E ci risiamo, torniamo a Locri. Torniamo a quella Asl già nominata e vivisezionata. La Asl 9 quella commisariata per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Sempre quella dove era normale che accadessero incidenti a pazienti e personale. Dove erano stati assunti, come medici e personale infermieristico, persone con precedenti penali inquietanti, non solo anche parenti di latitanti e figli di boss della ‘ndrangheta. Cose normali, vai a prendere un caffè e puoi trovare personaggi speciali in quel bar…vai a comprare un telefonino, e si sa quelli servono, e ci trovi il mondo in quel negozio. Ovvio che il paese è piccolo e tutto si vede e si sa, ma non si mormora. Locri è un paese dove dovrebbero vivere 15.000 persone, ma pare che siano solo 9.000 i residenti effettivi. E di questi 9 mila sembra che molti abbiano problemi delicati…erettili...
Almeno questo sembrava dalla spesa di prodotti per una fornitura di protesi penieni e testicolari. Una fornitura costata 108 mila euro. Solo c’è un problema la Finanza ha trovato, o meglio non ha trovato le famose pompette che erano state acquistate, ma mai arrivate e soprattutto mai impiantate ai bisognosi abitanti locali. Siamo, alle solite. Forniture particolari scelte e ordinate ma mai consegnate a questa Asl. Tutto dovuto a urgenze fisiologiche che bisognava risolvere, purtroppo ad Asl già commissaria con richiesta di spesa di 900 mila euro ad agosto del 2006. I pazienti non esistono ma quegli apparecchi urgono e bisogna acquistarli e se ne occupano professionisti, in camice, sensibili alla salute dei propri concittadini. Questi professionisti della salute si sono informati e hanno mobilitato delle ditte che avrebbero potuto risolvere il problema dei loro concittadini. Così hanno trovato due ditte professioniste del mercato la Timedical e la Attimed. Conosciute da tempo come grandi fornitrici della Asl 9. Peccato che questi apparecchi vitali non siano stati trovati nei magazzini del nosocomio (dove invece vi erano le protesi del precendete ordine, tranne una!). E sì, perchè fu solo un uomo ad aver usufruito dell’impianto, un uomo che si ustionò gravemente e a cui fu ricostruito l’impianto idrico, il solito fortunato. In questa ennesima storia escono i nomi non solo dei proprietari delle due spa, ma anche dei direttori amministrativi pro tempore, Maurizio Marchese, del direttore del dipartimento ospedaliero di chirurgia, Antonio Scopelliti, e del dirigente amministrativo già responsabile dell’uffico Economato e Provveditorato poi dirigente amministrativo degli ospedali di Locri-Siderno-Gerace, Antonio Milasi, senza dimenticare il dirigente responsabile del servizio cardiostimolazione della divisione di cardiologia a Locri, Giuseppe Martelli. In carcere sono finiti Angelo e Filippo Turano, amministratori della Attimed e il Maurizio Marchese gli altri indagati sono stati posti agli arresti domiciliari. Tutti colleghi e affaristi della stranominata Asl di Fortugno e della Laganà.
Esce spontaneo un detto siamo alle solite! Si sono continuate le vecchie abitudini, si sono fatti falsi acquisti e si sono intascati soldi pubblici, eppure quella Asl è stata commissariata, avrebbe dovuto bastare, si sarebbero dovuti fermare i furbetti. Era ovvio che le indagini sarebbero continuate e invece l’abitudine di approfittare e di mettersi in tasca i piccioli (termine siciliano ce lo si permetta) non passa mai. La Relazione Basilone è ormai pubblica noi la si è pubblicata a ottobre del 2006. Abbiamo anche redatto un dossier e i nomi della Attimed li avevamo pubblicati, certo come della Ti-medical, ci è stata fatto un illegale sequestro, ma noi su tutto ne abbiamo già parlato. E qualcuno ha continuato a derubare e continuare a delinquere, una domanda sorge spontanea, quante novità usciranno ancora? E quanti nomi vedremo ancora pubblicati perché indagati in quella “terra prediletta”? Ovviamente dopo quelli dei loro dipendenti comunali, provinciali e regionali che già conosciamo. Che sia per questi "grandi acquisti che la coppia Lo Moro - Loiero hanno aumentato i fondi delle Asl calabresi nonostante sia ormai stato dimostrato che i bilanci non servivano a curare le persone ma solo a foraggiare le ditte della 'ndrangheta? O che sia, di nuovo, per permettere di meglio aggirare i problemi agli acquisti che possono porre i "Commissari", che la Giunta Loiero ha pensato di sciogliere tutte le ASL, ricostiturne 5 e riorganizzarle con settori? Così facendo quelle gestite dai Commissari non esisterebbero più e tornerebbero le nomine e le approvazioni di Bilanci truccati o inesistenti, come era per la Asl di Locri, di Vibo e, pare pare, quella di Melito (per citare le ultime!). Pare proprio che il motto "più pilu per tutti" non fosse una battuta!