Il 1 agosto 2020 Ferruccio Sansa mi chiama per avere conferma del numero di cellulare della Albano, perché disse "la voglio candidare nella mia lista". Poi non la chiama e poi emerge un richiesta di "dare una mano" rivolta alla Albano con un parallelo, chiaro e netto "no" ad una sua candidatura nella lista Sansa, direttamente da chi coordina la campagna elettorale al candidato presidente del centrosinistra.
Il gruppo dirigente imperiese del PD (su cui torneremo a breve come Casa della Legalità), compreso Ioculano, rasenta il ridicolo nel sostenere che lei non si fosse autocandidata... e che per loro i temi della legalità sono importanti. Il tema della legalità e del contrasto alla 'ndrangheta li hanno cancellati nel loro agire e persino dalla loro campagna elettorale, da quando hanno scelto di aprire le porte a coloro che arrivavano dal contesto grigio che in quel territorio ruota attorno alla 'ndrangheta, o coprendo, per fare un altro esempio, l'omertà palesatasi nell'ambito del Comune di Camporosso in riferimento ad un consigliere comunale (della lista unitaria con il PD) sparato che non denunciava e ricorreva alle cure di un medico delle medesima lista (con il PD) che a sua volta non denunciava la ferita d'arma da fuoco del collega consigliere. Ma su tutto questo torneremo a breve...
[in coda l'articolo de "La Riviera"]
In quel territorio dell'estremo ponente un determinato contesto capace di condizionare il voto, ovvero il contesto della 'ndrangheta, non ha mai digerito che il Governo ove vi era Sonia Viale Sottosegretario all'Economia e poi agli Interni, approvasse la proposta del Ministero dell'Interno che decretava lo scioglimento e commissariamento dell'Amministrazione del Comune di Bordighera per condizionamento della 'ndrangheta... Il padre di Sonia Viale, Giulio*, assessore della Giunta di Bordighera del Sindaco Bosio, si dimise dalla Giunta quando i Carabinieri inviarono al Prefetto la proposta di scioglimento.
Di non aver mai digerito tale scioglimento non ha fatto mistero nemmeno Claudio Scajola (condannato in primo grado a Reggio Calabria per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa), attuale Sindaco di Imperia ed in prima linea nella definizione delle candidature per le elezioni regionali della lista unitaria con Forza Italia, alleata della Lega, a sostegno di Giovanni Toti...
Era piena estate di quattro anni fa quando,l’11 agosto 2016 quando il Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano (del PD) emanava l’Ordinanza 129 in cui poneva il divieto di distribuzione ai migranti di cibo e bevande, prevedendo sanzioni per chi osava “essere umano”...
Era aprile 2017 quando Ferruccio Sansa su “Il Fatto Quotidiano” parlava dei nuovi iscritti di peso del PD del ponente ligure, nomi che erano noti perché candidati in quella lista per le comunali di Vallecrosia che, dalle intercettazioni dell'inchiesta “La Svolta”, era stata formata su indicazione del capo-locale della 'ndrangheta di Ventimiglia, Giuseppe Marcianò. Scriveva Ferruccio Sansa: «Quanta folla al funerali. Tutti che vanno a baciare il figlio del defunto. Nessuno sembra imbarazzato dal fatto che Giuseppe Marcianò, morto lo scorso 26 gennaio a Sanremo, fosse stato condannato a 15 anni in appello nel processo La Svolta[responsabilità penale quale “capo-locale” confermata anche dalla successiva sentenza della Cassazione, ndr] sulle infiltrazioni di 'ndrangheta nel Ponente ligure. (…) a mostrare il proprio dolore ai familiari c'erano esponenti politici e diversi neoiscritti di peso del circolo PD di Vallecrosia. Così della questione si è occupata anche Donatella Albano, membro PD della Commissione Parlamentare Antimafia: “Non c'è solo il funerale”, spiega Albano, “negli ultimi mesi a Vallecrosia sono arrivati decine di nuovi iscritti, alcuni fino a pochissimi mesi fa militavano in schieramenti avversari del PD. Im mio partito deve fare chiarezza”, chiede Albano» (1).
Il PD, con il gruppo dirigente che contava tra gli altri anche l'allora Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (oggi candidato PD con Ferruccio Sansa), fece la sua scelta: quegli iscritti andavano benissimo, al bando doveva essere posta (e sarà posta) Donatella Albano...
Quella del contrasto alle organizzazioni mafiose in questa Provincia(e nel resto della Liguria) è stata una parentesi. Una parentesi breve. Stroncata prima che si arrivasse ad assestare un colpo decisivo all'asse 'ndrangheta – massoneria ed al rapporto e condizionamento da questo asse prodotto e perpetuato su politica, economia e, quindi, gestione della cosa pubblica e del territorio.
Guardiamo rapidamente tre esempi concreti che documentano questa resa. Una resa delle Istituzioni e della politica. Di quelli che governano, oltre che molti territori anche la Regione, da decenni e che, da una parte e dall’altra, con centrodestra e centrosinistra, sono ancora lì pronti a continuare...
La storia e gli atti della gestione dell’appalto alla CO.FOR. dei fratelli Guarnaccia (più volte già sequestrata, in allora, su iniziativa della DDA di Reggio Calabria) da parte del Comune di Celle Ligure sono stati pubblicati da tempo dalla Casa della Legalità. E’ una storia riportata nel libro “Il Partito del Cemento” ed in articoli degli organi di informazione. Purtroppo però c’è chi nega ancora i fatti, come nel caso di Franco Zunino.
1) Chi era il responsabile del procedimento e Presidente della Commissione della gara affidata alla CO.FOR.? Franco Zunino...
Quella contro la 'ndrangheta è una guerra. Da un lato chi la combatte e la rigetta, dall'altro non soltanto gli 'ndranghetisti ma anche quell'ampia parte di comunità che compone le varie sfumature di grigio, che partono dai tonalità più chiare dall'accettazione e delle contiguità ed arrivano ai toni più scuri della complicità ed delle cointeressenze. Una guerra che deve fare i conti, inoltre, con un negazionismo istituzionale, anche in ambito giudiziario. Ci sono battaglie che si vincono e battaglie che si perdono, ma la guerra continua... sapendo che il prezzo da pagare è alto, dagli insulti alle minacce, dall'isolamento alla delegittimazione, passando per persino dalle intimidazioni sotto la forma delle "vie legali". Oggi possiamo dire che un'altra delle battaglie di questa guerra è stata vinta... Come Casa della Legalità abbiamo portato alla luce ciò che accadeva a Ventimiglia con la "Festa della Madonna di Polsi" e dopo quanto documentato e denunciato pubblicamente lo scorso anno, si è compiuto un passo avanti nell'azione di contrasto al contesto 'ndranghetista dell'estremo ponente ligure: il raduno a Ventimiglia alta nel nome della Madonna di Polsi quest'anno non si terrà più!
P.S. In questa guerra si conferma che una delle armi più efficaci resta quella di puntare, con determinazione, i fari dell'attenzione
ALCHEMIA – Il Presidente del collegio del Tribunale di Palmi condanna per 416 bis (in quanto «promotore, capo ed organizzatore della cosca Raso-Gullace-Albanese», «con ruolo direttivo e di comando quale referente dell’articolazione ‘ndranghetista di appartenenza in Liguria ed in Piemonte») il GULLACE Carmelo detto “Nino” a 18 anni di carcere, così come condanna per 416 bis, nonché per minacce e tentata estorsione, il fratello GULLACE Francesco detto “Ciccio” a 15 anni di carcere. Poi però lo stesso Presidente Grillone dispone «l’immediata remissione in libertà» dei due GULLACE. Assurdo penserete, ma non sapete il resto...
Il documento integrale è disponibile in formato .pdf - clicca qui
L'AZIENDA CHE HA RESISTITO ALLA 'NDRANGHETA, DENUNCIANDO, COSTRETTA ALLA CHIUSURA PER LE OMISSIONI DEL COMUNE
Balestrino, entroterra di quel ponente savonese terra di 'ndrangheta dagli anni Settanta, è lo scenario di un contesto inquietante dove Rolando Fazzari, titolare della “LigurBlock”, nell'ottobre 2012, per opere e omissioni altrui, ha visto morire suo figlio diciottenne ed ora si ritrova, da oltre 4 mesi, con la chiusura forzata della propria impresa perché il Comune non intende procedere alla ricostruzione della strada di accesso all'attività produttiva spazzata via dall'alluvione del 24 novembre 2016.
Il nucleo della 'ndrangheta colpito dall'operazione “ALCHEMIA” della DDA di Reggio Calabria, con i FAZZARI-GULLACE, perseguiva il sogno di annientare Rolando Fazzari. Un sogno che, passo dopo passo, si sta tramutando in realtà grazie ad un contesto di omissioni della Pubblica Amministrazione.
Nella pubblicazione “LA STRADA DELLE CONVERGENZE INDICIBILI”, a cura della Casa della Legalità – Onlus, è documentato un frammento della storia di Rolando Fazzari. Dopo un ritratto dello spessore criminale della cosca 'ndranghetista, si raccontano e documentano le responsabilità che stanno alla base della morte di Gabriele Fazzari, per passare alla surreale storia della strada Lavagin, unica via d'accesso all'impianto dell'impresa di Rolando Fazzari, la LigurBlock, scenario di intimidazioni, danneggiamenti, omissioni complici, sino alla chiusura forzata della sua impresa perché il COMUNE DI BALESTRINO si rifiuta di intervenire per ricostruire la strada...