Più si incrociano i dati delle diverse inchieste antimafia più emergono le cointeressenze dell'affare "Porto di Imperia"...
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La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
e le radici di Cosa Nostra.
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Quella realtà di Diano Marina
che vorrebbe oscurare i fatti,
oscurando noi. Tutta la storia.
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Le cementificazioni hanno un
prezzo come la mancata messa
in sicurezza del territorio
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La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
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Confermando il sequestro alle due imprese dei FOTIA, il Riesame riconosce la solidità e fondatezza del provvedimento richiesto dalla Procura di Savona e dalla D.I.A. a carico dei FOTIA (alla faccia della delirante campagna che vorrebbe dipingere i FOTIA come povere vittime di una persecuzione)...
Come abbiamo ricordato è un dirigente del PD della locride (terra piegata da 'ndrangheta e massoneria). Si chiama MAMMOLITI Giuseppe detto “Pino”, il nuovo legale dei FOTIA. Indicarlo con precisione è importante perché in quel territorio, oltre alla nota famiglia 'ndranghetista dei MAMMOLITI, vi è un altro esponente del PD, anche questi avvocato, anche questi già con ruoli nella Pubblica Amministrazione, con identico nome e cognome, ma detto “Peppe”.
Tra gli assistiti del signor avv. Pino MAMMOLITI si trovano, per fare un esempio, Alessandro MARCIANO' ed il figlio Giuseppe MARCIANO', organizzatori dell'omicidio politico-mafioso di FORTUGNO Francesco, davanti al seggio delle Primarie del centrosinistra a Locri nel 2005...
Come promesso alle 11:00 di ieri, 19 marzo 2015, alla Libreria Ubik di Savona, si è svolta la conferenza stampa della Casa della Legalità titolata “Fotia. Provvedimento solido, la piantino con i teatrini” a cui erano presenti diverse testate giornalistiche. Una conferenza stampa durante la quale siamo stati raggiunti da una bella notizia: FOTIA Francesco, detto “Ciccio”, il più giovane dei tre fratelli, è stato arrestato per estorsione aggravata, insieme all'amico BARBINO Igor (con loro indagato a piede libero anche il giovane nipote dei FOTIA – nonché loro prestanome – CRIACO Giuseppe).
Prima di raccontare ciò che si è affrontato in conferenza stampa, anticipiamo che il “teatrino” dei FOTIA conta una nuova comparsa che, appena sul palcoscenico, ne spara una serie da garantire molteplici edizioni del barzellettiere (conquistandosi anche una bella querela). E' il dirigente del PD della Locride (terra di 'ndrangheta e massoneria), MAMMOLITI Giuseppe detto “Pino”, di professione avvocato (e di cui parliamo a parte con un pezzo dedicato alla curiosa “linea difensiva” adottata).
Ripartiamo con alcuni elementi che abbiamo già ricordato da tempo e con quanto evidenziato alla conferenza stampa...
[IN CODA I VIDEO]
«Come ha dichiarato Donatella Albano a "la Repubblica", Il PD non vuole affrontare la realtà delle contiguità e delle cointeressenze del Partito Democratico, di suoi esponenti, con la 'ndrangheta... E' facile fare antimafia da parte del PD quando ad amministrare sono gli esponenti dell'altra parte, come Ventimiglia, Bordighera o Ceriale… Quando invece si tratta di parlare delle contiguità e delle collusioni che coinvolgono esponenti del PD, allora si tirano indietro, tacciono e cala la cappa di omertà. Una cappa di omertà che su Sarzana è presente da decenni. Da decenni ha permesso, ha agevolato, la mutazione da infiltrazione a radicamento, in colonizzazione della 'ndrangheta».
Con queste parole si è aperto l'intervento del Presidente della Casa della Legalità, sabato 14 marzo 2015 a Sarzana, nella Sala della Repubblica. Ma prima ancora Paola Settimini di “” aveva ricordato che quell'incontro lo si è fatto nonostante tutto e tutti, visto che il PD aveva tentato, per pressioni palpabili, di farlo saltare.
Poco dopo l'inizio, quando si è iniziato a nominare i ROMEO e SIVIGLIA, è successo qualcosa di davvero particolare: la 'ndrangheta si è materializzata in sala...
Pm e giudici liguri indagati, accuse all'ex procuratore Lalla che lascia il posto in regione. Il silenzio dell'Anm
Indagini poche, condanne pochissime. Il sistema di potere indisturbato. Magistrati e Anm in silenzio. Poi arrivano loro: Michele Di Lecce e Nicola Piacente a Genova, Francantonio Granero a Savona, Roberto Cavallone a Sanremo. Con i nuovi inquirenti la Liguria si è scoperta malata: l’inchiesta Carige ha messo in ginocchio la banca dove sedeva mezza famiglia Scajola; l’indagine sulle spese pazze nella Regione guidata dal centrosinistra ha portato in manette due vice-presidenti della Giunta e ha riguardato mezzo consiglio. Poi l’arresto di Gino Mamone per appalti da 10 milioni. Quel Mamone indicato in un’informativa della Finanza come possibile contatto tra politica e ‘ndrangheta in Liguria (mai però indagato per questo); l'uomo che finanziava l’associazione Maestrale di Claudio Burlando e che i pm dubitano ricattasse il Governatore...
Alcuni giorni fa LIBERA a Savona ha realizzato un'iniziativa denominata “20 anni di LIBERA”... Iniziativa dopo iniziativa, a Savona, però continua ad essere timida... troppo timida... spesso omertosa. Questo non fa bene a Savona, non fa bene a LIBERA e non fa bene a nessuno (se non a chi può sentirsi rassicurato da quelle timidezze ed omertà).
La questione l'abbiamo sollevata, al dettaglio, nell'agosto scorso (vedi qui e qui). Venne ripresa ed approfondita dal giornalista Mario Molinari su "Ninin" che ci ha fatto le pulci, per verificare se quanto sollevato dalla Casa della Legalità era fondato ed avesse riscontri. Nessuna risposta da LIBERA è giunta, anzi, come già ricordavamo giravano e-mail interne che affermavano che bisognava “fermare Abbondanza” ovvero il presidente della Casa della Legalità. Qualcuno, “reo” di aver chiesto di chiarire la questione, è stato pure messo “sotto processo” interno, a Savona, con arrivo di rinforzi dalle altre province.
Noi, ora riponiamo la questione con 2 punti...
ALBENGA - Non sapevamo nulla della richiesta di far intervenire il Presidente della Casa della Legalità al Consiglio Comunale di Albenga per riferire quanto di nostra conoscenza in merito alla presenza della 'ndrangheta ed alle cointeressenze e contiguità con la politica. Lo abbiamo appreso dagli organi di stampa ().
Come sempre la Casa della Legalità è a completa disposizione (ovviamente per riferire quanto riferibile e non quindi quanto oggetto di attività investigativa o giudiziaria in corso e quindi coperta dall'assoluto riserbo, anche a seguito di nostri Esposti e Denunce… Le fughe di notizie non le sopportiamo e quindi non le promuoviamo, manco sotto tortura!)...
La Corte di Cassazione ha messo la parola fine. E' stata confermata la confisca dei beni del FAMELI Antonio, per un valore di 10 milioni di euro e compresa la Villa sulla Aurelia da cui, con i leoni, si mostrava come l'intoccabile Re di Loano.
Come Casa della Legalità lo abbiamo indicato, puntandogli addosso i riflettori e facendogli sentire il disprezzo sociale. Abbiamo raccolto ogni minima informazione utile per colpire la sua rete di prestanome ed attività. Lo abbiamo denunciato alla Magistratura... Lui ci ha aggrediti, insultati... Noi si è andati avanti e non si è mollata la presa...
[AGGIORNAMENTI IN CODA]
Non è difficile: è sufficiente leggere l’Ordinanza di Custodia Cautelare di GULLACE “Ninetto” Carmelo per notare quante volte compaia il nome di tale CASSANI Paolo, indicato da Carabinieri, D.I.A., Procura di Savona e GIP come “prestanome” del boss GULLACE. Lo stesso nome e cognome (cioè lo stesso CASSANI Paolo) lo si ritrova sul sito di Raffaella Paita alla voce “sostenitori” [vedi qui].
Nella foto di apertura la Lella Paita con i tre responsabili dei Comitati di Albenga, di cui uno è proprio il CASSANI Paolo, a sostegno della sua candidatura in occasione delle Primarie (quelle taroccate su cui la Casa della Legalità ha documentato alla virgola, per cui Cofferati ha sbattuto la porta e su cui indagano Procura ed Antimafia)...
Se dell'Operazione "REAL TIME" abbiamo già parlato ampiamente (dopo l'annuncio dell'arresto, vedi qui e qui), così come anche della situazione di Albenga e soprattutto del GULLACE e del suo sodalizio 'ndranghetista (vedi lo speciale), era giusto mostrare il volto della fine di quello che ora inizia a pagare il conto che lo Stato gli presenta. E per chi se lo fosse perso, di seguito, il video del servizio del TGR Liguria sull'arresto del Ninetto e l'intervista di IVG.IT al Presidente della Casa della Legalità...
La senatrice del Pd e simbolo della lotta alla mafia: "Basta leggere la relazione di Anna Canepa alla Dna per capire la gravità"
"EH LO so, diciamo che certe situazioni tendono a ripetersi un po' troppo spesso. Al mio partito cosa dico? Ragazzi diamoci una mossa".
La senatrice del Pd Donatella Albano sembra passata di moda. Lei che da consigliere comunale di Bordighera seppe opporsi alle pressioni di un sistema che è stato poi duramente sanzionato nel processo contro la 'ndrangheta a Imperia, era il volto dell'antimafia da sbandierare quando i problemi con la 'ndrangheta ce li avevano soprattutto gli "altri", gli scajoliani e la destra imperiese. Ma oggi da diverse indagini emerge che anche al Pd e al centro sinistra qualche frequentazione discutibile non manca...
[CON IL TESTO INTEGRALE DEL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO]
Noi lo dicemmo che Pietro doveva risparmiare la saliva per i tempi duri... e comunque le mutande che “donammo” alla sua famiglia ora gli verranno bene (oltre al portarsele dietro – come ha dichiarato in pubblica udienza – nella valigetta, potrà anche usarle). Il sequestro è scattato all'alba per le imprese SCAVO-TER, P.D.F. e SE.LE.NI., eseguito dalla D.I.A. di Genova e dalla Polizia di Stato di Savona. Sequestro finalizzato a confisca per intestazione fittizia dei beni. Loro ci provarono, nel 2012, ad aggirare le misure interdittive antimafia disposte dalla Prefettura di Savona. Oltre che scendere in piazza con un pezzo di “LIBERA Savona”, ovvero con la CISL, contro le misure interdittive (perché “legalità si, ma prima il lavoro”), avevano pensato di aggirare le misure interdittive con la costituzione della SE.LE.NI. a cui passare le quote della P.D.F. e così liberare quest'ultima (a cui avevano passato mezzi della SCAVO-TER) per poter continuare ad operare nell'ambito dei lavori pubblici (Provincia, Comuni... ed anche Autorità Portuale di Savona dove dirigente è – come ricordammo da tempo – il marito della referente di “LIBERA Savona”). Noi denunciammo subito a Prefettura, Procura e reparti investigativi quella società “schermo” alla cui guida era stato piazzato uno dei loro parenti di Africo, il CRIACO Giuseppe. Ne parlammo anche pubblicamente, portando, come ci piace ed è giusto, l'attenzione sulle manovre dei signori di Africo tanto amati a Savona e circondario...
In attesa che da Reggio Calabria si proceda per mettere la parola fine (definitivamente) sulla cosca capeggiata dal GULLACE Carmelo, non possiamo non fissare alcuni punti, dopo l'annuncio dell'arresto e l'ampio approfondimento sui reati contestati dei giorni scorsi.
Il primo punto è che, come Casa della Legalità, non siamo stati nemmeno visionari sul tunnel predisposto per garantire una via di fuga dalla villa-bunker. Denunciammo quella “via di fuga” nel settembre 2010. Questo era uno dei tanti elementi che come Casa della Legalità abbiamo denunciato a chi di dovere e che si riuscì ad individuare dopo anni (già allora) di attento lavoro senza mai mollare la presa...
Se il carico pesante (quello definitivo, quello che mette, oltre ogni ragionevole dubbio, la parola “fine” a questa storia) deve ancora venire, la Procura di Savona lo ha fermato, il GULLACE Carmelo.
Arrestato all'alba e spogliato dei beni intestati fittiziamente a moglie (complice) e figlie. Dal 6 marzo 2015 il GULLACE Carmelo detto “Nino” (e “Ninetto”) è dietro le sbarre, l'unico posto che gli è consono. Ci è finito in mutande (come quando tentò di scappare dalla perquisizione della Guardia di Finanza, lungo la collina retrostante la Villa di Toirano). Lui che si credeva intoccabile è finito con i ferri ai polsi... Questa volta la fuga di notizie non lo ha salvato...
Rinviato a data
da concordare
l'incontro previsto
per il 22.03.2015
BRIXTON
Via Robutti 11, Alassio (SV)
facciamo il
punto
sulle mafie
in Liguria
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Tra sinistra,
'ndrangheta,
speculazioni
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QUELLA STORIA
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nel disastro doloso
(ambientale e
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SIAMO DI NUOVO
OPERATIVI ONLINE
(IN ESILIO DIGITALE)
Dal 29 dicembre si è
lavorato sodo per
salvare i dati e portare il
sito in sicurezza all'estero.
Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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"PEDOFILIA
E OMERTA'
Savona,
chi sapeva ed
ed taciuto su don
Nello Giraudo?"
con documenti
dell'inchiesta su
don Nello Giraudo
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della Chiesa
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