sui beni confiscati di Vico delle Mele
Le brutte notizie le portiamo sempre noi?
Ma ci faccia il piacere!!!
Roviniamo il buon nome di una “famiglia”. Siamo sempre i soliti… loro dicono che è “Cosa Nostra” ma noi niente…
Ce la prendiamo con gli invalidi al 100% (sul lavoro?) e poniamo loro un vincolo ad una vita solare e pacifica. Peccato che l’invalido che stiamo “mobizzando” è riconducibile (secondo lo Stato!) ad un clan pesantissimo di Cosa Nostra, e che si sia guadagnato ben 17 anni di carcere (gli ultimi agli arresti domiciliari). E che dopo il carcere il ritorno a casa (confiscata dallo Stato!) agli arresti domiciliari. Non aveva un domicilio ed è rientrato in un “non più suo” domicilio. Una cosa normale. I rom sono stati sbaraccati (non colpevoli di alcun reato), lui riconosciuto colpevole, ben accolto nel “suo” (ex suo) domicilio. Certo non ha usato i bassi, su questo è stato preciso, quelli no! Ma l’appartamento in Vico delle Mele lo ha ripulito, sistemato e rivitalizzato.
E con lui, visto che è un invalido al 100%, cioè beneficiario di pensione, oltre al figlio segnalatoci dalle forze dell’ordine in quanto anche lui ai domiciliari, anche la convivente (sempre Caci), e, visto che è magnanimo, ha dato un tetto ad una ragazza sempre incinta (sempre Caci). Peccato che la Cassazione avesse chiarito che qui beni non sono più di sua – diretta o indiretta – proprietà, e quindi la sua benevolenza non può essere accettata. Così il signor invalido, il Caci Rosario, deve prendere ed andarsene e con lui i suoi “ospiti”.
Signor Caci, la Legge è Legge e lei non può avvicinarsi alla giurisprudenza e, tramite dei legali, chiedere una diffida per la sua parte di cittadino offeso, perché, caro signor Caci, lei non può rientrare – direttamente o indirettamente – nel possesso di un bene di sua ex proprietà. Non può occupare e usare a piacimento un bene che è stato confiscato dallo Stato e rifarsi la Costituzione , abrogando le Leggi e cancellando la Cassazione. Lei non può pensare di minacciare querela, andando da un avvocato e mentendo sul passato, Non è così signor Caci che le cose funzionano. E’ vero, siamo in Italia, e qui certe questioni prendono, a volte, vie un po’ dubbie. Ma sulla questione dei beni confiscati alla mafia le cose non cambiano. E poi non capiamo se certi passaggi del suo legale siano una sorta di appello per avere “un aiuto” (la condizione di invalido, la ragazza partoriente). Esiste una legge che aiuta quanti decidono di collaborare con lo Stato, quelli che comunemente vengono chiamati “pentiti”, non la conosce? Sembra di no, visto che non ha mai deciso di collaborare con lo Stato, ha scelto l’omertà e rifiutato di dire quello che sapeva sulla cosca di Piddu Madonia e la “decina” attiva a Genova degli Emmanuello-Fiandaca. Noi siamo sempre stati pronti – lo abbiamo dimostrato – a sostenere chi decide di collaborare con lo Stato, come anche i testimoni di giustizia e quanti abbandonano il silenzio omertoso. Con quanti non si dissociano e denunciano, ci spiace, non vogliamo rapporti – e anche questo lo abbiamo dimostrato! E poi… non siamo mica stati noi a condurla sulla “cattiva strada”. Non siamo stati certo noi ad arrestarla e condannarla, anche se siamo grati a chi lo ha fatto!
Signor Caci non siamo noi ad averla condotta nella strada della mafia e nemmeno l’abbiamo costretta alla pensione di invalidità. Se ne faccia una ragione. Il suo problema non è la Casa della Legalità è solo la Legalità. Ci pensi e fra qualche giorno, prima dello sgombero, trovi una soluzione alla sua vicenda giudiziaria. Le auguriamo un posto di domicilio idoneo ed un periodo di chiarezza a lei ed a tutta la sua “famiglia”. E, se non ve lo avevano detto, lo ricordiamo noi: la Cassazione chiude tutto, ha deciso la confisca quindi stop! Quei beni sono dello Stato!!!
PS E poi in questo nostro Paese vi sono persone oneste, per bene, che non hanno mai accettato di baciare mani insanguinate di mammasantissima, che non hanno mai sfruttato donne e ragazze costringendole alla prostituzione e che non hanno mai venduto morte, e che hanno vissuto umilmente le difficoltà della vita. Ci sono - non sa quante! - persone che sono invalide o disabili, senza una pensione adeguata o senza pensione che ogni giorno devono sperare di vedere il giorno seguente. Ci sono famiglie sotto la soglia di povertà che attendono da anni una casa e chi la ottiene fa lavori onesti per pagare l’affitto. Quindi per favore non cerchi di impietosire, almeno questo!
* disabile civile al 50%, senza pensione