A Celle Ligure… cronaca della giornata
[con Nota Stampa e schede allegate e rassegna stampa e web]
Alla Conferenza Stampa pubblica in Largo Giolitti, alle ore 11:30, vi erano alcune decine di persone (una trentina), nonostante la stampa locale non avesse assolutamente dato notizia dell’iniziativa. Vi erano Rai Tre Liguria, Il Secolo XIX, La Stampa e diversi portali-siti internet che si occupano del savonese.
(vai alla rassegna stampa e web)
Abbiamo illustrato punto per punto le contestazioni mosse alla Pubblica Amministrazione in merito alle due questioni che sono state anche oggetto delle nostre denunce all’Autorità Giudiziaria. Contestazioni basate sui fatti, non su opinioni o interpretazioni, centrate esclusivamente su documenti ufficiali e fatti accaduti e documentati. Abbiamo quindi consegnato le schede sul riuso urbano del Rilevato Ferroviario (e quindi la LCI – ora Pietro Pesce spa) e sull’appalto del Pennello Bouffou (e quindi sulla Co.For società della ‘ndrangheta).
()
Molte delle persone intervenute erano a conoscenza di alcune delle pesanti irregolarità riguardanti le due questioni, altri erano alcuni di coloro che avevano segnalato anomalie e irregolarità durante i lavori di entrambe le opere. Alcuni non sapevano e volevano capire...
E’ intervenuto anche l’ex Sindaco di Celle Renato Zunino, decaduto nel 1992 per intervento della magistratura per diversi abusi edilizi e tra i maggiori dirigenti locali e regionali dei DS, che comunicava che la sua attività non è più quella immobiliare ma solo assicurativa con la sua agenzia Unipol, tirandosi quindi fuori dalla partita del Rilevato Ferroviario. Abbiamo preso atto di questa dichiarazione e ricordato che nella visura camerale della società “Il Consulente sas” risulta invece chiaramente nella ragione sociale, oltre all’agenzia assicurativa, anche: “Mediazione nella compravendita di attività commerciali” e “agenzia immobiliare”.
Dell’amministrazione comunale, invece, nemmeno l’ombra. Pietro Pesce della ex LigurCelle Immobiliare e della Pietro Pesce Spa, si aggirava per la zona restando in assoluto silenzio.
Alla Conferenza Stampa ed all’incontro con i Capigruppo del Consiglio Comunale di Celle Ligure, tenutosi presso il Comune alle 17:30 ed a cui il Sindaco che avevamo invitato non si è presentato, abbiamo anche sottolineato che il problema evidenziato dalle due opere (Rilevato e Pennello) mette in luce l’esistenza di una Questione Morale. Infatti la Questione Morale – come ricordato proprio in riferimento ad opere speculative nel ponente ligure da Adriano Sansa - non può essere vista solo quando vi sono amministratori che vengono scoperti a rubare, ma vi è quando un’amministrazione pubblica è piegata nella tutela di interessi particolari, privati, anziché salvaguardare – come suo dovere – l’interesse generale, attraverso un’azione amministrativa trasparente, rigorosa e centrata sul principio della buona amministrazione.
Abbiamo segnato inoltre che la nostra Regione è soggetta da decenni alla presenza delle mafie italiane e straniere. Da anni è stato anche accertata l’infiltrazione mafiosa nell’economia e negli appalti pubblici. Ciò avviene in Liguria, come nel resto del centro-nord, perché è dove vi è sviluppo che le mafie vanno a riciclare i propri profitti illeciti, sia attraverso aziende controllate direttamente sia con aziende satellite che vengono condizionate ed usate. Abbiamo spiegato il tentativo di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici avviene quando le maglie dei controlli sono larghe ed il rigore come la trasparenza amministrativa la titano.
Il tentativo di infiltrazione mafiosa nell’economia e negli appalti pubblici non significa che vi sia una collusione, basta scarsa attenzione perché questa possa concretizzarsi. I piccoli Comuni sono certamente quelli più a rischio. Negare che ciò possa avvenire, non amministrare con rigore e trasparenza, però, sono fattori che aiutano – di fatto – l’infiltrazione mafiosa e criminale.
Ecco perché occorre che vengano adottate tutte quelle necessarie verifiche con l’aiuto, ad esempio, delle Prefetture (quelle competenti per territorio delle società che si devono controllare).
Il fatto che si voglia negare questo fenomeno e si voglia mostrare come corretti e regolari gestioni che tali non sono, non aiuta certamente a contrastare le mafie, bensì l’aiuta. Il tentativo di infiltrazione mafiosa o criminale non può concretizzarsi quando vi è una rigorosa gestione della cosa pubblica, quando la trasparenza e correttezza sono la base della gestione amministrativa, quando ogni regola e legge viene applicata e rispettata. Se chi gestisce il potere non è disponibile, la mafia non può intaccare la sua gestione. Se chi gestisce la cosa pubblica è "distratto" allora la mafia può infiltrarsi, come se chi gestisce il Potere è connivente o colluso. Alla mafia non interessano i colori politici, interessa solo perseguire il suo fine criminale, e quello del riciclaggio e dell'infiltrazione nell'economia e negli appalti, del condizionamento del mercato, sono fenomeni reali che non si possono ignorare o sottovalutare, altrimenti le difese vengono meno, sistematicamente!
Abbiamo assistito alle 18:00 alla seduta del Consiglio Comunale, presieduto dal Sindaco DS, Remo Zumino. Il primo punto era la mozione di censura all’inquietante manifesto della Pietro Pesce Spa “Chiudetevi in casa, il mostro è libero” e firmato “Banana Dinamite”, presentata dal Gruppo Consiliare della lista civica Celle è Tua. Il Sindaco Remo Zunino a nome della maggioranza ha affermato che quella mozione non aveva senso perché non potevano dei consiglieri stigmatizzare lo spirito con cui l’impresa Pesce avesse fatto quel manifesto, ed aggiungendo poi che quel manifesto aveva elusivamente una valenza goliardica. (Ma come? Nessuno può sapere quale fosse lo spirito con cui gli autori lo hanno fatto, e poi afferma con assoluta certezza che era goliardico! Che forse fosse quindi lui tra gli autori? Sarebbe questa l’unica spiegazione alla contraddizione palese del suo ragionamento, ci pare!). Remo Zunino ha invitato i firmatari di ritirarla per non farla votare “anche perché” sarebbe stata comunque bocciata e per evitare, votandola, di essere oggetto di una denuncia per diffamazione. Più che un invito è suonata come una minaccia, considerando il germe dell’arroganza con cui – ci è parso – gestisca le sedute consiliari e, quindi, la cosa pubblica. I consiglieri del gruppo Celle è Tua hanno mantenuto ferma la presentazione del documento ed alla fine la mozione è stata respinta dal Consiglio Comunale con i soli voti favorevoli della minoranza della Lista Civica.
Poi è stato discusso un Ordine del Giorno, approvato ad unanimità, che era stato predisposto per dichiarare la contrarietà alle organizzazioni criminali. Erano citate “mafia, camorra e ‘ndrangheta”, probabilmente lo Scu e le mafie straniere (tra cui quelle dell’est europeo) per la Giunta Zunino non esistono. A parte questo si sono proposte – per rendere efficace il contrasto alle mafie, cose che esistono già! Hanno chiesto che l’Anci studi una commissione o altro organismo per coordinare i comuni su queste problematiche; peccato che esista già Avviso Pubblico, struttura di Comuni, Province e Regioni, nata proprio con questi scopi e fini ed a cui è possibile per ogni Comune iscriversi. Inoltre hanno chiesto che le Istituzioni nazionali, regionali e provinciali individuino una sorta di “consulenti” per assistere i Comuni nell’individuazione delle società non pulite. Peccato che tale compito non possa essere arbitrio di “consulenti” e, soprattutto, considerando che la possibilità di verificare se una società non sia sottoposta a misure o procedimenti preventivi esiste già, tramite le Prefetture che si coordinano in materia con Procure, DDA e DIA. Da segnalare che dalla lettura dell’Ordine del Giorno fornita dal Sindaco durante la seduta, agli “impegni” chiesti alle altre Istituzioni, non si è minimamente “impegnata” l’amministrazione comunale stessa ad attivare rigorose procedure e massima trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa, chiedendo ausilio agli Ufficio preposti, per rendere assolutamente impermeabile l’amministrazione. Questo no, non si vota. Perché? Naturalmente c’era il richiamo alla memoria dei magistrati, dei giornalisti e dei civili ammazzati dalle mafie, a cui poi – fortunatamente – hanno aggiunto anche gli agenti delle Forze dell’Ordine, vi era il sostegno alle associazioni che si impegnano contro le mafie che per le loro iniziative culturali avranno sempre il sostegno dell’amministrazione.
E’ stata poi la volta delle “dichiarazioni” di Remo Zunino in merito alla vicenda Co.For. Ha ribadito che quell’appalto era perfettamente regolare e che tutto il lavoro è stato eseguito regolarmente. Ha sottolineato che è vittima di una persecuzione politica. Ha affermato che il Secolo XIX, con “questo Ferruccio Sansa”, ha voluto attaccarlo in prima pagina “per vendere qualche copia in più”. Davvero straordinario!!! Un nuovo, piccolo, Bellachioma di provincia, non c’è che dire!
In merito alla vicenda del Rilevato Ferroviario è intervenuto anche il Vice-Sindaco Manzi, che ha affermato che sua sorella gestisce l’agenzia Immobiliare di famiglia da generazioni, sottolineando che si tratta di una “immobiliare” facendo intendere che in quanto tale non si occupa di mediazioni o intermediazioni ed affermando che “bisognerebbe documentarsi, guardando le visure camerali”. Esatto! Perché non lo ha fatto? Infatti dalla visura camerale risulta che l’agenzia immobiliare di famiglia, gestita dalla sorella (“passa elle donne, da generazioni!”) risulta: “mediatore in immobili; agenzia d’affari di compravendita e locazione beni immobili”! E poi non siamo certamente noi ad aver chiamato e messo a verbale le dichiarazioni di sua sorella, Elisa Manzi, ma uno dei reparti investigativi dello Stato che si è occupato degli illeciti del Rilevato di Celle Ligure o no?
Ahh dimenticavamo: secondo Remo Zunino il procedimento giudiziario avviato anni fa sull’opera delle imprese di Pietro Pesce nel Rilevato Ferroviario (opera pienamente regolare secondo l’Amministrazione Zunino!) si è concluso con il pagamento di una sanzione per le irregolarità edilizie. Regolarissimo no? Sic!
Detto questo e tralasciando le simpatiche battute dei consiglieri di maggioranza rivolte ai siti internet savonesi ed a noi (senza mai citarci, naturalmente, e senza mai guardare nella nostra direzione, probabilmente avevano tutti i torcicollo, sic!), tra cui la bellissima “questi che hanno fatto questo documento – le nostre schede consegnate a tutti tramite i Capigruppo – sono da prendere a bastonate!”, dobbiamo ringraziare le Forze dell’Ordine, che con gli agenti della Digos e dei Carabinieri, sono stati presenti dalla mattinata sino alla sera per garantire la nostra sicurezza.