Il 13 agosto scorso abbiamo posto una questione di opportunità relativa a “LIBERA” Savona (vedi qui). Un giornalista, Mario Molinari, ha ripreso la questione “radiografando” quanto come Casa della Legalità si era posto (). Risultato: abbiamo indicato elementi veri, tutti riscontrati. Nulla di inventato, nessuna illazione, bensì solo fatti e considerazioni sull'assenza di denuncia da parte di LIBERA rispetto a diversi eclatanti casi, così come considerazioni su alcune posizioni ed iniziative di LIBERA, certamente legittime, quanto criticabili. Risposta ricevuta: nulla. Risposta pubblica: nulla. Ma poi scopriamo che...
Nella “rete” viaggiano messaggi dei vari esponenti di LIBERA a Savona come reazione al nostro scritto. Lo diciamo subito: pubblicatele, cortesemente, queste “analisi” che vi girate via e-mail, assumetevi la responsabilità pubblica (come facciamo noi) di ciò che scrivete. Fatto questo invito andiamo avanti.
Di risposta su quanto abbiamo indicato, nei loro carteggi, non c'è traccia. Si parte dal vittimismo puro (con, ad esempio, la Referente Provinciale, Dina Molino, che si lamenta della “macchina del fango” che ha colpito anche “Flavio” (il marito della Referente, dirigente dell'Autorità Portuale di Savona) avviata da Abbondanza, il Presidente della Casa della Legalità) per passare all'auspicio che nessun giornale riprenda la questione sollevata.
Abbondanza, con la Casa della Legalità, diventa quello che per “LIBERA” è “da fermare”, un “poveraccio” ma al contempo un “avvoltoio”. Il blog internet del giornalista indipendente Mario Molinari diventa “il secondo blog” di Abbondanza e della Casa della Legalità. Poi c'è il “coglione furbo” referente dell'ARCI che, fanno capire, son ben contenti se ne sia andato da LIBERA. Insomma l'unica “macchina del fango” (anzi dell'insulto) è proprio la loro... ma non se rendono nemmeno conto perché per loro c'è una sola preoccupazione: non dare risposta per non dare visibilità ad Abbondanza, il poveraccio che si diletta, secondo loro, a passare da “eroe” e da “bastonato”. Si lamentano anche che la Commissione Parlamentare Antimafia abbia avuto come interlocutore Abbondanza e la Casa della Legalità, e ripetono: non rispondiamo perché altrimenti – affermano - gli diamo risalto, gli facciamo da megafono e poi diventa difficile spiegare.
Nell'ambito della colata di insulti esce pure la difesa della CISL e della posizione da questa assunta contro le interdizioni antimafia alle imprese dei FOTIA, perché, si afferma nella riservata autodifesa di LIBERA, bisogna trovare il giusto equilibrio tra legalità e diritto al lavoro.
C'è anche chi afferma con orgoglio che LIBERA in Liguria ed anche a Savona ha fatto sempre il suo dovere della “denuncia” e, si afferma, “come è facile verificabile”. Ben venga, ma dove? Non la si è notata, non l'ha notata nessuno...
Non una smentita su un singolo punto sollevato, quindi. Non una risposta sulle questioni di opportunità indicate. Dina (e Flavio) si sentono offesi, calunniati (la verità fa male... recitava una canzone)... Dina si sente messa in mezzo - scrivono - dallo "scontro" tra Abbondanza e Don Ciotti... e giù solidarietà (e insulti ai vecchi/nuovi nemici... non i mafiosi ed i collusi, ma Abbondanza e la Casa della Legalità).