Forse qualcuno pensa che il silenzio sia sintomo di "immobilismo". Non è così e presto, chi lo pensa, si renderà conto che l'isolamento per i mafiosi, anche per quelli che si dichiarano "puliti" ed "imprenditori", sarà pesante come un macigno... come una pietra tombale, anche nel savonese.
I GULLACE-RASO-ALBANESE con anche i FAZZARI lo sanno già bene perché il cerchio che gli sta chiudendo intorno lo sento, soffocante... e sarà così finché non saranno spogliati di tutti i loro beni e colpiti in via definitiva, da Carmelo "Nino" GULLACE in giù. Di loro abbiamo già parlato di recente [vedi lo speciale].
E lo sanno anche bene i FOTIA, di cui oggi torniamo ad occuparci, sia per la loro azienda "SCAVO-TER" sia per i contatti accertati con i grandi capi della ''ndrangheta (che sono già, ora, dove devono stare: in carcere!)...
Li abbiamo indicati qui (aprile 2010)... mappati qui (era l'estate del 2010). Li ri-abbiamo posti all'attenzione qui... era il marzo 2011 ed altre volte ancora, come a maggio 2011 con l'articolo "SUI FOTIA, COSCA MORABITO PALAMARA BRUZZANITI, CHIUDIAMO LA PARTITA?"... sino al rispondergli qui, quando i signorini dicevano che non sono "legati" alla 'ndrangheta e noi ricordammo che in certo senso avevano ragione perché i FOTIA: "sono" 'ndrangheta! E qualche problemino, ben oltre all'arresto di Pietro FOTIA nell'Operazione DUMPER (), lo hanno avuto... nonostante che con grandi imprese e Pubbliche Amministrazioni i loro affari proseguano bene!
Partiamo da alcune immagini... Qualche fotogramma ci è di aiuto a capire certe evoluzioni più di mille parole.
Il primo:
Questa è una delle motrici dei mezzi della principale azienda dei FOTIA. Era così, con l'adesivo SCAVO-TER che campeggiava al lato della motrice. Era prima... "prima" dell'arresto di Pietro FOTIA per l'indagine che ha coinvolto il funzionario responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Vado Ligure e (ex) Consigliere Comunale del PD e Presidente Commissione Urbanistica del Comune di Savona, DROCCHI Roberto.
Il secondo:
Questa è una delle motrici dei mezzi della medesima azienda dei FOTIA, "durante" gli arresti di Pietro FOTIA. Se prima il nome SCAVO-TER veniva indicato con "orgoglio" sui mezzi dell'impero che aveva raggiunto una posizione dominante nel settore, nell'ambito del savonese, dopo l'arresto, gli adesivi venivano staccati, così che i camion in movimento fossero assolutamente anonimi.
Il terzo:
Questa è una delle motrice "attuali" dei mezzi della medesima azienda dei FOTIA, dopo qualche mese dall'arresto di Pietro FOTIA e delle ammissioni che hanno permesso di veder accolta la richiesta di trasferimento dal carcere ai domiciliari.
Ma andiamo oltre al "marchio" dell'impresa che tanto è amata dalle Pubbliche Amministrazioni savonesi e dalle grandi cooperative emiliane. Torniamo, prima di vedere due delle ultime "opere", a quel "dettaglio" che con tanta tenacia tentano di nascondere e che, nell'ultimo periodo, li ha portati anche ad un cambio dei propri legali, dando mandato all'avvocato genovese Giovanni RICCO, già storico difensore dei boss della 'ndrangheta Carmelo "Nino" GULLACE ed Antonio FAMELI.
Se già avevamo reso noto (per lungo tempo da soli, perché nessun organo di informazione pareva voler sollevare la questione) i contatti e gli incontri con gli esponenti della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE (legata e imparentata al casato 'ndranghetista dei PIROMALLI), oggi mettiamo in luce alcuni dei contatti noti e documentati del Pietro FOTIA con i vertici della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, in particolare con MORABITO Rocco (coinvolto nell'operazione REALE e arrestato dopo lunga latitanza) ed il cognato del capo-cosca Giuseppe MORABITO detto "u tiradrittu", ovvero BRUZZANITI Antonio.
Agli Atti della Commissione Parlamentare Antimafia (visto che dicono che siamo solo noi ad "accusarli" di essere parte della 'ndrangheta), troviamo una Relazione dell'anno 2011 in cui si legge:
"Nel capoluogo [SAVONA, ndr] si segnala in particolare la FAMIGLIA FOTIA, proveniente da Africo (RC) e ritenuta da sempre in stretto collegamento con soggetti appartenenti alla cosca dei "MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI".
Elemento di spicco e indiscusso leader dell'omonima famiglia, risulta essere FOTIA Sebastiano, nato a Cardeto - RC - l'1/12/1945, residente a Savona, coniugato con Giuseppa BRUZZANITI). Tra gli anni '80 e gli anni '90, il predetto ed il figlio FOTIA Pietro (nato ad Africo - RC il 24/04/1969, residente a Savona e coniugato con Bruna PALAMARA) venivano ritenuti interessati al traffico di stupefacenti e di armi di questo Capoluogo, reati per i quali lo stesso FOTIA Sebastiano veniva condannato nel 1991.
A suffragio di quanto appena esposto, i rapporti tra il FOTIA Pietro e gli altri pregiudicati affiliati a cosche calabresi sono confermati dai controlli di polizia a cui lo stesso è stato sottoposto in data 18 agosto 1994 in Bovalino (RC) unitamente al pluripregiudicato MORABITO Rocco, residente in Africo Nuovo, ed in data 17/11/1992 in Milano unitamente a BRUZZANITI Antonio, altro membro di spicco della famiglia BRUZZANITI, insediatasi in Milano, nonché cognato del boss calabrese Giuseppe MORABITO, alias "Peppe Tiradrittu".
I FOTIA, impegnati soprattutto nella filiera dell'edilizia, hanno, fra l'altro, costituito l'impresa "SCAO-TER SRL" che ha continuato ad acquisire significative commesse anche nel campo delle opere pubbliche e vanta un considerevole numero di mezzi d'opera e di dipendenti.
Proprio durante il lungo periodo di detenzione del padre Sebastiano (dal 1991 al 1998), il ruolo di rilievo all'interno della famiglia venne esercitato da FOTIA Pietro, coadiuvato marginalmente dai fratelli Donato e Francesco, entrambi coniugati con due donne della famiglia SCORDO di Africo.
In data 11.5.2011 personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Savona, su richiesta del P.M., nei confronti dei suindicato FOTIA Pietro, in quanto ritenuto responsabile di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (artt. 2 e 8 Legge n. 74/2000), corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.), turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.), turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis c.p.), falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (479 c.p.) e trasferimento fraudolento di valori (art. 12 quinquies L. 356/1992), nonché nei confronti di:
- DROCCHI Roberto (nato a Savona l'1/12/1969, consigliere comunale uscente e candidato alle ultime elezioni comunali a Savona nel gruppo del PARTITO DEMOCRATICO, responsabile dell'Ufficio Settore Tecnico Lavori Pubblici e Servizi Tecnologici e del Servizio Progettazione e Gestione Interventi del Comune di Vado Ligure, nonché - in ambito sportivo - presidente della Lega Nazionale Pallacanestro e presidente della Riviera Basket Vado Ligure); ritenuto responsabile dei reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.)m turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.);
- BELACLAVA Andrea (nato a Cortemilla - CN il 27/61947, residente a Pezzeolo Valle Uzzone, Frazione Valle... titolare dell'impresa del settore edile denominata "BELACLAVA GEOM. ANDREA & C SNC" con sede in Pezzolo Valle Uzzone), ritenuto responsabile dei reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.), turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.);
- TARICCO Mario (nato a Ovada - AL il 21/11/1944, residente a Savona... titolare dell'omonima ditta di riproduzione di serrature e chiavi con sede a Savona in via Giacchero, 26 rosso), ritenuto responsabile del reato di riciclaggio (art. 648 bis c.p.).
Inoltre, è opportuno, far rilevare che a Savona in casa di Donato FOTIA, in data 22/12/2010m p stato arrestato dai ROS Mario VERSACI, cognato dello stesso Donato, destinatario di un ordinanza di cattura dell'A.G. di Reggio Calabria in relazione all'indagine "REALE 3" della DDA di quella città, assieme ad altre 11 persone appartenenti alla 'ndrangheta ed in particolare alla cosca "PELLE" di San Luca."
Dagli Atti dell'Antimafia si apprende, quindi, non solo che i rilievi da noi mossi pubblicamente e nelle opportune sedi, relativamente ai FOTIA, sono stati tutti confermati, ma anche che una delle nostre denunce mirate alla vicenda della CAVA RIANAZZA sita in COSSERIA ed acquisita dalla SCAVO-TER (di cui poi avevamo anche pubblicamente parlato e documentato) è stata posta sotto attenzione da parte delle Autorità preposte, tanto che già oggetto di accessi ispettivi disposti dalla Prefettura savonese.
Tutto questo però è come se non esistesse per le Pubbliche Amministrazioni savonesi (di centrosinistra come anche di centrodestra), come per le imprese savonesi e per le grandi Cooperative "rosse". Vediamo due esempi.
Uno è quello del cantiere di Via Stalingrado.
Federico BERRUTI, che tante dichiarazioni ha fatto contro mafie e per il lavoro di "Libera", poi, invece, nella pratica agevola e plaude ad una delle opere dove i FOTIA con la SCAVO-TER, sono stati e saranno tassello importante: quello dell'area ex Metalmetron.
Nel novembre scorso (quindi dopo che tutti, anche i bambini sapevano chi sono i FOTIA) ha dichiarato, in visita al cantiere di via Stalingrado: "Si chiude un buco nero che per molti anni aveva... era stato un emblema di una crisi dell'industria savonese. Purtroppo quella crisi ha lasciato dei segni, oggi il terziario nelle sue diverse forme, la vendita, l'ospitalità, i servizi alla persona e l'impresa artigiana, che qui ricordiamolo sarà insediata in grande quantità e in grande numero, rappresenta la risposta a quella crisi. La risposta possibile, una risposta importante, perché qui verranno a lavorare alcune centinaia di persone, e speriamo che, diciamo, come è stato in passato con l'industria, oggi si avvi un percorso di lavoro e di benessere per i prossimi anni" [il video integrale della Ivg.it disponibile a questo ].
Ma come? Nessuna dichiarazione contro i FOTIA e la loro SCAVO-TER? Nessuna indicazione netta e chiara sul fatto che dopo aver lavorato per la UNIECO in questo cantiere, l'impresa dei FOTIA avrà lì la sua sede? Il signor BERRUTI sindaco di Savona nel nome dello "sviluppo" e del superamento della "crisi" accetta certi soggetti? Questa è la drammatica realtà!
Se infatti andiamo a sentire le dichiarazioni di BERRUTI a Il Secolo XIX la questione non cambia, anzi loda e si vanta del risultato di questa "riqualificazione" (la chiama così!). Afferma infatti: "C'è grande attesa naturalmente da parte degli operatori privati, ma anche da parte dell'Amministrazione, perché questo è un intervento che si inserisce in un quadro complesso di "riqualificazione" di questa porzione della città. Raddoppiamo la viabilità, nel senso che ci sarà la nuova strada, che è pronta, ma che inaugureremo appena sarà pronta la rotatoria, proprio per consentire una penetrazione, diciamo in entrata e in uscita, da ponente verso il centro e viceversa dal centro verso ponente, migliore, e per riconsentire di riqualificare via Stalingrado. (...)" poi parte con le stesse dichiarazioni riportate da Ivg. Ma poi sul finale qui è ancora più strepitoso: "Il Comune è vicino agli imprenditori, cerca di fare quello è nelle proprie competenze. E noi dobbiamo assicurare una città PULITA, dobbiamo assicurare una città SICURA, Santa Rita per esempio il tema della sicurezza è un tema vero, e questa è nostra competenza" [per vedere il video integrale sul sito del Secolo XIX questo è il ]. Ma come? Città più PULITA e SICURA è competenza del COMUNE ma i FOTIA, cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI della 'ndrangheta vanno bene?!?! Boh!!!!
Questo progetto di "riqualificazione" (per BERRUTI, per noi un abbrutimento anche fisico!) della grande cooperativa che da un lato e che dall'altro fa lavorare i FOTIA della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, è stato sviluppato, insieme al gruppo BARBANO (con l'avv. Fabrizio BARBANO, già uomo di Alberto TEARDO), con la ALFA COSTRUZIONI. Prende il nome di "LE OFFICINE" ed ha avuto, dall'inizio, un grande appoggio proprio dal Sindaco BERRUTI e dall'assessore (ormai ex) ai Lavori Pubblici Livio DI TULLIO (ora è segretario provinciale del PD savonese, già segretario della FIOM ai tempi del "Fallimento Perfetto" quando la CGIL con la speculazione edilizia nel porto di Savona si è ritrovata, per due soldi, una bellissima sede dall'Ilva).
Si legge infatti nel sito di UNIECO che: "Nel corso della presentazione, tra le specificità espresse dal progetto, il sindaco Federico Berruti e l'assessore ai lavori pubblici Livio di Tullio hanno posto l'accento sull'occupazione: "Le Officine" darà lavoro a circa 300 addetti (240 nel commercio e turismo, 60 nell'artigianato). E' stato sottoscritto un accordo che coinvolge i costruttori, i sindacati del commercio e l'amministrazione comunale di Savona." [per leggere la presentazione integrale dal sito di Unieco questo è il ].
Altro esempio riguarda invece l'amministrazione di centrodestra guidata da Angelo VACCAREZZA...
Ora tutti sanno chi sono i FOTIA e se qualcuno (degli amministratori pubblici, così come le imprese o i direttori di banca, per fare alcuni esempi) dice che non sa chi siano, mente spudoratamente o è talmente ignorante che è meglio che si dimetta dai ruoli di responsabilità che ricopre. Quindi il VACCAREZZA non può non sapere che Pietro FOTIA è stato identificato (come noi dicevamo da tempo) quale "amministratore di fatto" della SCAVO-TER SRL. Non può non sapere del "dettaglio" dell'operazione DUMPER e della pratica adottata da tale ditta per conquistare lavori e viziare, soffocare, il mercato. Non può non sapere che parliamo di una famiglia, quella dei FOTIA, della 'ndrangheta, espressione e riferimento a Savona della potente cosca dei MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
VACCAREZZA ed i suoi assessori e funzionari della PROVINCIA DI SAVONA non hanno ancora spiegato quell'appalto ad un ribasso stratosferico che avevamo già pubblicamente indicato (e che ad Imperia, VACCAREZZA negava fosse stato assegnato - come invece è accaduto - durante il suo mandato), ed oggi dovrebbe spiegare come è possibile una nuova assegnazione ai FOTIA che, ripetiamo, non possono dire di non sapere chi siano! Vediamo con ordine.
La Provincia di Savona doveva rinnovare l'assegnazione dei lavori per lo spazzamento neve lungo le strade provinciali. Assegna molteplici lotti con regolare gara d'appalto ["Appalto n. 1659 - Servizio triennale di manutenzione invernale a corpo sulla rete stradale provinciale. Stagioni invernali 2011/2012 - 2012/2013 - 2013/2014" - vedi , e ] ma per un particolare lotto nessuno presenta offerta. Però poi, si scopre da Il Secolo XIX del 4 novembre 2011, che il giorno precedente il lavoro per spazzare la neve per i tratti più critici della provincia, come la SP 29 del COLLE DI CADIBONA. è stato assegnato dalla PROVINCIA alla SCAVO-TER SRL dei FOTIA.
Sul sito della Provincia però questa assegnazione non risulta... non si trova traccia. Abbiamo cercato ovunque ma niente di niente...
Abbiamo trovato invece un altro incarico dato dalla PROVINCIA DI SAVONA con procedura d'urgenza alla SCAVO-TER dei FOTIA (di nuovo con un'offerta di ribasso alquanto elevato, pari a 32,334%). Si tratta di una "procedura negoziata SENZA PREVIA PUBBLICAZIONE DI BANDO DI GARA" in quanto scrive agli Atti la PROVINCIA: "NECESSITA' DI AFFIDARE I LAVORI IN CONDIZIONI D'URGENZA". Anche questo avviene quando ormai tutti sanno chi siano i FOTIA e la SCAVO-TER. E' l'aggiudicazione effettuata con Determina 7127 del 17/10/2011, esecutiva dal 21/10/2011. L'oggetto dell'appalto è: "Piano Nazionale della Sicurezza Stradale - Programma annuale di attuazione 2003. Interventi al bivio di Altare e di sistemazione segnaletica lungo la S.P. 29 "del COLLE DI CADIBONA"" []... La stessa statale dell'incarico per lo spazzamento neve di cui non vi è traccia se non su Il Secolo XIX.
Si potrebbe concludere così: più emerge chi siano i FOTIA più nelle Pubbliche Amministrazioni (trasversalmente), così come nelle grandi imprese operanti nel savonese, se ne fregano beatamente, agevolando così una famiglia, rappresentante di uno dei più potenti e pericolosi casati della 'ndrangheta.