Un caso montato ad arte (di falsità) sulla Cancellieri

Un caso montato ad arte (di falsità) sulla Cancellieri

Venerdì 01 Novembre 2013 12:04 Ufficio di Presidenza
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Un caso montato ad arte (di falsità) sulla CancellieriIl Ministro Anna Maria Cancellieri recentemente è stata politicamente "impallinata" perché ha dichiarato che nelle carceri vi è una situazione disumana e che serve riformare radicalmente il sistema carcerario e delle pene (“Le nostre carceri non sono degne di un paese civile”, “per risolvere il problema non bastano nuovi carceri, ma bisogna ripensare il sistema delle pene, valutando se ci sono spazi per quelle alternative”). Si era anche dichiarata favorevole ad un eventuale provvedimento quale l'Amnistia, se il Parlamento (unica sede competente in merito) dovesse volerlo, ma ponendo paletti ben precisi perché fossero esclusi gravi reati (quali quelli che si classificano sinteticamente per allarme sociale) ed anche quelli per cui è stato condannato Silvio Berlusconi...

Lo stesso Ministro Anna Maria Cancellieri è stata informata più volte di casi di criticità di diversi detenuti. Ed in questi casi, come ha anche reso noto pubblicamente si è adoperata per trasferire dette notizie agli organi competenti dell'Amministrazione Penitenziaria. Insomma solo ed esclusivamente adempiendo al proprio dovere di fronte a chiunque faceva pervenire al suo Ufficio segnalazioni che “manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione”. Se altri Ministri, in precedenza, ignoravano questo compito l'omissione era la loro, perché la norma (e logica) dovrebbe essere ciò che, nei diversi casi, ha fatto la Cancellieri.

E, venendo al punto “LIGRESTI”, si scopre la montatura costruita ad arte (con falsità e mistificazioni assurde) per cercare di screditare la Cancellieri...

Partiamo da un punto fermo: il Comunicato della PROCURA DI TORINO. Dall':

Caselli: nessuna influenza esterna - I domiciliari a Giulia Ligresti sono stati concessi per una serie di "circostanze obiettive" e "sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura". Lo afferma in una nota il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, in merito al caso Fonsai.
Nel comunicato Caselli sottolinea, in particolare, che "tutte le risultanze del fascicolo (ormai pubbliche e riscontrabili: documenti, acquisizioni processuali, atti d'indagine e accertamenti peritali) testimoniano in modo univoco e incontrovertibile che la concessione degli arresti domiciliari è avvenuta esclusivamente in base alla convergenza di decisive circostanze obiettive: le condizioni di salute verificate con consulenza medico-legale e l'intervenuta richiesta di 'patteggiamento' da parte dell'imputata, risalente al 2 agosto e perciò di molto antecedente le conversazioni telefoniche oggetto delle notizie".

Identico da :

I domiciliari a Giulia Ligresti sono stati concessi per una serie di "circostanze obiettive" e "sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura". Lo afferma in una nota il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, in merito al caso Fonsai.
Nel comunicato Caselli sottolinea, in particolare, che "tutte le risultanze del fascicolo (ormai pubbliche e riscontrabili: documenti, acquisizioni processuali, atti d'indagine e accertamenti peritali) testimoniano in modo univoco e incontrovertibile che la concessione degli arresti domiciliari è avvenuta esclusivamente in base alla convergenza di decisive circostanze obiettive: le condizioni di salute verificate con consulenza medico-legale e l'intervenuta richiesta di 'patteggiamento' da parte dell'imputata, risalente al 2 agosto e perciò di molto antecedente le conversazioni telefoniche oggetto delle notizie".

Chiaro il punto? La Cancellieri non ha influenzato in alcun modo chi doveva decidere sulla detenzione della Giulia Ligresti. Nonostante le sollecitazioni della famiglia Ligresti il Ministro NON ha fatto nulla per soddisfare quella richiesta di aiuto per la scarcerazione! Così come non ha minimamente espresso pubblicamente posizioni volte a “difendere” i Ligresti e tanto meno ha avviato (come da alcuni decenni avveniva impropriamente quasi sistematicamente con altri Ministri della Giustizia) ispezioni presso la Procura o il Tribunale di Torino ove si sviluppa il procedimento penale a carico dei Ligresti.

Insomma: i Ligresti chiedono la scarcerazione ma la Cancellieri non li accontenta e non usa il suo peso pubblico di Ministro dello Stato, alla Giustizia, per accontentarli.

Cosa ha fatto il Ministro? Avuta notizia delle condizioni di salute della Giulia Ligresti, come in altri casi, ha informato il DAP, ovvero il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, perché verificassero le condizioni della detenzione ed evitassero irreparabili conseguenze in questo come negli altri casi simili.

Lo precisa lo stesso Ministro Cancellieri in un :

Nel caso di Giulia Ligresti, avverto l’esigenza di precisare il senso e i limiti del mio intervento, non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza. Era mio dovere trasferire questa notizia agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi  tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi. Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni  circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione. Intervenire è compito del Ministro della Giustizia. Non farlo sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione. Non c’è stata, quindi, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari. Nella mia comunicazione al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti.”

I fatti sono chiari. Chiarissimi. Inequivocabili ma “Il Fatto Quotidiano” - e dietro a questi altri del mondo dell'informazione e della politica, in primis esponenti del M5S – mistificano radicalmente la realtà e creano il caso. Per loro la Cancellieri ha agevolato la scarcerazione della Ligresti. E' falso, ma “tira”. E' una sintesi falsa, radicalmente falsa, che però fa breccia sull'opinione pubblica e mette alla berlina il Ministro. Ed il "falso quotidiano" è sbattuto lì:

Il Fatto mistifica i fatti e titola con un falso

Il fatto che la Cancellieri sia o meno amica e parli al telefono con alcuni della famiglia Ligresti (così come con altri, anche non potenti), così come il fatto che con quanti è amica si mostri vicina “nel privato” (e solo, tassativamente solo, nel privato), non ha - lo dice la stessa Procura di Torino - avuto peso nell'operato del Ministro Cancellieri che, infatti, non ha in alcun modo assecondato le richieste che le venivano portate perché operasse per la scarcerazione.

Quando si pongono i nostri censori davanti ai fatti e non hanno più via d'uscita perché è evidente la montatura costruita sul falso, allora ti rispondono: e ma suo figlio lavorava per i Ligresti... e ma suo figlio ha preso un ingente liquidazione... Vero. Ma ancora una volta: cosa c'entra con l'attività della Cancellieri? Di più: anche alla luce di questo la Cancellieri non ha minimamente assecondato le richieste dei Ligresti per la scarcerazione della Giulia Ligresti, così come non ha posto in essere alcuna altra attività come Ministro della Giustizia per danneggiare o ostacolare le indagini e creare vantaggio ai Ligresti... Tanto che la stessa Giulia Ligresti ha patteggiato la pena ammettendo le responsabilità contestate dalla Procura di Torino.

Ora la domanda è a chi trae vantaggi da questa campagna fondata su un falso clamoroso? Forse a chi non sta bene che la fermezza della Cancellieri sulla necessità di rivedere il sistema carcerario e quello delle pene, oltre che i “paletti” posti ad una possibile amnistia che escludevano, ad esempio, dai benefici Silvio Berlusconi? 
 

P.S.
Forse a qualcuno è sfuggito che:
- la LIGRESTI Giulia è stata trasferita ai domiciliari dal GIP di Torino (dopo la perizia medica disposta dalla Procura);
- la LIGRESTI Giulia ha quindi patteggiato 2 anni e 8 mesi, oltre a 20mila euro di multa e la confisca del 31% delle azioni della società Pegasus (per un controvalore di circa 5 milioni di euro) e del 31% degli immobili riferibili alla stessa società (valore totale stimato tra 25 e 28 milioni di euro).