A Camporosso, forse qualcuno non ha ben capito la situazione...

A Camporosso, forse qualcuno non ha ben capito la situazione...

Martedì 11 Dicembre 2012 23:55 Ufficio di Presidenza
Stampa PDF

Tiziana Civardi, sindaco di Camporosso - foto Riviera24[AGGIORNAMENTO IN CODA CON RISPOSTA DEL SINDACO CIVARDI]
L'attuale sindaco Tiziana Civardi ha inviato un comunicato stampa in cui afferma:
"A seguito del violento incendio che ha colpito un’importante attività produttiva operante sul territorio comunale di Camporosso, Itagro s.r.l., della recente operazione della DDA di Genova denominata 'La Svolta', che apre scenari inquietanti riguardo anche il nostro territorio intemelio, ma anche delle informazioni non ufficiali che pervengono quotidianamente dagli organi di stampa, in qualità di Sindaco del Comune di Camporosso, nelle mie funzioni di Autorità Locale di Pubblica Sicurezza, ho chiesto al Prefetto di Imperia la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Questo, al fine di analizzare i fenomeni verificatisi e di affermare l’unitarietà dell’azione preventiva di tutti gli organismi della Pubblica Amministrazione. E’ ferma intenzione di questa Amministrazione locale, infatti, di essere parte attiva di qualsiasi iniziativa ritenuta utile al fine di contrastare l’influenza della criminalità organizzata sul nostro territorio comunale. Ho chiesto al Prefetto di convocare il Comitato Provinciale nella Casa municipale di Camporosso, anche come testimonianza di una presenza organica delle Istituzioni che costituiscono la nostra Repubblica.”

La sindaco di Camporosso ha fatto bene nel chiedere alla Prefettura una riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica della Provincia di Imperia, ma il problema 'NDRANGHETA non è questione di ordine pubblico o sicurezza (lo è marginalmente), è soprattutto questione POLITICA ed ECONOMICA...

1° I fatti cruenti sono uno degli aspetti che conseguono ad una presenza ed un radicamento consolidato delle organizzazioni mafiosi su un territorio. Drammaticamente ci sono e sono anche tanti nell'estremo ponente ligure (imperiese e savonese compreso). Ma potrebbero anche non esserci, ma ciò non perché la presenza mafiosa sia stata sconfitta o sia “svanita”.

2° Le indagini, come hanno chiaramente affermato gli inquirenti, sono in corso. Per quanto concerne il rapporto mafia-politica, ed in particolare esponenti delle Pubbliche Amministrazioni ed 'ndranghetisti, sono solo all'inizio! Quello che si è visto con l'Operazione "LA SVOLTA" è solo l'antipasto!  E si comprende benissimo, quindi, che certamente non potranno, in sede di Comitato Provinciale, sviscerare tali ulteriori risultanze, soprattutto se in presenza dei rappresentanti degli Enti Locali.

Fatta questa premessa, ne aggiungiamo un'altra, prima di venire al dunque. La lotta alla mafia si fa anche di segnali. Ed i segnali che può compiere una Amministrazione pubblica sono importanti, anzi fondamentali. Di più: possono essere (e devono essere) concreti. E chi guida i Comuni deve compiere scelte chiare, nette, inequivocabili. Ed in un territorio come quello “colonizzato” della Liguria, e del Ponente ligure in particolare, visto che di questo stiamo parlando, occorre un assunzione di responsabilità che testimoni alla comunità che non c'è spazio alcuno non solo per complicità e contiguità, ma nemmeno per semplici convivenze, contiguità e frequentazioni con esponenti della criminalità organizzata che, lì, ormai, sono ben noti da decenni. Se la questione penale è compito della Magistratura, la questione etica e della decenza nelle Pubbliche Amministrazioni, è compito della politica! Quindi...

Come abbiamo già detto, a chi ci chiedeva cosa dovrebbe fare la sindaco di Camporosso, ribadiamo che ci sono due cose che può fare subito, già in giornata:

a) chiedere Lei stessa, come Sindaco di Camporosso, che il Prefetto mandi una Commissione di Accesso, così da passare al setaccio le pratiche e gli atti del Comune (compresi i passati cicli amministrativi). La Commissione di Accesso compie un'indagine amministrativa, sugli Atti. Non è una “macchia”... non è un “ombra infamante”. Incrocia i dati con quelli delle Forze dell'Ordine e della Magistratura. E' lo strumento per scovare infiltrazioni e condizionamenti, e quindi individuandone anche i responsabili. E se vi sono, quindi, permette di agire e ripulire l'Ente, ristabilendo la legalità, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini. Non bisogna temerla! Dia l'esempio, in quel territorio, che il Comune non teme ed anzi chiede questa indagine approfondita a tutto campo!

Civati e Bertaina - foto Riviera24b) poi c'è una decisione che può prendere da sola e che appare quanto mai opportuna: fuori BERTAINA Marco dalla Giunta del Comune di Camporosso. Uno che riceveva le richieste di "don Peppino", alias Giuseppe MARCIANO', per risolverle o contribuire a risolvere, non è bene che sia Vice Sindaco! Lei dice: ma BERTAINA non ha alcuna delega. Meglio ancora, non deve nemmeno riassegnarle, ma poi, se non ha deleghe, ci spiega perché è vice-sindaco?
BERTAINA è da 25 anni in quel Comune. Nel 1990 entrò in Consiglio Comunale e poi divenne Assessore. Nel 1995 nuovamente Assessore. Quindi dal 1999 al 2009 Sindaco e dal 2009, con lei Sindaco, è divenuto Vice-Sindaco. Una presenza costante, di primo piano, di peso e influenza inequivocabile sul Comune.
BERTAINA ha avuto frequentazioni con gli esponenti della 'ndrangheta indicati dai Reparti Investigativi dello Stato e dalla Magistratura. Ha avuto contatti e ricevuto richieste da soggetti ben noti, a partire dai MARCIANO'. Tutti, come dimostrano gli Atti dell'Operazione “La Svolta”, sapevano bene chi fossero i MARCIANO'. La loro “autorità” sul quel territorio derivante dall'essere 'ndrangheta, cioè potere criminale che usa l'intimidazione (e quando serve anche la forza), era ben nota. BERTAINA si mostrava disponibile davanti a questi soggetti. Non li rigettava. I MARCIANO' non avevano contattati con lei e quindi si rivolgevano a BERTAINA. Ha promosso una lista alle scorse provinciali in alleanza con il CASTELLANA, il MOIO il GIRO... uomini legati ai MARCIANO'. Non crediamo si possa sorvolare su tutto questo... Alcuni del PD, in allora, non vollero sorvolarci, dissero che puzzano certi legami e certi voti.
Quella che si pone, qui, non è quindi una questione penale, quella, se c'è, è competenza della Magistratura, non nostra, non sua. Ma è chiaro che l'atteggiamento tenuto da BERTAINA fosse indecente e quindi per questo deve essere posto, riteniamo, fuori dall'Amministrazione del Comune di Camporosso.


Il problema mafia non è quindi solo “giudiziario”, come vede. E' prima di tutto un problema politico ed economico che necessita della collaborazione, nella prevenzione e nel contrasto, di tutta la comunità. Per questo il rapporto tra esponenti mafiosi e loro sodali con esponenti politici e delle pubbliche amministrazioni, va affrontato anche indipendentemente ed a prescindere dall'eventuale presenza di rilievi penalmente rilevanti. La frequentazione semplice, come anche la disponibilità al dialogo, di un politico o pubblico amministratore con esponenti mafiosi e loro sodali è indecente e inaccettabile anche se non vi è nulla di penalmente rilevante, e va quindi risolto - come invitava a fare, in modo chiarissimo, Paolo Borsellino – dalla politica, mettendo fuori da essa e dalle pubbliche amministrazioni coloro che ne sono protagonisti e responsabili.

Inoltre, se non ci sbagliamo, il Comune di Camporosso, proprio con BERTAINA, è promotore di un “Progetto Legalità” con “Libera – nomi e numeri contro le mafie”. Probabilmente “Libera” avrà già posto il problema, ma comunque noi lo poniamo: le pare opportuno e decente che uno che riceveva le richieste di “Don Peppino” MARCIANO' sia il referente, nel suo Comune, di quel “Progetto Legalità”? Può esserci in una Giunta che promuove un “Progetto Legalità”, come vice-sindaco, quel BERTAINA che non solo frequentava e riceveva indicazioni delle richieste dei MARCIANO' ma che ha anche promosso una lista alle provinciali proprio con gli uomini politici legati alla 'Ndrangheta ed ai MARCIANO'? Noi crediamo proprio di no!

Se la politica deve dare dei segnali e se i politici ed i pubblici amministratori devono fornire esempi, non è possibile che si forniscano pessimi segnali e brutti esempi!

Lei da Sindaco può dare un segnale forte. Concreto. Noi attendiamo (e speriamo) che lo voglia dare.


PS
Lo ripetiamo spesso: con i mafiosi non si prende nemmeno un caffè, se passano e salutano gli deve negare la risposta al saluto. I mafiosi devono sentire il rigetto sociale, a partire da quello dei Pubblici Amministratori. Questo atteggiamento è quell'azione quotidiana che non costa nulla e che mette in discussione, agli occhi della comunità tutta, che quella “autorità” che vantano i mafiosi. Dimostra in modo semplice e inequivocabile che non contano e che non hanno alcun potere, perché l'unica Autorità che esiste e che esercita il proprio potere e ruolo sul territorio è lo Stato, a partire dagli Enti Locali!

 



AGGIORNAMENTO

La sindaco di Camporosso, Civardi, risponde da SanremoNews:
Civardi: "Questi dicono che si rivolgono a qualcuno se però non c’è seguito alla richiesta non vedo dove sia l’atto grave. Chiunque può parlare con un amministratore, poi bisogna vedere se l’amministratore dà seguito a eventuali richieste. Ad oggi, a me, tranne i giornali nessuno ha detto niente, io non ho visto documenti ufficiali”.

L'articolo di SanremoNews


presentazione della Lista BERTAINA... - foto SanremoNews

Ora, visto che crediamo di essere stati abbastanza chiari, precisi e dettagliati nell'analisi della situazione e nelle proposte, attenendoci rigorosamente ai fatti, davanti alla risposta del sindaco Civardi, che ognuno può valutare, ci limitiamo a ribadire che "A Camporosso, forse qualcuno non ha ben capito la situazione..." e questo non è, crediamo, un bel segnale!
Ufficio di Presidenza