Viaggio dalla Sicilia alla Liguria, tra inchieste dell'Antimafia e giochetti di delibere, pareri e tanti protagonisti... contributi di soldi pubblici e certificati "verdi" alla faccia dell'energia "pulita"... Iniziamo un inchiesta sull'eolico e quella "mafiopoli" che accompagna il soffiar del vento.
Le colline della Sicilia iniziano ad essere
disseminate dalle gigantesche pale eoliche nel vuoto totale del piano
energetico... Se il massimo di energia immettibile nella rete è di
1500 Mw...vai con impianti da 3.500 Mw, intanto ci sono i contributi
pubblici, le agevolazioni... e poi, per l'energia prodotta in più (e
dispersa) ti rilasciano degli splendidi "certificati verdi" che
si possono usare (o vendere!) per abbattere "burocraticamente" i
livelli di immissioni inquinanti di altri! Ecco cosa ci cela dietro
la grande energia eolica!
Le sovvenzioni europee e italiane
per il settore eolico nel nostro Paese sono tra le più alte al
mondo, per ogni Kw/h prodotto 180 €...
lo ha evidenziato pure il
Financial Times! E, questo, naturalmente, nel paese di corruzione
dilagante e con la mafia come più potente "spa", qualcuno
pensava che l'energia rinnovabile fosse una manna per i cittadini, i
consumatori... l'ambiente? Solo gli ingenui potevano crederlo...
Siamo a mafiopoli, mica in un Paese normale e qui regna corruzione e
collusione... anche se persino i grandi paladini della "legalità"
sembra non se ne accorgano.
L'inchiesta principale, condotta
dal pm della DDA di Palermo Roberto Scarpinato mette in evidenza
pesantemente il sistema che si nasconde dietro l'eolico... in Sicilia
ma con grandi società del nord... con politici in prima linea e
mafia scorrazzante... è Mafiopoli che scopre l'eolico! Già
l'inchiesta Operazione Vento, a Trapani, ha prodotto otto arresti per
voto di scambio e corruzione legati alle concessioni dei permessi per
la costruzione dei "parchi" eolici... con la grande ombra di
Matteo Messina Denaro.
"E' un sistema raffinato di legami
tra business e politica - afferma Scarpinato - un pugno di persone
controllano il settore eolico. Ci sono tante società, ma dietro ci
sono le stesse persone". E la mafia, che è sempre al passo con i
tempi e si adatta... sa cogliere ogni opportunità. I politici, gli
amministratori pubblici, si fanno belli sotto la bandiera delle
energie rinnovabili... Cosa Nostra incassa, le società complici, che
poi magari indossano i panni delle povere vittime incassano... ed
alla fine, come ricorda Scarpinato: "la cosa incredibile, che chi
realizza gli impianti ottengono denaro pubblico per costruire
centrali eoliche che non producono alcuna energia elettrica".
Gli affari sono affari, e nel mondo delle imprese, quelle del
"grande" nord... quelle dell'Europa... il denaro anche se puzza
va sempre bene... tanto che le mani insanguinate dei mammasantissima
li abbiano prodotti non è mica stampato sopra... ed è così che si
entra nel grande giro della speculazione sui "parchi" eolici, che
una volta realizzati, in buona parte dei casi vengono
venduti.
Entrano nell'affare dell'eolico la International
Power del Regno Unito, dal 2007 il più grande operatore nel settore
dell'energia eolica, dopo l'acquisizione del portafoglio di
Maestrale in maggioranza italiano, inclusi cinque parchi eolici in
Sicilia. E poi troviamo l'italianissima ENEL, la tedesca Eon con la
partecipata spagnola Endesa e quindi un saltino anche in Francia con
EDF.
Non è quindi solo un problema di paesaggio, che viene
devastato da questi imponenti impianti, nella maggior parte dei casi
inutili alla produzione effettiva di energia elettrica, ma è anche
una questione economica, di soldi pubblici, che vengono presi da
privati come contributi per gli impianti di produzione di energia
pulita che poi non viene immessa in rete perchè la rete di
distribuzione non la "assorbe". Alla questione ambientale ed alla
questione economica ed etica vanno aggiunti quello di una vera e
propria beffa, alla faccia dell'abbattimento dell'inquinamento, che
sono i certificati verdi, ovvero quello che viene riconosciuto per le
produzioni in eccesso dell'energia pulita (che va in dispersione) e
che possono essere utilizzati per abbattere le emissioni inquinanti
di altri impianti, che così, magari, portano le proprie emissioni
nei limiti formali di legge anche se in realtà quelle emissioni
sforano pesantemente i limiti legali, già insufficienti, spesso, a
tutelare la salute e vita delle persone. Ed in ultimo vi è anche
l'aspetto prettamente legato a procedure di corruzione per
l'ottenimento di autorizzazioni da parte degli Enti locali preposti e
quello dell'infiltrazione mafiosa.
Ed in tutto questo "gioco"
al massacro dell'interesse e bene pubblico, associazioni come
Legambiente sembrano starci bene, anzi benissimo. Tanto che in realtà
dove a livello locale i circoli affiliati si schierano contro gli
impianti in costruzione, come ad esempio il Circolo Emilia
Est, questi vengono epurati e cacciati fuori da quella Legambiente
che si prodiga spesso in campagne pubblicitarie accanto all'Enel, con
contiguità pesanti a società inquinanti (e devastanti) come ad
esempio quelle legate alla Tirreno Power di Vado Ligure... e sempre
più espressione e colonia della politica pidina.
E per
chiudere questo inizio di approfondimento sull'eolico, non possiamo
che compiere un passaggio su un altra realtà di territorio divenuto
terreno di conquista. Se terra di mafia lo è da tempo, e le grandi
speculazioni bi-partisan del cemento ne stanno suggellando la
funzione di grande lavanderia dei soldi sporchi, sta diventando, dopo
la Sicilia, la terra prediletta per l'eolico. Saliamo quindi in
Liguria.
Ci arriviamo direttamente da dall'isola, con una
società coinvolta nelle operazioni oggetto di attenzione della DDA
di Palermo, la FERA srl. Questa società, una delle principali e
potenti del settore, ha scambiato, sin d'ora, il savonese come
territorio di conquista. Se proprio oggi presenta l'impianto di
Pontinvrea scrivono avrà una produzione annua di 6500 MWh. Sono già
pronti altri "parchi", a Stella per altri 6000 Mwh/anno, e Cairo
Montenotte per ulteriori 10800 MWh. Ma, visto che l'energia
immettibile in rete è molto inferiore - ed il Piano Regionale si
guarda bene, come l'Enel, di indicare il tetto, così come riporta
indicazioni confuse - a che serve continuare a costruire "parchi"
che devastano l'ambiente e producono quel poco di energia immettibile
in rete e tanti tanti certificati verdi? Fossero soldi privati uno
potrebbe dire: questi so "pazzi" e cacciano via soldi, ma i soldi
sono pubblici... sono i contributi pubblici di cui si parla
all'inizio di questo articolo!
Ma non basta. In Liguria ci
sono anomalie pesanti. Infatti la Commissione VIA della Regione ha
respinto, sulla base delle osservazioni presentate contro l'impianto
di Stella dal WWF Liguria, il progetto. Quello della Commissione VIA
è un parere vincolante... ma in Liguria pare proprio di no. Infatti
la Giunta Regione - che non ha il potere di annullare il parere
della VIA - cosa si inventa per non ostacolare i signori
dell'eolico? Semplice: la Giunta Regionale delibera l'inammissibilità
del progetto di Stella della Fera srl sulla base della bocciatura da
parte della Commissione VIA ma poi ad unanimità, nella medesima
data, su proposta del Presidente Claudio Burlando, "ha deciso di
ritirare" la delibera di bocciatura. Compreso??? Visto che sarebbe
stato un abuso illegale annullare il parere della Commissione VIA,
prima lo accolgono e poi annullano la loro delibera in cui si è
recepito il parere vincolante della VIA! [
ecco il documento in
formato .pdf]
Questa anomalia è davvero pesante... grave...
gravissima... anche perchè quella delibera on line non c'è mai
finita... è una "delibera" fantasma! Ma questo, anche questo, si
inserisce pienamente e linearmente in quella pesante forzatura che le
amministrazioni locali stanno facendo per avvallare i "parchi"
eolici... con la scusa dell'energia pulita (che solo in piccolissima
parte sarà immessa nella rete di distribuzione, nonostante le belle
parole di presentazione "a copertura del fabbisogno dell'intera
comunità di...")... una partita di giro di fondi pubblici,
sponsorizzazioni varie e soprattutto tanti bei "certificati verdi"
che ad esempio potrebbero poi essere utilizzati per rendere
"compatibile" con i limiti di inquinamento di legge impianti
killer come la Centrale di Vado o la Cokeria di Cairo Montenotte. Il
tutto con una rete di complicità talmente vasta, che nasconde dati e
informazioni ai cittadini che dire vergognosa è davvero un
complimento, anche considerando le parate di "elogio" e "vanto"
che stanno compiendo con queste società gli amministratori pubblici,
dal Presidente della Regione, Claudio Burlando, con il fido Franco
Zunino assessore all'ambiente, sindaci, assessori, partiti vari -
tutti - ed anche chi dovrebbe essere - almeno da quanto risulta
pubblicamente - un associazione ambientalista, quale
Legambiente.
Intanto dal savonese si stanno ampliando le
mire... La grande mafiopoli di Eolo non ha confini... Pronti già a
sbarcare nuovi "parchi" (sic) da Genova sino a La Spezia... che
andranno a fare compagnia, per fare un esempio di terra Toscana, ad
un'altra grande opera "pulita" tanto amata dalle Amministrazioni:
l'impianto idroelettrico di Fivizzano-Pontremoli, lungo il Torrente
Rosaro... Qui in un torrente con scarsità d'acqua... per non dire
quasi sempre in secca, hanno pensato bene di realizzare una Centrale
Idroelettrica per una produzione di circa 6.000.000 kWh annui di
energia elettrica "pulita"... peccato che di questi, con
quel poco d'acqua dolce che sarà deviata dalle imponenti tubature,
ben poca sarà energia e tanti, anche qui, saranno i "certificati
verdi", che come buoni sconto qualcuno potrà comprarsi e usarsi
per rendere "burocraticamente" i livelli inquinanti fuorilegge in
livelli compatibili a norma di legge.
Da indagare in questo
campo, come si vede c'è molto, davvero tanto... e molte possono
essere le sorprese che verranno a galla... perché il venticello non
è solo quello che fa girare le pale, ma, lo sappiano, anche quello
che scopre tante, tante cose di questa nuova "mafiopoli del vento"!
NOTA
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Via dal vento" -
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