Più si incrociano i dati delle diverse inchieste antimafia più emergono le cointeressenze dell'affare "Porto di Imperia"...
More...Dall'inchiesta della DDA di Reggio Calabria emerge un "livello superiore" funzionale alla cosca dei GRANDE ARACRI, eccolo...
More...Gli approfondimenti (da Atti e fatti) sulla colonia della 'ndrangheta nell'Emilia occidentale (ed oltre), dopo l'Operazione AEMILIA...
More...Nuovo Consiglio Regionale della Calabria. Un ritratto di Francesco D'Agostino...
More...6 'ndrine per 6mila abitanti. Dagli Atti, documenti e fatti quella realtà su cui qualcuno vuole il silenzio...
More...L'inchiesta sul condizionamento del voto in Liguria dagli anni Ottanta ad oggi, comprese le Primarie del PD...
More...La centrale a carbone di Vado Ligure pretende di continuare a devastare ambiente e salute. Alcuni la difendono...
More...L'inchiesta che ha portato alle condanne per 416-bis nell'estremo ponente ligure...
More...Dalle inchieste savonesi a quella di Genova, l'illegalità devastante che dominava la CARIGE con il clan BERNESCHI...
More...Domandarsi da dove venga la fortuna imprenditoriale dei FOGLIANI è legittimo. E noi lo facciamo...
More...Uno dei più potenti boss della 'ndrangheta ancora libero al Nord. Ecco perché occorre fermarlo...
More...Di nuovo Genova e la Liguria piegate da un territorio senza difese ed altro cemento...
More...Li abbiamo attenzionati dall'inizio. I loro affari e rapporti. Ora sono dentro...
More...Dall'inchiesta "PANDORA" intrecci indicibili che non si vogliono affrontare. Sveliamoli...
More...La storia attraverso inchieste ed Atti della famiglia che ha scalato il mercato savonese...
More...
La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
e le radici di Cosa Nostra.
VAI ALLA MAPPATURA
Quella realtà di Diano Marina
che vorrebbe oscurare i fatti,
oscurando noi. Tutta la storia.
VAI ALLO SPECIALE
Le cementificazioni hanno un
prezzo come la mancata messa
in sicurezza del territorio
VAI ALLO SPECIALE
La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
VAI ALLO SPECIALE
03/11 E' stata oscurata la relazione sulla gestione dell'Azienda sanitaria di Locri redatta dai Commissari prefettizi nominati dopo l'uccisione di Francesco Fortugno che era consultabile sul sito www.genovaweb.org della Casa della legalità-Osservatorio sulle mafie onlus. A renderlo noto è la stessa associazione. "E'allucinante - hanno sostenuto in un comunicato il presidente dell'associazione, Christian Abbondanza, ed il vice presidente, Simonetta Castiglion -. Sono state oscurate le pagine della Relazione sulla Asl di Locri della Commissione di Accesso del Ministero degli Interni; la relazione amministrativa, non più secretata, che il vice ministro degli Interni ha detto debba essere distribuita e studiata in tutte le scuole per capire il livello dell'infiltrazione mafiosa nelle strutture pubbliche; la relazione amministrativa che viene letta (integralmente) dalla Radio de Il Sole 24 Ore nella trasmissione Reporter 24; la relazione amministrativa che è stata oggetto della trasmissione Anno Zero della Rai". "Con il procedimento penale 2243/06 - prosegue la nota - hanno oscurato i link alla relazione sia nel sito di Democrazia e Legalità (www.democrazialegalita.it) sia nel sito della Casa della Legalità - Osservatorio sulle Mafie ONLUS (www.genovaweb.org). La relazione è sparita anche dal sito di Repubblica on line del gruppo l'Espresso. Noi non abbiamo mai ricevuto alcuna notifica di tale procedimento. Non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione in merito a tale iniziativa giudiziaria. Ciò si aggiunge alle perquisizioni ed ai sequestri fatti nei giorni scorsi". "Questo - concludono Abbondanza e Castiglion - è un atto illegale, fuori dalle regole dello stato di diritto ed in violazione dell'Art. 21 della Costituzione. I siti sono per il resto intatti, anche il dossier con l'estratto della relazione e gli elenchi della società, cha abbiamo effettuato è pienamente on line. Sembra proprio che qualcuno voglia impedire che i cittadini sappiano il contenuto di una relazione amministrativa, non giudiziaria, su appalti e soldi pubblici. Cosa c'é dietro? Noi non cediamo, ed abbiamo da subito comunicato l'accaduto al nostro legale, l'avv. Alfredo Galasso". Nelle settimane scorse la Procura di Reggio Calabria aveva sequestrato la copia della relazione sull'As di Locri nella redazione del quotidiano Calabria Ora, che ne aveva avviato la pubblicazione. La stessa Procura, inoltre, nei giorni ha disposto l'acquisizione dei messaggi di posta elettronica giunti al direttore di Calabria Ora, Paride Leporace, nell'ambito dell' inchiesta avviata sulla pubblicazione della relazione.
Casa della legalità: Un atto grave, intervenga il CSM
03/11 "Non comprendiamo questo persistente compimento di atti contro chi informa sulle infiltrazioni della 'ndrangheta con la politica, le istituzioni e l'economia. Il contenuto della relazione dell'Asl di Locri, trattando di appalti e gestione di una struttura pubblica, deve, comunque, prevedere la massima trasparenza". E' quanto afferma, in una nota, l' Osservatorio sulla criminalità e le mafie "La casa della legalità e della cultura", esprimendo "solidarietà alla redazione del quotidiano Calabria Ora per la nuova perquisizione subita". "Se chi veniva assunto - è scritto nella nota - trattava acquisti, appalti e assunzioni, come chi nelle ditte ed aziende esterne, frequentava o collaborava con 'ndrine o peggio vi apparteneva, e' cosa su cui la magistratura deve intervenire, ma che non può e non deve essere taciuta o nascosta. Ma allora perché si colpiscono coloro che informano, come loro dovere, i cittadini? In Italia abbiamo avuto troppe esperienze di Procure trasformate in porti delle nebbie, come di legami di parentela a vantaggio privato che hanno condizionato inchieste e processi. Sappiamo che con il tentativo promosso da anni, di assoggettare la magistratura al potere esecutivo, si può aver inciso e condizionato al cedimento di alcuni, ma abbiamo piena fiducia nella magistratura autonoma e indipendente e per questo siamo nuovamente sbigottiti per questa nuova notizia. Non comprendiamo come non si vadano a prendere i mafiosi, si trattino con i guanti di velluto i politici e gli affaristi corrotti, e si tratti da 'criminali patentati' coloro che invece informano i cittadini". "Alla redazione di Calabria Ora - prosegue la nota - va, come a quella di Democrazia e Legalità, la nostra solidarietà che si associa nell'invito portato alla Federazione della Stampa di tutelare il diritto di cronaca. Crediamo che per sgombrare il campo da ogni dubbio e fare chiarezza su questi ultimi fatti, in una procura delicata ed esposta come quella di Reggio Calabria, sia necessario un intervento del Csm al fine di ridare piena fiducia nell'azione giudiziaria. Quale idea si può formare in un cittadino, in uno dei tanti ragazzi di Locri o di Lamezia, quando vede che ad essere colpiti non sono gli assassini, i caporali, i mandanti, a volto coperto o scoperto, magari ben nascosti tra colletti bianchi di architetti, medici, imprenditori, ma coloro che con il proprio lavoro, la serietà e professionalità, contribuiscono ad informare e quindi al formarsi di una coscienza libera e critica. Vedere colpiti coloro che danno notizia dell'intreccio tra mafia-politica-affari, cioé della degenerazione del potere che sottrae risorse alla comunità ed allo sviluppo, ed al contempo impuniti i criminali, non contribuisce certo a creare quella sintonia tra società civile e magistratura che può rendere effettivo il contrasto alle mafie. Se quando, e non si tratta di adesso, ma di mesi e mesi fa la relazione era secretata, qualcuno l'ha diffusa è indubbiamente necessario individuare il responsabile. Ma per individuare questa 'fuga di notizie' occorre andare a vedere negli Uffici dove tale relazione era depositata" Per "La Casa della legalità e della cultura "andare a reprimere chi pubblica e diffonde questa relazione, quando non é più secretata, non aiuta certo a individuare chi ha iniziato a diffonderla violando il segreto d'Ufficio, e non individuando questi, si va a propria volta a violare chi svolge il diritto-dovere di informare, dal momento che la relazione amministrativa e non giudiziaria del Ministero degli Interni non é più secretata e lo stesso vice Ministro, Marco Minniti, ne propone la distribuzione e studio nelle scuole. Quella relazione l'abbiamo pubblicata anche noi. L'ha diffusa, certamente con più letture di quelle sul sito di Democrazia e Legalità, sul nostro e dei lettori di Calabria Ora, il sito del quotidiano la Repubblica. Ne ha parlato ampiamente la trasmissione Rai Anno Zero. Infine anche il Sole 24 Ore, con la sua radio, la legge quotidianamente nella trasmissione Reporter 24, con possibilità di ascolto on line con la possibilità di scaricarla e riascoltarla". "Allora - conclude la nota - perché iniziative tanto eclatanti per individuare chi in questo modo non sarà mai individuato? E soprattutto perché colpire, quale vi fosse una volontà intimidatrice, coloro che diffondono la relazione ormai pubblica da tempo? Riusciremo mai ad avere queste risposte? Riusciremo mai a sapere perché questa relazione amministrativa é così scomoda da spingere a tanto accanimento?".
Corbelli “Un fatto grave”
03/11 Il sequestro delle e-mail del quotidiano Calabria Ora, rappresenta un "fatto grave e inquietante che mette fortemente e seriamente a rischio la libertà di stampa e la privacy del giornalista e della persona": è quanto afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli. "La battaglia che sosteniamo oggi a favore di Calabria Ora - sostiene Corbelli - è la stessa che abbiamo fatto ieri per altri giornali calabresi, e non solo. E' la battaglia per difendere la libertà di stampa, valore sacro e irrinunciabile di una democrazia e di un Paese civile. Stupisce, e indigna, il silenzio della grande stampa nazionale su questo grave fatto. Anche in questo caso la Calabria paga il prezzo della discriminazione. Due volte in questo caso. Prima discriminazione: per la stessa vicenda, diffusione Relazione su Asl di Locri, si sequestrano solo le e-mail di Calabria Ora; seconda discriminazione: viene colpito un quotidiano calabrese e per questo nessuno, al di fuori della regione, ne parla. Se passa questo principio è la fine"
Giovani Giornalisti “Un fatto sconcertante”
03/11 ''Ci risiamo. Ancora una volta apprendiamo un fatto a dir poco sconcertante che non tutela affatto la liberta' d'informazione di un Paese che si definisca civile e gli operatori del settore. Tutto cio' dopo che sei mesi fa un altro fatto simile aveva riguardato lo stesso direttore e lo stesso giornale''. A sostenerlo e' l'Associazione calabrese giovani giornalisti (Acgg) in relazione al sequestro di e-mail nella redazione del quotidiano ''Calabria Ora''. ''Ci preoccupa dunque e non poco - e' scritto in una nota - l'acquisizione dei messaggi di posta elettronica al direttore di 'Calabria Ora', Paride Leporace, da parte della polizia giudiziaria su incarico della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Ci preoccupa tantissimo perche' se il lavoro deve potere essere tutelato ai diversi livelli, ancora piu' lo e' la privacy di chi riceve delle notizie o delle informative anche personali che lo riguardano, specie se poi e' un giornalista che ha il dovere oltreche' il compito di tenere informata, nel bene e nel male, l'opinione pubblica del suo lavoro. Purtroppo, in Calabria, diventa difficile fare qualsiasi cosa e quest'ultima vicenda penalizza sempre di piu' chi vuole fare, nel modo migliore e con professionalita', il proprio lavoro di cronista. Pertanto, portiamo la nostra solidarieta' a Paride Leporace e ai componenti la testata che Egli dirige, invitandoli a continuare a fare informazione autentica nell'interesse della collettivita' tutta''.
Nucci (GA/RNP) “Violata la privacy”
03/11 "L'acquisizione dei messaggi di posta elettronica del direttore di Calabria Ora da parte della autorità giudiziaria viola le più elementari norme di riservatezza garantite per ogni individuo, ma ancor di più per chi come Paride Leporace svolge una professione nella quale la riservatezza e la discrezione sono elementi fondamentali nella ricostruzione dei fatti di cronaca". E' quanto sostiene, in una nota, il consigliere comunale di Cosenza del gruppo "Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno", Sergio Nucci. "Lascia perplessi - aggiunge Nucci - come una parte della magistratura anziché agire in sinergia con le forze positive della regione, e Leporace ne è un esempio, diventi protagonista di vicende, come quella che vede coinvolto il direttore Calabria Ora, difficilmente comprensibili se non criticabili. Auspico che, in una regione ad alto rischio criminalità come la nostra, possano prevalere sentimenti di solidarietà e collaborazione e non di sterile contrapposizione, che finiscono con l'indebolire l'azione culturale di una certa stampa che sostiene e testimonia le ragioni della Calabria onesta"
Rinviato a data
da concordare
l'incontro previsto
per il 22.03.2015
BRIXTON
Via Robutti 11, Alassio (SV)
facciamo il
punto
sulle mafie
in Liguria
SCARICA IL
DOSSIER SU
"SARZANA.
Tra sinistra,
'ndrangheta,
speculazioni
(e l'omicidio
in famiglia)"
edizione aggiornata
al 15 MARZO 2015
- formato .pdf -
clicca qui
SCARICA IL
DOSSIER SU
"SLOT & VLT
le inchieste,
la storia,
i nomi e cognomi"
- formato .pdf -
clicca qui
SCARICA IL
DOSSIER SU
"DIANO MARINA
LA COLONIA"
QUELLA STORIA
CHE QUALCUNO
VUOLE
NASCONDERE
RICOSTRUITA
ATTRAVERSO
ATTI E DOCUMENTI
- formato .pdf -
clicca qui
SCARICA IL
DOSSIER SU
"TIRRENO POWER ED
I SUOI COMPLICI"
nel disastro doloso
(ambientale e
sanitario)
- formato .pdf -
clicca qui
SIAMO DI NUOVO
OPERATIVI ONLINE
(IN ESILIO DIGITALE)
Dal 29 dicembre si è
lavorato sodo per
salvare i dati e portare il
sito in sicurezza all'estero.
Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
SCARICA IL
DOSSIER SU
"PEDOFILIA
E OMERTA'
Savona,
chi sapeva ed
ed taciuto su don
Nello Giraudo?"
con documenti
dell'inchiesta su
don Nello Giraudo
e documenti interni
della Chiesa
- formato .pdf -
SCARICA IL
DOSSIER SU
"SARZANA.
Tra sinistra,
'ndrangheta,
speculazioni
(e l'omicidio
in famiglia)"
- formato .pdf -