Donna legata ai clan collabora, è la prima
in Italia.
Scattato a febbraio il regime di protezione concesso dal
ministero Domani a Certosa i ragazzi di Locri per partecipare alla giornata di
mobilitazione contro le mafie.
di MARCO PREVE
E' genovese la prima collaboratrice di giustizia per indagini
riguardanti la 'ndrangheta. La notizia arriva a margine della presentazione in
Comune del "Cammino contro le mafie" manifestazione che si terrà
domani a Certosa a partire dalle 15 e che rappresenta la tappa ligure di un'
iniziativa voluta da don Luigi Ciotti, dalla Fondazione Caponnetto, da Libera e
nella nostra città resa possibile dalla Casa della Legalità di via Piombelli,
dal Comune e dalla collaborazione della curia. Ma se ancora qualcuno poteva
pensare che queste battaglie civili vengano fatte in Liguria solo per spirito
di solidarietà con terre e genti lontane, cancella ogni residua incertezza il
sapere che gli investigatori della Dia (Direzione investigativa antimafia) di
Genova hanno avuto l' incarico di gestire, proprio all' ombra della Lanterna,
la prima donna collaboratore di giustizia in tema di cosche calabresi. Anche in
Liguria, dicono i dossier degli inquirenti e della magistratura, la criminalità
organizzata è radicata. Anzi, è stata proprio Anna Canepa, a lungo pm dell'
antimafia e oggi presidente della sezione ligure dell' Anm (l' Associazione
nazionale magistrati che domani parteciperà al Cammino di Certosa) a lanciare,
due anni fa, l' allarme sul pericolo di infiltrazione del tessuto sociale ed
economico da parte dell' efficiente e blindatissima 'ndrangheta. Proprio questa
impermeabilità della mafia calabrese rende ancor più importante la vicenda
della collaboratrice genovese. «La signora - spiega da Roma l' avvocato Alfredo
Galasso, nome storico della lotta alla mafia, che assiste la collaboratrice -
ha ottenuto verso la metà di febbraio questo status dalla Commissione
ministeriale degli Interni presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano.
Gli è stato concesso perché, come prevede la legge, ha fornito elementi
ritenuti utili dagli inquirenti». La signora, che è stata più volte interrogata
dagli uomini della Dia - che lavorano con il pm della Direzione distrettuale
antimafia Andrea Canciani - , e adesso gode del regime di protezione, ha avuto
per anni legami con una nota famiglia di imprenditori calabresi che, va
ricordato, non sono mai stati indagati per reati di mafia, ma lo sono
attualmente per contestazioni ambientali riguardanti la gestione di rifiuti.
Sapere che anche Genova e la
Liguria non sono immuni da possibili infiltrazioni della
'ndrangheta, riveste di ulteriori significati la marcia di domani, alla
presentazione della quale sono intervenuti l' assessore comunale alla Cultura Luca
Borzani, Giovanni Criviello presidente della Circoscrizione Valpolcevera, e
Christian Abbondanza responsabile della Casa della Legalità. «All' iniziativa -
ha spiegato Abbondanza - prenderanno parte anche alcuni ragazzi di Locri in
prima fila contro l' attacco della criminalità mafiosa, e poi ci saranno anche
i parroci di Certosa, don Andrea Gallo con la Comunità di San Benedetto
e i trampolieri e giocolieri del Gruppo "La Gurfata". La giornata
si concluderà alle 18 con un dibattito. Vorrei ricordare che abbiamo avuto l'
adesione tra gli altri, dell' Anm, del "Comitato AddioPizzo" di
Palermo, della rivista MicroMega, del Dopolavoro ferroviario e dei teatri
Albatros e Garage. Quando la società civile è unita e fa un lavoro di contrasto
alla cultura mafiosa, quella società è impossibile che venga sconfitta».