qui quanto già affrontato ma facendo solo alcuni esempi, non certamente nostra responsabilità se Libera promuove a Sanremo una “fiaccolata” contro le mafie e fa' sfilare in prima fila i sindaci di Bordighera e Ventimiglia, Bosio e Scullino; così come non è colpa nostra se un pezzo di “Libera” a Savona, la Cisl, si schiera in pubblica piazza contro un'interdizione antimafia della Prefettura alle imprese dei Fotia... o, ancora, non è certamente nemmeno colpa nostra se la Regione Liguria, viene ringraziata pubblicamente da Don Luigi Pio Ciotti per l'attività antimafia, quando in questi anni, con la gestione Burlando, ha visto un proliferare di appalti e concessioni ad imprese che “puzzano”.

Tutto ciò che abbiamo raccontato, in quelle quattro parole pronunciate da Don Luigi Pio Ciotti (“Lo Stato si fermi!”) trova conferma. Tutto ciò che in questi anni abbiamo detto e scritto lo confermiamo e ribadiamo, punto per punto. Anche se per alcuni l'indicare il "re nudo" pare essere, più che mai, inaccettabile e non tollerabile.

Non ci facciamo intimidire da chi, credendo di vivere in un “santuario" intoccabile, si sente immune da ogni possibile critica, e ci vorrebbe tappare la bocca. Non ci facciamo quindi intimidire dalla scelta di Luigi Pio Ciotti e Nando Dalla Chiesa che alle nostre critiche – tutte documentate – anziché rispondere nel merito hanno preferito presentare querela per diffamazione (sia a noi che ad ).

il consulente Dalla Chiesa con l'allora sindaco di Genova Marta VincenziAbbiamo raccontato fatti, evidenziato storture e criticità. Non abbiamo mai ceduto all'insulto anche quando l'insulto era diretto a noi da alcuni esponenti di Libera (a partire proprio da Nando Dalla Chiesa che da consulente – pagato – del Comune di Genova promuoveva – al di fuori delle proprie funzioni – un bando per l'assegnazione di un bene confiscato a chi vendeva i prodotti di Libera, di cui era ed è il Presidente onorario).

Noi non abbiamo mai pensato di “rispondere” con querele nei confronti degli esponenti di Libera, bensì di rispondere pubblicamente, come si sul dire: politicamente. Abbiano cercato sempre il confronto. Un confronto in campo aperto, sul merito delle questioni. Un confronto che il gruppo dirigente di Libera non ha mai voluto. Da parte nostra abbiamo continuato a cercare questo dialogo, e lo abbiamo avviato con alcun “pezzi” di Libera che volevano dialogare, capire e collaborare...
Noi, a questo punto sia chiaro, però, non pratichiamo il cattolico principio del “porgere l'altra guancia” e la bocca non ce la facciamo tappare, perché ciò che c'è da dire noi, come sempre, lo diciamo e scriviamo, anche quello che per alcuni è “indicibile”.

Libera ha scelto di promuovere le proprie attività con sponsor quali Unipol o Monte Paschi di Siena? Sì. E' una scelta legittima, ma quella scelta non può essere taciuta. Ha scelto di avere contributi da soggetti come la Unieco che in Liguria seleziona quali fornitori perché li fa risparmiare le imprese dei Mamone e dei Fotia? Sì. E' una scelta legittima, ma anche questa scelta non può essere taciuta. Hanno scelto di avere un legame saldo con un blocco politico, quale PD-SEL-RC e INGROIA? Sì. Anche questa è una scelta legittima, ma anche questa non può essere taciuta, a parlare sono i fatti (come gli esponenti politico di lungo corso, rimasti fuori dal Palazzo, e reimpiegati proprio nella rete di Libera, quali Nando Dalla Chiesa, Francesco Forgione o Vittorio Agnoletto o, ancora, ad esempio, il neo eletto in Parlamento con il Pd Davide Mattiello, ex braccio destro, in Libera, di Don Ciotti).

Ed allora se Libera compie delle scelte non può pretendere che queste sia insindacabili, immuni da rilievi e critiche... Si faccia una ragione: la si può pensare diversamente e si possono avere metodi di lavoro diversi, ricordarlo, affermarlo non è un "offesa" o una "diffamazione", si chiama LIBERTA'. E la "libertà" dovrebbe essere anche nell'ambito della assegnazione e gestione dei beni confiscati... e quindi a doversi fermare per un'attenta e seria analisi ed autocritica non è "lo Stato", ma proprio Libera! 

Quindi se i fatti che abbiamo indicato hanno fatto risentire Luigi Pio Ciotti e Nando Dalla Chiesa, il problema non è nella nostra trattazione ma in quei fatti, in quelle dinamiche, di cui noi siamo solo stati narratori. Se non volete cambiare atteggiamento, e preferite le "querele" al confronto schietto, per noi non c'è problema nel documentare e dimostrare nel dibattimento la fondatezza tutti i punti di critica ed i fatti che abbiamo scritto e pubblicato su LIBERA. Ma sia chiaro che quella sede l'ha scelta LIBERA e non noi!
 

P.S.
Quando il Presidente della Casa della Legalità ha annunciato dalla sua pagina facebook la querela dei massimi dirigenti di “Libera” uno degli esponenti di Libera a Genova (che si riunisce presso la LegaCoop) e già esponente del Comitato Marco Doria Sindaco, Luigi Cornaglia, ha risposto affermando:

“fa più Libera in una giornata di lavoro in tutta Italia che Abbondanza in tutto un anno di blog con dozzine di post autoreferenziali e logorroici, che non legge nessuno”.

Il presidente della Casa della Legalità ha postato quindi un semplice testo:

“Luigi Cornaglia, di LIBERA (ed ex Comitato Doria Sindaco di Genova), afferma: “fa più Libera in una giornata di lavoro in tutta Italia che Abbondanza in tutto un anno di blog con dozzine di post autoreferenziali e logorroici, che non legge nessuno”.
Quindi che dire... forse mi devo ritirare e sospendere le attività di inchiesta e denuncia, oltre che le informazioni attraverso il sito...”

Il risultato? Il post del presidente della Casa della Legalità è stato segnalato a facebook come “offensivo” con la conseguenza che è stato censurato e l'account del Presidente della Casa della Legalità è stato bloccato per 12 ore... come racconta questa immagine:
 

OUT-FOR-LIBERA-FB


P.S. 2

Non vorremmo che si pensasse che sia una questione “ligure”. E se avevamo già indicato, in altre occasioni, fatti di altre realtà, oggi, riportiamo integralmente una Lettera Aperta che riguarda una vicenda che si è sviluppata nel nord-est, a Vicenza. Buona lettura...


Vicenza, 28-03-2013




Lettera aperta al sindaco di Vicenza Achille Variati




Egregio signor sindaco



Leggiamo su Vicenzapiu.com di ieri una notizia relativa alla rivitalizzazione di Campo Marzo [1] nella quale si fa menzione di Gian Giuseppe Carpenedo come referente della associazione Il Fiero. Con la quale il comune di Vicenza ha posto in essere una iniziativa tesa al rilancio di Campo Marzo. Circa le iniziative de "Il Fiero" l'albo notizie del comune di Vicenza riporta notizie di tenore simile e alla data 4 ottobre 2012 [2] e alla data del 13 novembre 2012 [3]. In quest'ultima circostanza l'assessore al decentramento Massimo Pecori dichiara: «Non solo i cittadini potranno godere delle novità de “Il Fiero” in questo fine settimana, ma anche i turisti i cui autobus fermano proprio nell'esedra di Campo Marzo... Sabato e domenica l'occasione sarà ancora più ricca grazie alla presenza della “Confraternita della Quaglia di Levà” di Montecchio Precalcino che preparerà lo spiedo di quaglie, piatto tipico locale che va ad integrarsi con i prodotti esposti nelle bancarelle de “Il Fiero” 
che per questa seconda edizione saranno 70 e nelle quali si potranno trovare nuove proposte rispetto all'edizione precedente».



Da numerosi articoli di stampa del 2011, anche stampa nazionale, risulta che un tale di nome Gian Giuseppe Carpenedo è stato arrestato nell'ambito di una vicenda per gravi fatti di camorra [4]. In data 12 dicembre 2011 il sito internet de Il Giornale di Vicenza [5] riporta che sempre tale Carpenedo verrà mandato «presto a processo».



Orbene, in considerazione di quanto evidenziato sopra chiediamo al sindaco Variati anzitutto una cosa. Di sapere se il Carpenedo coinvolto nelle iniziative di rivitalizzazione del centro cittadino sia o meno lo stesso finito nelle cronache riguardanti gravissimi fatti di camorra. Qualora sia vero chiediamo al sindaco se egli sia a conoscenza dell'esito o dello stato del procedimento o dei procedimenti a carico di Carpenedo. Inoltre qualora fosse appurato l'abbinamento tra il Carpenedo oggetto delle indagini della magistratura e quello in rapporti con l'amministrazione, chiediamo a Variati se consideri la cosa opportuna o meno per l'amministrazione comunale.


Abbiamo deciso di porre un quesito del genere al primo cittadino anche in ragione di altre situazioni da chiarire che hanno avuto luogo in passato. Ci riferiamo alla iniziativa antimafia patrocinata dal comune e avvenuta sotto l'egida dell'associazione Libera. Di tale evento si trova traccia sempre nell'albo notizie del comune di Vicenza [6] e vieppiù anche nel portale web della stessa Libera [7]. Dalla lettura dei due bollettini si evince che hanno partecipato all'evento del 25 febbraio 2011 l’assessore allo sport del comune di Vicenza Umberto Nicolai, il referente regionale di Libera coordinamento Veneto don Luigi Tellatin, il consigliere comunale Raffaele Colombara e il presidente del Vicenza Calcio del tempo Danilo Preto. Per quest'ultimo il sito de Il Giornale di Vicenza in data 16 ottobre 2009 [8] parla di una inchiesta della magistratura siciliana che lo accuserebbe di avere custodito i beni di una famiglia mafiosa.
Anche alla luce di tutto ciò ci aspettiamo dal sindaco una rapida risposta.


Franca Equizi
SOS Vicenza giustizia e legalità



Collegamenti citati
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8] 



Riferimenti
: Franca Equizi -  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.