Pubblichiamo alcuni documenti interni della DIOCESI di SAVONA in riferimento alla partita “INCISA SRL”, ovvero alla speculazione per la realizzazione di box auto, in società con i noti FOTIA (ACQUAVIVA) e con l'opera della loro SCAVO-TER.
Anomalie non da poco, dell'era di , che pubblichiamo come una “fotografia” senza perderci in analisi...
Secondo il primo documento che pubblichiamo il sacerdote TARTAROTTI Pietro è stato autorizzato, in data 4 settembre 2004, dall'Ordinario Diocesano, alla costituzione della società “INCISA SRL”...
Questo decreto di archiviazione della querela di FOTIA Donato (in foto) chiarisce una volta per tutte che quando abbiamo detto sui FOTIA ed il loro legame con la cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI non erano invenzioni nostre, o - come sostenevano loro ed in primis il FOTIA Pietro - un "ossessione" del Presidente della Casa della Legalità. Il Pm Terrile ed il Gip Petri del Tribunale di Genova lo chiariscono bene...
Senza altri commenti ecco il testo integrale (in formato .pdf) .
Se vuoi andare allo speciale sui FOTIA invece clicca qui.
AGGIORNAMENTO IN CODA CON RASSEGNA STAMPA
[video di Mario Molinari – Ninin]
Questa mattina, alle ore 9:45, durante l'udienza del dibattimento per il procedimento penale a carico di FOTIA Pietro ed altri, relativamente al filone "frode fiscale" emerso con l'indagine "DUMPER" della Guardia di Finanza, il Pietro FOTIA avvicinandosi all'uscita dell'aula iniziava ad inveire contro il giornalista Mario Molinari - regolarmente autorizzato ad effettuare riprese video e fotografiche -, nonché contro i "signori" della Casa della Legalità presenti (Abbondanza e D'Agostino). "Questi signori, questa pagliacciata..." sono le prime parole con cui FOTIA interrompe il dibattimento per poi alzare la voce ed urlare "Procedi. La colpa è tua.", rivolto al Pubblico Ministero, contro cui puntava l'indice. Esce e subito rientra in aula ed indicando Molinari e gli esponenti della Casa della Legalità, urla: "Questi signori qua vanno in giro tutti i giorni nei cantieri a riprendere, ora li fate venire pure qua...". Nessun richiamo del Presidente riesce a frenare Pietro FOTIA che anzi sfida tutti dicendo al Giudice: "Mi arrestati". Torna quindi ad urlare e puntare l'indice contro il pm Pelosi: "Tu, Pelosi, sei il responsabile, ricordatelo". Se il tono intimidatorio usato dal FOTIA non fosse stato abbastanza chiaro, immediatamente fuori dall'aula, ad indirizzo del giornalista Mario Molinari e di Christian Abbondanza, il Pietro FOTIA attraverso la vetrata che separa l'Aula dall'atrio del secondo piano del Palazzo di Giustizia di Savona, faceva il classico gesto per dire "ti faccio un culo così" (indicandone il diametro in circa 50 cm!). Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla pericolosità sociale del FOTIA Pietro, dopo questi fatti, dovrebbe avere, invece, della certezze. La Casa della Legalità ed il giornalista Molinari nei prossimi giorni formalizzeranno denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Savona a carico del FOTIA, producendo il video dei fatti...
Leggiamo sul sito Ivg “” in cui a parlare è Pietro FOTIA.
Come prima cosa: “imprenditore” de che? Un imprenditore solitamente ha un'impresa intestata. Un'impresa che amministra e dirige. Lui, il Pietro FOTIA, non ha alcuna impresa intestata e nonè amministratore di diritto di alcuna impresa. Lui, Pietro FOTIA si nasconde dietro terzi, fratelli in primis...
Avevamo detto che in una causa “a due” con i FOTIA sarebbe stato un piacere, e così è stato.
Annullato il Provvedimento richiesto ed ottenuto in prima istanza, con procedura d'urgenza, in sede civile dai FOTIA Sebastiano, Pietro, Donato e dalla SCAVO-TER SRL, con accoglimento del reclamo presentato dalla Casa della Legalità, rappresentata in giudizio dall'efficace difesa dall'Avv. Elena Peruzzini.
Tra le ragioni di accoglimento dell'istanza della Casa della Legalità, contro la "censura" richiesta dai FOTIA fondata sull'assenza di Sentenze definitive nei loro confronti, i Giudici precisano che "la mera circostanza che una condotta astrattamente qualificabile come reato non sia stata giudizialmente accertata in sede penale con sentenza definitiva o passata in giudicato non costituisce - di per sé - impedimento all'esercizio del diritto di critica o di cronaca, nel rispetto della continenza delle forme, mediante diffusione di notizie, valutazioni o ipotesi investigative su organi di stampa o siti internet, a meno che esse non si traducano in mere illazioni, prive di alcuna aderenza alla realtà o di interesse pubblico di contesto", confermando così la correttezza di quanto pubblicato dalla Casa della Legalità (vedi qui la raccolta), sia per fondatezza, che per continenza e per rilevanza sociale...
Nel tempo abbiamo pubblicato molteplici articoli in riferimento ai FOTIA, raccolti in un apposita sezione del nostro sito (vedi qui).
I FOTIA avevano promosso una richiesta di provvedimento cautelare d'urgenza in sede civile per chiedere la cancellazione di detti nostri articoli...
Il Tribunale di Savona aveva decretato la “pericolosità sociale” di Pietro FOTIA. In Appello il provvedimento è stato annullato. Le motivazioni dell'Appello sono molto interessanti e le andremo a vedere, perché, quel che emerge, ad esempio, è che non è pericoloso, ma passa rapidamente all'uso delle maniere forti per ottenere ciò che vuole e quindi va tutto bene...
Ma oggi, oltre a questo e quanto abbiamo già raccontato, scritto e denunciato in merito ai FOTIA (vai allo speciale o scarica la raccolta "GLI INNOMINABILI FOTIA" in formato .pdf), compiamo un passo in più. Dopo aver pubblicato già gli atti dell'Operazione "DUMPER", pubblichiamo integralmente il capitolo del'Informativa PANDORA che, alla base di molteplici procedimenti penali della Procura di Genova, fotografa i raccorti del FOTIA Pietro con MAMONE Gino...
Non ce la fanno più, i componenti dell'onorata famiglia FOTIA. Si sentono disonorati da qualunque cosa non gli dica che son belli, puliti e pii. Ora ce l'hanno pure con la Sentenza del TAR! SavonaNews che la pubblica integralmente, come noi, in cui si minaccia querela per diffamazione. Ma non gli basta quello che ha ribadito il TAR per interrompere con le campagne intimidatorie prodotte a ripetizione per condizionare anche gli organi di informazione?
Ed ora veniamo al dunque così da smentire, ancora una volta, i FOTIA...
Questo Pietro FOTIA, con famiglia e SCAVO-TER, non lo spedisce a stampa e propaganda? Ci pensiamo noi...
Il TAR respinge, in via definitiva, nel merito il loro ricorso contro gli Atti Amministrativi della PROVINCIA DI SAVONA (che non si è costituita in giudizio, assecondando il ricorso dei FOTIA) che attuavano l'interdizione dai pubblici appalti derivante dall'INFORMATIVA ANTIMAFIA emessa dalla PREFETTURA DI SAVONA (che invece si è costituita ed opposta in giudizio).
Ora cosa dirà il VACCAREZZA? L'Ente da lui guidato aveva dato l'appalto, ad esempio, dello spazzamento neve, alla SCAVO-TER dei FOTIA, con un assegnazione che non trovava traccia sul sito della Provincia, quando, a seguito del provvedimento interdittivo, gli Uffici della Provincia avevano annullato l'assegnazione e proceduto a nuova gara, con un mercato libero e dove la concorrenza non era "soffocata", si sono presentate circa 40 AZIENDE per prendere l'incarico che fu dei FOTIA. Il sindacato, la CISL (che fa parte di "LIBERA"), aveva promosso cortei e manifestazioni, con i lavoratori SCAVO-TER affermando che: la Legalità è importante ma anche il lavoro... Poi la PROVINCIA non si costituiva, come ricordato, in Giudizio, non appoggiava la linea della Prefettura e del Ministero dell'Interno, bensì - come dichiarato da VACCAREZZA - non si opponeva alle richieste della SCAVO-TER dei FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI). Quando il TAR ha dato la "sospensiva" la PROVINCIA ha immediatamente annullato la gara (con 40 imprese) e ridato l'appalto ai FOTIA... Ed ora la parola definitiva del TAR: RICORSO DELLA SCAVO-TER RESPINTO!
Chissà se i siti e la stampa savonese darà ampio spazio a questa notizia non gradita dai FOTIA, ma che conferma che lo STATO c'è...
Ora, attendiamo con ansia e logica (come anche molti uomini dello Stato) che il Comando Regionale della Guradia di Finanza annulli l'assegnazione di incarico (fatta nel dicembre 2012, nonstante l'Informativa Antimafia) per i lavori presso la Caserma "Damiano Chiesa" sede del Comando Provincia della Guardia di Finanza di Savona (che è il nucelo che ha indagato, portato in carcere e fatto rinviare a giudizio proprio Pietro FOTIA per l'indagine DUMPER)... Tale incarico alla SCAVO-TER (e chi li ha invitati e poi ammessi alla gara, speriamo che sia presto trasferito, visto che non si comprende come una società oggetto di provvedimento con carattere interdittivo potesse essere invitata ed ammessa alla gara!) era stato, nei giorni scorsi, anche usato dai FOTIA (con comunicati stampa a destra e a manca) come sorta di "certificazione" del loro essere "puliti" (sic).
Siamo contenti che quanto sostenevamo da tempo, anche, tra l'altro, con l'iniziativa dell'8 settembre a Savona, oggetto di una pesante intimidazione da parte dei FOTIA BOYS (come abbiamo denunciato pubblicamente ed all'A.G.), alla fine sia stato sancito da una Sentenza: quanto sostenevano i FOTIA, con la SCAVO-TER a braccetto della CISL, era infondato nel modo più assoluto!
Noi la diamo, ancora una volta, e pubblichiamo di seguito il testo integrale della Sentenza del TAR...
[per il resto, rimandiamo al volume "GLI INNOMINABILI FOTIA"]
I legali della Casa della Legalità – Onlus hanno depositato questa mattina, presso il Tribunale di Savona, il reclamo con cui viene impugnato il Provvedimento del giudice Acquarone richiesto dai FOTIA Sebastiano, Pietro e Donato con la SCAVO-TER SRL.
Come avevamo annunciato, davanti ad un Provvedimento viziato da errori di procedura, primi fra tutti quelli che hanno impedito il contraddittorio, contestazioni pretestuose ed infondatezza nel merito, è stato richiesto l'annullamento del Provvedimento.
Avendo sempre scritto ed affermato, come Casa della Legalità, elementi e fatti veri sui FOTIA e le loro imprese, ampiamente fondati su risultanze molteplici ed univoche di Atti di Reparti Investigativi ed Autorità Giudiziaria, il carattere censorio del Provvedimento richiesto ed ottenuto dai FOTIA non poteva che trovare la nostra ferma, documentata e precisa opposizione.
Si precisa inoltre, cosa che ai signori FOTIA certamente duole, che non solo l'Informativa Antimafia con carattere interdittivo emessa dalla Prefettura di Savona non è mai stata annullata da alcun provvedimento del TAR, ma anche che la procedura di sequestro/confisca dei loro beni, promossa su istanza della DIA, con la Procura di Savona, e fondato su pesanti e consistenti incongruenze sui fondi e beni nella loro disponibilità rispetto a quanto documentato/documentabile dagli stessi, è tutt'altro che concluso, visto che è in corso l'Appello per ottenere, da parte dello Stato, il sequestro e la confisca dei loro beni e delle loro imprese.
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DEGLI ARTICOLI SUI FOTIA E LE LORO IMPRESE
[IN ATTESA DELL'ANNUNCIATA NOTIFICA DEL PROVVEDIMENTO, CHE CI PERMETTERA' DI PRESENTARE LA NOSTRA DIFESA SECONDO LE PROCEDURE E NELLE SEDI PREPOSTE]
I signori FOTIA sono straordinari, riuscirebbero – ovviamente facendosi la causa da soli – a far dichiarare che la Terra è piatta e poi dire: visto che avevamo ragione? Bisogna anche dire che hanno dei legali, tra i più noti e di peso nel savonese, che li assistono e supportano al meglio in questa loro "fantasilandia" (tra parentesi, su uno di questi, giusto giusto oggi, abbiamo integrato un bell’esposto alla Procura della Repubblica che lo riguarda)...
Ma veniamo al dunque. Per l'ennesima volta non ci arriva la notifica di una citazione d'urgenza (ex art. 700) che promuovono, in sede civile, contro la Casa della Legalità (la prima volta è tutta già raccontata qui). Ottengono così dal Giudice del Tribunale di Savona un Provvedimento () che, per ragioni evidenti, non avrebbe dovuto essere adottato dal Tribunale di Savona... mica per altro, ma visto che contestano gli articoli da noi pubblicati, in cui criticavamo in modo netto e documentato i provvedimenti adottati dal Tribunale di Savona (nei loro riguardi così come nei riguardi del boss Carmelo “Nino” GULLACE), e si indicava chiaramente, anche il Presidente del Tribunale di Savona, era ovvia ragione di opportunità che il Giudice del Tribunale di Savona ritenesse quella sede non serena per il giudizio e quindi procedesse alla trasmissione della causa ad altro Tribunale, certamente terzo. Ma andiamo avanti... (e visto che non sarà breve, coloro che leggono, dal savonese, con cappucci, grembiulini e cianfrusaglie massoniche varie, si tolgano il tutto per un attimo, così da essere più comodi e leggere bene)...
Ci risiamo. Almeno . Non ti notificano le citazioni... si fanno la causa da soli e vincono... come l'altra volta (vedi qui). Attendiamo quindi che ci venga notificato questo "provvedimento" - che, tra l'altro, risulta leggermente anticostituzionale, perché certamente nessuno può diffidare e inibire dallo scrivere su qualcuno e riportare Atti - e procederemo ad impugnarlo.
Nel frattempo i FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI) potrebbero, in attesa, raccontare qualche dettaglio dei lavori affidatigli, nell'ambito dei centieri del Porto di Imperia e del Porticciolo di Ospedaletti, che il vecchio boss MARCIANO' Giuseppe dichiara di avergli fatto avere lui:
"l'ho mandato io a Fotia al porto (...inc...) capisci...appena hanno fatto...incominciarono il porto l'ho mandato da una parte ed è andato a fare qualche lavoro (...inc..) pure a Ospedaletti.. a Ospedaletti hanno messo..." (Giuseppe MARCIANO', 27 gennaio 2011 in casetta sua a Vallecrosia)
Suvvia raccontino... o meglio: confessino!
P.S.
Altre notizie sul fronte giudiziario delle cause infinte che ci piovono addosso: il ricorso in Appello a Genova, presentato contro l'assoluzione con formula piena del Presidente della Casa della Legalità, relativamente alle querele di Venanzio MAURICI, è stato oggi respinto, con conferma della Sentenza di Primo Grado di assoluzione!
l'ho mandato io a Fotia al porto (...inc...) capisci...appena hanno fatto...incominciarono il porto l'ho mandato da una parte ed è andato a fare qualche lavoro (...inc..) pure a Ospedaletti.. a Ospedaletti hanno messo...
Mario VERSACI, il 21 dicembre 2010, venne arrestato a casa del cognato Donato FOTIA a Savona, dagli uomini del ROS per l'Operazione REALE 3 [vedi qui l'Ordinanza di custodia cautelare]. Al termine del giudizio con rito abbreviato, davanti al GUP di Reggio Calabria, è stato riconosciuto colpevole del reato ascrittogli (art. 416 bis commi 1,2,3,4,5 e 6 c.p.) e condannato alla pena di “8 anni di reclusione”, nonché interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e legalmente interdetto durante l'esecuzione della pena. E stata quindi anche prevista l'adozione, anche per il VERSACI, della misura di sicurezza della libertà vigilata e del divieto di soggiorno nella Provincia di Reggio Calabria per tre anni...
Se nei giorni scorsi avevamo già accennato qualcosa, oggi ci sono tutte le conferme...
Il Presidente Angelo VACCAREZZA - qui nella foto con Walter Negro - ha dichiarato ai lavoratori della SCAVO-TER dei FOTIA che davanti alle misure interdittive che ne bloccano la possibilità di trattare ed operare con le Pubbliche Amministrazioni lui non ne può nulla, e l'unica cosa che può fare è “non opporsi” alla loro revoca. E questa non è stata solo una dichiarazione, già di per se grave, che assume un carattere maggiormente inquietante, visto che è stata pronunciata in qualità di “PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SAVONA”, ma è anche una precisa scelta politica ed amministrativa...
Infatti la PROVINCIA DI SAVONA non si è costituita in giudizio contro la SCAVO-TER dei FOTIA, così come non si è costituita la GEO TECNA SRL. Per loro quindi il ricorso di SCAVO-TER può essere accolto.
Andiamo con ordine...
Oggi abbiamo inviato un nuovo articolato esposto alle Autorità competenti in riferimento al gruppo FOTIA (la prima pagina qui a lato in immagine). 52 pagine, oltre ad allegati...
Mentre stavamo inviando, attraverso posta certificata, il documento a tutti i destinatari, abbiamo appreso la notizia della decisione del Collegio Giudicante del Tribunale di Savona sull'istanza per l'annullamento dell'interdizione disposta dal GIP alla SCAVO-TER. Ed il Tribunale di Savona ha respinto la richiesta di annullamento dell'interdizione (rigettando quindi l'istanza dei legali dei FOTIA) ma ha accorciato l'interdizione di tre mesi, facendola così scadere il 12 settembre 2012.
Ora la parola passa al Prefetto di Savona (a cui avevamo consegnato il 17 settembre un esposto sulle ultime vicende e che oggi ha ricevuto un'altra nostra copiosa documentazione con cui si chiede di procedere, ampliando, sulla base dei poteri del proprio Ufficio, le misure interdittive a carico delle imprese dei FOTIA). Il Prefetto, al momento, a quanto ci risulta, non ha annullato i propri provvedimenti...
Oggi, 17 settembre, come annunciato, nella mattinata, come Casa della Legalità si è tornata a Savona.
In Procura abbiamo depositato un esposto sulle imprese dei FOTIA e presentato una denuncia – querela sulle minacce, intimidazioni e diffamazioni promosse da molteplici soggetti dell'ambito della famiglia e delle imprese dei FOTIA (nei giorni 7, 8 e 9 settembre 2012).
In Prefettura abbiamo depositato, all'attenzione del Prefetto, un esposto sulle imprese dei FOTIA e quanto avvenuto a Savona sabato 8 settembre scorso.
Il tutto è avvenuto sotto l'attenta vigilanza disposta dal Questore per garantire la nostra incolumità, visto e considerato che questa mattina, nel centro di Savona, era anche in svolgimento la manifestazione dei “lavoratori della SCAVO-TER”. Ma andiamo con ordine...
[Il testo è stato inviato ai mezzi di informazione, nonché a CGIL, CISL, UIL, UGL e COBAS (ai rispettivi regionali e provinciali di Savona), nonché all'Unione Industriali di Savona, alla Confindustria Liguria, al Sindaco di Savona ed Presidente della Provincia... Non dicano che non si sono accorti di ciò che sta accadendo!]
Lunedì 17 settembre 2012 depositeremo la denuncia-querela per le intimidazioni, diffamazioni e minacce esplicite che ci sono giunte dalla grande ed allargata famiglia dei FOTIA. La formalizzeremo in mattinata alla Procura di Savona. Sempre in mattinata andremo in Prefettura per depositare un esposto urgente al Prefetto dove, in sintesi, ribadiremo non soltanto quelle risultanze ufficiali che dicono (e mai sono state smentite o annullate da alcun provvedimento!) che i FOTIA sono il terminale a Savona della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, ma anche la cronologia degli ultimi eventi che dimostrano che quell'immagine di “civili” e “pacati” imprenditori costruita dagli stessi non era altro che una “maschera” ormai caduta. Al Prefetto non daremo un semplice passivo sostegno alle misure preventive che la Prefettura ha già formalizzato (conseguentemente all'Interdizione del GIP), ma anche una esplicita richiesta di innalzare ulteriormente l'attenzione in chiave preventiva, con ulteriori atti dell'Ufficio, così come, ad esempio, sono già stati assunti dal Prefetto di Genova per altre ditte ed imprenditori, su cui pur in assenza di provvedimenti giudiziari definitivi sono evidenti molteplici ed univoche risultanze investigative e di indagini...
[Aggiornato con altre adesioni giunte ai promotori del messaggio]
In pieno centro a Savona, nel silenzio di buona parte dei media. A firmare il messaggio LIBERA Liguria, LIBERA Savona, ARCI, Donne in nero contro la guerra, Libreria Ubik, Legambiente Liguria, Movimento5Stelle Savona, Gruppo consiliare API SV, Verdi Savonesi. A pubblicarlo anche noi. Volentieri e in prima pagina. Sperando che gli altri, almeno, si rendano conto
Messaggio di solidarietà a Casa della Legalità onlus dopo le intimidazioni subìte a Savona
Nel corso di un volantinaggio dell'Associazione “Casa della Legalità Onlus” a Savona, in pieno centro cittadino, si è verificato a danno degli attivisti dell'associazione, un atto di intimidazione intollerabile per chiunque creda nei principi della libertà di espressione e della democrazia: i volontari sono stati infatti avvicinati da alcuni soggetti inneggianti al gruppo Fotia (famiglia di imprenditori savonesi coinvolta in diverse e delicate indagini giudiziarie) che hanno organizzato una sorta di contro manifestazione che ha preso di mira in particolare il fondatore della Onlus, Chrstian Abbondanza. L'atteggiamento oggettivamente minaccioso – secondo i presenti – faceva pensare alle peggiori abitudini di realtà apparentemente lontane dalla civile Savona. Si tratta di un atto di intimidazione che ferisce la coscienza democratica della nostra città e di tutti coloro che credono nei valori e nei principi della democrazia, della pace e della convivenza civile.
Siamo preoccupati per il silenzio di buona parte dei media sulla vicenda.
I firmatari del presente appello sono altresì preoccupati per l'incapacità dei soggetti preposti di dare seguito a provvedimenti legislativi ed amminstrativi che possano tutelare e rendere più snelle le pratiche per l'amministrazione straordinaria delle ditte oggetto di sequestro e di dare quindi garanzie ai lavoratori.
Auspichiamo dunque che, anche alla luce di quest'ultimo episodio le forze sociali e demcoratiche sappiano imprimere quella svolta culturale necessaria a debellare quei germi di intolleranza e intimidazione che sono alla base delle peggiori culture mafiose. I firmatari di quest'appello saranno a fianco di tutti quei cittadini perbene che sono quotidianamente impegnati nella promozione di una cultura di resposanbilità collettiva, giustizia sociale e legalità democratica.
LIBERA Liguria, LIBERA Savona, ARCI, Donne in nero contro la guerra, Libreria Ubik, Legambiente Liguria, Movimento 5 Stelle Savona, Gruppo consiliare API SV, Federazione dei Verdi, Democrazia Atea, ANPI Savona, Veganierranti, Cantina Teatrale, Gassa gruppi di acquisto solidale, WWF Savona
Aderisco al messaggio di solidarietà a Christian Abbondanza e alla Casa della legalità. Sono coraggiosi e difendono tutti noi
Adriano Sansa
Quanto accaduto sabato a Savona (vedi qui e qui) suona la sveglia alla comunità tutta... Come Casa della Legalità ringraziamo LIBERA Liguria, LIBERA Savona, ARCI, Donne in nero contro la guerra, Libreria Ubik, Legambiente Liguria, Movimento5Stelle Savona, Gruppo consiliare API SV, Verdi Savonesi, Democrazia Atea ed ANPI Savona, WWF Savona per il comunicato di solidarietà e preoccupazione che hanno promosso. Ringraziamo chi sta inviando le proprie adesioni...
Ringraziamo Adriano Sansa per la sua adesione e per il suo messaggio che ci incoraggia ancora di più ad andare avanti!
Ringraziamo anche e che hanno pubblicato il messaggio.
L'Ufficio di Presidenza
Ebbene sì, devono essere proprio nervosetti nella grande famiglia dei FOTIA & FRIENDS. I nervi pare proprio gli stiano saltando. Dopo che il teatrino inscenato, usando lavoratori e sindacati, è stato smascherato e le bufale raccontate smontate una ad una, sono ricorsi ad un'azione di intimidazione e diffamazione... Ma, poverelli, non avendo nulla da produrre per smentire i fatti e gli Atti, richiamati dalla Casa della Legalità, cosa potevano fare se non cercare di colpire chi non gli si piega? E così hanno pensato di raccontare che il Presidente della Casa della Legalità sarebbe un vero criminale e loro vittime di costui e di una “guerra personale”, da questi guidata, contro la loro impresa pulita (sic). Per smontargli anche questa (a parte le querele che saranno presentate all'Autorità Giudiziaria) basta ricordare un dato, un dettaglio, una bazzecola: chi ha trascorso mesi e mesi agli arresti in carcere e domiciliari è tal Pietro FOTIA, chi ha trascorso anni di carcere è Sebastiano FOTIA, mentre il Presidente della Casa della Legalità neppure una frazione di secondo. Così, crollato anche questo tentativo dei FOTIA-DEFENDER di delegittimare chi indica i FOTIA per quel che sono, il nervosismo è aumentato... ed oggi sono arrivate le minacce esplicite.
Ma andiamo con ordine...
AGGIORNAMENTO IN CODA CON ARTICOLO DE IL SECOLO XIX
Come annunciato, nel silenzio praticamente assoluto della società civile savonese, la Casa della Legalità oggi, 8 settembre 2012, in Corso Italia, davanti alla libreria Ubik a Savona, ha promosso il volantinaggio per rispondere al teatrino ed alle bufale dei FOTIA, andato in scena con un corteo alcuni giorni or sono (vedi qui).
Presenti diversi cittadini, soprattutto giovani, che hanno accolto il nostro invito ad esserci. Presenti in modo consistente anche le Forze dell'Ordine (Polizia di Stato e Carabinieri) per tutelare la nostra sicurezza... e diciamo che è stata una presenza quanto mai opportuna, così come quando (vedi qui) incrociammo i tre fratelli FOTIA.
Ancora una volta gli abbiamo ribadito che non cediamo ad intimidazioni di alcun genere e non cediamo alle loro provocazioni volte solo al tentativo di delegittimarci. Ed andiamo avanti nella cronaca di questa giornata...
AGGIORNAMENTO IN CODA e SABATO 8 SETTEMBRE GLI RISPONDEREMO A SAVONA PERCHE' UN CORTEO IN DIFESA DEI TERMINALI SAVONESI DI UNA COSCA DELLA 'NDRANGHETA E' INTOLLERABILE!!!
I FOTIA, della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, con la loro “FOTIA GROUP” (già SCAVO-TER) cercano di issare gli operai contro le Istituzioni? Questo tentativo deve trovare una risposta di rigetto totale, capace di isolare ogni spinta al cedimento, da parte di tutte le Istituzioni e, si auspica, anche dei Sindacati e delle Pubbliche Amministrazioni.
Chi siano i FOTIA è evidente da tempo. Per lunghi anni si è colpevolmente ignorato questo “dettaglio”. Ora non si può più. Sono stati smascherati.
Parlano di problemi burocratici? Di lentezze che non capiscono? Ma ci facciano il piacere di almeno un briciolo di decenza... Sono stati INTERDETTI dai pubblici appalti [] perché vi sono risultanze inoppugnabili dell'inchiesta DUMPER. Hanno avuto lo stop ad ogni contrattazione con le Pubbliche Amministrazioni per questo, non per i “capricci” di qualcuno. Lo sanno bene e fanno i finti tonti, i fratelli FOTIA...
Due Giudici su tre del Collegio che ha respinto l'istanza di confisca presentata dalla DIA sono gli stessi che “liberarono” il boss GULLACE nel 2008... Nel collegio difensivo dei FOTIA chiamato anche il noto avvocato e parlamentare del Pdl, Giancarlo PITTELLI, già oggetto di indagine a Catanzaro ed a Salerno, oltre che “autore” di una delle più devastanti proposte legislative delle note “leggi vergogna”.
Parte 1° - Il collegio giudicante del Tribunale di Savona
14 agosto 2012. Tribunale di Savona
Il Collegio di tre Giudici respinge (dopo le udienze a porte chiuse, come voluto dai FOTIA) la richiesta della DIA di Roma finalizzata alla confisca dei beni (e delle imprese) dei FOTIA.
Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
16 aprile 2008. Tribunale di Savona
Il Collegio di tre Giudici accoglie la richiesta di revoca della Sorveglianza Speciale a carico di GULLACE Carmelo - presentata dallo stesso GULLACE -.
Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
Sulla decisione del 14 agosto 2012...
La vigilia di Ferragosto, ovvero dell'Assunta è il giorno in cui è stata resa nota la decisione del collegio dei giudici del Tribunale di Savona in merito alla richiesta di sequestro e confisca dei beni della famiglia FOTIA, più che legata ed imparentata alla potente cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI di Africo.
La richiesta documentata, ampiamente e dettagliatamente, era firmata dalla Direzione Centrale della DIA di Roma e sostenuta dalla Procura di Savona, retta dal procuratore capo Granero.
Il dibattimento in contraddittorio si è svolto a porte chiuse perché così hanno voluto i FOTIA (che poi dichiarano di non aver nulla da nascondere, sic!)...
5 luglio 2012. Si va verso Savona, udienza fissata davanti al giudice Princiotta del Tribunale Civile di Savona, per le ore 9. Prima rallentamenti, poi coda, poi coda per veicolo fermo in Autostrada. Alle ore 8:20 si inizia a chiamare il Tribunale di Savona, per comunicare, un possibile ritardo di 30 minuti massimo. Nulla da fare, il centralino automatico continua, a ripetizione, nel ripassare la chiamata al disco principale: per gli Uffici del Tribunale digitare 1, per gli Uffici della Procura 2... e così via, sino alle ore 9:15 circa quando risponde un centralinista a cui chiediamo di parlare urgentemente con la cancelleria del Giudice Princiotta... Ci passa un interno ma dicono che non sono loro, quindi ci comunicano che comunque portavano immediatamente un bigliettino al Giudice Princiotta per avvisarlo del ritardo. Nel frattempo, alle 9:04 minuti, visto che al Tribunale nessuno rispondeva e l'udienza era per le ore 9, chiamiamo l'ufficio dell'avvocato ROMANI, il legale dei FOTIA, la controparte. Qui la segretaria ci comunica che provvedeva subito ad avvisare il legale.
Arrivati davanti all'Ufficio del Giudice Princiotta al terzo piano del Palazzo di Giustizia... il giudice PRINCIOTTA afferma “Aspettavamo Lei”, rivolto ad Abbondanza, nel corridoio davanti al suo ufficio. Abbondanza entra e il Giudice fa inserire a verbale che alle 9:30 compare Abbondanza Christian, Presidente della Casa della Legalità e della Cultura – Onlus...
Ricordate l'articolo "Andora, ecco l'esempio della "sudditanza" ai FOTIA (e prima tre "pillole" andoresi)"?
Non è arrivata nessuna replica. Nessuna richiesta di precisazione. Nulla di nulla, da nessuna delle ditte citate nell'articolo, a partire dalla SCAVO-TER dei FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), e nemmeno dal COMUNE DI ANDORA che pure, per selezione dell'amministrazione del sindaco Franco FLORIS vanta compe "ufficio stampa" niente meno che il giornalista dell'ANSA che si occupa per l'ANSA stessa di tutto il savonese.
Nell'articolo, come tra poco vedremo, ci sono fatti inconfutabili che le ulteriori verifiche effettuate dimostrano ancora più gravi, a nostro avviso, di quanto avevamo scritto. Ebbene come detto, nulla è mai giunto in merito dai diretti interessati alla Casa della Legalità, ne tanto meno è stato mai notificato nulla, né di querele, né di citazioni, ne di art. 700. Nulla di nulla...
Forse qualcuno pensa che il silenzio sia sintomo di "immobilismo". Non è così e presto, chi lo pensa, si renderà conto che l'isolamento per i mafiosi, anche per quelli che si dichiarano "puliti" ed "imprenditori", sarà pesante come un macigno... come una pietra tombale, anche nel savonese.
I GULLACE-RASO-ALBANESE con anche i FAZZARI lo sanno già bene perché il cerchio che gli sta chiudendo intorno lo sento, soffocante... e sarà così finché non saranno spogliati di tutti i loro beni e colpiti in via definitiva, da Carmelo "Nino" GULLACE in giù. Di loro abbiamo già parlato di recente [vedi lo speciale].
E lo sanno anche bene i FOTIA, di cui oggi torniamo ad occuparci, sia per la loro azienda "SCAVO-TER" sia per i contatti accertati con i grandi capi della ''ndrangheta (che sono già, ora, dove devono stare: in carcere!)...
[AGGIORNATO IN CODA CON IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA E LA RASSEGNA STAMPA AL 12.05.2011]
Il 2011 può essere certamente l'anno che segna l'arrivo della Primavera su Savona. Una Primavera che spazza via quelle nebbie che avvolgevano e proteggevano contiguità, connivenze e complicità...
Leggiamo su Trucioli Savonesi che i signori FOTIA (Pietro, Donato e Francesco detto Ciccio) si sono risentiti per del 2009 e la pubblicazione dello stesso su Trucioli Savonesi. Per questo, con , minacciano di azioni legali (penali e civili) sia il sito savonese, sia Marco Preve. Motivo del loro risentimento sarebbe che nell'ultima relazione della Procura Nazionale Antimafia il loro nome non compare.
A questo punto, visto che il sig. Pietro FOTIA, portavoce della famiglia, con accanto i suoi fratelli, davanti a tre pattuglie delle Forze dell'Ordine (una delle quali poi ci ha scortato sino all'autostrata), ci disse, rivolgendosi ad Abbondanza, che apprezza molto il lavoro che facciamo come Casa della Legalità, diciamo qualcosina anche noi, in 6 sintetici punti...
Comprare le paginate di pubblicità su Il Secolo XIX non è servito a distogliere l'attenzione che abbiamo puntato sulla famigliola che da Africo salì a Savona, costruendo un impero economico.
Non c'è stato nulla da fare per i Fotia... dopo esposti alla Procura di Savona, segnalazioni ai reparti investigativi e le pubblicazioni sul nostro sito, l'attenzione ha fatto centro! Ora, se Pietro Fotia ci aveva detto che loro ci apprezzano molto perché chi lavora bene loro lo apprezzano, ci apprezzeranno certamente di più... e noi, infatti, andiamo avanti senza alcun tentennamento. Ma veniamo alle news...
Nelle passate settimane sono scattati i sequestri nelle aree interessate dai lavori della Scavo-Ter per il cantiere dell'area ex Metalmetron di Via Stalingrado a Savona, ovvero quello della Unieco e della Alfa Costruzioni. Inchiesta e sequestri che sono partiti dall'area del gruppo Bagnasco a Paleta di Carcare si cui avevamo realizzato anche un appostamento per fotografare il via vai di camion dei Fotia che salivano a scaricare e che sono arrivati all'area ex Metalmetron a Savona di cui avevamo anche parlato nel libro "Tra la Via Emilia e il Clan". Sequestri disposti dalla Procura di Savona e che hanno come oggetto il trasporto e lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Adesso è stata la volta dell'arresto di Mario Versaci nella casa di Donato Fotia a Savona. Il Versaci è esponente della cosca Pelle di San Luca oggetto di un ordinanza di arresto del Gip di Reggio Calabria per l'indagine "Reale 3" della DDA di Reggio Calabria, relativa al voto di scambio per le ultime elezioni regionali in Calabria [clicca qui per leggere l'Ordinanza integrale].
La DDA di Reggio Calabria aveva inviato direttamente a Savona i ROS (a differenza di quanto avviene in Lombardia, dove può contare su un efficace DDA coordinata dalla pm Boccassini) per monitorare la casa dei Fotia (infatti nello stesso complesso residenziale di via Privata Olivetta abitano tutti e tre i fratelli Donato, Francesco e Pietro) e per evitare la fuga del Versaci (che stava preparandosi ad un viaggio negli Stati Uniti) hanno fatto irruzione e non hanno dato tempo per alcuna fuga...
SAVONA - Oggi come Ufficio di Presidenza siamo stati tra Savona e Vado Ligure per scattare alcune foto, tra queste quelle degli uffici, dei mezzi e del costruendo nuovo capannone della SCAVO-TER dei FOTIA. Naturalmente sempre rigorosamente dall'esterno. Arrivati all'ultima tappa, il deposito dei mezzi adiacente la discarica di Bossarino, a Vado Ligure, arriva un ragazzo che chiede chi siamo. Il Presidente della Casa della Legalità, Abbondanza, gli risponde: se lei mi dice chi è, io le dico chi sono, altrimenti visto che non è un pubblico ufficiale, non avrà risposta. Lo stesso ragazzino dice: ma io so chi sei! E si appoggia alla macchina per impedirci eventualmente di andarcene, si mette al telefono e dice: "venite qui subito, è urgente". Noi che scappiamo davanti a certi personaggi forse lo hanno visto in qualche film, e così ci accostiamo al bordo della strada (dopo aver convinto il ragazzo a staccarsi dalla portella a cui si era aggrappato dicendo "Dove volete andare?!?"). Noi intanto abbiamo avvisato immediatamente la Questura ed il 113. Poco dopo arrivano due pattuglie della Polizia di Stato ed una dei Carabinieri (che ringraziamo fortemente). Che procedono ad acquisire le informazioni sull'accaduto e dicono che noi potevano andarcene quando volevamo senza alcun problema. Il ragazzo che si qualificava come "il nipote di FOTIA" alla domanda di chi avesse chiamato dice che aveva chiamato "Pietro FOTIA, il titolare della SCAVO-TER"... a quel punto gli domandiamo "Ma come Pietro FOTIA, titolare della SCAVO-TER? Non risulta più in quella società da tempo" ed il ragazzo si corregge "di Donato FOTIA" ("Ciccio" se l'è dimenticato)... A quel punto arrivano due macchine: una con Pietro FOTIA alla guida e Francesco "Ciccio" FOTIA, l'altra con Donato FOTIA. Ancora prima di scendere dall'auto Pietro FOTIA saluta il presidente della Casa della Legalità e quando scende si scusava per il nipote e dice che se volevamo entrare anche dentro le loro sedi non vi era problema, che lui vorrebbe parlarci se Abbondanza va da lui in ufficio. Abbondanza gli risponde che se hanno qualcosa da dirci lo possono scrivere tranquillamente perché il parlato passa, lo scritto resta! Pietro FOTIA insiste che preferisce una bella chiacchierata ed aggiunge che loro apprezzano molto quello che facciamo come Casa della Legalità, perché quando uno lavora bene loro lo apprezzano... dice. A quel punto sono stati chiesti i documenti ai tre frattelli FOTIA intervenuti per darci il loro "caloroso" benvenuto (Pietro FOTIA non aveva dietro i documenti ma un ispettore della Polizia di Stato gli dice "non c'è problema, la conosco io"). Ed intanto noi, scortati da una pattuglia della Polizia di Stato raggiungiamo l'Autostrada...
Questo è Vado Ligure, a Savona, in Liguria - Nord Italia... e questo è un incontro con i FOTIA, della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, che ora vi raccontiamo, pubblicando in anteprima il capitolo a loro dedicato del prossimo "Quaderno dell'Attenzione", attualmente in lavorazione, e che sarà dedicato ai grandi business della 'ndrangheta tra Calabria, Lombardia e Liguria... quindi buona lettura...