Una genovese sfida la 'ndrangheta

Una genovese sfida la 'ndrangheta

Martedì 21 Marzo 2006 01:00 Repubblica
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Donna legata ai clan collabora, è la prima in Italia.
Scattato a febbraio il regime di protezione concesso dal ministero Domani a Certosa i ragazzi di Locri per partecipare alla giornata di mobilitazione contro le mafie.

di MARCO PREVE

E' genovese la prima collaboratrice di giustizia per indagini riguardanti la 'ndrangheta. La notizia arriva a margine della presentazione in Comune del "Cammino contro le mafie" manifestazione che si terrà domani a Certosa a partire dalle 15 e che rappresenta la tappa ligure di un' iniziativa voluta da don Luigi Ciotti, dalla Fondazione Caponnetto, da Libera e nella nostra città resa possibile dalla Casa della Legalità di via Piombelli, dal Comune e dalla collaborazione della curia. Ma se ancora qualcuno poteva pensare che queste battaglie civili vengano fatte in Liguria solo per spirito di solidarietà con terre e genti lontane, cancella ogni residua incertezza il sapere che gli investigatori della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Genova hanno avuto l' incarico di gestire, proprio all' ombra della Lanterna, la prima donna collaboratore di giustizia in tema di cosche calabresi. Anche in Liguria, dicono i dossier degli inquirenti e della magistratura, la criminalità organizzata è radicata. Anzi, è stata proprio Anna Canepa, a lungo pm dell' antimafia e oggi presidente della sezione ligure dell' Anm (l' Associazione nazionale magistrati che domani parteciperà al Cammino di Certosa) a lanciare, due anni fa, l' allarme sul pericolo di infiltrazione del tessuto sociale ed economico da parte dell' efficiente e blindatissima 'ndrangheta. Proprio questa impermeabilità della mafia calabrese rende ancor più importante la vicenda della collaboratrice genovese. «La signora - spiega da Roma l' avvocato Alfredo Galasso, nome storico della lotta alla mafia, che assiste la collaboratrice - ha ottenuto verso la metà di febbraio questo status dalla Commissione ministeriale degli Interni presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Gli è stato concesso perché, come prevede la legge, ha fornito elementi ritenuti utili dagli inquirenti». La signora, che è stata più volte interrogata dagli uomini della Dia - che lavorano con il pm della Direzione distrettuale antimafia Andrea Canciani - , e adesso gode del regime di protezione, ha avuto per anni legami con una nota famiglia di imprenditori calabresi che, va ricordato, non sono mai stati indagati per reati di mafia, ma lo sono attualmente per contestazioni ambientali riguardanti la gestione di rifiuti. Sapere che anche Genova e la Liguria non sono immuni da possibili infiltrazioni della 'ndrangheta, riveste di ulteriori significati la marcia di domani, alla presentazione della quale sono intervenuti l' assessore comunale alla Cultura Luca Borzani, Giovanni Criviello presidente della Circoscrizione Valpolcevera, e Christian Abbondanza responsabile della Casa della Legalità. «All' iniziativa - ha spiegato Abbondanza - prenderanno parte anche alcuni ragazzi di Locri in prima fila contro l' attacco della criminalità mafiosa, e poi ci saranno anche i parroci di Certosa, don Andrea Gallo con la Comunità di San Benedetto e i trampolieri e giocolieri del Gruppo "La Gurfata". La giornata si concluderà alle 18 con un dibattito. Vorrei ricordare che abbiamo avuto l' adesione tra gli altri, dell' Anm, del "Comitato AddioPizzo" di Palermo, della rivista MicroMega, del Dopolavoro ferroviario e dei teatri Albatros e Garage. Quando la società civile è unita e fa un lavoro di contrasto alla cultura mafiosa, quella società è impossibile che venga sconfitta».