Diano Marina, se Chiappori fa finta di nulla, Forza Italia imbarca i PAPALIA

Diano Marina, se Chiappori fa finta di nulla, Forza Italia imbarca i PAPALIA

Martedì 04 Marzo 2014 08:14 Ufficio di Presidenza
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Dopo la dettagliata ricostruzione della realtà di Diano Marina, nevralgico centro turistico della riviera ligure di ponente con 6 famiglie di 'ndrangheta per 6.000 abitanti, tutto tace. Nessuno osa replicare. Il silenzio domina sovrano. Anche la stampa tace non chiede conto (a parte "Trucioli" – ). Le uniche novità sulla scena sono un PD locale che vede “ombre” di mafia anziché prendere atto che c'è mafia, con una presenza 'ndranghetista conclamata, radicata e condizionante e ...

Da Forza Italia spiegano che il nuovo Consiglio Direttivo oltre a ringiovanire la classe dirigente è stato composto “coinvolgendo tutti coloro che vogliono partecipare alle nostre iniziative”. E come quindi lasciare fuori la famiglia PAPALIA? Ecco quindi che nel Consiglio Direttivo, come detto, entra Jessica PAPALIA, classe '93, figlia di PAPALIA Raffaele cl. 66 e BRISINDI Vincenza Beatrice, genitori che la Jessica apprezza molto tanto da dedicargli un lungo messaggio su facebook (pagina che siamo andati a vedere per conoscere meglio questa giovane politica) che si conclude così: Siete fantastici non potevi chiedere di avere dei genitori migliori”.

Ed anche a papà PAPALIA Raffaele le riunioni piacciono visto che non mancò di partecipare a quel “summit di straordinaria importanza” che il ROS di Genova mappò come incontro di 'ndrangheta in cui vennero anche “attribuite cariche” e “battezzati” alcuni affiliati. Si legge tutto nell'Informativa “MAGLIO” del 2001. E' il giorno 8 aprile 2001, quando al ristorante “Gli amici del Conte” di Diano Roncagli ad Imperia, viene identificato, tra gli altri intervenuti, a partire dall'allora reggente della 'ndrangheta in Liguria Antonio RAMPINO, anche proprio il PAPALIA Raffaele cl. 66.

Nell'Informativa "ROCCAFORTE" il ROS richiama proprio questo episodio:

“In sintesi il predetto era visto durante un servizio di o.c.p. effettuato in data 8.4.2001 (domenica delle Palme), che consentiva di registrare la presenza di esponenti di spicco della criminalità mafiosa ligure e del basso Piemonte, con la loro partecipazione ad un summit di straordinaria importanza, avvenuto in località Diano Roncagli (IM), presso il ristorante “Gli amici del Conte”, proprietà del titolare RAFFAELE Franco nato a Cervo (IM) il 30.10.1960.
Lo scopo di tale riunione era il conferimento di “cariche” (c.d. “fiori”) ad alcuni sodali ed il “battesimo” di nuovi affiliati. In quest’ottica diventa anche estremamente interessante riportare quanto asserito dal collaboratore di giustizia MARCENÒ Calogero:
«La settimana prima di Pasqua, ed esattamente l'ultimo sabato prima del Venerdì Santo, si tiene la riunione del clan a livello regionale, alla quale partecipano due rappresentanti per ciascun "locale", e precisamente il "capo locale" e il "capo società", ovvero loro delegati. In questa riunione si procede al "banco nuovo" per le cariche a livello regionale…».

Come abbiamo già ricordato nella dettagliata “mappatura” che tutti fanno finta di ignorare, i PAPALIA sono strettamente collegati agli ATTISANO e proprio con gli ATTISANO furono il “bersaglio” dei DE MARTE (e nello specifico, come indicato dal ROS di DE MARTE Antonio) nella notte del 16 settembre 2005 con i colpi di arma da fuoco esplosi contro il Ristorante “Il Pozzo dei Desideri” di Diano Marina e tre auto, di cui una in uso a PAPALIA Raffaele cl. 66 ed una di proprietà della moglie di questi, BRISINDI Vincenza Beatrice.

[come già riportato, tratto dall'Informativa ROCCAFORTE]
“Come si ricorderà, nella notte del 16 settembre 2005, in Diano Marina (IM), sono stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo degli obiettivi elencati di seguito:
- ristorante “Il pozzo dei desideri”, ubicato a Diano Marina (IM) via C. Battisti nr. 23, gestito dalla società “PIZZERIA LA QUIETE di ATTISANO NICOLA & C.” s.n.c. riconducibile ad ATTISANO Angelo nato a Seminara (RC) il 20.6.1945 e ATTISANO Nicola nato a Seminara (RC) il 2.5.1971;
- autovettura Daewoo Matiz targata CJ159KL appartenente a THOMAS Mavis Marina nata a Londra (Gran Bretagna) il giorno 8.5.1939, residente a Diano Castello (IM)...;
- autovettura Alfa Romeo 155 targata AT854VS appartenente a SIMEONI Attilio nato a Casale Monferrato (AL) il 15.6.1972, di fatto in uso a PAPALIA Raffaele nato a Seminara (RC) il 16.4.1966, residente a Diano Castello (IM)..., domiciliato a Diano Marina (IM)...;
- autovettura Citroen Saxo targata AT374VV appartenente a BRISINDI Vincenza Beatrice nata a Seminara (RC) il 23.10.1968, residente a Diano Marina (IM)..., moglie di PAPALIA Raffaele.”

Se già abbiamo detto molto della famiglia PAPALIA (Francesco, Giovanni e pure Raffaele cl. 66 padre della Jessica) riepiloghiamo con due punti dagli Atti ufficiali:

1) dall'Informativa “MAGLIO 3”, come avevamo già ricordato, veniva richiamato il contatto con il capo-Crimine OPPEDISANO dei PAPALIA Francesco e Giovanni:

“Proprio elementi della famiglia “CAMARROTO” sono stati controllati nella cittadina calabrese in compagnia dei fratelli PAPALIA Francesco e Giovanni, anche loro inseriti in un contesto ‘ndraghetista sull’area dell’estremo ponente ligure. Risulta interessante sottolineare che, il 24 agosto 2009, i fratelli PAPALIA erano stati protagonisti di una conversazione con OPPEDISANO Domenico cl. ‘30 ed OPPEDISANO Michele cl. ‘69, conversazione che veniva registrata nel corso dell’intercettazione ambientale presso l’aranceto dell’OPPEDISANO Domenico, che aveva per oggetto questioni connesse al conferimento di “cariche” e all’efficacia delle stesse a seguito di ratifica che sarebbe avvenuta presso il santuario della Madonna di polsi il 2 settembre successivo. La conversazione costituisce altresì un ulteriore riscontro ai rapporti che i “locali” liguri intrattengono con la “Provincia”...”

2) nella medesima Informativa si nella nota relativa al PAPALIA Francesco:

“nato a Seminara (RC) il 24.05.1949 residente a San Bartolomeo a Mare (IM) via Della Valle nr. 8. Controllato il 2.12.2008 all’interno del bar “Scibilia” di Scido (RC) via Nazionale 12. Durante il controllo erano generalizzati alcuni sospettati “mafiosi” ritenuti affiliati alla cosca locale “CAMMAROTO”: CAMMAROTO Ricciotti Eugenio, nato a Scido (RC) il 12.09.1986, figlio del capo cosca CAMMAROTO Domenico cl. 1955 - VERSACI Biagio, nato a Delianuova (RC) il 30.08.1974, coniugato, bracciante agricolo, genero del capo cosca CAMMAROTO Domenico cl. 1955 – PALUMBO Domenico, nato a Scido (RC) il 15.12.1968, arrestato nel 1999 per omicidio - RIOTTO Nicola nato a Seminara (RC) il 9.5.1957, residente a Camporosso (IM), emerso nell’indagine “MAGLIO” per i suoi contatti con RAMPINO Antonio - PAPALIA Raffaele nato a Seminara (RC) il 16.4.1966, residente a Diano Marina (IM), fratello di Francesco cl. ‘49, emerso nell’indagine “MAGLIO” per i suoi rapporti con la componente criminale calabrese (RAMPINO Antonio) e nell’indagine “ROCCAFORTE” quale vittima di alcuni danneggiamenti mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco – PAPALIA Giovanni nato a Seminara (RC) il 9.5.1957, residente ad Imperia”

E la giovane Jessica PAPALIA, neo dirigente di FORZA ITALIA a Diano Marina, non pare essersi dissociata dai legami della propria famiglia, nonostante le risultanze portate dal ROS evidenzino in quale contesto sia inserita tale nucleo familiare. Basta guardare la sua pagina pubblica facebook per vedere che risulta in contatto con esponenti di diverse famiglie come gli ATTISANO e gli stessi PAPALIA, FRISINA... come anche con i DE MARTE, compresa la coppia DE MARTE Salvatore e SCIGLITANO Chiara (in foto), che come abbiamo visto operavano in stretto rapporto con il DE MARTE Antonio e la moglie SURACE Emanuela.

La giovane PAPALIA Jessica se vorrà condannare la 'ndrangheta e le famiglie che a questa sono legate può tranquillamente mandarci un messaggio. Sarebbe un bel segnale se dall'interno di una delle più radicate famiglie attive nell'estremo ponente ligure fosse proprio una familiare, pubblicamente, che decide di condannare quel sodalizio infame, compresi i propri familiari e parenti. Sarebbe un bel segnale - anche visto il suo impegno "pubblico" assunto recentemente - che si dissociasse senza margine di dubbio, tagliando ogni rapporto con quei familiari, parenti ed affini, per contribuire così ad isolarli socialmente ed annientarli!

Ora, già che siamo tornati su Diano Marina, c'è un'altra questione che avevamo atteso ad indicare e che ora mettiamo lì, sul tavolo. La raccolta del consenso, soprattutto quello delle “famiglie” e con le “famiglie” calabresi legate alla 'ndrangheta, all'ultima campagna elettorale, si è svolta a tavola. E' in due ristoranti-pizzeria che a Diano Marina si sono svolti molti incontri della campagna elettorale del CHIAPPORI. Una è la pizzeria del padre del SURACE Domenico e l'altra è “O Sole Mio”, la pizzeria creata dal FRISINA Rocco e gestita, dopo la sua scomparsa, dalla sua famiglia. Anche su questo CHIAPPORI non ha nulla da dire?

 

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