In attesa che da Reggio Calabria si proceda per mettere la parola fine (definitivamente) sulla cosca capeggiata dal GULLACE Carmelo, non possiamo non fissare alcuni punti, dopo l'annuncio dell'arresto e l'ampio approfondimento sui reati contestati dei giorni scorsi.
Il primo punto è che, come Casa della Legalità, non siamo stati nemmeno visionari sul tunnel predisposto per garantire una via di fuga dalla villa-bunker. Denunciammo quella “via di fuga” nel settembre 2010. Questo era uno dei tanti elementi che come Casa della Legalità abbiamo denunciato a chi di dovere e che si riuscì ad individuare dopo anni (già allora) di attento lavoro senza mai mollare la presa...
Avevamo già indicato e segnalato lo stretto legame che vi era con la terra di Spagna, dove è operativo il FAZZARI Filippo, con i suoi due porsche (quello per andare al “lavoro” e quello per la domenica) e l'impresa di trivellazioni intestata al “FAZZIRI Felippo” (nominativo diverso ma codice fiscale identico). Avevamo indicato il saldo legame con l'Australia, con Melbourne in particolare, dove è attivo un “locale” di 'ndrangheta, dove è fortemente presente la cosca dei GULLACE-RASO-ALBANESE e dove dopo (quantomeno) un viaggio del Ninetto, si è piazzata la figlia GULLACE Celeste, spesso raggiunta dalla Valentina (Concetta)... Legami, quelli con l'Australia, che abbiamo indicato per rendere evidente non solo l'ampio raggio di azione del sodalizio, ma anche per testimoniare la concreta e possibile fuga del GULLACE e dei suoi più stretti parenti e cumpari. Intenzione ammessa, tra l'altro, dallo stesso GULLACE a margine dell'ultima udienza contro di noi (in cui si è stati assolti mandandolo su tutte le furie e dove dovette ammettere che il suo contesto è quello della criminalità organizzata), quando dichiarava che in Italia è ormai impossibile stare e che pensava di andare all'estero.
Si lamentava il GULLACE che non mollassimo la presa su di lui... e si è dovuto fare una ragione perché noi la presa non l'abbiamo mai mollata (e non la molliamo), nemmeno davanti alle minacce di morte (gli 'ndranghetisti dell'imperiese intercettati affermavano parlando del Presidente della Casa della Legalità: “E' messo ancora peggio, è andato a seguire Ninetto Gullace dentro la cava.. se lo prendono lo ammazzano”).
Spesso salvato da “fughe di notizie” e fughe vere e proprie (come quando per raggiungere la Francia e darsi latitante scappò nel portabagagli del BRECI), ora è in carcere. Ed ora deve arrivare la mazzata finale anche perché lo spessore criminale è stato ormai ben definito, tra omicidi e traffici illeciti di varia natura, tra estorsioni e minacce, passando per il condizionamento di economia e politica. Fatti su cui si mantiene ancora il doveroso massimo riserbo perché le cose si dicono quando è il tempo di farlo, non prima. Per ora basti ricordare che da molteplici inchieste è emerso inequivocabilmente che il GULLACE Carmelo fosse il vero capo della 'ndrangheta nel nord ovest del Paese, come esponente apicale della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE (in Calabria “retta” da GULLACE Francesco detto “Ciccio” - fratello del Ninetto – e dal RASO Giuseppe detto “Avvocaticchio” - fratellastro del GULLACE ed agli arresti per “CRIMINE” ed altre inchieste tra cui “SAGGEZZA” -), legata ed imparentata ai PIROMALLI. E proprio il “vuoto di potere” derivante dal suo arresto, ottenuto dalla Procura di Savona, è il momento propizio per schiacciarli come vermi, senza pietà.
Passando ad Albenga che dire delle dichiarazioni del Sindaco CANGIANO Giorgio (“Fermo restando che Accame potrà chiarire la sua posizione nelle sedi opportune, non comprendo cosa avrei dovuto o potuto fare a fronte di una candidatura di un cittadino incensurato”)? La risposta è molto netta e semplice: CANGIANO Giorgio ha accettato la candidatura nella lista a suo supporto di ACCAME Fabrizio che seppur incensurato era quantomeno dal 2012 già noto documentalmente per essere soggetto che operava per i boss FAMELI Antonio e GULLACE Carmelo, oltre che per esponenti della collegata famiglia dei PRONESTI' (facente capo all'albenganese di adozione, pluriomicida, PRONESTI' Rocco detto “u lupu” - foto a lato).
Ed allora CANGIANO che stai a raccontare? Quegli elementi, scritti nero su bianco dalla Magistratura, tu li hai ignorati! Erano fatti noti e pubblici (reperibili facilmente anche su internet). Te li abbiamo ricordati ancora prima delle elezioni. Hai fatto finta di niente!
Poi i legami di ACCAME con i GULLACE-FAZZARI erano ben noti da lungo tempo ad Albenga. Così come la sua continua frequentazione del GULLACE Carmelo, con incontri anche alla luce del sole. Così come storici sono i rapporti del centrosinistra di Albenga con l'ACCAME... certamente dai tempi di TABO' sindaco (la cui figlia è molto amica delle figlie del GULLACE Carmelo dimostratesi utili per l'intestazione fittizia della villa)... e poi ancora, visto che, tra l'eltra cose, l'ACCAME era anche segretario locale della "MARGHERITA"...
Poi anche quella dichiarazione sulla foto che ritrae l'ACCAME nell'abbraccio a tre con CANGIANO Giorgio e la ministro BOSCHI, in occasione della campagna elettorale del 2014, il CANGIANO se la poteva risparmiare perché faceva più bella figura. Una dichiarazione che farebbe passare la BOSCHI e lui stesso come delle mascotte da parco giochi. Suvvia come se poi quella fosse l'unica foto del CANGIANO con di fianco l'ACCAME... Eccone alcune, ad esempio, del Palio dei Rioni ad Albenga (luglio 2014):
E poi eccone una dell'ACCAME con l'assessore al Bilancio e Partecipate della Giunta di CANGIANO, dopo la nomina dell'Assessore...
Poi c'è il book fotografico della festa in discoteca del 2009 in cui l'ACCAME documenta la serata del CANGIANO e lo mostra anche al tavolo con la FAZZARI Rita...
CANGIANO, inoltre, premiato da “LIBERA Savona” per l'impegno antimafia (sic) - vedesi foto a lato -, dopo la sua elezione ha affermato pubblic
amente che la 'ndrangheta ad Albenga non c'è, così come non c'è nell'hinterland... Ma se la 'ndrangheta (a braccetto con la massoneria) domina su Albenga e l'hinterland quantomeno dagli anni Ottanta, perché lo nega? Ed ancora: non può non sapere che lì ad Albenga vi è una “roccaforte” della 'ndrangheta.
Suo fratello,CANGIANO Carlo, è stato a lungo – e sino a qualche mese prima delle elezioni del 2014 – fidanzato (ed anche dopo ha tenuto rapporti) con GULLACE Martina, figlia di GULLACE Elio, affiliato alla 'ndrangheta, fratello e sodale del Carmelo, già arrestato a Torino – insieme al PRONESTI' Rocco(foto a lato) – perché beccati in auto con pistola davanti all'Ufficio del Giudice Istruttore di Torino che aveva “osato” arrestare il Ninetto e che il Ninetto voleva vedere morto ammazzato. Non ci risulta che la GULLACE Martina si sia mai dissociata da quella famiglia, che abbia mai disconosciuto suo padre... risulta invece anche in stretto contatto con i vari componenti della famiglia, tra cui le figlie del GULLACE Carmelo... Quindi come abbia potuto il CANGIANO dichiarare che non c'è la 'ndrangheta ad Albenga resta un mistero, così come è anche un mistero il perché il CANGIANO, premiato per l'impegno antimafia da “LIBERA Savona”, non ha abbia dichiarato apertamente, prima delle elezioni, che non voleva voti ed appoggi (oltre alla candidatura dell'ACCAME) da parte di soggetti legati e/o imparentati con gli 'ndranghetisti. Poteva e doveva dirlo visto che pubblicamente, sempre la figlia del GULLACE Elio, tali appoggi erano stati esternati.