Facciamo il punto tra l'inchiesta “SAN MICHELE” e le reti di relazioni in Liguria delle note famiglie 'ndranghetiste dei GRECO e DONATO facenti capo al “casato” del GRANDE “luntrune” ARACRI Nicolino, ovvero il boss 'ndranghetista legato a doppia mandata alla Massoneria (di cui abbiamo già abbondantemente documentato – vedi qui e qui). Partiamo dal processo a rito abbreviato conclusosi a Torino per gli esponenti della 'ndrina crotonese distaccata attivata nel capoluogo piemontese, ripercorriamo alcuni elementi dell'inchiesta e quindi arriviamo ad affari e relazioni in Liguria...
Non siamo spariti e non ci siamo nemmeno fermati. Si è continuato a lavorare. Raccogliere informazioni, produrre segnalazioni dettagliate e denunce. Si è proseguito il cammino, senza alcuna sosta (anche per poter affrontare alcuni problemi tecnici che, risolti, ci permettono di procedere con maggiore efficacia)...
Il servizio sulla 'ndrangheta in Liguria realizzato dal giornalista Mimmo Lombezzi per la trasmissione "TERRA!" del 10 ottobre 2016. Un servizio che in tanti avrebbero voluto non andasse in onda (ed un servizio trasmesso poche settimane prima della cacciata di Lombezzi - a cui va la nostra totale solidarietà - dalla redazione "TERRA!"):
Il video della Casa della Legalità con ampi estratti audio dell'"incontro" con i FOTIA a Vado Ligure il 3 ottobre 2016, mentre si accompagnava il giornalista Mimmo Lombezzi e la troupe di "TERRA!":
La Casa della Legalità – Onlus concretizza l'azione legale antimafia annunciata con l'iniziativa “Per Ventimiglia, per il Diritto”, al fine di ottenere, attraverso il formale Ricorso, la revocazione della Sentenza del Consiglio di Stato 748/2016 che, con errori di fatto macroscopici e pesanti omissioni, ha annullato lo scioglimento del Comune di Ventimiglia.
Il Ricorso per revocazione della Sentenza Consiglio di Stato 748/2016, promosso dalla Casa della Legalità – Onlus, presentato dall'Avv. Aurelio Di Rella, a seguito degli approfondimenti con un pool di legali esperti di Diritto Amministrativo, chiama anche in causa - per sostenere la correttezza e fondatezza del provvedimento di scioglimento dell'amministrazione Scullino-Prestileo ed il conseguente commissariamento del Comune di Ventimiglia - il Ministero dell'Interno...
[in coda le foto dei sigilli del sequestro della cava dei Fazzari-Gullace di Balestrino, il Comunicato Stampa ufficiale della DDA di Reggio Calabria e l'articolo di Marco Preve su Repubblica, il video di Ninin ed il video dell'Operazione SCO e DIA di Genova]
Dopo 11 anni di lavoro... essere lì, in questo 19 luglio 2016, alle prime luci del giorno (05:30), davanti alla villa-bunker di via costa 17 a Toirano, tutta illuminata, con in corso la perquisizione, arresti e sequestri nell'ambito dell'Operazione della DDA di Reggio Calabria, eseguita dalla D.I.A. e dallo S.C.O. della Polizia di Stato, ti fa sentire bene, fresco e sempre più convinto che andando avanti, senza dargli tregua, i risultati arrivano!
Il GULLACE Carmelo, detto "Nino" e "Ninetto", referente della cosca nel Nord - Ovest, già ai domiciliari per usura, si era fatto ricoverare a Milano. Nessun problema: arresto eseguito lì! Anzi, lo si curi bene perché deve campare tanto... in galera!
Vedere anche la "signora" FAZZARI Giulia portata via senza più il ghigno (ed il dito medio alzato) dona una certa soddisfazione.
(dicevano che se mi prendevano quelli del GULLACE mi avrebbero ammazzato? ih, è lo Stato che ha preso loro!)...
[ed il Senato autorizzi d'urgenza l'arresto, evitando qualche volo, ad esempio, per Emirati, Libano o Australia...]
La DDA di Reggio Calabria procede e mantiene fede all'impegno di arrivare e colpire il “livello superiore” della 'ndrangheta reggina, ovvero quell'area che passa dalla Massoneria ed arriva alle Istituzioni, sino al Parlamento.
Il colpo dell'operazione “MAMMA SANTISSIMA” è davvero pesante con, soprattutto, la chiusura del cerchio sulla componente apicale “segreta o riservata” della 'ndrangheta, evoluzione di quella “Santa”, nata negli anni Settanta, che segnava la trasformazione «della ‘ndrangheta da società dello sgarro a struttura di potere» attraverso la «creazione di interferenze fra ‘ndrangheta e ambiti massonici per determinare il controllo di interi settori dell’economia e delle istituzioni». E lì, in questa struttura segreta a capo della 'ndrangheta, oltre c'erano DE STEFANO Giorgio, ROMEO Paolo, CHIRICO Francesco, SARRA Alberto ed il CARIDI Antonio Stefano(di cui ci siamo già ampiamente occupati)...
La DDA di Reggio Calabria dopo essere riuscita a mettere a segno il risultato di “META” e l'evoluzione dell'inchiesta “BREAKFAST”, è arrivata agli altri risultati, con tappe forzate, che hanno squarciato il velo sugli “invisibili”...
Abbiamo provato a chiedere su facebook alla figlia di PRONESTI' Rocco detto "u lupu" (in foto a lato), ma non ha risposto, se non "staggandosi" dal post. Riproviamo da qui:
Non sarà mica che ci abbia messo i soldi sporchi il papino 'ndranghetuso nella "casa nuova"?
Rachele Pronesti De Feudis sicuramente potrà rispondere alla domanda e così anche esprimere disprezzo verso quel 'ndraghetuso di Rocco detto "u lupu" che si è ritrovata come padre (ed il cui nome ha dato anche a suo figlio).
Ah, giusto... qualcuno potrebbe non capire (lo spessore criminale del PRONESTI' Rocco, ndr)...
SCARICA QUI IL TESTO INTEGRALE "DOSSIER SUI BENI CONFISCATI - GENOVA"
Dopo oltre due anni il Comune di Genova batte un colpo e annuncia che intende procedere per acquisire i beni confiscati ai CANFAROTTA - LO RE (grazie al lavoro della D.I.A. di Genova e dell'Arma dei Carabinieri).
Come Casa della Legalità si promosse, nell'immediatezza della confisca definitiva, una proposta di gestione di alcuni di questi beni senza ricevere alcuna risposta, così come nessuna risposta giungeva dal Comune alle formali istanze per l'assegnazione finalizzata a specifici progetti di utilità sociale. Nemmeno i solleciti della struttura della Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati hanno prodotto risposte.
Oggi, in audizione presso le Commissioni Consiliari del Comune di Genova, abbiamo presentato analisi e proposte. Sintetizzate nell'intervento e depositando un documentato dossier che è disponibile a questo link in formato .pdf.
Qui di seguito l'annotazione al termine dell'audizione...
[con le convocazioni del 1983 per interrogatorio da parte del G.I. Giovanni Falcone]
Il 23 maggio è trascorso, il 19 luglio si avvicina... ed allora perché non porre una domanda alla "signora dito medio" FAZZARI Giulia ed al suo consorte GULLACE Carmelo?
E noi la poniamo: spiegate perché il 19 luglio 1992 nella vecchia villa (abusiva) Fazzari di Borghetto S.Spirito brindavate e ridevate, felici, per l'esecuzione della strage di Via D'Amelio.
Non sarà per le attenzioni che erano già state poste su di voi dai magistrati dell'antimafia di Palermo, sin dagli anni Ottanta? Risulta infatti che la "signora dito medio" FAZZARI venne convocata a Milano per un interrogatorio dal Giudice Istruttore del Tribunale di Palermo Giovanni Falcone il 14 gennaio 1983 e che la stessa non si presentò, visto che è stata ricovocata a marzo di quell'anno, quando si "spacciò" assente scrivendo di suo pugno il telegramma a firma del padre FAZZARI Francesco, venendo quindi riconvocata per il 24 aprile 1983...
CANOLO - Qui nessuno vede e parla, per omertà assoluta. Qui la complicità figlia di questa omertà è la garanzia del potere della 'ndrangheta. Qui il FAZZARI Francesco dal savonese comprò la tenuta di Acarta (truffando pure i proprietari, come ha truffato chiunque per conto suo e della 'ndrangheta). Una tenuta scenario di omicidi, come quello compiuto dal FAZZARI Francesco con RAMPINO Franco che eliminarono uno degli uomini dei D'AGOSTINO, per bruciarne poi i resti e seppellirli lì.
Uno dei D'AGOSTINO mandati per colpire loro... Il FAZZARI Francesco voleva eliminare il D'AGOSTINO Nicola, per l'attentato ad una pala... chi venne incaricato si rifiutò... poi venne eliminato il D'AGOSTINO Totò, figlio del Nicola, all'Eur a Roma ed il FAZZARI Francesco prima disse "La pala l'hanno pagata" poi si recò al funerale...