Loro vanno d'accordo con
tutta la classe politica, nessuno osa scontrarsi con
loro. Quello che vogliono gli viene dato, le autorizzazioni gli arrivano
puntuali, alla faccia dei vincoli e delle norme.
Ogni strumento di pianficazione,
dal Piano Urbanistico ai Piani di Bacino,
non conta nulla, vengono piegati e
modificati a desiderio di lor signori. A volte sembra che litighino ma in
realtà è il teatrino che serve per smuovere
accordi paralleli, per progetti
avanzati ma ancora sconosciuti alla città...
Vediamone alcuni.
Il "grigio".
Emilio Riva vede a
Cornigliano un "paradiso" con capannoni blu,
piante e fiori. Le Istituzioni locali (e nazionali) hanno fatto di tutto per
accontentarlo, da sempre, sono anche riusciti (Mori presidente della Giunta
Regionale, Pericu Sindaco e Vincenzi Presidente della Provincia) a far porre
anche la firma in calce ad un Accordo ad un Ministro che quel giorno era in
Cina (Edo Ronchi). Lui, con la sua grande
Acciaieria che ha seminato cancro tra
operai e abitanti di Cornigliano, ha sempre le Istituzioni ai suoi piedi. Accanto
alla "casta" politica, insulta i "rompiscatole", come certa stampa, che ce l'hanno
con lui e sottolinea che con i politici non ha mai litigato perché hanno sempre
fatto quello che diceva lui, anche perché "a lui le condizioni non le pone
nessuno!". I politici naturalmente non l'hanno contraddetto, si sa, il motto
del "tengo famiglia" dinnanzi al signore dell'Acciaio, che ha sempre visto
anche i sindacati dei lavoratori difenderlo a spada tratta, bisogna mostrarsi
sempre chini.
I "rossi". Con la giunta del sindaco
Giuseppe Pericu, con
Bruno Gabrielli
all'Urbanistica e
Claudio Montaldo ai Lavori Pubblici, nei loro due mandati,
hanno lavorato in lungo e in largo, facendo colare cemento su cemento. E' il
gruppo che va dell'
Architetto Morasso a
D'Apollonia, da
Coopesette
all'
Architetto Grattarola. Per loro aree deindustrializzate e riconvertite
(quasi sempre "bonificate" dalla
famiglia Mamone) che si stendevano d'innanzi
come un tappetino. Così è stato ed è... per "i rossi" c'è stata la grande
speculazione di
Fiumara e del
Palaz, le
aree di Campi, l'
ex Erg con l'
Ipercoop
ed il quartiere
San Biagio, le
Mura della Marina, la trasformazione dell'ex
palazzo Ilva nella pregiata Via Corsica in Albergo a 5 stelle, l'
ex palazzo
Fiat, tratte della
Metropolitana, la
Marina e la
nuova Fiera Internazionale, la
Darsena ed il
Porto Antico.
Ma il mondo delle cooperative qui è anche nel grande business dei servizi. Con
Coopservice e gli appalti per le pulizie dell'
Ospedale San Martino e di buona
parte delle Istituzioni locali, partendo dal
Comune di Genova. Incarichi
diretti e indiretti vedono Coopservice quasi sempre in prima fila.
I sempre "verdi". Così si possono definire i
Viziano. Loro dai tempi passati al
futuro si dedicano all'edilizia, soprattutto ai parcheggi. Decidono dove e
tutto si china perché loro possano eseguire il desiderio. Nessuno osa opporsi,
perché "se non facciamo così, lui non fa i parcheggi", come se fosse l'unico a
poterli fare e soprattutto come se, anche in questo caso, l'interesse pubblico
deve essere piegato e mortificato a quello privato. Loro possono fare i
parcheggi in un palazzo storico protetto, come in quello della Meridiana, nel
cuore della città. Loro nell'unico spazio verde di un intero quartiere hanno
saputo realizzare un bel
centro commerciale della Coop -
il Mirto - e
palazzine residenziali con le
agevolazioni dei
Piani di Recupero Urbano, così come un altro
PRU è stato
quello del
Centro Storico zona Erbe. Ma ai Viziano non si poteva nemmeno dire
no per i
parcheggi di
Piazza Carignano,
Scalinata Borghese,
Piazza Alessi e
così lavori
da Ponente a Levante e sino a salire in
Valpocevera. Nel presente e
futuro anche per loro ci sarà una fetta di Erzelli, oltre nuovi parcheggi come
in
Corso Dogali,
Piazza Merani,
Via Napoli,
Piazza Alessi e palazzi da
Dinegro
a
Sampierdarena.
Il "nero". Per par condicio o, per meglio dire: perché l'opposizione alla
amministrazioni rosse non sia dura e pura, l'impresario
Gianfranco Gadolla ha i
suoi buoni affari. Dopo
due torri nel quartiere di
San Fruttuoso, quartiere
dove i palazzi si poggiano uno sull'altro e la concentrazione del cemento fa impallidire
le periferie più urbanizzate, ed altre opere qua e là, potrebbe lanciarsi in nuove
costruzioni, magari nella zona di
Via Balbi, dove al civico 9, una palazzina
dell'
Istituto Brignole (amministrato dall'ex assessore di Pericu,
Alberto Ghio)
destinata inizialmente ad ospitare spazi per l'
Università si è vista cambiare
la destinazione d'uso ed ora è pronta per l'edilizia e parcheggi. Inoltre può
sempre chiamare alla collaborazione l'
Architetto Morasso che oltre a lavorare
con i "rossi" tipici, come
Comune e
Coopesette, a Genova opera per
AMT spa,
Autorità
Portuale di Genova,
Banca Carige,
Base Holding spa,
Byte Comunication srl,
C.E.I. spa,
C.E.L. srl,
Cemedile srl,
Cons. Assistenza Nautica Porto di Genova.
Non c'è che dire il territorio genovese offre, sempre e comunque, terreni
fertili per nuove colate di cemento. Così se in
Valpolcevera le aree dell'ex
Continentale Italiana e quella dell'
ex Oleificio Gaslini sono in mano ai
Mamone, la
più grande area di trasformazione del centro cittadino dovrebbe, in esatto
opposto a quanto previsto dal
PUC e dal
Piano di Bacino, essere assegnata per
una bella speculazione alla
Rizzani De Eccher dopo una gara, più che tagliata
su misura, si potrebbe dire confezionata con una straordinaria operazione
spacciata persino da
"urbanistica partecipata" seguito dall'ex assessore della Giunta Pericu ed ora assessore della Giunta Vincenzi,
Mario Margini. Ma anche uno dei pochi tratti
non demaniali di quel che resta della costa, quello del
Lido di Corso Italia,
si appresta ad ospitare
nuovi appartamenti ed
un porticciolo turistico, mentre
più a monte
altre speculazioni vedranno
Albaro e
San Martino nuova terra di
conquista.
A Ponente nella verde
Villa Rosa si apprestano a realizzare, sotto
una scuola ed il parco, un bel
parcheggio sotterraneo, affilando "calce e
martello" per le grandi realizzazioni degli
Erzelli e poi di
Multedo, quando l'
"Affresco"
di
Renzo Piano sarà giunto al termine.
La politica asseconda e approva.
Da Burlando alla Vincenzi, l'urbanistica la
fanno i costruttori, altrimenti, si sa, se la prendono; così come le
destinazioni delle aree portuali le fanno i terminalisti, sempre, tutti,
amici
degli amici, di tutti coloro, qualunque colore abbiano, siedono nelle stanze
del Potere. Così è anche nel territorio provinciale, da
Recco ad
Arenzano, da
Sestri Levante a
Cogoleto, passando per
Davagna, e per i tanti comuni dove
conflitti di interesse e commistioni piegano le decisioni delle
Amministrazioni,
trovando sempre pronta ad elargire "deroghe" la
Provincia.
Questa è la
Genova della
"nuova stagione"... in linea - di cemento - con quel
passato da cui - a parole - ci si discosta affermando
"discontinuità", ma
dimostrandosi tutti guardiani del tempio dei liberi muratori, oggi, proprio
come ieri! Proprio il capoluogo perfetto per la Liguria che
da Spezia a Imperia
vede progredire solo il cemento, tra
porticcioli,
piattaforme,
posti auto,
palazzi
e
grattacieli.