A seguito delle iniziative promosse dalla Casa della Legalità, quelle di sensibilizzazione e denuncia pubblica e quelle di segnalazione e denuncia presso la Procura, i reparti investigati e la Prefettura, anche nel savonese si è rotta l'omertà istituzionale. Se un anno fa un pm poteva permettersi di affermare che le mafie lì non esiste e chi diceva il contrario il signor pm lo tacciava di essere ignorante o in mala fede, oggi la risposta è ben diversa! E se la Prefettura di Savona ha avviato le verifiche sul dossier che abbiamo inviato, anche il Procuratore capo di Savona, il dott. Granero, non ha fatto attendere una risposta chiara e concreta: costituire presso la Procura un pool antimafia di agenti scelti tra Finanza, Polizia e Carabinieri. Il Secolo XIX ha reso pubblica questa decisione con un'intervista al Procuratore, che riportiamo in coda...
Questo passo segue alle istruttorie avviate dal Prefetto di Genova, a fronte delle nostre denunce, ed alle inchieste sulle infiltrazioni nell'economia e negli appalti a Genova... così come alle risultanze delle inchieste che confermano l'alleanza tra Cosa Nostra e 'Ndrangheta ed il condizionamento del voto da parte delle cosche sino alle ultime elezioni regionali, che da tempo - derisi - indicavamo con chiarezza. Ecco quindi che diventa evidente perché dai tentativi di isolamento, delegittimazione e di intimidazione per via legale - con un mare di querele e citazione capziose-, sono passati a minacce sempre più pesanti e insistenti nei nostri confronti. Noi non ci facciamo intimidire e andiamo dritti sulla strada che abbiamo seguito in questi anni: da un lato puntare i riflettori addosso ai mafiosi, ai loro "professionisti", ai loro amici politici e amministratori pubblici, sulle società loro e su quelle pubbliche o private - a partire dalle grandi cooperative - con cui vanno a braccetto, e dall'altro lato collaborare con i reparti investigativi dello Stato e far sì che sempre più persone denuncino e collaborino. Alle loro minacce rispondiamo con il dimostrare quotidianamente di essere VIVI e determinati ad andare avanti... e presto, molto presto, ci rivedremo nel savonese!
l'Ufficio di Presidenza
4.09.2010 - Il Secolo XIX
Un componente di una famiglia si è già "distaccato" denunciando le attività sporche dei parenti
Savona, pool antimafia per arginare le cosche
Il procuratore Granero: "Dopo i fatti di Genova e del Ponente non possiamo pensare di essere un'isola felice"
La decisione del procuratore capo Francantonio Granero discende non solo dalla diretta conoscenza dei fenomeni, ma anche da una constatazione logica. Si parla di mafia, ‘ndrangheta e criminalità organizzata e Granero constata: «Ci sono state le inchieste nel Ponente della regione, che sta letteralmente fibrillando. Genova ha i suoi problemi, come altre recenti inchieste hanno evidenziato. A levante certe presenze legate al crimine organizzato sono ormai verificate da anni». Ne scaturisce, appunto, quell'interrogativo che non può che essere retorico: «Savona è l'unica isola felice?». Il procuratore conosce la risposta, perché i suoi uomini hanno già iniziato a lavorare su alcuni filoni "caldi". Anche se le indagini sulla criminalità organizzata hanno giocoforza tempi lunghi e le risposte non saranno immediate.
Ma ci sono anche carte di grande interesse investigativo. Come quelle che riguardano il componente di una "famiglia" che se ne è distaccato e ha denunciato più volte le attività sporche dei familiari.
Di fronte a un fenomeno che sembra assediare la provincia dai due lati e di alcune intuizioni investigative che già dai primi passi si sono dimostrate corrette, Granero ha preso la sua decisione. Organizzando alla procura della Repubblica di Savona un pool di investigatori che lavoreranno a tempo pieno sulla criminalità organizzata, sulle mafie, sui tentativi di infiltrazione nella politica, nella pubblica amministrazione, nell'economia locale.
Un gruppo interforze, uomini che hanno acquisito negli anni una specifica preparazione e che ora sono stati posti a lavorare fianco a fianco, con una precisa finalità: snidare mafiosi e ‘ndranghetisti sul territorio.
Il pool lavorerà su singoli reati (la lotta alle associazioni criminali in quanto tali rimane sempre, ovviamente, nelle mani della procura distrettuale antimafia di Genova) ma il varo rappresenta una svolta epocale nel controllo del territorio da parte dei magistrati e delle forze dell'ordine. Come dimostra anche la recente inchiesta (appena conclusa) condotta in prima battuta dalla procura di Sanremo sulla famiglia Pellegrino a Bordighera.
Qual è il raggio di azione in cui ha già cominciato a muoversi il pool savonese? Alcune linee sono già scandite nelle relazioni della Procura nazionale antimafia. La relazione del 2006 è stata poi sviluppata dal procuratore Anna Canepa, con una lunga nota pubblicata nel dicembre 2009. Spiega Anna Canepa: «Il fenomeno appare connotato da speciali note di concretezza con precipuo riguardo alla situazione nelle province di Savona (ove operano soprattutto le famiglie Fameli, Fazzari, Gullace e Fotia) e Imperia».
Parla, il magistrato, delle «sfera di interessi economici ruotante intorno alle varie anime della ‘ndrangheta presenti nella regione ligure». Le indagini iniziano a evidenziare come il fenomeno ‘ndrangheta si è consolidato nel Savonese. Le "famiglie" mafiose godono di contatti eccellenti e hanno sempre mantenuto un profilo criminale molto basso, senza episodi clamorosi che potrebbero creare allarme sociale o attirare l'attenzione. Così tra le segnalazioni finite nelle mani degli investigatori ci sono anche i corposi dossier della onlus Casa della legalità.
Anna Canepa inserisce Savona tra le città della Liguria in cui sono strutturati e attivi i "locali", cioè l'articolazione sul territorio in piccoli gruppi, della ‘ndrangheta. Demandando poi il compito di "camera di compensazione", che organizza l'attività e dirime le controversie, al gruppo di Ventimiglia.
Marco Menduni
Tra i tanti articoli e video che abbiamo pubblicato e che potete trovare sul sito, ci limitiamo a segnalare quello del giugno scorso pubblicato dal sito de Il Secolo XIX "Liguria - Il fulcro delle mafie è nel savonese", quello sui FOTIA, quelli su FAMELI e lo speciale su GULLACE & C.