Un altro colpo al riciclaggio in Liguria. La DIA di Genova, con la collaborazione della Guardia di Finanza di La Spezia, hanno eseguito questa mattina il provvedimento di sequestro dei beni al "colletto bianco" (ma non troppo) VENTURI Gabriele. Il provvedimento di sequestro antimafia richiesto dal Capocentro della DIA di Genova è stato decretato del Tribunale di La Spezia - Sezione per le Misure di Prevenzione e va a colpire un patrimonio illecitamente accumulato di circa 10 milioni di euro. Il VENTURI Gabriele, da Sarzana, era già finito al centro di pesanti indagini per i rapporti e l'attività criminale insieme ad esponenti della criminalità organizzata ed uno di questi, dell'ottobre scorso, riguardava le attività illecite tra Liguria ed Emilia Romagna.
Rinnovando il ringraziamento alla determinata azione della DIA di Genova ed auspicando che a breve si arrivi al provvedimento di confisca a seguito della procedura di Legge, pubblichiamo senza aggiungere ulteriori parole il Comunicato Stampa ufficiale della DIA di Genova...
DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Centro Operativo di Genova
COMUNICATO STAMPA
AGGRESSIONE AI PATRIMONI ILLECITAMENTE ACCUMULATI
LA SPEZIA: ATTIVITA' ANTIRICICLAGGIO
Il Presidente del Tribunale della Spezia - Sezione per le Misure di Prevenzione - in accoglimento della richiesta di applicazione della sorveglianza speciale di P. S. e della confisca dei beni formulata, ai sensi della normativa antimafia dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Gen. D. Antonio GIRONE, ha decretato il sequestro anticipato dei beni, riconducibili al proposto VENTURI Gabriele, noto imprenditore 51enne di Sarzana (SP) nel settore dell'import/export di autovetture di lusso, per un valore approssimativo che si aggira sui 10 milioni di euro.
L'attività investigativa, svolta dal Centro Operativo D.I.A. di Genova in materia di misure di prevenzione, ha preso l'avvio a seguito di una segnalazione di operazioni finanziarie sospette pervenuta dall'ex Ufficio Italiano Cambi (oggi Unità d'Informazione Finanziaria) riguardante alcune operazioni bancarie spregiudicate messe in atto dal proposto tramite terze persone coinvolte anch'esse nel procedimento quali intestatari fittizi dei beni.
Dalla complessa attività investigativa è emerso che il VENTURI era già conosciuto alle Forze di Polizia per un curriculum criminale di tutto rispetto con denunce per reati che vanno dal traffico di stupefacenti alla ricettazione di autovetture di lusso, ad illeciti societari di varia natura, commessi, in alcuni casi, in concorso con soggetti ritenuti associati alla criminalità organizzata con i quali, peraltro, è stata rilevata un'assidua frequentazione.
Oltre a ciò, il VENTURI, per conseguire i suoi scopi illeciti finalizzati all'ingente arricchimento individuato, ha realizzato un articolato sistema di interposizione fittizia dei beni e proventi accumulati attraverso soggetti terzi e società di copertura.
Fra queste vi sono aziende operanti nei settori del commercio ed import/export di autovetture di lusso ed immobiliari.
L'attività d'indagine ha fatto risaltare, altresì, che l'interessato ostentava un elevatissimo tenore di vita, evidenziato attraverso frequentazione abituale di locali pubblici di alto livello, l'acquisto di orologi di marche prestigiose e il mantenimento di numerose autovetture di lusso, totalmente sproporzionato ai redditi dichiarati ufficialmente dallo stesso e dai suoi familiari.
Il Presidente del Tribunale della Spezia, pertanto, ritenendo fondata la richiesta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, ha disposto il sequestro anticipato di tutti i beni immobili (21 unità), fra cui ville e appartamenti di lusso, autovetture, disponibilità bancarie, postali, titoli di credito, quote e proprietà di 4 società, di compravendita ed import/export di autovetture e 2 società immobiliari a vario titolo ritenute riconducibili al proposto per un valore complessivo prudenzialmente stimato, come detto, in 10 milioni di euro.
Inoltre, reputando l'attuale pericolosità sociale del VENTURI, ritenuto soggetto abitualmente dedito a traffici illeciti, che per la condotta ed il tenore di vita si ritiene viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, il Tribunale dovrà anche pronunciarsi sulla richiesta di applicazione della sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza formulata dal Direttore della D.I.A.
Le attività di esecuzione del sequestro sono state effettuate dal personale del Centro Operativo D.I.A. di Genova con la collaborazione di militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia.
Genova, 17 giugno 2010
UN SARZANESE NELLA BANDA SGOMINATA DALLA PROCURA DI RIMINI
Venturi esportava all'estero le vetture sottratte con l'inganno ai proprietari. Truffati in 37
C'E' ANCHE un sarzanese tra gli arrestati della maxi truffa sulla "sparizione" di auto poste in vendita su internet, smantellata dai carabinieri di Riccione. Con la pesante accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e ricettazione, le manette sono scattate ai polsi di Gabriele Venturi, titolare della società Eurosport srl, che secondo l'accusa piazzava le auto rubate nei paesi dell'Est. Al momento dell'arresto, i carabinieri hanno trovato un Ranger Rover nuova di zecca del valore di oltre 50 mila euro della quale l'imprenditore sarzanese non avrebbe fornito indicazioni convincenti sulla provenienza. Gli arresti in tutto sono stati nove al termine di una vasta operazione che oltre Sarzana ha interessato le province di Rimini, Lucca, Reggio Emilia, Pesaro e Livorno. Gli altri arrestati sono: Biagio Moro di 25 anni di Camaiore; Antonio Murolo di 42 anni di Cattolica; Gennaro Murolo di 39 anni residente a Riccione; Sergio Guadagni di 35 di Napoli; Salvatore Ucini di Riccione; Giuseppe De Fabio di Pesaro ; Andrea Quaglierini di 34, commercialista di Livorno e Sergio Manellidi 39 anni di Livorno, amministratore della locale delegazione dell'Aci. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Riccione, coordinate dal procuratore del Tribunale di Rimini Paolo Gengarelli, sono iniziate in ottobre dello scorso anno. Gli uomini dell'Arma sono riusciti a smantellare la gang criminale che, tramite alcune concessionarie di autovetture usate appositamente costituite, contattava le persone che avevano inserito annunci di vendita delle proprie macchine sui siti internet "ebay" e "autoscout24", convincendole a lasciarle in conto vendita presso gli autosaloni e promettendo loro che le avrebbero vendute in tempi rapidi. Una volta impossessatisi dei veicoli, denunciavano falsamente lo smarrimento dei documenti di proprietà e circolazione e le facevano radiare dal P.R.A. per poi rivenderle nei Paesi dell' Est. Per potare a termine il complesso meccanismo della truffa, il gruppo criminale aveva costituito delle società ad hoc per gestire la compravendita di auto usate, contattava i proprietari delle autovetture che avevano inserito degli annunci di vendita su internet, dicendo loro che avevano trovato dei potenziali acquirenti ed invitandoli a lasciarle auto in esposizione presso le loro concessionarie. Le vittime, allettate dalla grande professionalità con cui il capo dell'organizzazione edi suoi collaboratori contavano di far concludere in breve tempo le transazioni aventi ad oggetto le auto di lusso messe in vendita, lasciavano il veicolo presso la concessionaria. Gli indagati, una volta entrati in possesso della macchina, all'insaputa del titolare e mediante false denunce, grazie anche alla complicità del titolare di uno Sportello Telematico dell'Automobilista presso la delegazione ACI di Livorno,provvedevano a radiarne le targhe per la successiva esportazione all'estero. Una procedura, eseguita in tempi brevissimi (di massima nell'arco delle 24 ore), consentiva agli indagati di rivendere" legittimamente"le auto alla ditta di Gabriele Venturi che le acquistava sottocosto e le esportava all'estero. Nel corso delle indagini è stato accertato che l'organizzazione avrebbe truffato 37 persone, appropriandosi di altrettante autovetture, per un valore complessivo superiore a 600.000 euro, 3 delle quali sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari durante la prima fase delle indagini, altre 27 sono state localizzate all'estero anche grazie alla collaborazione dell'Interpol, 2 sono state recuperate nel corso dell'operazione. Le numerose persone truffate hanno anche aperto un blog in internet, molto gettonato da mesi dove i clienti raccontano le loro disavventure con il clan del quale faceva parte anche il sarzanese.
SILVA COLLECCHIA