Se nei giorni scorsi avevamo già accennato qualcosa, oggi ci sono tutte le conferme...
Il Presidente Angelo VACCAREZZA - qui nella foto con Walter Negro - ha dichiarato ai lavoratori della SCAVO-TER dei FOTIA che davanti alle misure interdittive che ne bloccano la possibilità di trattare ed operare con le Pubbliche Amministrazioni lui non ne può nulla, e l'unica cosa che può fare è “non opporsi” alla loro revoca. E questa non è stata solo una dichiarazione, già di per se grave, che assume un carattere maggiormente inquietante, visto che è stata pronunciata in qualità di “PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SAVONA”, ma è anche una precisa scelta politica ed amministrativa...
Infatti la PROVINCIA DI SAVONA non si è costituita in giudizio contro la SCAVO-TER dei FOTIA, così come non si è costituita la GEO TECNA SRL. Per loro quindi il ricorso di SCAVO-TER può essere accolto.
Andiamo con ordine...
Il GIP di Savona dispone una misura interdittiva a SCAVO-TER per gli elementi emersi e riscontrati con l'Op. DUMPER (la SCAVO-TER ne chiede l'annullamento con due istanze, la prima viene respinta dal Tribunale di Savona, la seconda anche. Il Tribunale di Savona NON revoca l'interdizione. Il provvedimento interdittivo viene però ridotto, il 19 settembre, a 6 mesi.
Il MINISTERO DELL'INTERNO, visto il provvedimento del GIP e le molteplici, univoche e convergenti risultanze investigative sulla “mafiosità” dei FOTIA (terminale a Savona – secondo i reparti investigativi e la Procura Nazionale Antimafia – della 'ndrangheta, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), con Provvedimento del PREFETTO DI SAVONA procede ad Ordinanza INTERDITTIVA e blocca anche tutte le assegnazioni di incarichi pubblici alle imprese dei FOTIA.
Vengono quindi attuati gli Atti amministrativi di applicazione dei Provvedimenti interdittivi e la PROVINCIA DI SAVONA deve procedere ad applicare le interdizioni (in questo ambito non sussiste discrezionalità e l'Ente deve applicare quanto disposto).
La SCAVO-TER dei FOTIA promuove il ricorso al TAR per chiedere l'annullamento dei provvedimenti amministrativi con cui è stata esclusa dalle assegnazioni degli appalti, con revoca dei contratti.
Il Ricorso al TAR LIGURA della società dei FOTIA è contro: MINISTERO DELL'INTERNO (PREFETTURA DI SAVONA), PROVINCIA DI GENOVA, GEO TECNA SRL.
[il numero del ricorso in questione è 778/2012 ed è datato 10/09/2012 – o (se vi fosseero problemi con il link, questo è l'indirizzo diretto - nel caso non funzionasse andare su inserire nel campo "anno" il 2012 e nel campo "numero" 778)]
La SCAVO-TER chiede l'immediata SOSPENSIVA dei provvedimenti contro cui ha presentato ricorso. Con DECRETO CAUTELARE il TAR, in data 10/09/2012, respinge la richiesta di SCAVO-TER (sottolineando che non sussiste l'urgenza, anche considerando che dal mese di luglio 2012 la SCAVO-TER ha presentato ricorso solo nel settembre 2012) e procede a fissare la Camera di Consiglio. Udienze 20/09/2012 e 17/10/2012.
[ o direttamente (se vi fossero problemi con il link, l'indirizzo diretto del Decreto è , oppure andare alla pagina di ricerca dei decreti , indicare nel campo "numero" 00320 nel "tipo" cautelare", nella data 10/09/2012, dare invio e quindi selezionare il documento 201200320)]
Al TAR LIGURIA si costituisce in giudizio e si oppone al ricorso della SCAVO-TER dei FOTIA solo (SOLO) il MINISTERO DELL'INTERNO (Prefettura di Savona) con l'Avvocatura dello Stato. Il 13 settembre 2012 viene infatti depositata la “Costituzione in Giudizio” del MINISTERO DELL'INTERNO.
La GEO TECNA SRL e la PROVINCIA DI SAVONA non si costituiscono in giudizio e quindi non si oppongono all'accoglimento del ricorso della SCAVO-TER.
[ o (se vi fosseero problemi con il link, questo è l'indirizzo diretto - nel caso non funzionasse andare su inserire nel campo "anno" il 2012 e nel campo "numero" 778)]
In data 17 settembre 2012 il MINISTERO DELL'INTERNO – PREFETTURA DI SAVONA (mentre i FOTIA fanno sfilare nuovamente i propri dipendenti sotto i palazzi della Prefettura di Savona e della Provincia e mentre VACCAREZZA rassicura gli operai stessi che la PROVINCIA non si oppone all'impresa di FOTIA) procede al deposito di “Memoria Difensiva” e Documentazione.
Dalla la PROVINCIA DI SAVONA e dalla GEO TECNA SRL non viene presentato alcuna opposizione al ricorso della SCAVO-TER dei FOTIA.
[ o (se vi fosseero problemi con il link, questo è l'indirizzo diretto - nel caso non funzionasse andare su inserire nel campo "anno" il 2012 e nel campo "numero" 778)]
Questi sono fatti, non sono interpretazioni o parole! La situazione è grave ed è inquietante... anche perché, come abbiamo visto, non sono mancate le intimidazioni a chi (come noi) osava difendere i provvedimenti della Magistratura e della Prefettura di Savona – Ministero dell'Interno... E la PROVINCIA DI SAVONA, pur a conoscenza delle risultanze molteplici, univoche e convergenti che hanno portato la Prefettura di Savona ad emanare l'Ordinanza interdittiva, si schiera nei fatti, di fatto, al fianco dei FOTIA, ovvero di quello che risulta essere, secondo tali risultanze, terminale a Savona della cosca dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
Le mistificazioni poste in essere dai FOTIA, anche attraverso i mezzi di informazione, sul Provvedimento del Tribunale di Savona in merito alla richiesta di sequestro/confisca dei loro beni (che si limita a respingere “allo stato”, in prima istanza, la richiesta di sequestro/confisca). Se da parte dei FOTIA (e dei media locali) è stato affermato che tale Provvedimento cancella i sospetti sulla mafiosità dei FOTIA, il Provvedimento invece NON smentisce in alcun modo tali risultanze molteplici, univoche e convergenti e non nega in alcuna sua parte quanto assunto dall'attività investigativa, ovvero non vi è alcuna negazione del fatto che i FOTIA siano a Savona il terminale della 'Ndrangheta, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI. Inoltre nessun organo di informazione, preferendo mostrarsi chini alle mistificazioni poste in essere dal gruppo FOTIA – anche con il supporto della CISL - ha osato indicare pubblicamente un dato abbastanza significativo: sul Provvedimento del Tribunale di Savona che respingeva in prima istanza la richiesta di sequestro/confisca dei beni dei FOTIA, la Procura di Savona (con la DIA) sta già predisponendo Appello! Qualche organo di informazione lo ha scritto? No!
[e poi vi sarebbe anche un piccolo, ma proprio minuscolo dettaglio: la procedura si sequestro/confisca non è in alcun modo collegata a quella dell'interdizione disposta dalla Prefettura!]
P.S. 1
Per il Presidente della PROVINCIA DI SAVONA, Angelo VACCAREZZA (PDL), che tra Ministero dell'Interno ed i FOTIA ha scelto di stare con questi ultimi, riportiamo alcuni dei dati pubblici ed ufficiali in merito a questi (noti, che non può non conoscere e non poteva ignorare) così come le avevamo già ripotate più volte... Ecco qui, riportati pari pari dall'articolo dei giorni scorsi, ove avevamo anche reso evidente il tentativo di aggirare le misure interdittive posto in essere (leggi tutto qui):
Ecco, per ora ci fermiamo qui, abbiamo scritto e documentato abbastanza... Ci limitiamo a riportare, visto che fanno sempre i furbetti, i FOTIA, gli estratti di alcuni degli Atti ufficiali in cui i FOTIA, loro, sono chiaramente indicati come 'Ndrangheta e come cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI. Buona rilettura, visto che li abbiamo già pubblicati e ripubblicati più volte...
• Relazione annuale DNA – dicembre 2011
“La Liguria di Ponente.
La provincia di Savona vede la presenza di alcuni nuclei familiari storici legati alla criminalità organizzata di matrice calabrese tra gli altri la famiglia “GULLACE” nonché quella degli “STEFANELLI” originari di Oppido Mamertina (RC), operante nel comune di Varazze (SV) e già in passato coinvolta in un sanguinoso conflitto con la cosca “MARANDO” sorto proprio a causa di problemi relativo alla gestione di alcuni traffici di droga sia in Piemonte che in Liguria. Il 21 dicembre 2010 il R.O.S. CC di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “REALE 3” trae in arresto a Savona presso l’abitazione di Donato FOTIA il pregiudicato VERSACI Mario.”
• Relazione annuale DNA – dicembre 2009
“La crescente ampiezza della sfera di interessi economici ruotante attorno alle varie anime della ‘ndrangheta presenti nella regione ligure ben contribuisce a spiegare l’attivo interesse di tali articolazioni, registrato in recenti contesti investigativi, ad individuare in ambito locale specifici referenti amministrativi e politici, oltre che a rinsaldare e saldare le molteplici relazioni delle proprie rappresentanze economiche fiduciarie con gli ambienti imprenditoriali della regione. Il fenomeno appare connotato da speciali note di concretezza con precipuo riguardo alla situazione nelle province di Savona (ove operano soprattutto le famiglie Fameli, Fazzari, Gullace e Fotia)...”
• già nella Relazione annuale DNA – dicembre 2008
“La crescente ampiezza della sfera di interessi economici ruotante attorno alle varie anime della ‘ndrangheta presenti nella regione ligure ben contribuisce a spiegare l’attivo interesse di tali articolazioni, registrato in recenti contesti investigativi, ad individuare in ambito locale specifici referenti amministrativi e politici, oltre che a rinsaldare e saldare le molteplici relazioni delle proprie rappresentanze economiche fiduciarie con gli ambienti imprenditoriali della regione.
Il fenomeno appare connotato da speciali note di concretezza con precipuo riguardo alla situazione nelle province di Savona (ove operano soprattutto le famiglie Fameli, Fazzari, Gullace e Fotia) e Imperia (ove sono attivi i gruppi Ventre, Sergi, Pellegrino e Iamundo), ma è riconoscibile con nitidezza anche nel Levante (ove sono attive le famiglie De Masi, Romeo e Rosmini) e nel genovese (ove operano le famiglie Nucera, Rampino, Fogliani, Asciutto), in ogni caso confermandosi l’importanza di un penetrante e continuo monitoraggio delle realtà connotate da più rilevante e tradizionale presenza di figure di speciale potenziale criminoso al fine dell’emersione dei reali tratti dei processi di aggregazione e radicamento territoriale dei gruppi di origine calabrese.”
• già la Commissione Parlamentare Antimafia – Relazione 2006
“La DNA indica anche puntualmente le sfere di penetrazione economica dei gruppi della ’Ndrangheta in Liguria:
«Non di meno, al rilevato processo di ristrutturazione criminale dei gruppi calabresi prima sinteticamente delineato corrisponde una coerente espansione della dimensione affaristica dei medesimi gruppi, risultando da molteplici fonti investigative l’interesse di soggetti legati alla ‘ndrangheta in attività` economiche legali controllate attraverso una fitta rete di partecipazioni societarie (nel campo dell’edilizia, soprattutto, ma anche dello smaltimento dei rifiuti e del commercio) e una spregiudicata pressione usuraria su operatori economici locali funzionale ad obiettivi di sostituzione nell’esercizio delle imprese in crisi finanziaria. La crescente ampiezza della sfera di interessi economici ruotante attorno alle varie anime della ‘ndrangheta presenti nella regione ligure ben contribuisce a spiegare l’attivo interesse di tali articolazioni, registrato in recenti contesti investigativi, ad individuare in ambito locale specifici referenti amministrativi e politici, oltre che a rinsaldare saldare le molteplici relazioni delle proprie rappresentanze economiche fiduciarie con gli ambienti imprenditoriali della regione. Il fenomeno appare connotato da speciali note di concretezza con precipuo riguardo alla situazione nelle province di Savona (ove operano soprattutto le famiglie Fameli, Fazzari, Gullace e Fotia) e Imperia (ove sono attivi i gruppi Ventre, Sergi, Pellegrino e Iamundo), ma e` riconoscibile con nitidezza anche nel Levante (ove sono attive le famiglie De Masi, Romeo e Rosmini) e nel genovese (ove operano le famiglie Nucera, Rampino, Fogliani, Asciutto), in ogni caso confermandosi l’importanza di un penetrante e continuo monitoraggio delle realtà` connotate da piu` rilevante e tradizionale presenza di figure di speciale potenziale criminoso al fine dell’emersione dei reali tratti dei processi di aggregazione e radicamento territoriale dei gruppi di origine calabrese».”
• Significativo anche del “patto” di convivenza con le altre cosche 'ndranghetiste presenti ed attive nel savonese e più in generale in Liguria, appare la Relazione di servizio della Polizia di Stato sul funerale del boss Francesco FAZZARI:
"Si segnala che, in data 26.2.2009, nel Comune di Borghetto S. Spirito (SV), si sono svolte le esequie di FAZZARI Francesco, nato a Mammola (RC) l'1.10.1926, residente in vita a Borghetto S. Spirito (SV) in Via Per Toirano, come già evidenziato noto esponente in questa provincia della cosca dell'ndrangheta RASO-GULLACE-ALBANESE (originaria della Piana di Gioia Tauro -RC-).
(omissis)
Nel corso del servizio di osservazione svolto in occasione del citato evento, veniva altresì documentata la presenza di FOTIA Sebastiano e del proprio figlio FOTIA Pietro, noti esponenti in questo territorio della cosca dell'ndrangheta MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI (originaria della costa jonica calabrese), malgrado – per quanto consta a questo Ufficio - non risultino legami di parentela tra i predetti e la famiglia FAZZARI e gli stessi appartengano a due diverse cosche, geograficamente originarie ed operanti in due distinte zone della provincia di Reggio Calabria.
(omissis)
Il personale operante aveva modo, altresì, di constatare il verificarsi dapprima di un incontro formale tra i citati FOTIA e MAMONE e, subito dopo, di un colloquio ristretto ai soli FOTIA Sebastiano e MAMONE Luigi, protrattosi per alcuni minuti e - a parere di questo Ufficio - di particolare significato considerate le circostanze in cui esso si è svolto, nonché per il carattere degli interlocutori i quali - come detto – risultano appartenere a due distinte cosche."
• Il ruolo dei FOTIA (Sebastiano è il padre di Pietro, Donato, Francesco e Adalgisa, con precedenti per droga e armi e da allora "evaporato" da ruoli formali nelle società di famiglia) emerge anche dagli Atti dell'indagine MAGLIO del ROS di Genova. Infatti nella Richiesta di misure della cosiddetta Operazione “MAGLIO 3” risulta altresì riportato:
“Il giorno 31 gennaio 1994 il collaboratore di giustizia GULLA' GIOVANNI dichiara:
(...omissis...)
“Il riferimento in Liguria della famiglia di Sarzana era VINCENZO NUCERA che allora abitava a Lavagna e che poi si trasferì a Frosinone lasciando a Lavagna il figlio SANTINO NUCERA anche lui appartenente (allora e, ritengo, tuttora) all'Onorata Società e che svolge attività di imprenditore edile. Che io sappia non ha parenti nel Ponente Ligure. Ha invece parenti a lavagna; in particolare PAOLO NUCERA che gestisce un ristorante sito davanti alla Stazione dei Carabinieri di Lavagna. Mi risulta che PAOLO e SANTINO NUCERA siano tuttora affiliati all'Onorata Società. I NUCERA sono originari di Fossato a quanto mi risulta, non sono inseriti in una cosca calabrese particolare tanto è vero che non sono mai stati implicati in guerre tra cosche. (...omissis...) L'organizzazione dell'onorata società era allora (e devo ritenere ancor oggi visto che sconvolgimenti non ve ne sono stati) strutturata in questo modo: vi era una presenza ramificata da Sarzana a Ventimiglia passando per Lavagna, Rapallo, Genova, Savona, Taggia, Sanremo ecc.; tutti poi convergevano nel “locale” (inteso per tale la famiglia, il gruppo) di Ventimiglia che fungeva, come si diceva in gergo, da “Camera di Controllo” di tutta la Liguria, vale a dire che per tutte le questioni inerenti all'organizzazione (prescrizioni, regole ecc) il riferimento per ogni singola 'ndrina e per ogni singolo locale era la camera di controllo di Ventimiglia la quale fungeva da filtro per la Calabria.
I rappresentanti alle riunioni potevano cambiare ma localmente vi erano capi riconosciuti delle varie famiglie:
- a Sarzana i principali esponenti erano i ROMEO e i SIVIGLIA;
- a Ventimiglia Ernesto MORABITO, Ciccio MARCIANO', Antonio PALAMARA; anche un certo SCARFO' di cui non ricordo il nome era un personaggio di spicco della zona;
- a Lavagna, come già detto, i NUCERA;
- a Genova ANTONIO RAMPINO e PIETRO NASTASI, originario di Santa Cristina, che aveva un forno in via Bovvio;
- a Savona SEBASTIANO FOTIA;
- a Taggia erano molti influenti i MAFODDA e NINO RAGUSEO. Un mio amico, PIETRO MOLLICA di Africo, anch'egli affiliato, mi parlava spesso di suoi parenti affiliati che però non ho conosciuto personalmente;
- a Sanremo MICHELANGELO TRIPODI di Rosarno e, mi sembra, alcuni appartenenti alla famiglia FALLETI (uno dei quali, PINO, abitava a Vallauris);
- a Diano Marina gli STELLITANO. Io ne ho conosciuto uno, di cui non ricordo il nome, originario di Seminara, che aveva un negozio di abbigliamento a Diano.
Non ricordo chi fossero gli esponenti di Albenga e Borghetto Santo Spirito”.
(...omissis...)”
E poi, per chiudere, un'altra annotazione del ROS, negli Atti dell'indagine MAGLIO. E' relativo ad un incontro di 'ndrangheta a cui hanno partecipato l'allora capo della 'ndrangheta in Liguria, RAMPINO Antonio, diversi uomini legati al GULLACE come ad esempio il PRONESTI' Salvatore, il Cosimo GORIZIA e tanti altri uomini delle famiglie della 'ndrangheta... Chi ti spunta tra i presenti il giorno 8 luglio 2001, al Ristorante "RIO DEL MULINO" a Dolceacqua in Provincia di Imperia? Qualcuno giunto con una bella macchina della SCAVO-TER:
P.S. 2
a) Come avevamo anche ricordato, dal PDL, lo stesso partito del VACCAREZZA, è stato anche selezionato uno dei nuovi legali dei FOTIA, ovvero l'avv. PITTELLI Giancarlo (vedi qui)
b) Come avevamo ricordato proprio in merito alla posizione di VACCAREZZA sui FOTIA (vedi qui):
"Lei dice che non si oppone alla revoca delle misure preventive ed interdittive a soggetti quali i FOTIA, alias (e non faccia come Burlando... legga qualche Atto) terminale a Savona della potente cosca 'ndranghetista dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI... Forse non lo sa, ma, ad esempio, è proprio in terra savonese che, in occasione di una festa pre-nuziale, a sigillo dell'alleanza tra le famiglie FOTIA e SCORDO, e, nello specifico, per festeggiare l'ennesimo matrimonio “nato” ad Africo, tra Donato FOTIA e Vittoria SCORDO, sono saliti, per ritrovarsi, gli esponenti delle cosche calabresi. Dev'essere stato davvero un “grasso grosso matrimonio calabrese”... E pensi un po', visto che deve esserle sfuggita anche questa... che è proprio nel focolare dei due “piccioncini” (mica abbiamo scritto "picciottini", non sia mai), anni dopo, che il ROS di Reggio Calabria è dovuto giungere per trarre in arresto VERSACI Mario... evitando che sfuggisse all'arresto per l', che, casualmente, riguardava soprattutto il condizionamento mafioso sul voto alle Regionali 2010 in Calabria, a favore di Santi ZAPPALA', esponente del suo stesso partito (il PDL), )."
P.S. 3
Come annunciato abbiamo chiesto alla Difesa dei FOTIA di inviarci copia della documentazione integrale (DIA e memoria difensiva) relative al contradditorio tra le parti nel Procedimento di primo grado per sequestro/confisca dei beni e delle imprese dei FOTIA. Il loro Avvocato ci ha gentilmente risposto ed attende la risposta degli interessati. Noi restiamo in attesa.
TUTTO LO SPECIALE SUI FOTIA vedi qui