Valpolcevera - Istituzioni e cosiddetta "societa' civile" i migliori alleati delle mafie

Valpolcevera - Istituzioni e cosiddetta "societa' civile" i migliori alleati delle mafie

Sabato 12 Febbraio 2011 18:26 Ufficio di Presidenza
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Valpolcevera, quella terra di mafia che le Istituzioni neganoA
Il Presidente del Municipio, Gianni Crivello, dichiara che nella Valpolcevera non esiste la mafia.
Il rappresentante dei Commercianti (Civ e Confesercenti), Mauro Puppo, dichiara che a Rivarolo ed in Valpolcevera non si è mai pagato e non si paga il pizzo.
La rappresentante del Distretto Sociale, dice che anche il problema della bande dei latinos c'è ma solo in prospettiva.
I Pensionati e la CGIL della Valpolcevera affermano che non esiste un problema di criminalità organizzata.
Il Sindaco di Genova, Marta Vincenzi, dichiara che la situazione è sotto controllo e basta saperla leggere.

'Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra, da decenni radicatesi in Valpolcevera, e pure le bande dei latinos, possono tirare un sospiro di sollievo: l'insabbiamento continua ad essere garantito dall'omertà istituzionale e della cosiddetta "società civile"!

Così se nell'imperiese il PD accusa - giustamente, anche se molto velatamente - il PDL di coprire le infiltrazioni mafiose, a Genova, in Valpolcevera, il PD ha perso la vista, le orecchie... e pure la lingua, o meglio questa ce l'ha ancora e la usa per pronunciare le stesse parole d'ordine degli Scajola boys dell'imperiese: la mafia qui non esiste!

E vediamo qualcosa di questa mafia che si continua a voler avvolgere (e quindi proteggere) nel silenzio... partendo da un presupposto: quando la mafia ha un controllo del territorio (come in Valpolvecera) controlla quei "pacchetti di voti" che sono quelli che interessano ai politici per essere eletti... e non è una novità, ad esempio, che i MAMONE per i loro affari avevano ottime entrature in quelli che sono classe dirigente a Genova come in Regione... tanto che nelle intercettazioni per il filone sul "voto di scambio" mafia-politica si è potuto sentire, ad esempio, Gino MAMONE che rassicurava i suoi interlocutori dell'amicizia con BURLANDO e la VINCENZI...



In Valpolvecera aveva trovato casa e affari il numero due del clan di Cosa Nostra che fa capo a Piddu Madonia. Stiamo parlando di Antonino Lo Jacono che ha subito l'estate del 2009 un bel sequestro di beni... e che con la sua ditta (intestata al figliolo) aveva anche dei bei lavori pubblici!

Sempre in Valpolcevera Cosa Nostra conta di una ampia rete di attività della propria "decina", grazie al radicamento in territori colonizzati che gli permette di mimetizzarsi dietro alle comunità riesine e gelesi. Identica cosa avviene con per la 'Ndrangheta (questa soprattutto tra Borzoli, Teglia e Bolzaneto).

Le famiglie mafiose che gli Atti ufficiali indicano da tempo presenti in quel territorio, sono quelle dei FIANDACA, dei CALVO, dei MAURICI, dei FERRO per Cosa Nostra, così come quelle dei MACRI', dei RASO e MAMONE per citare le principali della 'Ndrangheta. Poi si può scendere ai nuclei satellite come i VOLPE, DRAGO, COSTANTINO, per citarne alcuni... che hanno anche resuscitato gli eredi dei camorristi FUCCI-MARECHIARO.

In parallelo ad attività di infiltrazione ormai pesante nell'economia (e nel commercio) hanno continuato e continuano ad esercitare le attività illecite. Dall'estorsione all'usura, dal riciclaggio ai traffici di droga, dal caporalato al gioco d'azzardo e via così.... ben protetti da omertà e silenzio complice di chi dovrebbe contrastarli... e pronti a condizionare il voto quando si aprono le urne!

E non è certo un caso che proprio Certosa, nella "Piccola Riesi", si sia sviluppata una delle roccaforti della latitanza di Daniele EMMANUELLO, uno dei più pericoli boss dei "gelesi" che girava tranquillamente senza nessuno osasse segnalarlo... e sempre qui - all'interno di cosiddetti "circoli culturali" dimostratisi ottimo paravento - ha trovato sponda sempre la "decina" di Cosa Nostra, con i fratelli LA ROSA che progettavano di uccidere anche il Sindaco di Gela Rosario Crocetta (ora Parlamentare europeo).

E per i signori che non vedono la mafia non sarà nemmeno significativo il fatto che uno dei bunker del boss Carmelo GULLACE, prima di raggiungere la Costa Azzurra, era proprio nella zona di Campi, ai piedi di quella Valpolvecera che per i mafiosi è sempre stata terra sicura!
Così come forse non gli dirà nulla il fatto che per una certa durata della sua latitanza, un altro boss della 'Ndrangheta, Varano, pare avesse scelto con tranquillità la zona di Teglia, "curato" dai MACRI', e mimetizzato tra bar dei calabresi (e albanesi da manovalanza) ed una bella ditta edile.

E che dire dell'uso delle cerimonie e feste religiose che anche qui, come al sud, si sono dimostrate nel tempo strumento abituale delle cosche per coprire incontri così come per promuovere alleanze. Pensiamo all'uso della Festa della Madonna della Catena per coprire gli incontri dei boss di Cosa Nostra, o i battesimi dei MAMONE di cui il "padrino" era il boss Carmelo GULLACE.

E su Certosa, d'altronde, anche il legame con la politica risale nei tempi... quando già allora il partito "prescelto", il PSI, per l'entrata in grande stile si spaccò in due. I favorevoli, che ritiravano le valigette con le banconote portate dai LO GRASSO (e che poi hanno avuto grandi promozioni politiche e amministrative) in cambio dell'accoglimento di iscrizioni con liste bloccate di decine e decine di nominativi alla volta in cui erano mimetizzati gli uomini delle cosche; e l'altra metà del partito che si opponeva e si vedeva la sede del Circolo bruciare, in parallelo alle minacce anche ai familiari (e bambini).

E vogliamo parlare dei capibastone dei MAURICI-CALVO-FERRO che, ancora oggi, quando c'è qualche "problema" arrivano, in gruppo e tutto si tranquillizza come se nulla mai fosse accaduto?

E che dire degli incendi alle attività "non gradite"? Non ci si ricorda di quando qualcuno ha "osato" tentare di aprire un bar davanti al vecchio bar dei MAURICI in via Jori e per tre volte, finchè non ha desistito, gli è andato a fuoco?

E che dire ancora del caporalato che, soprattutto nel campo dell'edilizia, dai ponteggi ai lavori, vede alla luce del sole il ruolo dei VOLPE, FERRO e COSENTINO che, per strana distrazione, nemmeno il Sindacato ha mai denunciato?

E che dire delle attività avviate dagli stessi boss, come Gianni CALVO e dai FIANDACA o dai MAURICI e FERRO, DRAGO, FUCCI... solitamente direttamente intestate, quando non attraverso i prestanome di turno, con tanto di licenza comunale e con frequentazioni istituzionali di eletti dal Comune sino alla Regione Liguria? Il ristorante, da poco ceduto, del boss CALVO in Via Vezzani aveva bene una licenza del Comune, ad esempio!

E vogliamo pensare che i fiumi di droga, di polvere bianca, che certi FERRO portano a ragazzi, che a loro volta, oltre a consumare, si fanno "distributori" presso i coetanei?

Ed il bar di via Jori angolo via Sonnino, il cui titolare è stato arrestato perché organizzava rapine (oltre a non accorgersi che nel suo locale si comprava e consumava direttamente la neve)... anche di questo non sanno nulla?

E dei traffici che ruotano dal Mercato Generale Ortofrutticolo, con caporalato e trasporti che di frutta e verdura non hanno nulla a che fare (proprio come avveniva a Fondi)... così come del controllo rigoroso che le organizzazioni mafiose hanno del commercio abusivo da quello alimentare a quello della contraffazione... Anche di questo non si sono accorti in Valpolcevera...

Non devono aver notato nemmeno quei "picciottini" che girano nei negozi con le famose macchinette mangiasoldi (vecchio business di FIANDACA e MACRI') per proporre "accordi" con gli esercenti che, in grande sintesi sono: noi facciamo un furto, tu incassi l'assicurazione e ci dividiamo il tutto!

Ed a Rivarolo come in altre parti della Valpolcevera e della città, il "pizzo" lo si paga... e non lo si paga solo in soldi (ma anche con quelli, anche sui mercati rionali dove una volta al mese l'addetto passa a riscuotere) ma anche con assunzioni, scelte di fornitori particolari e favori. E quello del "pizzo" non è comunque l'unico e fondamentale strumento delle cosche per controllare il territorio, visto che spesso le attività commerciali sono rilevate ed aperte proprio da uomini delle cosche.

Ed in Valpolcevera non hanno notato nemmeno gli interessi 'ndraghetisti sui depositi petroliferi e nemmeno quelli sui ciclo dei rifiuti, con discariche tossiche racchiuse da fondamenta di centri commerciali... o ancora i traffici con la Discarica di Scarpino dove certe società sono già belle e pronte per il business dell'inceneritore voluto dal Comune e da AMIU...

Non si è nemmeno mai notato - e sarebbe così semplice incrociare i dati - che la Valpolcevera, con i suoi fondi per lo sviluppo e la riconversione delle aree industriali dismesse, è stata la prescelta per l'apertura di società direttamente o indirettamente riconducibili a famiglie di mafia (anche se in guanti bianchi), che così hanno potuto incassare una buona fetta di soldi pubblici.

Tutto questo non lo vedono il Municipio, il Comune, i commercianti e la cosiddetta "società civile"... nebbia fitta!

D'altronde i voti i politici da qualche parte li hanno presi... e la sindaco addirittura si era spinta a ad un associazione con .

Ed è grave che non si voglia vedere la realtà della Valpolcevera. E' grave perché questa emergeva già da un ampia indagine del GICO di alcuni anni fa, come dalla più recente indagine (ancora in corso) del ROS che evidenzia quanto da anni denunciamo: lo stretto coordinamento, il lavoro comune, degli uomini di Cosa Nostra ed 'Ndrangheta. Nell'inchiesta su GARCEA infatti si evidenziano i nomi di esponenti che proprio lì in Valpolcevera hanno le loro radici e la loro organizzazione... C'è Gianni CALVO, ci sono i FIANDACA... e c'è l'ABBISSO che oltre ai citati aveva grandi frequenti rapporti con i MAURICI.

Intanto le cosche si stanno organizzando e rafforzando al meglio... e continuano ad avere corsie spalancate su appalti, concessioni e licenze pubbliche... Stanno, grazie anche ai supporti massonici e di cosiddette associazioni di categoria, conquistando il controllo di aziende e imprese in difficoltà, con l'ausilio di cosiddette Finanziarie che concedono senza problemi prestiti in contanti in cambio dell'entrata, nell'organizzazione aziendale, di uomini di fiducia... quando non le strangolano con tassi d'usura.

Non si affronta quindi l'evoluzione delle cosche che per rafforzare il loro potere, i propri affari ed il controllo di "pacchetti di voti" utili a condizionare le Pubbliche Amministrazioni. E così non si centra la dovuta attenzione e prevenzione nel settore dei Circoli, dei CAF e sindacati, delle associazioni di categoria come negli enti di promozione sociale e nelle cooperative e consorzi onlus, dove da anni le cosche hanno posto la loro attenzione e, via via, una sempre maggiore influenza.

L'importanza strategica della Valpolcevera per i traffici delle mafie non lo si vuole proprio mettere in discussione... Questo è quanto appare in modo lapalissiano dalla negazione dei fatti a cui assistiamo. Tutto questo, che è realtà conclamata drammaticamente a Genova ed in Valpolcevera, le Istituzioni continuano, infatti, colpevolmente a negarlo.

Noi abbiamo redatto una mappatura della zona... una generale l'abbiamo pubblicata ed un'altra l'abbiamo fornita a chi di dovere. Abbiamo fatto denunce pubbliche [basta fare un ricerca sul sito e si trova tutto] e nelle sedi opportune... continueremo a farlo senza sosta... e continueremo a non farci intimidire dai "bau bau" dei signorotti. Peccato che invece le Istituzioni e la cosiddetta "società civile" della Valpolcevera abbiano scelto, nei fatti, di fornire il più grande supporto di cui la mafia ha bisogno: il silenzio sulla presenza ed attività delle mafie!

Ed anche sulla questione dei Latinos occorrerebbe rompere con la "tranquillità" di facciata che le Istituzioni cercano di porre.

Anche qui la responsabilità della situazione attuale sta nel fatto che si è negata la realtà dei fatti per anni. Anche qui sino alla permanenza in Questura di Sanfilippo alla Squadra Mobile e Presenti all'Ufficio di Questore (che sono gli stessi che negavano che la mafia ci fosse), si è negato che vi fosse una grave situazione da affrontare anche sul piano dell'ordine pubblico, mentre il Comune cercava di far credere che fosse solo una questione "culturale", di integrazione da promuovere. Invece il problema è che le bande che abbiamo a Genova, in Valpolcevera ma soprattutto a Sampierdarena, sono diretta emanazione delle bande d'oltreoceano... pronte a scatenare e consumare una guerra quando così si decide in America... Si è lasciato correre pur sapendo che, ad esempio, i gruppi di Latinos sono pressoché tutti armati, di lame ma anche di armi da fuoco.
Ora si scopre la brutalità dei riti di iniziazione... Ma il peggio deve ancora venire ed è grave che si continui a negare il problema... perché, anche in questo caso, se non si sfrutta la conoscenza del fenomeno per contrastarlo oggi, domani sarà troppo tardi!

PS
Naturalmente i tanti fuochi che avvolgono gli esercizi commerciali della Valpolcevera sono tutti frutto di auto-combustione, come l'ultimo dove le tanche di benzina era lì per caso davanti alla serranda... o come, certamente, lo scorso anno, proprio nell'esercizio dell'oggi tanto rassicurante Mauro Puppo.



Riportiamo integralmente dai link citati ed aggiungiamo le foto:

Marta Vincenzi, ora Sindaco, allora candidataLettera di MARTA VINCENZI all'ASSOCIAZIONE AMICI DI RIESI (con Giacomo MAURICI tra i massimi dirigenti)
postata il Genova 15 marzo 07
Carissime amiche ,carissimi amici
vorrei portare a voi tutti il mio saluto.
Come voi sapete sono nata e vivo in Valpolcevera e precisamente a Rivarolo:ho conosciuto anch'io tante persone che avevano abbandonato i loro oaesi per venire a lavorare in quella che un tempo era una zona piena di fabbriche e che oggi,finita quell'epoca, sta ridivedendo la luce dopo tanto buio con l'insediamento di nuove realtà produttive.
Oggi,l'integrazione di tutti i "non genovesi"(e lo dico con affetto,sapendo che oggi è difficile definirsi "non genovesi"),la loro capacità di adattarsi e mescolarsi con un nuovo ambiente dovrebbe farci riflettere.
Viviamo in un'era di grandi migrazioni e in un mondo globale:le persone migranti non vengono più dallo stesso stato,ma parlano lingue diverse e arrivano da più lontano,da altri continenti.
Credo che oggi si debba fare uno sforzo perchè il processo di integrazione avvenuto tra i genovesi e gli immigrati del dopoguerra si possa ripetere nella medesima maniera,proprio negli stessi quartieri.
Sicuramente ci sono da superare problemi e incomprensioni:ma come s'è fatto già una volta,si può fare ancora,confidando nell'intelligenza e nell'umanità di tutti.
Vi mando un caloroso augurio per la buona riuscita del vostro incontro e per il futuro di tutti noi.
La geniale idea di un'associazione culturale di Riesini e non, avviata nella ns città,da un "non riesino" (venanzio Maurici)sia un esempio da perseguire , così si possono creare forme di socialità e associazionismo formidabili, con poco
Auguri Marta Vincenzi
Candidata a Sindaco di Genova


Giacomo Maurici, il capobastoneELENCO DIRIGENTI ASSOCIAZIONE AMICI DI RIESI DOVE COMPARE GIACOMO MAURICI
postato il Domenica mattina 22 ottobre 06 si è formalizzato il gruppo esecutivo dell'associazione Amici di Riesi di Genova.Il comitato esecutivo per ora è costituito da 11 persone, che sono nell'ordine:
sig.Cavaleri Piero
sig.Di Dio salvatore
sig.Lauria alfredo
sig.Lo Bartolo Gaetano
sig.Maurici Giacomo
sig.Pace Giuseppe
sig.Provato Giuseppe
sig.na ProvatoMaria Tina
sig.Pistone Francesco
sig.Zambitto Biagio
sig.Zambitto Luigi
Sig. Riggio salvatore
Inoltre ha richiesto di collaborare all'esterno del comitato il sig. lauria Filippo.
Ai sig. del comitato esecutivo e a tutti i soci che hanno deciso di collaborare fattivamente va il più sentito ringraziamento. auguri e buon lavoro. Venanzio maurici

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