Quello che abbiamo pubblicato non è proprio una "bazzecola", ma non è giunta alcuna risposta, replica o smentita da parte del coordinatore della DDA di Genova, dott. Vincenzo Scolastico. Così come non è stato adottato alcun intervento da parte del Procuratore Capo di Genova o di altri. Quindi torniamo sulla questione ed a breve invieremo anche un esposto al CSM in merito a questo caso ligure (ma anche su altri di altre regioni).
La questione che riprendiamo ora è questa: in Liguria a fronte delle risultanze investigative di anni di lavoro dei reparti la DDA dell'era Scolastico è pressoché immobile (ad eccezione del pm Panichi). I fatti che abbiamo descritto esplicitavano, senza dubbio, questa situazione inquietante, che non può essere passata nell'indifferenza... e non vorremmo che per salvarsi, il responsabile, pensi di procedere con il vecchio metodo dello "scarica barile", cercando, magari, di far ricadere le proprie colpe su altri colleghi o su quei reparti investigativi che da anni la lotta alla mafia la fanno e rischiano, tanto da non potersi permettere di vagare in bicicletta...
Comunque sia torniamo alla questione delle questioni: la non verbalizzazione delle dichiarazione del collaboratore Sanfilippo da parte del procuratore aggiunto Scolastico ed il richiamo di quest'ultimo all'unità della famiglia come presupposto per procedere! Ebbene Sanfilippo aveva già collaborato con altre DDA. Aveva fornito contributo per sventare un attentato alla scorta dei familiari di un collaboratore a Pistoia ed aveva svelato alcune questioni che riguardano l'origine delle "dichiarazioni" di Spatuzza. Voleva verbalizzare dell'organizzazione di Cosa Nostra a Genova e La Spezia, ovvero del clan di Piddu Madonia e dei "gelesi" del gruppo degli Emmanuello e dei "riesini". Voleva parlare dei Fucci... così come voleva indicare nei potenti Belfiore di Torino l'emissione dell'ordine di un omicidio affidato all'esecuzione di Naso e dai Lo Grasso. Ma Scolastico non ha verbalizzato manco mezza riga, così nulla si è potuto riscontrare e su nulla si è potuto quindi procedere... manco nel garantire sicurezza al Sanfilippo ed alla sua compagna (o alla figlia che per la mancanza di sicurezza gli è stata tolta!).
Per lui, Scolastico, l'unità della famiglia è la discriminante per stabilire l'attendibilità, in altre parole: se non c'è l'unità della famiglia non si è affidabili... Per la Legge l'attendibilità dovrebbe invece essere quella derivante dai riscontri a quanto verbalizzato. Ma questo, cioè la Legge, pare essere, a questo punto, soggettivo! Eppure uno che collabora, che dichiara di voler collaborare per parlare dei traffici ed affari di uno dei più pericolosi clan mafiosi (come quello di Piddu Madonia e degli Emmanuello) è in pericolo di vita, con i suoi familiari, perché si "conquista" una condanna a morte con la scelta di stare con lo Stato! Ma questo pare non contare nulla rispetto all'unità della famiglia, visto che il Procuratore Scolastico non ha verbalizzato mezza riga e non ha proceduto a richiedere, conseguentemente, alcun programma di protezione.
Ed il problema di un Procuratore che ad un collaboratore che vuole denunciare l'organizzazione mafiosa, dando le indicazioni sulla rete di radicamento tra Genova e La Spezia, enuncia la discriminante condizionante per procedere dell'unità della famiglia, è, a nostro avviso, inquietante... perché per chi proviene dalla mafia il significato di "famiglia" è ben diverso da quello che comunemente ha.
Ma poi tornando indietro nel tempo e scendendo a Santa Maria Capua Vetere ci è stato riferito che Scolastico, allora lì in servizio, davanti alla richiesta di concessione dei domiciliari per un boss della Camorra condannato per 416 bis concesse i domiciliari. Forse non aveva pensato che una volta ottenuto il "ricongiungimento familiare", con i domiciliari, il boss poteva scappare... ed infatti il boss scappo!
A questo punto vogliamo affrontare la questione o no? Ci verrà inviata una risposta o no? Si farà ancora finta di nulla o si vorrà risolvere questa inquietante situazione alla DDA di Genova? Si lascerà scorrere finché altri episodi come questo, od errori, inerzie ed omissioni, in quell'Ufficio, manderanno in fumo inchieste su cui, quotidianamente, i reparti investigativi lavorano da anni ed anni? Si preferirà ancora una volta evitare di risolvere il problema con la necessaria risolutezza, scaricando magari la colpa su altri perché gli alti gradi sono intoccabili? Speriamo proprio di no e su questa questione, si sappia, andremo avanti e non molliamo!!!
PS
E' vero, bisogna dargli atto che in queste ultime settimane il dott. Scolastico ha messo a segno una operazione destabilizzante per la criminalità organizzata: ha arrestato quasi una ventina di stranieri. Ma le cosche della 'Ndrangheta, di Cosa Nostra, della Camorra e gli uomini della SCU che operano in Liguria quando saranno degnati di attenzione? Il latitante Garcea Onofrio è sempre vagolante, che si fa? Il grande riciclaggio da Ponente a Levante procede, non lo si nota? Ed i rapporti mafia-politica li lasciamo ai posteri? E l'inquinamento dell'economia e degli appalti pubblici sono un optional?