La vigilia di Ferragosto, ovvero dell'Assunta è il giorno in cui è stata resa nota la decisione del collegio dei giudici del Tribunale di Savona in merito alla richiesta di sequestro e confisca dei beni della famiglia FOTIA, più che legata ed imparentata alla potente cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI di Africo.
La richiesta documentata, ampiamente e dettagliatamente, era firmata dalla Direzione Centrale della DIA di Roma e sostenuta dalla Procura di Savona, retta dal procuratore capo Granero.
Il dibattimento in contraddittorio si è svolto a porte chiuse perché così hanno voluto i FOTIA (che poi dichiarano di non aver nulla da nascondere, sic!)...
Il loro legale principale, avv. Giovanni RICCO (lo stesso legale del boss Carmelo GULLACE e già anche del boss Antonio FAMELI), si è sempre detto contento per questo procedimento perché così avrebbero dimostrato che i FOTIA sono puliti.
Oggi l'annuncio della decisione dei Giudici del Tribunale di Savona: nessuna misura di prevenzione a carico dei FOTIA!
Resta a carico della loro principale società, la SCAVO-TER (dopo l'arresto di Pietro FOTIA, ribattezzata con il marchio “FOTIA GROUP”), l'interdizione per appalti e incarichi dalle Pubbliche Amministrazioni, applicata e confermata dal Gip di Savona, per nove mesi. Provvedimento che ha fatto sì che la Prefettura imponesse a tutte le Pubbliche Amministrazioni savonesi di interrompere ogni rapporto con le società facenti capo ai FOTIA.
Come era prevedibile (lo avevamo messo in conto da tempo – vedi qui) il collegio giudicante del Tribunale di Savona ha respinto l'istanza della DIA per la confisca dei beni dei FOTIA, quindi...
Non potevamo aspettarci, al momento, in prima istanza, altro risultato che questo. Andare a confiscare l'impero dei FOTIA avrebbe significato produrre un terremoto nel savonese sia a livello politico, economico, sin dentro le principali banche e creando forti imbarazzi in anche in quella Diocesi già coinvolta in molteplici inchieste, visto che questa era socia dei FOTIA in un’ operazione edilizia. Parte della magistratura, come ben sappiamo, certi terremoti non li vuole produrre.
Non dimentichiamoci poi che:
- per un articolo sui FOTIA la querela ci giunse (l'apertura del dibattimento sarà nel prossimo autunno) da un ex pm savonese, Alberto LANDOLFI;
- l'ex procuratore capo di Savona, poi coordinatore (sino alla recente rimozione), Vincenzo SCOLASTICO, ha sempre detto che per i FOTIA, secondo le sue indagini, non sono emersi collegamenti alla 'ndrangheta o fenomeni di tipo mafioso;
- nella difesa dei FOTIA in un procedimento civile il loro legale era il Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Savona.
Non dimentichiamoci nemmeno che il Tribunale di Savona, il 16 aprile 2008 (quando in Procura a Savona vi erano il pm Alberto LANDOLFI ed il procuratore capo Vincenzo SCOLASTICO), è quello che aveva annullato la Sorveglianza Speciale a Carmelo GULLACE perché "non risultava avere allo stato, collegamenti o legami con la criminalità, A PRESCINDERE DAI NORMALI RAPPORTI CON LA PROPRIA FAMIGLIA DI ORIGINE”, prendendo atto che "NONOSTANTE TUTTO NON SI PUO' CERTAMENTE MAI AVERE LA CERTEZZA ASSOLUTA DELLA CESSAZIONE DEI LEGAMI CON AMBIENTI MALAVITOSI NEL CASO, COME QUELLO IN ESAME (GULLACE, ndr), IN CUI UNA PERSONA PROVENGA DA FAMIGLIA DI TALE RILIEVO CRIMINALE"... d'altronde quando era agli arresti a Torino il Carmelo GULLACE voleva solo attentare alla vita dell'allora giudice istruttore che lo aveva arrestato, e il fratellino Elio GULLACE, con il Rocco PRONESTI', detto “u lupo”, venne arrestato davanti al palazzo del Tribunale torinese dove lavorava quel Giudice Istruttore, con una P38 occultata in macchina. Bazzecole insomma...
Ci vuole solo ancora un poco di tempo ma si arriverà alla confisca anche qui, e la partita sarà chiusa anche con i FOTIA!
PS
Il Pietro FOTIA che, stando alla cronaca dell'ultima udienza in contraddittorio, inveiva contro il Presidente della Casa della Legalità, forse passerà un buon Ferragosto, ma alla fine, sa bene, che non la spunterà!
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