Ventimiglia (e Camporosso) la 'ndrangheta vota... Ma si fa finta di nulla

Ventimiglia (e Camporosso) la 'ndrangheta vota... Ma si fa finta di nulla

Sabato 24 Maggio 2014 15:27 Ufficio di Presidenza
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A Ventimiglia non c'è un amministrazione uscente che sia stata eletta. Il Comune ha visto lo scioglimento e commissariamento per infiltrazioni e condizionamento della 'ndrangheta.
A seguito della nostra istanza (e delle denunce pubbliche) venne inviata una Commissione di Accesso che accertò che la 'ndrangheta in quel Comune faceva ciò che voleva ed il Ministro dell'Interno ottenne il Decreto di scioglimento. Il secondo Comune, dopo Bordighera, del ponente ligure (Vallecrosia si è autosciolto prima che la Commissione di Accesso venisse inviata e su Diano Marina si è in attesa visto che la situazione è tetra).
Il sindaco di allora, SCULLINO Gaetano, è ora imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “La Svolta”, insieme al suo braccio destro PRESTILEO Marco ed agli imputati per 416-bis del “locale” della 'ndrangheta di Ventimiglia con, in primis, i MARCIANO' ed il vecchio PALAMARA. La triade prefettizia, che ha gestito il Comune dallo scioglimento e lo farà sino alle prossime elezioni, ha fatto quello che poteva, per cercare di ripristinare la legalità e la corretta gestione del Comune. Una parentesi che pare doversi chiudere però, visto che dalle liste elettorali (e dai contenuti) traspare che non si voglia rompere con quel passato in cui chi comandava in Comune era la 'ndrangheta.
Ora facciamo il punto... e non saremo brevi...

La scorsa campagna elettorale si aprì lontano dai riflettori. Come ha annotato la Commissione di Accesso: “Nell'immediatezza delle consultazioni elettorali, l'Arma dei Carabinieri acquisì da fonti confidenziali notizie in ordine ad un incontro del candidato [SCUOLLINO Gaetano, ndr] con il pregiudicato Antonio PALAMARA (…) al fine di assicurarsi il consenso elettorale della nutrita comunità calabrese della zona. All'incontro avrebbero preso parte anche altri pregiudicati”.

Non c'è da stupirsi. E' dagli anni Settanta che la 'ndrangheta mette sul piatto i suoi pacchetti di voti. Lo documentò l'inchiesta condotta dall'allora Giudice Istruttore di Savona Francantonio Granero che indagava su Alberto TEARDO e la ragnatele di collusioni tra politica, imprese, mafia e massoneria (ben oltre la nota P2) - -. E' allora che la 'Ndrangheta si vide spalancare le porte della politica al Nord, dall'allora Presidente della Regione Liguria, Alberto TEARDO, in una cointeressenza che è andata in crescendo...

Alberto TEARDOE' il 16 aprile 1984 quando nell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Savona, davanti al Giudice Istruttore Francantonio Granero, compare Alberto TEARDO che viene interrogato. Li TEARDO ammise: “conosco Giuseppe MARCIANO' ed anche Ciccio MARCIANO'. Il primo ha un ristorante a Vallecrosia, ove abbiamo tenuto riunioni elettorali. Penso che le spese siano state pagate da Leo CAPELLO, ma non so dire con quale somma. (...)” ed ancora “Prendo atto che in occasione delle elezioni del 1976 Leo CAPELLO ha consegnato a Peppino MARCIANO' o ad altri membri della sua famiglia assegni bancari per un totale di 26.500.000 £. Non so spiegare l'entità di questa cifra.” Poi afferma ancora TEARDO: “Non so chi e perché abbia ritenuto di avvertire Giuseppe MARCIANO' del mio arresto; certo è che pochi giorni prima io avevo tenuto una riunione in un altro ristorante di Vallecrosia, vicino a quello del MARCIANO' e che a tale riunione era presente anche il MARCIANO'.”.

Il clan TEARDO aveva due basi operative impegnate in questo meccanismo. Una a Savona ed una a Ventimiglia. Il tutto ruotava con l'azione di 'ndrangheta e massoneria. Oltre ai MARCIANO' – rimasti saldi nel consolidare, anno dopo anno, il rapporto con la politica – vi erano i MAFODDA di Arma di Taggia e soprattutto gli uomini della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE. Vi erano BUZZI Bruno, FILIPPONE Francesco e D'AGOSTINO Giuseppe. Questi ultimi due massoni, della Loggia "ZENITH" (obbedienza Piazza del Gesù) legatissimi al GULLACE Carmelo divenuto poi – ai giorni nostri – capo della cosca nel Nord-Ovest d'Italia... In allora, anche attraverso il FAZZARI Francesco ed il figlio Filippo, la 'ndrangheta aveva (già) a disposizione l'esplosivo utile per gli attentati intimidatori. Già allora avevano tessuto alleanze con imprenditori come i NUCERA. Già allora se offrivano i servizi al clan TEARDO incassavano (FILIPPONE-GULLACE) gli incarichi per le costruzioni delle case popolari, dalla IACP, tra Imperia e Albenga. Ed anche il D'AGOSTINO da allora, ha fatto strada, passando dal ristorante con i leoni tra Ceriale ed Albenga, ed arrivando, con la cosca dei MORABITO-PALMARA-BRUZZANITI (ma tenendo saldo il legame al GULLACE), a condizionare il voto in Lombardia a favore di quello ZAMBETTI che divenne assessore alla casa della Giunta FORMIGONI. Era una rete che emergeva essere capace di definire chi vinceva e chi perdeva le elezioni. Anche ad Albenga – come vedremo nei prossimi giorni – anche grazie all'opera di un'altro massone già condannato per mafia: FAMELI Antonio.

Sempre negli atti di allora, si legge: Nel corso della consultazione elettorale politica del 26 giugno 1983 un'alta percentuale di voti preferenziali (riferita ovviamente al numero dei votanti e non alla lista) è stata ottenuta dall'imputato TEARDO proprio in quei comuni, come Albenga (addirittura superiore a quella ottenuta nelle due Albisola ove risiede) Borghetto S.Spirito, Bordighera, Vallecrosia e Ventimiglia, ove più numerosa è la presenza di immigrati provenienti dalle province calabresi fra i quali, com'è noto, anche numerosi pregiudicati.”
TEATRDO aveva creato una struttura organizzata che prendeva il nome di CAD (Centro Culturale Azione Democratica). Dopo la sede a Savona, la struttura contava altre tre sedi: una a Genova, una Roma ed una proprio a Ventimiglia. Ed il CAD era una strumento funzionale all'associazione a delinquere di stampo mafioso promossa dal TEARDO come si apprende dall'indagine promossa dall'allora Giudice Istruttore di Savona e richiamate negli atti della Commissione d'Inchiesta sulla P2 [].

Nel 1994 GULLA' Giovanni, collaboratore di giustizia, davanti alla DDA di Genova dichiarava:

[...] L’organizzazione dell’onorata societa’ era allora (e devo ritenere ancor oggi visto che sconvolgimenti non ve ne sono stati) strutturata in questo modo: vi era una presenza ramifcata da Sarzana e Ventimiglia passando per Lavagna, Rapallo, Genova, Savona, Taggia, Sanremo ecc.; tutti poi convergevano nel “locale” (intendendo per tale la famiglia, il gruppo) di Ventimiglia che fungeva, come si diceva in gergo, da “Camera di Controllo” di tutta la Liguria, vale a dire che per tutte le questioni inerenti all’organizzazione (prescrizioni, regole ecc.) il riferimento per ogni singola ‘ndrina e per ogni singolo locale era la camera di controllo di Ventimiglia la quale fungeva da fltro per la Calabria.

Contemporaneamente Ventimiglia svolge anche funzioni di “Camera di Transito” per tutti i rapporti con la Costa Azzurra. A Nizza aveva sede una “Camera di controllo” che aveva il controllo delle famiglie della Costa Azzurra.

Per il resto della Francia e per il Belgio vi era un’altra “Camera di controllo” che aveva sede a Strasburgo.

[…]

L’esponente principale - che rappresentava poi tutte le famiglie della Liguria - era una persona ancora vivente ma che dovrebbe essere molto anziana e cioe’ MORABITO Ernesto. In senso lato era il “capo”.

I rappresentanti alle riunioni potevano cambiare ma localmente vi erano capi riconosciuti delle varie famiglie:
- a Sarzana i principali esponenti erano i ROMEO e i SIVIGLIA;
- a Ventimiglia MORABITO Ernesto, MARCIANO’ Ciccio, PALAMARA Antonio; anche un certo SCARFO’ di cui non ricordo il nome era un personaggio di spicco della zona;

[….]

Passando ad un altro argomento so che in quel periodo fu allacciato un rapporto molto stretto tra gli appartenenti all’organizzazione di Savona e l’esponente del PSI TEARDO. Sapevo che c’era un ordine di scuderia - partito da Ventimiglia - per appoggiare il Partito Socialista Italiano [….]”

Facendo un salto in avanti ed arrivando ai giorni nostri, arriva l'inchiesta “LA SVOLTA” della DDA di Genova []. Da questa indagine emerge chiaramente la preoccupazione di MARCIANO' Giuseppe, il capo-locale a Ventimiglia, per il ritorno a Savona, come Procuratore Capo, di Francantonio Granero. E' preoccupato del fatto che si sia riaperto quel capitolo sui rapporti con TEARDO. Ed è preoccupato, con i suoi ominicchi, che si parli di questo. Ad esempio, nell'Informativa dei Carabinieri per l'inchiesta “LA SVOLTA” si legge: In effetti, PARASCHIVA Federico si è recato presso l’abitazione dei MARCIANO’ e ha parlato con l’anziano “capo locale” dell’articolo (uno dei tanti a partire dal caso “TEARDO”) pubblicato sul sito internet della “CASA DELLE LEGALITA'”, che si riferiva appunto ai MARCIANO’ ed altri mafiosi della Liguria. Nell’occasione MARCIANO’ Giuseppe ha detto a PARASCHIVA di informare suo fglio Vincenzo della questione, utilizzando per. una cabina telefonica.”. E' il 6 aprile 2011. “PARASCHIVA entra in casa. PARASCHIVA e MARCIANO’G. iniziano a conversare sull'articolo pubblicato sul sito internet della casa della legalità.
MARCIANO’G. racconta a PARASCHIVA che hanno inserito i nomi di tutti da Albenga a Ventimiglia. PARASCHIVA dice a MARCIANO’ G. che non si deve preoccupare più di tanto. MARCIANO’ G. dice a PARASCHIVA di contattare il figlio Vincenzo da una cabina e spiegargli la cosa.”O’G. iniziano a conversare sull'articolo pubblicato sul sito internet della casa della legalità.

PARASCHIVA

Poi ancora nell'Informativa si legge: “Il 7/3/2011, BARILARO Antonino si è recato da MARCIANO’ Giuseppe unitamente a SOTTILE Ignazio. Inizialmente si è parlato di un’incomprensione con TRINCHERA Salvatore. BARILARO ha poi raccontato la situazione giudiziaria che riguardava la sua famiglia e quella dei PELLEGRINO e in particolare di aver appreso in udienza, grazie alla testimonianza del comandante della Sezione di P.G.195, che vi era in corso un’indagine da parte della “Antimafa” sui fratelli BARILARO. A tal proposito MARCIANO’ ha raccontato di alcuni documenti particolarmente riservati che aveva potuto visionare perché consegnati da PALAMARA Antonio, nei quali si parlava della famiglia MARCIANO’ sino dai tempi del “caso TEARDO” e nei quali veniva citato – per quanto riguarda i BARILARO – il solo Fortunato. MARCIANO’ aveva peraltro appreso da tale sindacalista “Willy”, che il locale (LE VOLTE) era tenuto sotto controllo dagli inquirenti e per tale motivo era stato invitato a “stare in guardia”. E, nello specifico richiamo alla discussione intercettata, si legge ancora: “[…] MARCIANO’ G. interviene e dice che se da Roma sciolgono il consiglio è una catastrofe, Antonino si lamenta perchè il Comune si è costituito parte civile e MARCIANO’ G. dice che è un atto dovuto, BARILARO dice che non è vero perchè lui (ndr. BOSIO) ha sempre smentito tutto, BARILARO dice che lo sbirro che ha minacciato si è costituito parte civile e gli ha chiesto 10.000 euro di risarcimento perchè dice che si è spaventato quando ha saputo la notizia. […] MARCIANO’ G. risponde che addirittura hanno tirato fuori voci su di lui relativi ad anni passati, secondo le quali, quando ancora era in vita il fratello Ciccio, egli intratteneva rapporti presso il ristorante da loro gestito, con il capo della Massoneria Licio GELLI, e che da lì, MARCIANO’ G. aveva il compito di accompagnarlo a Montecarlo per gli appuntamenti con TEARDO. Secondo questi documenti, MARCIANO’ G. dice, che il fratello e gli altri erano lo strumento della sua mente operativa. MARCIANO’ G. continua dicendo che questi fogli gli sarebbero stati consegnati da PALAMARA il quale si sarebbe raccomandato di distruggerli una volta letti altrimenti avrebbero potuto sapere la provenienza. MARCIANO’ G. aggiunge di avere chiesto a PALAMARA di dirgli chi glieli aveva dati e questi non ha fatto nomi, bensì avrebbe detto che ci sono gli infami e di fare attenzione a non dire nulla di questa cosa che lui aveva avuto tramite persone non meglio indicate. MARCIANO’ G. prosegue dicendo che secondo questi documenti lui era quello che decideva e che utilizzava il ristorante nella giornata di chiusura (giovedì) per fare le riunioni. MARCIANO’ G. racconta anche l'episodio (più volte già argomentato) riguardante Willy, il sindacalista, che è stato fermato dalla Polizia dopo che era uscito dal suo ristorante e che per paura di essere nuovamente controllato è andato dal nipote MARCIANO’ Vincenzo classe 1948 a riferire dell'accaduto e a metterlo in guardia affinchè avvisasse Peppino (MARCIANO’ Giuseppe) che nei dintorni del ristorante era pieno di Poliziotti e che uno con la treccia gli aveva chiesto come mai conosceva il MARCIANO’ G.”

 

Ed allora accertato dove stanno, nel tempo, le radici del condizionamento mafioso del voto e della politica... andiamo avanti...

 

Con la propria Relazione che fa scattare il provvedimento di scioglimento, il Prefetto di Imperia, accompagnando il documento redatto dalla Commissione d'Accesso al Comune di Ventimiglia, scrive:

La criminalità di origine calabrese ha potuto contare su un humus caratterizzato da legami di parentela diretta o acquisita e su una rete diffusa di solidarietà, che ha consentito di realizzare forme di infiltrazione nel tessuto economico-sociale.
La 'ndrangheta nel Ponente ligure è rimasta, per anni, un fenomeno non valutato adeguatamente, comunque non facile da analizzare ed individuare, non essendo sempre accompagnato dai sintomi tipici dell'organizzazione mafiosa e non presentando, all'apparenza, i caratteri ed i segni distintivi del fenomeno criminale calabrese.

La struttura criminale operante nel ponente ligure, infatti, pur avendo preso origine dalla cosca madre operante in Calabria, adottandone in toto l'organizzazione, le tradizioni ed i rituali, si è differenziata per connotati meno sanguinari e violenti. Nel corso degli anni, ha potuto così svilupparsi in maniera sotterranea, costruendo una ramificazione basata su complicità, legami parentali e cointeressenze.

Tale situazione ha consentito di ottenere vantaggi sia come offerta di posti di lavoro, primo passo per il controllo del territorio, sia sotto forma di benefici di tipo economico mediante l'acquisizione di licenze o autorizzazioni per attività di imprese in vari settori economici, che in breve tempo hanno portato molti calabresi residenti nel ponente ligure ad arricchirsi e recitare un ruolo di primo piano nel panorama dell'economia e della politica locale.”

Ed ancora: “In particolare, nel 1947 giunge a Ventimiglia Erneste MORABITO, considerato contiguo alla cosca PIROMALLI. Negli anni successivi viene affiancato da altri personaggi i fratelli Francesco e Giuseppe MARCIANO' (il primo deceduto e il secondo 77enne) e Antonio PALAMARA.

I due fratelli sostituiscono a poco a poco negli aspetti operativi MORABITO, divenendo i reggenti del “locale” di Ventimiglia fino alla situazione attuale che vede il Ponente, sotto la direzione di Giuseppe MARCIANO', come punto di riferimento per le paritetiche articolazioni della 'ndrangheta in Liguria e nel Basso Piemonte.
Antonio PALAMARA, 70enne nato a Sinopoli (RC), arroccato nella 
frazione di Ventimiglia Alta, divenne un elemento importante e di rispetto anche in virtù delle sue relazioni parentali. Infatti i suoi fratelli Nunziato, Domenico e Carmine sono affiliati alla cosca “ALVARO-PALAMARA” e la sorella Vincenza è coniugata con Giorgio ALVARO.

Il “locale” di Ventimiglia, così come indicato anche nelle relazioni della Direzione Nazionale Antimafia, assume un ruolo di primaria importanza con funzioni di “controllo” e “compensazione” (regolazione delle tensioni interne e di coordinamento) delle paritetiche articolazioni in Liguria.”

Poi, ancora, nelle sue prime pagine, il Prefetto scrive: “Relativamente all'attività legata all'ampliamento del PORTO DI VENTIMIGLIA, come sarà illustrato approfonditamente in proseguo (…) il 23 novembre 2010 sono stati arrestati Ettore CASTELLANA e Annunziato ROLDI, per aver esploso colpi di fucile a scopo intimidatorio contro l'autovettura di Piergiorgio PARODI, noto imprenditore locale, che, a loro avviso, non aveva rispettato accordi precedentemente assunti. Il ROLDI, vicino ad Antonio PALAMARA, è da ritenersi legato alla famiglia MARCIANO'.
Il fatto, di particolare gravità, evidenzia la spregiudicatezza delle cosche e la loro capacità intimidatoria, tanto che PARODI non ha sporto alcuna denuncia qualificando il fatto come uno “scherzo”.
Per tale episodio CATELLANA e ROLDI sono stati condannati, nel novembre scorso, con sentenza del Tribunale di Sanremo a tre anni di reclusione per violenza privata e tentata estorsione.
La sicurezza dimostrata nel condurre un agguato a colpi di arma da fuoco in luogo pubblico, con il rischio di essere notati da altre persone, tipica di contesti ad alta incidenza criminale, è sintomatica 
di una valenza intimidatoria scaturente da vincoli associativi.”

Tano Scullino

Ecco che questi brevi estratti della Relazione del Prefetto che presenta al Ministero il lavoro della Commissione d'Accesso inquadrano il contesto di cui stiamo parlando. Si fa riferimento ad ulteriori esponenti e vicende, come quelle legate, tra gli altri, agli ASCIUTTO, ai PELLEGRINO e BARILARO... Ma poi entra nel dettaglio. Partendo dai rapporti di SCULLINO Gaetano. E qui elencano quanto riferito dalla Procura Distrettuale Antimafia:

- “Il sindaco della città di Ventimiglia, Gaetano SCULLINO, ha contatti con i membri della famiglia MARCIANO', in particolare con il capofamiglia Giuseppe, con il quale si è anche incontrato personalmente. Le frequentazioni sono diminuite negli ultimi mesi al fine di eludere le indagini in atto”
- “Lo stesso Sindaco ha fortemente difeso la creazione della CIVITAS SRL, società in house del COMUNE DI VENTIMIGLIA, tramite la quale sono stati affidati vari lavori alla cooperativa sociale MARVON”... “la cooperativa sociale MARVON, della quale è amministratore unico MANNIAS Giancarlo, è in realtà di persone direttamente riconducibili alla famiglia MARCIANO' che non compaiono in atti ufficiali”.


Vi è poi la nota vicenda del MOIO Vincenzo (partito con centrodestra di SCULLINO ed arrivato poi al centrosinistra con BERTAINA & BURLANDO di cui abbiamo ampiamente parlato)... e poi, soprattutto la figura del Direttore Generale del COMUNE DI VENTIMIGLIA e “capo” della CIVITAS voluto da SCULLINO, il PRESTILEO Marco. Anche nel suo caso ecco la sintesi riportata dalla Commissione di quanto riferito dalla Procura Distrettuale Antimafia:

[PRESTILEO Marco, ndr] il direttore generale del COMUNE DI VENTIMIGLIA ed Amministratore della suddetta società del COMUNE DI VENTIMIGLIA (CIVITAS), ha contatti con la famiglia MARCIANO' e si è incontrato personalmente con il capofamiglia Giuseppe, al quale ha anche suggerito di non incontrarsi per eludere le indagini in corso. Lo stesso PRESTILEO si è adoperato a favore della citata cooperativa sociale (MARVON), consentendole di ricevere numerosi appalti dalla CIVITAS” ... “ società in house del COMUNE DI VENTIMIGLIA, tramite la quale sono stati affidati vari lavori alla cooperativa sociale MARVON”... “la cooperativa sociale MARVON, della quale è amministratore unico MANNIAS Giancarlo, è in realtà di persone direttamente riconducibili alla famiglia MARCIANO' che non compaiono in atti ufficiali”.

E proseguono i Commissari: “Per quanto attiene la MARVON il legame risulta ancora più pregnante; il 1° settembre 2011, il PRESTILEO, sentito dai Carabinieri di Imperia, ha infatti dichiarato: “...in qualità di commercialista tra il 2005 e 2006 ho costituito la società MARVON predisponendo lo statuto...”.

La Commissione d'Accesso entra nel dettaglio della questione MARVON, tra i principali beneficiari dei lavori affidati dalla CIVITAS. E, tra l'altro, scrive:

Per quanto concerne un altro amministratore della MARVON, Claudio BOSSO, già presidente e vice-presidente della cooperativa, va rilevato che il medesimo è il fratello di Roberto BOSSO, affiliato alla criminalità organizzata.
Il 25 ottobre 2008 questi veniva controllato dai militari della locale Stazione dei Carabinieri – che interrompevano, un vero e proprio summit della 'ndrangheta nei presso dello stabilimento balneare Grecale sul lungomare Marconi di Vallecrosia, unitamente a:
- MARCIANO' Giuseppe nato a Delianuova (RC) il 06.08.1933, con precedenti per associazione di tipo mafioso;
- SARCINA Pasquale Emilio, nato a Milano il 15.04.1954, con precedenti per stupefacenti, reati contro il patrimonio, ricettazione, detenzione abusiva di armi;
- CELEA Pasquale, nato a Camporosso il 29.06.1965 , con precedenti per stupefacenti, estorsione, furto, evasione, usura, rapina;
- PANETTA Maurizio, nato a Locri (RC) il 17.07.1970, con precedenti per stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e associazione di tipo mafioso
- AMEDEI Giuseppe, nato a Sanremo il 23.04.1970, con precedenti per stupefacenti e associazione di tipo mafioso;
- MARCIANO' Vincenzo nato a Sanremo il 31.12.1977, con precedenti per stupefacenti e associazioni di tipo mafioso, figlio di Giuseppe.

E' utile rilevare il valore altamente indiziale, in ordine all'affiliazione ad organizzazioni criminali, che la giurisprudenza attribuisce alla partecipazione a riunioni di 'ndrangheta, considerato il carattere chiuso di tale associazione e quindi la possibilità di partecipare aperta ai soli soggetti in essa inseriti (…)”


Il Prefetto di Imperia, Spena, nella propria relazione che illustra le risultanze degli approfondimenti effettuati dalla Commissione affronta anche il capitolo dei dipendenti del COMUNE DI VENTIMIGLIA e, ad esempio, affronta la questione del BARILARO Giuseppe, scrivendo:

Tra i dipendenti del COMUNE DI VENTIMIGLIA, la Commissione di Indagine ha richiamato l'attenzione sulla figura di Giuseppe BARILARO, incensurato, figlio di Fortunato BARILARO che da fonti investigative risulta contiguo alla famiglia PALAMARA.
In particolare sono state evidenziate le controversie modalità con cui egli è stato assunto presso il COMUNE DI VENIMIGLIA ed ha ottenuto l'attuale incarico di Responsabile dell'Area Polizia Amministrativa. E' stata, inoltre sottolineata la percezione da parte del personale comunale dell'ascendente che il padre Fortunato BARILARO, “conosciuto come mafioso”, ha sull'attuale e sulle precedenti amministrazioni”.

La Commissione d'Accesso si concentra anche sugli ex amministratori e consiglieri del COMUNE DI VENTIMIGLIA, durante il mandato dello SCULLINO. Oltre al MOIO e PRESTILEO, i Commissari scrivono, ad esempio, in riferimento al GIRO Tito: “Il 1° ottobre 2009 l'allora assessore al commercio Tito GIRO – cessato dalla carica, come già detto, nel novembre 2009 – è stato visto, in occasione di un controllo delle Forze dell'Ordine presso il locale “Usteria d'a Porta Marina” di proprietà di Giuseppe MARCIANO, in compagnia di quest'ultimo e del fratello Vincenzo.
Alla luce degli stretti rapporti tra i fratelli MARCIANO' ed i fratelli Francesco e Fortunato BARILARO e della circostanza che il figlio di quest'ultimo, Giuseppe, è dipendente del Comune di Ventimiglia con la qualifica di Capo Settore Attività Produttive dell'Ufficio Commercio, risulta difficile credere che il suddetto incontro sia stato casuale.
L'amministratore in questione, infatti, è stato ininterrottamente assessore dal maggio 2002 al novembre 2009 e, come risulta dall'allegato verbale di sommarie informazioni rese spontaneamente alle Forze dell'Ordine da una dipendente comunale, “
è nota nell'ambiente comunale che il BARILARO Fortunato ha un notevole ascendente sull'amministrazione, sia di allora che quella attuale, in quanto conosciuto come mafioso, motivo per cui il figlio Giuseppe “gode di trattamenti di favore”.

In parallelo, sul GIRO che nel frattempo si è poi candidato con lista BERTAINA alla scorse provinciali di Imperia, è emerso – dall'indagine “LA SVOLTA” - essere visto bene come candidato sindaco a Ventimiglia, quando ancora speravano che non si arrivasse allo scioglimento:

MARCIANO’ Giuseppe, infatti, avendo saputo che GIRO Tito, ex assessore al commercio dell’attuale Giunta SCULLINO, aveva intenzioni di candidarsi alla carica di sindaco, era d’accordo ad appoggiarlo insieme al nipote Vincenzo e a tutti gli altri associati.”
 

Ma ora andiamo oltre anche perché – anche se a qualcuno non piacerà – pubblichiamo integralmente l', anche perché tali risultanze – certamente non complete, in quanto manca tutto ciò che è emerso dopo gli arresti ed i sequestri effettuati con le perquisizioni – sono state già acquisite nell'abito del dibattimento del processo “LA SVOLTA” davanti al collegio giudicante del Tribunale di Imperia che, vede imputati oltre ai componenti del “locale” di Ventimiglia, a partire dai MARCIANO' ed il PALAMARA, per 416BIS, anche SCULLINO e PRESTILEO per concorso esterno in associazione mafiosa (in formato .pdf)

 

Ed allora, a questo punto avendo visto uno spaccato della situazione di Ventimiglia (che già avevamo ampiamente approfondito – vedi qui lo speciale) passiamo alle elezioni del 25 maggio 2014 ed ad alcuni candidati e liste collegate...

 

IMG 5508-2Partiamo da BALLESTRA Giovanni, candidato del centrodestra, scelto quando SCAJOLA era ancora in auge e che anche il BURLANDO Claudio con BERTAINA Marco (di cui si è già ampiamente documentato) volevano far appoggiare dal Pd. L'operazione BURLANDO-BERTAINA non è però riuscita...
Giovanni BALLESTRA era già consigliere comunale di lunga data. Giovanni BALLESTRA era contrario all'autorizzazione per il nuovo PORTO DI VENTIMIGLIA. Sappiamo bene che la 'ndrangheta – come abbiamo già documentato – si mosse per far sì che il COMUNE DI VENTIMIGLIA votasse a favore di quell'opera... BALLESTRA espresse contrarietà al progetto e BALLESTRA, come si ricorda nella Relazione della Prefetto, e subì la distruzione del suo negozio per un incendio doloso. Testualmente scrive il Prefetto:

In data 23 novembre 2010, nel corso di una perquisizione domiciliare a carico di Annunziato ROLDI, è stata rinvenuta una busta contenente una lettera indirizzata a Piergiorgio PARODI con la quale il ROLDI, con toni a tratti confidenziali e a tratti intimidatori, gli rinfacciava il mancato rispetto degli accordi intercorsi.

Dalla lettura del documento emergono in modo inequivocabile la vicinanza e l'intreccio di interessi tra l'imprenditore PARODI ed esponenti della criminalità calabrese.
Emblematica appare l'affermazione del ROLDI quando riferisce di essere andato a minacciare Assessori e Consiglieri per “agevolare” le pratiche presso il COMUNE e favorire l'impresa di PARODI nonché quando parla delle promesse intercorse per undici anni tra l'imprenditore e i calabresi per l'assegnazione di lavori e servizi presso la medesima opera.
In riferimento alla sopracitata minaccia, nei confronti di amministratori, la Commissione di indagine riferisce che l'allora Consigliere del COMUNE di VENTIMIGLIA, Giovanni BALLESTRA, già consigliere dal 1998 al 2002 e Vicesindaco dal 2002 al 2005 (con Sindaco Giorgio VALFRE' e Presidente del Consiglio Comunale Gaetano SCULLINO), in data 26 settembre 2002, fu vittima di un incendio che distrusse il negozio di calzature nella città di confine. Tale episodio è stato, peraltro, rammentato dal Pubblico Ministero nel corso del processo a carico di ROLDI e CASTELLANA.”

Fatto è che BALLESTRA Giovanni cambia idea e voterà a favore del PORTO DI VENTIMIGLIA.

Tra i candidati che sostengono al sua candidatura ve ne sono alcuni che vengono da quelle stesse amministrazioni passate. Passiamone alcuni in rassegna...

ASCHERI Giovanni (nella lista “Forza Italia”). Già capogruppo del PDL con SCULLINO Sindaco e raccoglitore di centinaia e centinaia di preferenze... ha ammesso che compra i voti dei calabresi che lui comunque non vede come mafiosi (sic) – come ha reso noto da tempo Marco Ballestra -, vede un annotazione della Commissione di Accesso nella propria relazione: “Nel luglio 2007 è stato denunciato dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Ventimiglia (IM) per favoreggiamento reale nell'ambito di un'attività di indagine che ha visto coinvolte, in concorso, altri 15 soggetti, di cui due facenti parte della giunta denunciate per corruzione, turnata libertà degli incanti, sostituzione di persona, falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sulla identità, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.

VENTURA Daniele (nella lista “Insieme si cambia”), era legatissimo a MANNIAS (quello della MARVON dei MARCIANO'), vedeva annotare dai membri della Commissione d'Accesso che: “Nel luglio 2004 viene denunciato dal Nucleo Regionale Liguria della Guardia di Finanza, in concorso con altre 144 persone, molti dei quali amministratori o dipendenti del COMUNE DI VENTIMIGLIA, per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa per il conseguimento di erogazioni, malversazione ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il 26 novembre 2008 e il 29 novembre 2008 è stato denunciato rispettivamente dal Corpo Forestale dello Stato, Stazione di Rocchetta Nervina e dalla Polizia Municipale di Ventimiglia, in qualità di direttore dei lavori, per
lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio”.

D'ANDREA Roberto (anche lui candidato in appoggio a BALLESTRA Giovanni in "Forza Italia") emerge chiaramente negli Atti dell'inchiesta “LA SVOLTA” per il rapporto con gli ALLAVENA. Ecco un estratto dall'Informativa dei Carabinieri:

I rapporti di ALLAVENA Jason con il consigliere comunale di Ventimiglia D’ANDREA Roberto

Nel corso dell’indagine sono stati registrati frequentissimi contatti tra il consigliere comunale di maggioranza D’ANDREA Roberto del comune di Ventimiglia ed il dipendente dell’ufficio tecnico ALLAVENA Jason. La quantità e la qualità dei contatti telefonici registati non lascia adito a dubbi sul fatto che tra i due vi fosse la condivisione di affari comuni in campo immobiliare/edile. A tal proposito si ricorda che D’ANDREA Roberto è titolare di una ditta di costruzioni edili mentre ALLAVENA Jason è solo un dipendente comunale addetto all’ufficio tecnico.
Come detto il tenore delle telefonate (viene di continuo espressa la necessità di parlare di persona e si evita opportunamente di fare riferimenti espliciti a persone e luoghi), lascia facilmente presupporre che i discorsi tra i due riguardavano affari che potevano avere connotati o risvolti di natura illecita. Di fatto almeno in un caso . stato documentato che ALLAVENA Jason avesse avvertito D’ANDREA Roberto che la Polizia locale di Ventimiglia stavano per effettuare dei controlli in un suo cantiere, ove erano state realizzate delle opere in violazione delle norme edilizie.”

Tra i candidati che appoggiano BALLESTRA Giovanni, lista "Insieme si cambia" anche Federico BIASI. Questi è il cugino del noto “Ragazzo d'oro” dei MARCIANO', ovvero di Armando BIASI su cui abbiamo dettagliatamente già scritto (vedi qui).

Tra i suoi sostenitori il BALLESTRA Giovanni conta anche la lista del “FAI”, ovvero i Frontalieri (su cui avevamo parlato tempo fa). In questa lista ci si ritrova nientemeno che il sindacalista al servizio dei MARCIANO'... il GIACOVELLI Vincenzo. Anche qui qualche estratto in merito dall'Informativa “LA SVOLTA”:

GIACOVELLI VINCENZO, SINDACALISTA U.I.L. DI VENTIMIGLIA
GIACOVELLI Vincenzo è il rappresentante provinciale di Imperia del sindacato UIL.
Tra GIACOVELLI Vincenzo e MARCIANO’ Giuseppe e altri affiliati del “locale di Ventimiglia” sono stati accertati numerosi e significativi contatti diretti.
Ad esempio il 27/12/2010, GIACOVELLI si è recato con il padre presso il ristorante di MARCIANO’ Giuseppe...
Nel corso del colloquio, GIACOVELLI e MARCIANO’ hanno discusso sulla situazione politica locale e in questo contesto GIACOVELLI ha evidenziato un rapporto di conoscenza con ZOCCARATO Maurizio, Sindaco di Sanremo.

GIACOVELLI

Conversazione nr.4616 del 27/12/2010 - RIT 1442/10 (interno)
Interlocutori: MARCIANO’ GIUSEPPE E GIACOVELLI VINCENZO
[....] entra un uomo, GIACOVELLI Vincenzo, in compagnia del padre molto anziano. Saluta MARCIANO G., evidenzia un leggero accento pugliese. Esordisce dicendo a MARCIANO’G. che in settimana andrà da Maurizio ZOCCARATO, poi chiede a MARCIANO’ G. novità su Bordighera.
MARCIANO’ dice che a Bordighera si sistemerà tutto e che appena sarà tutto a posto andranno a bere qualcosa. MARCIANO’G. dice che hanno fatto solo del rumore ma piano piano metteranno tutto a posto
[....]
GIACOVELLI nomina nuovamente Sanremo e Maurizio. MARCIANO G.’ parla poi di liste in vista delle prossime elezioni.(ndr giunta comunale Vallecrosia) GIACOVELLI parla di Sanremo e MARCIANO’G. dice che lì tirano più per "lui che per l'altro" e che ora sono in tre. Non si capisce bene il filo del discorso, parlano di un altra persona che non è andata a parlare con qualcuno e MARCIANO G.’ chiede come mai non sia andato, perchè se l'avesse fatto avrebbe riferito le intenzioni di Peppino (ndr MARCIANO’G.).
GIACOVELLI risponde un qualcosa e MARCIANO’G. gli dice che se lo sapeva lo mandava a cercare. GIACOVELLI dice che con Maurizio (ndr ZOCCARATO Maurizio) ne dovrà parlare, ad una cena…[….]

L’attività di indagine ha permesso di costatare che i sodali della organizzazione, si sono serviti di GIACOVELLI Vincenzo per trovare un impiego a persone a loro vicine.

GIACOVELLI Vincenzo, infatti si è reso disponibile a fare tali favori a MARCIANO’ Giuseppe ed almeno in un caso è dimostrato che il suo impegno è andato a buon fine.
GIACOVELLI Vincenzo ha effettivamente chiesto ad alcuni imprenditori locali di assumere persone su sua segnalazione e questo è stato riscontrato essere avvenuto almeno in due casi noti, ovvero con PESCE Santino amministratore della “DOCKS LANTERNA” e con SCARANARI Ciro amministratore della cooperativa “LA SPERANZA” …
Di seguito si riportano alcune conversazioni, suddivise per episodi, nelle quali è trattato l’interessamento del sindacalista GIACOVELLI Vincenzo per trovare una occupazione a parenti o ad amici della famiglia MARCIANO’. 

- La richiesta di un impiego per il figlio di TRINCHERA Salvatore TRINCHERA Salvatore in una delle sue visite di cortesia al ristorante Le Volte di Ventimiglia, si è lamentato del fatto che il sindacalista GIACOVELLI Vincenzo non avesse trovato ancora un lavoro a suo figlio.
Dal tenore e dal contenuto della conversazione . apparso che il sindacalista fosse a completa disposizione della loro organizzazione tanto è vero che MARCIANO’ Giuseppe ha detto al suo interlocutore che lo avrebbe presto convocato, facendo quindi intendere che presto si sarebbe trovata una sistemazione per il figlio disoccupato.

[...]

- L’assunzione di MULATO Sulma Nidya nuora di ALLAVENA Omar
Dalle conversazioni intercettate e grazie ai successivi riscontri operati dal Nucleo Investigativo di Imperia, è emerso che con l’ausilio di GIACOVELLI è stato reperito un impiego come collaboratore scolastico presso le elementari di Ventimiglia via Chiappori a MULATO Sulma Nidya, moglie di Jason ALLAVENA Jason. In effetti il 1/9/2010, ALLAVENA Jason ha contattato MARCIANO’ Vincenzo cl.1948 per poterlo incontrare.

[…]

Il giorno fissato per l’appuntamento, MARCIANO’ Vincenzo cl. 1948 ha poi telefonato a GIACOVELLI Vincenzo, il quale gli ha riferito di trovarsi in Puglia.
Dopo che MARCIANO’ ha prospettato un’esigenza urgente per un “amico”, i due si sono accordati per incontrasi il successivo sabato, non appena GIACOVELLI fosse rientrato dalla Puglia.

[…]

L’assunzione . poi evidentemente andata a buon fine, dato che il 17/9/2010, ALLAVENA Omar ha telefonato a GIACOVELLI per ringraziarlo per il lavoro che la nuora aveva trovato, e il 20/9/2010 ha riferito tale circostanza alla propria compagna.

[…]

La riprova dell’effettiva assunzione di MULATO grazie all’interessamento di GIACOVELLI, si è ottenuta dalle informazioni rese da SCARANARI Ciro, responsabile tecnico della Cooperativa “LA SPERANZA”.
SCARANARI ha infatti confermato che il 16 o il 17/9/2010, MULATO Sulman Nidya si è presentata presso la cooperativa unitamente a GIACOVELLI Vincenzo (a lui noto come IACOVELLI Vincenzo) e ad altre persone non conosciute. In seguito al colloquio, MULATO è stata assunta dalla cooperativa quale addetta alle pulizie presso la scuola elementare di Ventimiglia, via Vittorio Veneto. Lo SCARANARI ha altresì precisato di conoscere il sindacalista da diversi anni e che già in altre occasioni aveva presentato altre persone per richieste di assunzione.

L’ assunzione di MARCIANO’ Rinaldo
MARCIANO’ Giuseppe e suo nipote Vincenzo hanno pensato di sfruttare le conoscenze con il sindacalista GIACOVELLI e con PESCE amministratore della “DOCKS LANTERNA” per trovare una occupazione a MARCIANO’ Rinaldo, all’interno del comparto ecologia/raccolta rifiuti.
Effettivamente il 1/7/2011 MARCIANO’ Rinaldo . stato assunto a Camporosso dalla ditta “TORCHIO srl” che si occupa proprio della raccolta e smaltimento rifuti. L’intera vicenda legata alla sua assunzione è già stata trattata nel capitolo degli interessi economici ed è emersa ancora una volta la fiducia riposta su GIACOVELLI Vincenzo da parte dei sodali dell’organizzazione criminale..

[…]


GALLO-GIACOVELLIC'è poi un giovane candidato di "FRATELLI D'ITALIA", Marco GALLO che, il 17 aprile scorso, sulla bacheca facebook di Gaetano SCULLINO, applaudiva allo SCULLINO imputato che aveva parlato al processo "LA SVOLTA" (dove è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa) con queste parole "Quando uno è il numero uno.... È il numero uno!". Non può quindi stupire che in rete si trovino le foto insieme al sindalista amico dei MARCIANO', il GIACOVELLI Vincenzo, come questa a lato...

Sempre con "FRATELLI D'ITALIA", abbiamo poi candiato - sempre in appoggio a BALLESTRA Giovanni ovviamente - l'ex consigliere comunale di Ventimiglia ISNARDI Barolomeo detto "Ino". E' attualmente indagato per ricettazione a seguito del ritrovamente - dopo una nuova perquisizione - nell'abitazione dell'ex Sindaco SCULLINO, di un documento classificato come "RISERVATO".  

 

 

Passiamo ad altri candidati e, nello specifico, a quelli nella compagine che sostiene un'altro candidato sindaco, IACHINO Carlo.

Nelle fila di questo schieramento troviamo CANZONE Carlo. Ex funzionario del COMUNE DI VENTIMIGLIA e proprietario di quell'appartamento di Ventimiglia dove venne tenuto nascosto e sequestro (dal gruppo, facente capo al GULLACE Carmelo, con il PRONESTI' Rocco e PALAMARA Antonio, CONDOLUCCI Michele e CATALANO Rocco) il giovane Marco Gatta.

Abbiamo poi MATTENELLA Stefania, pasticcera, che è stata promotrice della “serrata” dei commercianti nei giorni della mobilitazione dei “Forconi”, il 12 dicembre 2013. Una “serrata” che fermò Ventimiglia come mai successo prima, così come in quei giorni è andato in scena il triste spettacolo dei blocchi da parte di “forconi” che vedevano in prima linea pregiudicati legati alle cosche calabresi. Tornando alla “serrata” promossa dalla MATTENELLA questa era contro l'aumento della pressione fiscale da parte del COMUNE gestito dai tre commissari prefettizi quando invece il COMUNE non aveva proceduto agli aumenti contestati, bensì invertito, per la prima volta, la tendenza a costanti rilevanti aumenti. A chi chiedeva come mai, quindi, quella protesta veniva risposto che era stata consigliata dal “commercialista”... ed il commercialista che consigliava così era PRESTILEO Marco.

 
 

A Ventimiglia vi è poi un'altra anomalia. Quella del M5S che ha visto, in queste settimane, inviti al voto per il suo candidato sindaco, in particolare a Ventimiglia Alta, roccaforte delle famigliole, proprio da parte di soggetti legati alle note famiglie calabresi.

La candidata sindaco del M5S è MALIVINDI Silvia. Questa svolge l'attività di avvocato abogado (ovvero non ha sostenuto l'esame in Italia, ma ha utilizzato la più facile via prevista dalla normativa in Spagna) a Ventimiglia, dopo aver operato presso lo studio legale savonese di Paolo MARSON, massone tanto amato dalla politica savonese. La MALIVINDI è entrata nel M5S di Ventimiglia insieme a tutta la sua famiglia e gli altri esponenti di Ente di Promozione Sportiva, l'ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani), quali: LO CASCIO Sergio (presidente dell'ACSI, marito della MALIVINDI Antonella – sorella della candidata Silvia -, Ragioniere Tributarista); MALIVINDI Antonella (vice-presidente dell'ACSI, moglie del LO CASCIO con cui lavora, sorella della candidata Silvia); MALIVINDI Silvia (segretaria dell'ACSI, sorella di Antonella, consulente legalte per gli affiliati all'ACSI, e candidata sindaco); Angelo GRECO (consigliere dell'ACSI e candidato consigliere del M5S). Oltre a loro, nel M5S, di Ventimiglia vi è anche la madre della MALIVINDI Silvia, STEFANELLI Francesca.

Entrati loro di fatto buona parte del vecchio gruppo, a partire da un esponente che era impegnato da tempo, Giancarlo Memmo, sono posti ai margini e quindi fuori dal M5S... e la MALIVINDI appena arrivata è la candidata.

La MALIVINDI prima di candidarsi mai una parola, mai un'iniziativa, mai un cenno, sulla “bazzecola” della 'ndrangheta a Ventimiglia. Il silenzio più assoluto anche sullo scioglimento per infiltrazione e condizionamento mafioso dell'Amministrazione comunale, sul fatto che ex direttore generale (PRESTILEO) e sindaco (SCULLINO) sono imputati ad Imperia per concorso esterno in associazione mafiosa. Per la MALIVINDI questo non è argomento da affrontare e così anche il M5S di Ventimiglia accoglie questa linea, della 'ndrangheta, del condizionamento di politica, economia e vita di quel territorio da parte degli 'ndranghetisti non mezza parola. Strano atteggiamento per un M5S che della battaglia contro l'illegalità fa una "bandiera"... o no?

Abbiamo provato a sollecitare a parlarne di questo, la candidata MALIVINDI ma abbiamo trovato un muro blindato davanti. Anzi... abbiamo assistito ad alcune prese di posizione abbastanza curiose da parte della MALIVINDI e del M5S. Prima attaccano i Commissari Prefettizi che sono riusciti, sulla questione delle aree del parco Roja, ad andare avanti e porre paletti seri agli appetiti che qualcuno aveva da lungo tempo su quell'area. I Commissari hanno risposto alle Osservazioni (tralasciando, ovviamente, di scendere sul campo della pelimica politica) con un documento articolato che smonta la "denuncia" del M5S e dimostra l'incompetenza amministrativa che caratterizza questi nuovi candidati alla gestione della cosa pubblica. Poi attacca Il Secolo XIX che, forse non lo ha ben chiaro la MALIVINDI) su quel territorio ha dato un importante contributo all'emergere dei rapporti mafia-politica tanto che la giornalista Patrizia Mazzarello è una dei soggetti chiaramente indicati come “non graditi” dai MARCIANO'. Quindi torna ad attaccare noi (come già anche Marco Ballestra) che come documentano gli Atti non solo si è portato un determinante contributo allo scioglimento per condizionamento mafioso dell'amministrazione Scullino (così come a diverse indagini antimafia tra Liguria e Basso Piemonte) ma si è finiti proprio nel “mirino” dei MARCIANO', visto che dalle intercettazioni è emerso che non siamo soltanto sgraditi agli 'ndranghetisti ma che questi vogliono morti Abbondanza e Ballestra.

Basta vedere il loro programma elettorale per comprendere che questa “questione” della 'Ndrangheta non l'hanno voluta affrontare e trattare... la questione è quindi perché? Nel programma ufficiale del M5S l'unica cosa certa è che spingono molto per realizzare (con i fondi pubblici) tanti impianti sportivi (che poi quelli esistenti nei Comuni limitrofi siano sottoutilizzati ed in crisi forse non lo sanno)... E se andiamo a vedere quanto abbiamo visto all'inizio dell'analisi della lista del M5S, possiamo dire che su questo settore hanno una grande competenza (qui si) essendo gli stessi che gestiscono ACSI che, per i propri affiliati, ha necessità di strutture sportive pubbliche da utilizzare... così come magari anche auspicio di contributi pubblici, per il bene comune, si intende.

Andando avanti non possiamo dimenticarci che avevamo visto diversi del M5S al fianco dei “FORCONI”, quegli stessi "FORCONI" che poi, come si è visto, oltre allo SCULLINO, avevano visto promuovere i blocchi e disordini proprio pregiudicati legati alla 'ndrangheta. Avevamo visto che nella roccaforte di Ventimiglia Alta, alle politiche, avevano conquistato il primo posto come lista per numero di voti (fatto rivendicato anche da esponenti del M5S di Ventimiglia, come ad esempio rivendicava uno dei candidati del M5S, come Andrea DE SANCTIS). Eppure tutti sanno che Ventimiglia Alta è la “roccaforte” della 'ndrangheta e dei voti che questa può controllare... Quello è il territorio di PALAMARA, legato agli ALVARO... Avevamo poi sentito direttamente dalle dichiarazioni del loro candidato sindaco alle scorse elezioni comunali di Imperia che quel risultato straordinario registrato alle politiche dal M5S era derivante dai voti che SCAJOLA Claudio aveva dirottato su di loro per fare un dispetto alla lista del PDL che lo aveva messo da parte. 
MALIVINDI-MARAFIOTIEcco loro son conteni così, non si pongono il problema del perché arrivino certi “pacchetti di voti” che prima andavano agli uomini di fiducia di SCAJOLA, come era lo SCULLINO... così come non si pongono il problema della 'Ndrangheta. Ci girano intorno, inneggiano all'onestà... ma non osano andare oltre a questo slong, senza entrare nel merito della realtà, concreta e palpabile, quanto devastante, di quel territorio. 

Che sia perché, ad esempio, persone molto vicine alla MALIVINDI, ovvero i MARAFIOTI (nella foto accanto Pino MARAFIOTI findanzato storico, ci dicono, della candidata) hanno rapporti di amicizia con PRESTILEO e quindi non vogliano compromettere tali rapporti? Che sia perché hanno paura? Che sia per qualsivoglia ragione... qualcosa non torna!!!

La MALIVINDI non si è presentata all'incontro con i candidati sindaco organizzato da Il Secolo XIX, e così non ha risposto alla domanda: "Rifiutate i voti della 'Ndrangheta?". Poi ha fatto sapere che loro contrasteranno le infiltrazioni facendo meno esternalizzazioni perché la 'ndrangheta entra con gli appalti al nord. No, ci spiace, risposta sbagliata. La 'Ndrangheta entra "anche" con gli appalti al ribasso, ma entra anche in altro modo nella politica, nelle pubbliche amministrazioni e nell'economia... ed il discorso che metteranno dei parametri "etici" nei bandi di gara, che sparata è? Nei bandi di gara i "parametri etici" non esistono... e dovrebbe saperlo!


Domani si vota a Ventimiglia. Si vota e quello che, stando alle segnalazioni raccolte nel nostro monitoraggio, andrà in scena sarà un massiccio VOTO DISGIUNTO. Un meccanismo che permetterà di controllare il voto (con il voto disgiunto si possono, di fatto, segnare i voti così come si faceva con le tre preferenze), mettendo subito un punto fermo sui candidati di lista che vengono sostenuti dall'organizzazione... Un meccanismo che permetterà poi alla 'ndrangheta, che quei pacchetti di voti controlla, di alzare il prezzo dei propri voti al ballottaggio... ed ancora una volta decidere loro, agendo nell'unico luogo ove lo Stato, con Magistratura e Forze dell'Ordine non può entrare a controllare, le cabine elettorali e le urne.
  

 

Bertaina e la sua vecchia lista alle ProvincialiC'è ancora CAMPOROSSO. Qui saremo proprio brevi anche perché di fatto abbiamo già scritto tutto... Candidato da un lato c'è BERTAINA, quello che, gradito ai MARCIANO', era già Sindaco, quindi Vice-Sindaco, e per meglio apparire ha costruito quel ben paravento del “Progetto Legalità” con LIBERA, mentre, poi, candidava gli uomini della 'ndrangheta nella sua lista alle Provinciali, rappresentata nella foto a lato con il GIRO, MOIO e CASTELLANA. Poi per approndire vedi qui, qui o ancora qui.

Dall'altra parte c'è il candidato sindaco GIBELLI Davide che è appoggiato dalla lista “CAMPOROSSO NEL CUORE”. In questa lista vi è un candidato che sa raccogliere centinaia di voti dei calabresi... è MORABITO Maurizio, il nipote dell'Ambasciatore del Principato di Monaco MORABITO, ed anche di questo abbiamo parlato di recente (vedi qui).  

Nel frattempo, come propromemoria, a CAMPOROSSO, sono andati a fuoco, poche settimane fa, due stabilimenti balneari. Prima il "BARAONDA" (10 aprile) e poi il "TABLE TOP NERVIA TEAM", capannone con tavole da surf, canoe e attrezzature da sub andati in fumo (29 aprile). Ovviamente è tutta colpa del salino... qui, nella "TERRA DEI FUOCHI".

P.S. 
Sono molti i candidati in molteplici liste con contatti accertati con la 'ndrangheta, così come ve ne sono altri che sono in rapporto con il medesimo ambiente criminale ma su cui non vi sono (ancora) mappature ufficiali (pubbliche) da parte di chi di dovere. La 'ndrangheta non ha mai avuto un "credo" o "colore" politico, stringe accordi e concede i voti, in cambio dell'ottenimento di ciò che vuole, a quei candidati che dimostrino di accettare il "patto". Quando si comprenderà, una volta per tutte, questo punto allora, forse, qualcosa potrà cambiare... Qui noi abbiamo fatto una fotografia di ciò che è noto rispetto alle indagini (di cui abbiamo pubblicato anche parte degli Atti) ed una fotografia di alcune dinamiche e comportamenti in questa campagna elettorale.