Il 18 agosto come Casa della Legalità abbiamo deciso che era l'ora di chiedere pubblicamente conto alla Sindaco di Balestrino, ISMARRO Gabriella, dei comportamenti omissivi del Comune che stanno portando al fallimento l'impresa di Rolando Fazzari che, sin da adolescente, si era dissociato dalla propria famiglia d'origine che era ed è famiglia di 'ndrangheta.
A documentare questo “incontro” con la Sindaco, che negava l'evidenza cercando di sfuggire, vi erano anche i giornalisti di Fivedabliu e Ninin...
La proiezione del documentario “Rolando, un padre contro la ‘ndrangheta” alla Festa di Rifondazione a Savona, con la presenza degli autori Mimmo Lombezzi e Mario Molinari, auspichiamo sia una svolta e non solo un tentativo di “usare” la vicenda (e tragedia) di Rolando per fini politico-propagandistici.
Rifondazione per la prima volta, con questa iniziativa, sembra voler affrontare la questione ‘ndrangheta in Liguria, ma vista la vicenda (e tragedia) di Rolando Fazzari, questo appuntamento dovrebbe essere (se non vuole risultare una pura strumentalizzazione del tema) prima di tutto l’occasione in cui Rifondazione riconosce finalmente le proprie responsabilità - con quel centrosinistra ligure con cui ha governato la Regione - sia rispetto alle concessioni effettuate alle imprese di famiglie di ‘ndrangheta (ed in primis ai FAZZARI-GULLACE), sia rispetto alle parallele omissioni sistematiche della Regione - anche quando Rifondazione contava l’Assessorato all’Ambiente - davanti alle denunce e segnalazioni portate proprio da Rolando Fazzari, oltre che dalla Casa della Legalità...
L’esame del ricorso della Casa della Legalità per la revocazione della Sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato che annullava lo scioglimento / commissariamento dell’Amministrazione del Comune di Ventimiglia SCULLINO-PRESTILEO, è stato affidato alla stessa terza sezione del Consiglio di Stato. Il collegio giudicante, inoltre, vedeva come Presidente l’ex Ministro (collega di SCAJOLA Claudio) Franco FRATTINI, già protagonista di un incontro a Ventimiglia, nel 2007, in occasione della campagna elettorale dell’allora candidato sindaco SCULLINO Tano, in compagnia di SCAJOLA Claudio e MINASSO Eugenio. Questa pesante anomalia indicava un vizio di fondo che avevamo pubblicamente evidenziato in occasione dell’udienza pubblica del 22 giugno scorso...
Siamo arrivati al 22 giugno 2017 nel silenzio generale ed in pieno isolamento. Nessuna delle realtà che tanto si vantano di fare “antimafia” (vedesi ad esempio “Libera) ha espresso infatti anche una sola, semplice, presa di posizione sulla questione. Eppure, come abbiamo spiegato, si tratta di una questione di puro Diritto e di rispetto della verità dei fatti, documentale.
Davanti a quella Sentenza della 3° sezione del Consiglio di Stato [vedi qui il testo integrale e vedi qui lo speciale], viziata da un errore macroscopico (una valutazione non fondata sugli elementi - e documenti - della procedura di scioglimento e commissariamento dell’Amministrazione SCULLINO-PRESTILEO del Comune di Ventimiglia - su cui, tra l’altro, si è ribaltata tutta la giurisprudenza consolidata dello stesso Consiglio di Stato -, bensì basata sulle risultanze penali di SCULLINO e PRESTILEO nell’ambito del procedimento penale “LA SVOLTA”, sulle cui assoluzioni è, peraltro, ancora pendente il ricorso in Cassazione), non si poteva restare silenti e occorreva promuovere, come abbiamo fatto, un ricorso per la revocazione della Sentenza…
Gabriella Ismarro, Sindaco di Balestrino, ha una straordinaria capacità di prender per i fondelli i suoi interlocutori, i cittadini. Ed ora, dopo mesi di silenzio, torna beata e racconta una favoletta che possiamo smentire punto per punto, documentando, perché quando lei dice che “si sta facendo di tutto per aiutarlo”, con riferimento a Rolando Fazzari, si deve, in realtà, tradurre con “si sta facendo di tutto per affossarlo”.
Ci domandiamo: ma come può essere così bugiarda? Come può pensare di eludere le responsabilità (documentali) per i danni cagionati alla “LigulBlock” di Rolando Fazzari? Crede davvero di poter evitare di rispondere del proprio (cosciente e sistematico) operato (e dei danni prodotti) davanti alla comunità e nelle opportune sedi giudiziarie (compresa la Corte dei Conti)? La Ismarro, con quella faccia un po' così, di chi propria di chi mente sapendo di mentire, ci prova, ma i fatti concreti ed i documenti ufficiali la inchiodano, come anche la inchioda anche il fatto che la sua inerzia abbia fatto perdere al Comune di Balestrino, per l’intervento di somma urgenza, 36 mila euro dei 108 mila stanziati dalla Protezione Civile.
Ripercorriamo, in estrema sintesi i fatti...
L’attentato incendiario che ha colpito il Circolo Bocciofila S.Giuliano Lido di Genova rappresenta un segnale preoccupante che, dalla dinamica, sembra essere frutto di un’azione pianificata, tipicamente intimidatoria.
Questa realtà del levante genovese non rappresenta solo un contenitore di molteplici attività per la comunità, ma ha anche avuto la determinazione di promuovere, ad esempio,il poker sportivo sottraendolo alle pratiche d’azzardo che ancora, invece, si sviluppano in molteplici bische, mascherate da “circoli”, gestite da soggetti della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Il Circolo Bocciofila S.Giuliano Lido vede inoltre quale Presidente l’avvocato Riccardo Di Rella Tomasi di Lampedusa che, con il proprio Studio, è il legale di fiducia della “Casa della Legalità – Onlus”, e per questa ha seguito e segue molteplici procedimenti contro esponenti - anche di primo piano - della ‘ndrangheta operante in Liguria, alcuni dei quali già colpiti in questi anni da misure di prevenzione patrimoniali, condanne a pene detentive, ed altri attualmente detenuti ed imputati per per associazione mafiosa...
[AGGIORNAMENTO IN CODA]
Torniamo sull'estremo ponente ligure. Con la prima puntata ed iniziamo da Vallecrosia (su cui si tornerà anche nelle prossime puntate). E' qui che il 28 gennaio scorso si è celebrato il funerale del MARCIANO' Giuseppe, detto “Peppino”, per lungo tempo a capo della “locale” della 'ndrangheta Ventimiglia (unitamente al PALAMARA Antonio, che non sta granché bene e che auspichiamo viva a lungo così da vedersi finalmente infliggere la condanna per 416-BIS che merita). Ma la 'ndrangheta non finisce con la morte del vecchio boss, o con la malattia del più potente PALAMARA, così come non trova fine nemmeno con le Sentenze di condanna. La 'ndrangheta sopravvive ai vecchi ed i morti, sopravvive alle condanne, finché non sarà condannata con l'isolamento sociale, politico ed economico. Purtroppo, in terra di Liguria, da ponente a levante, anche se i provvedimenti giudiziari ci sono, è proprio e soprattutto l'assenza di risposta civile che permette al "potere" dell'organizzazione 'ndranghetista di persistere nel condizionare e inquinare la vita della comunità. Ed allora torniamo a delineare il "nuovo" contesto di questa comunità, così come avevamo fatto - ad esempio - ben prima de "LA SVOLTA"...
Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si appresta ad attuare una vera e propria deportazione di profughi rifugiati, regolarmente ospitati e pienamente integrati - compresi bambini - dalla terra che li ha accolti, riconoscendogli dignità e piena integrazione nella comunità. Vittime di questa annunciata deportazione sono infatti i profughi rifugiati di Riace.
Dopo mesi in cui il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha fomentato, con falsità abilmente costruite, l’accanimento verso un modello di accoglienza efficace e funzionante (secondo osservatori internazionali e secondo anche la competente Prefettura), quale è il modello Riace, ha inizialmente bloccato ogni trasferimento dei fondi europei per l’accoglienza dei profughi al Comune di Riace, ed ora, sulla base di quelle falsità abilmente somministrate all’opinione pubblica, manipolando anche le risultanze dell’azione della Magistratura, è pronto a mettere la parola fine a quel modello di accoglienza, attraverso la deportazione, in un acquiescente e inquietante silenzio degli altri componenti del Consiglio dei Ministri e della Maggioranza parlamentare.
Vediamo ora fatti e dati che documentano in maniera inconfutabile la falsità su cui si fonda la decisione del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini...
La Procura di Locri è particolare e non è una novità. E’ un ufficio che non vedeva la penetrazione ed il controllo, con condizionamento e contiguità e connivenze, della sanità. Asl di Locri su tutte. Una gestione politico-massonica-mafiosa che viziava assunzioni, incarichi, appalti e convenzioni su cui si sorvolava in quel Palazzo e che sono emerse solo dopo l’intervento della Prefettura e della DDA di Reggio Calabria, a seguito dell’eclatante omicidio politico-mafioso di Fortugno. Non solo. Li il personale medico (comprensivo di famigliari e affiliati di ‘ndrangheta) era al servizio delle cosche, su tutte i Morabito-Palamara-Bruzzaniti. Lì si curavano i feriti d’arma da fuoco omettendo il “dettaglio” della segnalazione alle Forze dell’Ordine...