Il savonese tra mafia, furbetti, affari e speculazioni

Il savonese tra mafia, furbetti, affari e speculazioni

Venerdì 29 Agosto 2008 01:46 Ufficio di Presidenza
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"Liguria - Tra le presenze delle ‘ndrine si segnalano alcune tra le cosche storiche calabresi: i Romeo di Roghudi, i Nucera di Condofuri, i Rosmini di Reggio Calabria, i Mamone della piana di Gioia Tauro, i Mammoliti di Oppido Mamertina, i Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, i Fameli che sono collegati ai Piromalli. Tutte affermate in diversi settori: edilizia, appalti pubblici, ristorazione e, negli ultimi anni, smaltimento dei rifiuti".
Così sintetizza le presenze della 'ndrangheta la Commissione Antimafia, nella relazione approvata ad unanimità nel febbraio scorso. E noi ripartiamo da qui...


Naturalmente ci limitiamo al savonese ed alle questioni note da tempo perchè non vogliamo certo rivelare materiale utile alle inchieste tutt'ora in corso.

Carmelo Gullace Partiamo dal vertice locale. Partiamo da Carmelo Gullace. Principale esponente in Liguria della cosca della ‘ndrangheta Raso-Albanese-Gullace, in permanente contatto e legame con i Fazzari, i Fameli (la famiglia capeggiata da Antonio Fameli, già condannato all'ergastolo a Palmi ma "graziato" in Cassazione per una irregolarità formale) ed i Mamone (Genova)... oltre che con la potente cosca dei Piromalli. Con la famiglia vive a Toirano, proprio il paese dell'agguato di stampo mafioso del 27 agosto 2008.

Nell'Ordinanza dell'operazione "cento anni di storia" della DDA di Reggio Calabria, che ha portato all'attesto degli esponenti della cosca Piromalli, il nome di Carmelo Gullace ricorre spesso, come quello della sua 'ndrina. Nell'Ordinanza si legge: "Altro dato ricorrente nei giudicati esaminati è l'accertato collegamento tra le cosche mafiose, unite in una federazione criminale dove i capi delle singole consorterie, dai Pesce, Bellocco e Pisano di Rosarno ai Crea e Franconieri di Rizziconi, dagli Avignone di Taurianova agli Albanese-Raso di Cittanova, dai Mammoliti-Rugolo di Castellecce ai Gullace-Cutellè di Laurena di Borello, riconoscono la suprema autorità in Giuseppe Piromalli, che unisce al suo personale prestigio criminale quello del defunto fratello, don Mommo, estendendo il suo dominio anche al capoluogo reggino tramite l'alleanza con la potente cosca De Stefano". Negli atti della DDA di Reggio Calabria altri passaggi significativi che ricostruiscono gli accertamenti compiuti in merito ai "plurimi omicidi iscritti nella faida di Cittanova tra gli Albanese-Raso-Gullace da un lato e i Facchineri dall'altro... In particolare, si ritengono affiliati tutti i protagonisti della sanguinosa faida di Cittanova: Albanese Francesco, Albanese Rocco e Cosentino Tommaso; Raso Giuseppe, Gullace Carmelo e Bruzzì Camillo; e il principale artefice della faida di Taurianova, Avignone Giuseppe, del quale si segnala altresì "il coinvolgimento... nel processo "dei sessanta" ed in quello relativo ai "fatti di Razzà" (omicidio di due carabinieri in data 1° aprile 1977: v. p. 333 della sentenza 18/7/1985, n.5, cit., n.d.r.), la condanna per altri gravi reati reati, tra cui diverse associazioni per delinquere, il suo proficuo inserimento nei lavori del V centro siderurgico ed in quelli per il raddoppio della linea ferrata Reggio-Villa S.Giovanni. Vicende che -secondo la sentenza in esame-  valgono a riscontrare abbondantemente la indicazione dell'Avignone, da parte di Giuseppe Scriva, quale capo di una delle più temute cosche della piana gioiese" (v. p.500 della sentenza del 12/2/96)".

Antonio Fameli, attivo soprattutto a Loano nel settore immobiliare Il profilo criminale di Carmelo Gullace è conclamato. Appartenente ad una delle più potenti e sanguinarie famiglie della 'ndrangheta. Coinvolto in molteplici omicidi commessi in Liguria, anche di un minorenne. Tra i protagonisti di diversi sequestri di persona, anche nel torinese, tra cui quello di Gatta Marco, sequestrato a Nichelino nel 1979 e rilasciato a Spotorno. Vi sono registrazioni effettuate nel carcere di Torino in cui risulta evidente il coinvolgimento del Gullace in tali azioni criminali. Ma ha sempre goduto di "potenti" protezioni e si è visto assolvere in diversi procedimenti grazie all'esclusione di prove inequivocabili. E' stato soggetto a misure di sorveglianza speciale, all'arresto in Costa Azzurra dove era latitante. Ha subito il sequestro di beni pari a circa 15 miliardi di vecchie lire. Nonostante questo il suo spessore criminale e l'attività continua. Un noto imprenditore di Cittanova, già fermato nel passato per detenzione di armi e già autista della consorte del capofamiglia degli Albanese durante la detenzione, continua a riciclare ed espandere i rapporti "commerciali" tra Piana di Gioia Tauro, Liguria, Piemonte e Lombardia, oltre che svolgere un ruolo di collante con la classe politica calabrese.
E' legato ai Fazzari. Filippo Fazzari è il cognato di Carmelo Gullace. E nel savonese questa è un'altra famiglia criminale potente quanto conclamata. Fazzari ammise che, in concorso con altri, aveva effettuato interramenti di rifiuti tossico nocivi a Borghetto Santo Spirito. Nella cava di Borghetto furono poi rinvenute circa 30.000 tonnellate in 12.500 fusti di rifiuti tossico-nocivi! Tra questi furono rinvenuti fusti di aziende pubbliche, come la Snam, e da aziende private, come la Farmitalia e la Stoppani.

Di lui Cermelo Gullace ci ha parlato anche la collaboratrice di giustizia proveniente dalla famiglia Mamone. Ci raccontava dei legami con le altre famiglie, dei rapporti con la Carige ed altre banche, dei "colletti bianchi" usati per il riciclaggio, dei legami con la massoneria, i politici, eletti ed amministratori pubblici e di società pubbliche. Cose raccontate a noi ed alle Autorità preposte dopo 9 anni di denunce inascoltate fatte, con dettaglio e documentazioni, ai Carabinieri ma che sono svanite nel nulla, evaporate.

Persino sulla questione di Silvio Crescino, indicato dalla collaboratrice di giustizia quale "banchiere" dei Mamone e Gullace e referente per l'attività d'usura, Gullace riesce a dribblare. Silvio Criscino viene arrestato per un giro di usura. Mentre è in carcere avviene una strana "rapina" a casa sua, nella stessa via dei Mamone sul crinale delle alture di Borzoli. Sua moglie dai giornali gli lancia un messaggio, così mentre afferma che "stanno tutti bene" ribadisce che il marito è innocente e non c'entra nulla con quello per cui è stato arrestato. La moglie è Angela Mamone, sorella di Luigi Mamone, capofamiglia, legato attraverso la moglie Alba ai Raso! Il messaggio arriva chiaro e Criscino che è rinchiuso in Carcere: chiede il rito abbreviato così che non passano essere raccolte nuove prove e gli elementi sui rapporti con Gullace non entreranno mai al dibattimento! In questo modo inoltre, se ha già subito un sequestro delle quote intestate alla figlia della torrefazione GEDAL e di svariati altri beni, riduce i danni. La GEDAL sarà "restituita" per una cessione e mai nessuno andrà a vedere le società dei soci comuni che fanno la stessa identica cosa e che hanno il nome praticamente uguale: la GEDAG e la GEDAC. Tutte specializzate in macchinette per il caffé, con una particolarità per la GEDAC: sede e uffici a Genova in pieno centro ma magazzino a Siderno!

Gli ultimi fatti processuali ci dimostrano quanto la forza d'intimidazione della ‘ndrina sia in grado di deviare il corso dei processi. Infatti quello che vedeva i sodali dei Gullace e Fazzari a processo a Savona ha visto, come denunciato dal pubblico ministero - ma anche da noi - l'intimidazione alla collaboratrice di giustizia che così, alla fine, non ha confermato in aula quanto verbalizzato in precedenza. Nulla è valso il fatto che quanto verbalizzato fosse stato riscontrato per vero, la legge del cosiddetto "Giusto Processo", impone che se non sono ri-confernate in aula le dichiarazioni non valgano nulla. Ma anche di questo abbiamo già parlato in un altro dialogo con la collaboratrice.

L'evaporazione di denunce e procedimenti a carico di queste famiglie mafiose e compari sono quindi molteplici, grazie ad ottime protezioni negli ambienti che contano... che permettono, quando non di cancellare tutto, quanto meno di avere una "prescrizione" garantita o... quando proprio non se ne può fare a meno a provvedimenti che vengono, col tempo, disattesi.

 Uno di questi casi è proprio il caso dei Fazzari, legati al Gullace ed alla sua cosca. Non solo in merito alle lentezze che la Procura di Savona si premurò di garantire e che assicurarono prescrizioni salvifiche, ma anche sulla vicenda della Cava, dei sequestri e dei provvedimenti adottati e divenuti definitivi. Andiamo con ordine, passo per passo.

Tra i protagonisti della Rifiuti Connection in Liguria, accanto a lor signori troviamo, nella riviera di ponente, quale regista il faccendiere e massone Federico Casanova (persino uomo che ha avuto importanti incarichi di governo delle Seychelles) che era già stato coinvolto nel 1983 nello scandalo dei petroli. Nel sistema di smaltimento illecito di rifiuti: oltre alla cava Fazzari, troviamo anche le discariche comunali per Rifiuti Solidi Urbani di Tovo San Giacomo, Magliolo e di Borghetto Santo Spirito, l'inceneritore ex Fumeco di Tovo San Giacomo e lo stoccaggio provvisorio, sempre ex Fumeco, di Andora.

Nella discarica di Magliolo, ad esempio, in prossimità di Pietra Ligure, vi è uno dei centri di traffico del Casanova con la Ecosistem, sostenuta dall'allora sindaco Lanfranco Vincenzo (ora vice sindaco!), furono seppellite alcune migliaia di fusti tossici da Filippo Fazzari (reo-confesso).

Analoga situazione in Val Bormida. Qui la mano santa fu posta con l'archiviazione nel 1998. Qui vi erano stati sversamenti di diossina nell'area dell'Acna di Cengio nel suolo dello stabilimento e lungo il greto del fiume, nei carboni attivi del depuratore e dei sedimenti a valle del fiume. Fatto che ha trovato conferma nelle analisi dell'Istituto Superiore di Sanità dell'Ispra. Dalla metà degli anni ottanta, 40 mila tonnellate/anno di rifiuti (il prodotto finito ammontava a 30 mila tonnellate/anno), finivano nelle varie discariche della Val Bormida ed in quella gestita dalla Ecosistem. Dai documenti dell'Acna risultava che i rifiuti venissero inviati in 22 province italiane, in Francia, Romania e Nigeria, nei viaggi delle famigerate "neve dei veleni".

Un altro personaggio di questi traffici è Ferdinando Cannavale, titolare della ditta Trasfemar (50% delle cui azioni era della Contenitori Trasporti - Duvia. Il soggetto, massone e legato alla camorra. Fu arrestato nell'ambito dell'operazione Adelphi che riguardava la Rifiuti Connection campana. Il Cannavale era in affari con i Fazzari ed i Raso-Gullace-Albanese, ma anche legato a politici e ambienti istituzionali vicini al già citato massone Federico Casanova, proprietario dell'impianto di incenerimento Fumeco con Udo Neerfeld, per la regione del traffico illecito dei rifiuti della piana di Alberga.

La Duvia infatti per i propri affari si avvale tramite la propria Contenitori Trasporti della società di brokeraggio Ekoground, in affari con la Fumeco, e protagonista del traffico di rifiuti con la Nigeria, attraverso la rete di società italiane ed estere di trasporto ed intermediazione che venne alla luce con lo scandalo delle "navi dei veleni" in cui si trovavano coinvolti Ambrosini, Bertacin, Pent, Raffaelli e l'avvocato genovese Benito Traverso.

Duvia gestisce anche la discarica di Valle Scura a La Spezia, insieme a Termomeccanica e con De Bartolomeis srl (quest'ultima società di ingegneria impiantistica, orbitante nell'area DS) e gestisce la bonifica (chiamiamola così!) e riconversione dell'area IP nel centro di La Spezia.
I legami politici di Duvia si sono evidenziati con i contributi ai partiti che contano a livello locale e regionale.

La Jolly Rosso della flotta Messina Ulteriore tassello dei traffici è senza dubbio quello della società armatoriale dei fratelli Messina, coinvolti pesantemente e ripetutamente nel traffico illecito di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi con l'estero (Libano, Guinea, Somalia) con Jolly Rubino, Jolly Celeste, Jolly Rosso e Jolly Nero.

Come evidenziato dall'ultimo rapporto Ecomafie, i Porti liguri, sono uno dei canali prediletti per le rotte del traffico internazionale dei rifiuti. Tra questi il Porto di Genova Voltri è "leader" nazionale! Già nel 1997, ad esempio, i fratelli Messina ritornano nel Porto di Genova dove il 26 gennaio 1997 vengono rinvenuti dalla Guardia di Finanza 1150 bidoni di rifiuti presumibilmente tossico-nocivi, della capienza di 180 litri l'uno, quattro container, undici cassoni erano conservati senza le prescritte autorizzazioni e le misure di sicurezza antinquinamento sul molo Nino Ronco.

Ora fatta una panoramica per dare l'idea dei legami e della grandezza degli affari, torniamo alla Piana di Albenga ed al savonese dove i dati scientifici, tra l'altro, continuano a confermare un incremento esponenziale di tumori nelle zone inquinate. Torniamo alla Cava dei Fazzari.

La cava Nel 1992 viene scoperto lo stoccaggio di rifiuti tossico-nocivi e ospedalieri della Cava di Pattarello, quella dei Fazzari. Nell'inchiesta venne anche coinvolto l'allora sindaco di Tovo San Giacomo, Eligio Accade.
Francesco e Filippo Fazzari, padre e figlio, come abbiamo visto sono legati al clan della ‘ndrangheta Raso-Gullace-Albanese ed hanno gestito la coltivazione abusiva per 25 anni della cava di Pattatello, che forniva inerti per l'edilizia! Nel 1992 vengono rinvenuti i 20 mila bidoni di rifiuti tossico-nocivi e migliaia di tonnellate di rifiuti speciali. Nella cava si trova anche l'abitazione dei Fazzari, abusiva anche questa! Per 25 anni un'attività sotto gli occhi di tutti (anche della Procura savonese) e nulla si era mosso! Ed è sempre nel 1992 che viene archiviata un inchiesta per un attentato dinamitardo che aveva coinvolto una famigliare di un funzionario della Polizia, nonostante fosse "un gruppo familiare di rilevante caratura criminale, aduso all'utilizzazione di esplosivo e che vede tra i componenti personaggi con precedenti gravissimi, come il plurimo omicidio volontario, il sequestro di persona, ecc.".

Anche le altre autorità regionali conoscevano la situazione ma si mostrano "discrete", per non dire che assecondano chiaramente i loschi traffici. Tra il 1980 ed il 1986 vi furono cinque sopralluoghi a cui seguivano altrettanti e puntuali decreti della Presidente della Giunta per l'ingiunzione del pagamento di circa 117 milioni di lire. Dopo quella data non ci saranno più controlli e nessuno prova nemmeno a riscuotere le sanzioni. L'attività dei Fazzari e sodali può continuare tranquilla. Ma non basta: Temomeccanica riesce a far inserire la cava dei Fazzari, con una variante al Piano Regionale dei Rifiuti, quale sito per le ceneri ENEL (le ceneri cancerogene, radioattive e genotossiche che provengono dalle Centrali di Vado Ligure e Genova), oltre a volerci anche realizzare un depuratore consortile delle acqua dei comuni albenganesi.

I Fazzari vanno quindi a processo per lo stoccaggio abusivo dei rifiuti, il disastro colposo e il tentato inquinamento delle acque di falda. Con loro anche Casanova, che nonostante sia stato visto e segnalato più volte a Finale Ligure, risulta "irreperibile". Il processo va a rilento, la Procura pur avendo sottolineato la pericolosità dei soggetti, lascia scorrere il tempo verso la salvifica prescrizione!

Ma certamente in una terra molto "accogliente" questo non può certo bastare ed allora gli si concede ancora qualcosa. Ai Fazzari, che da quanto si apprende da persone che li conoscono bene, hanno innumerevoli società estere e più precisamente in Spagna, avevano avuto un sequestro, pari a circa 500 milioni di vecchie lire, di mezzi presso l'Aeroporto di Villanova d'Albenga (quello tanto amato da Claudio Scajola, per intenderci). Nonostante che per bonificare la cava dalle sostanze tossico-nocive interrate si sia dovuto spendere denaro pubblico per oltre 20 miliardi di vecchie lire, i mezzi sequestrati gli sono stati restituiti ed in un batter d'occhio sono svaniti nel nulla. Intanto della bonifica è stato incaricata la "Servizi Ambientali", società pubblica, il cui presidente è stato Sindaco di Borghetto Santo Spirito. Prima di lui presidente della "Servizi Ambientali" era Enzo Galliano, della "Dedalo ingegneria" di Savona, che rincontreremo dopo!

Un altro protagonista di questa zona è certamente Verus, Luigi Verus, che operava con il Casanova nella discarica di Magliolo a Cairo Montenotte, protagonista dei fatti gravissimi legati alla vicenda Italiana Coke, che finì con un bel "non luogo a procedere" nella procura savonese. Il traffico e lo smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi degli anni '80 vede il "cartello" del Casanova con, in particolare, Neerfeld e proprio Verus, protanista assoluto. E Verus, con il suo gruppo, di "imprese Eccedile, Verus Luigi, Verus Costrizioni e Stella, tutte riconducibili alla famiglia Verus" si occupa guarda caso di "interventi di edilizia residenziale, artigianale e turistica... tutte le operazioni dell'intero ciclo di esistenza dei fabbricati: dalla realizzazione degli scavi e dei movimenti di terra, alla costruzione, manutenzione, ristrutturazione e adeguamento occupandosi altresì di demolizioni specializzate". Non è un caso che sulle ex cave Ghigliazza, in quella terra di Finale Ligure dove stanno per abbattersi oltre 400.000 metri cubi di cemento,ci sia il loro zampino. Naturalmente la famiglia è protagonista di costruzioni a Tovo S.Giacomo, Toirano, Ortivero, Magliolo, Gerlanda, Albenga, ma anche Loano e Pietra Ligure.

Ma il savonese è anche il territorio dove opera la famiglia mafiosa dei Fotia, citata anche questa più volte in atti dell'Antimafia. Ora è attiva, attraverso gli eredi, con la Scavo-Ter di Savona, ultimamente impegnata nei lavori per il più che famigerato Porto di Imperia, benedetto dai due Claudio, Burlando e Scajola. Un mostro che snaturerà il golfo: 1440 posti barca, 112 appartamenti che con una bella variante sono destinati ad aumentare, negozi, attività artigianali. Qui la regia è della società "Porto di Imperia" dove il Comune siede insieme all'Acquamare di Francesco Bellavista Caltagirone e l'Imperia Sviluppo. Curiosa è la compartecipazione nella società Imperia Sviluppo  del Pietro Isnardi, consuocero di Alessandro Scajola (fratello del Claudio) e che con questi siede poi nel CdA della Carige! Nella stessa troviamo anche Beatrice Cozzi Parodi, Riccardo Guatelli ed Emilio Mancinelli. E se guardiamo meglio il Porto di Oneglia dove abbiamo la "Porto di Oneglia spa" ritroviamo gli stessi personaggi del porto turistico di Porto Maurizio: il Caltagirone, la Cozzi Parodi ed il buon Pietro Isnardi. Ma qui, adesso, ci fermiamo per non allontanarci troppo dal savonese!

Si potrebbe andare avanti e parlare della discarica di Val Maremola, in merito alla discarica di Magliolo (quella vecchia e quella nuova), o a Savona con la discarica di Bossariono... dove l'ex assessore all'Ambiente della Regione (e poi indagato per fatti di corruzione, Nicolò Alonzo, e quello provinciale, Carlo Giacobbe (ora Sindaco di Vado Ligure, grande sponsor della "piattaforma" alla faccia del volere nettamente contrario dei cittadini) volevano indirizzare i fanghi del cromo esavalente! Quest'ultima discarica di proprietà di Marino Bagnasco, scarica direttamente il percolato nel depuratore di Savona. Il controllore dei percolati? Sempre lo stesso Bagnasco. Il signore ha un figlio, Maurizio è socio in tutte le attività paterne, ma anche inquisito dal Gip di Palermo, per complicità con il mafioso Di Palma, il quale venne arrestato a Genova nel 1995, nell'ambito di un'inchiesta su mafia e smaltimento, illegale, di rifiuti tossico-nocivi!

Ma non vogliamo disperderci troppo... quanto basta per capire quanto la Liguria sia terra di consistente attività delle mafie. Infatti secondo l'ultimo dato disponibile dal Ministero degli Interni, del 1999, risultavano in allora già 1.000 gli affiliati alle mafie in Liguria, con 35 cosche attive! Da allora gli affari della Mafia spa in Liguria sono notevolmente aumentati e intrecciati sempre di più con quelli della criminalità economica. Il riciclaggio e le partite di giro con società estere, prevalentemente site nei paradisi fiscali, è stato senza dubbio il settore economico dove la crescita ha avuto incrementi esponenziali, in un infiltrazione senza più massiccia nell'economia legale.
Gino Mamone e Massimo CasagrandeLe ultime indagini delle Procure hanno evidenziato quanto sia ampia la zona grigia che protegge e garantisce protezione e affari, anche con una pesante infiltrazione negli appalti e nelle concessioni pubbliche. Ci sono noti avvocati, come ad esempio Massimo Casagrande, per quanto concerne le indagini che coinvolgono i Mamone ed altre famiglie calabresi, o Francesco Lima, per quanto concerne la potente federazione criminale guidata dai Piromalli, come anche funzionari di banche, tra cui la Carige che ritroviamo spesso in questo viaggio (che abbiamo già incontrato sia nell'inchiesta sulle scalate bancarie dei "furbetti" sia per i legami fortissimi con l'Opus Dei, lsia anche perchè è la banca dove dominano gli Scajola), ed amministratori pubblici di entrambi di schieramenti politici, di piccoli comuni, come di più grandi enti e società pubbliche.

E' quindi evidente l'asse massonico-politico-mafioso che è operante (e imperante nonostante il silenzio) in Liguria. Un intreccio che coinvolge e condiziona l'economia e la vita della regione. Restando nel savonese e soprattutto nella Piana di Albenga vediamo un altro tassello: quello delle speculazioni e del cemento. Anche qui la commistione politica-affari (se così si possono chiamare!) è lapalissiana e solo una Procura perennemente "in sonno", come quella savonese, può lasciarseli sfuggire.

 Partiamo dal levante della provincia di Savona. Celle Ligure. Qui, se circa una decina di anni fa, la cosca dei Piromalli, con i suoi sodali, aveva tentato di prendere in mano l'Ipocampo, la società dei fratelli Guarnaccia, ‘ndranghetisti, ha trovato una Amministrazione comunale plasmabile ad ogni richiesta. Parliamo dell'appalto per il pennello Buffou, assegnato alla società Co.For. srl - già e nuovamente sottoposta a sequestro giudiziario su iniziativa della DDA di Reggio Calabria e della DIA -. La Co.For.La Co.For all'opera a Celle Ligure ha partecipato ad una gara pubblica per la realizzazione via mare di un pennello, secondo un preciso progetto con tanto di indicazione di modalità e tipologia di materiali da utilizzare. La Commissione di Gara, presieduta dal funzionario comunale, responsabile del procedimento, Franco Zunino (ora promosso Assessore all'ambiente della Regione con la Presidenza di Claudio Burlando), assegna la vittoria alla Co.For. che subito comunica alla responsabile del procedimento di non poter realizzare l'intervento via mare, perché sprovvista dei mezzi, comunicando quindi che procederò alla realizzazione dell'opera via terra. Fatto inaccettabile, non solo perché i costi con tali mezzo sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli del progetto andato in gara, ma anche perché va a violare gravemente la regolarità della gara stessa. Il Comune accoglie incondizionatamente la modifica comunicata dalla Co.For, come accoglie, via via, ogni richiesta di maggiori finanziamenti, ed evitando di sollevare la pur minima obiezione rispetto a modalità e materiali difformi da quelli indicati nel progetto. Davanti a questo la Giunta guidata da Remo Zunino non chiede i danni alla Co.For o al funzionario comunale che ha accontentato gli appetiti della società calabrese, bensì con chi ne parla e denuncia! La cosa diviene ancora più curiosa quando le stesse accuse alla Amministrazione di Celle Ligure le muove, nell'ottobre scorso, anche l'Autorità di Vigilanza... ed il Sindaco ribatte, quando gli si domanda di questo che loro sono onesti e bravi amministratori! Ma d'altronde non ci si può aspettare molto da un Comune in cui l'ex Sindaco Renato Zunino, uomo di punta dei DS (ora PD) di Savona, ma anche delle Coop e di Unipol, è decaduto dalla carica per una condanna, nel 1992, per abuso d'ufficio e omissione in atti d'ufficio relativamente a concessioni edilizie illegittime. Doveroso anche segnalre che la Co.For. già che era salita si è anche deidicata a contestatissimi lavori anche Cogoleto e Albissola!

Ed a Celle Ligure pariamo anche perché qui a farla da padrone è Pietro Pesce, il costruttore di Cogoleto (la stessa cittadina della provincia di Genova scelto dalla Co.For per la propria sede ligure), che è entrato nell'inchiesta della Procura di Milano per gli "affari" liguri di Gianpiero Fiorani, in quanto socio degli uomini del "furbetto" di Lodi, i Marazzina della PMG. Pesce con I box del rilevato ferroviario di Celle Ligurela Ligurcelle Immobiliare (LCI srl) acquisisce dalla Metropolis (ovvero dalle Ferrovie) una palazzina di appartamenti davanti alla stazione, in palese violazione delle leggi che garantivano il diritto di prelazione ai residenti della stessa ed in palese contrasto con la procura a vendere rilasciata alla Metropolis. Il progetto della nuova costruzione (appartamenti e box auto) è della "Dedalo ingegneria" di Savona. L'Amministrazione comunale plaude all'opera del Pesce e nulla valgono le pesanti irregolarità progettuali (vengono fatti risultare volumi inferiori rispetto a quelli che verranno realmente edificati) e le violazioni a vincoli normativi ed urbanistici. Intervengono i NOE, interviene la Guardia di Finanza, interviene persino la Procura di Savona che ordina per ripetutamente il sequestro del cantiere. Niente da fare: il Comune tira dritto e modifica addirittura per tre volte il PUC al fine di far superare al Pesce i sequestri. Nulla valgono nemmeno le sanzioni per gli altri illeciti arrivate perché il buon Pesce con la LCI srl incassava circa il 30% delle vendite in nero! Sempre a Celle Ligure Pesce è protagonista di altre opere con l'amministrazione comunale e di fatto il Bilancio della LCI srl vede proprio Celle Ligure come unico Comune citato negli affari.
Qui a Celle, con il progetto del Rilevato Ferroviario abbiamo rincontrato la "Dedalo ingegneria". Qui si occupava della progettazione ed in questa anche della deviazione del rio sotterraneo che il Comune ha autorizzato senza porre onere alcuno alla LCI srl. Ora vi è qualche problema di necessario adeguamento della rete di scarico delle acque... una cosa che non si poteva immaginare quando si è deciso deviare un rivo in una tubazione che prima raccoglieva solo le acque meteoriche! E così il Comune di Celle Ligure deve spendere circa 900.000,00 euro di soldi pubblici per l'adeguamento e indovinate chi ha fatto lo studio per i lavori? La "Dedalo Ingegneria" di Savona!

[lo speciale su Co.For e Rilevato Ferroviario - clicca qui]


Luigi Gambino, Sindaco di Arenzano Ma si farebbe un torto a Pesce a non ricordare che è anche indagato a Genova, per abusi edilizi a Cogoleto. L'indagine lo vede coinvolto con funzionari comunali e alti per circa 200 concessioni edilizie. E Cogoleto è anche la "patria" politica di uno dei più fedeli uomini di Claudio Burlando, Luigi Cola, dopo una lunghissima esperienza da Primo cittadino è ora approdato nel Consiglio Regionale. Questo comune non è del savonese, ma della provincia di Genova; ne parliamo perché qui in vista della grande speculazione edilizia nell'area dell'ex Ospedale psichiatrico, vi è la Stoppani, ovvero la "fonte" del cromo esavalente che ha devastato mezza Liguria. Infatti la sostanza cancerogena, della cui bonifica si è occupata la Eco-Ge dei Mamone, non solo in buon parte è stato trovato nascosto nell'area Stoppani, ma è arrivato ovunque. Cromo esavalente è stato rivenuto a Voltri durante il riempimento a mare per l'allargamento del Porto, è stato trovato in quantità pericolose nella sabbia della spiaggia del pennello Buffou a Celle Ligure, è stato ritrovato nella discarica di Molinetto tra Cogoleto ed Arenzano (il cui Sindaco, Luigi Gambino, è molto vicino ai Mamone secondo le indiscrezioni relative all'inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso) ecc ecc.
Ma a Cogoleto troviamo anche un area comune a Pietro Pesce ed ai Nucera, quella dell'ex Tubighisa, che è, in piena coerenza con il Partito del Cemento, oggetto dell'ennesima speculazione edilizia (i capannoni dell'ex area industriale sono pari a 65mila metri cubi), anche qui voluta da Fiorani con i suoi più cari compagni di merenda.

Alberto Teardo Dei Nucera abbiamo già parlato recentemente e possiamo quindi essere più sintetici. L'impero è iniziato con il vecchio Giovanni, uno dei più fedeli uomini di Alberto Teardo, e prosegue oggi con Andrea. Una famiglia tutta "Squadra e Compasso"... costruttori nati... già con il grembiulino per non sporcarsi. La principale società è la GEO srl, amministrata dall'architetto Andrea Nucera, ma che risulta di proprietà di società in terra straniera (Lussemburgo). "Loro, qui, sono il mattone per eccellenza. Alassio, Albenga, Ceriale Finale, Spotorno, Andora, Varazze, Cairo M., Vado, Noli, Borgio Verezzi, Albissola... ma anche nell'imperiese e nel ponente della provincia genovese, come abbiamo visto a Cogoleto. Se a loro aggiungiamo gli altri "noti" dell'Alfa Costruzioni della famiglia del teardiano Avv. Barbano e quella dell'altro "esecutore" di interessi lodigiani, Pietro Pesce, raggiungiamo pressoché la totalità delle colate di cemento che stanno devastando il territorio."
Alberghi, residence, appartamenti, villette, centri commerciali, box, impianti per sport, ma anche trasporti, agricoltura, nel savonese significano GEO srl, alias Nucera!

Ci possiamo spostare poi a Ceriale, su cui abbiamo già parliamo "dell'area T1. Qui ci sarebbe dovuto essere anche come socio il senatore forizista Luigi Grillo. La speculazione che il Comune di Ceriale si presta ad approvare definitivamente è sotto gli occhi di tutti e rappresenta una minaccia per l'interesse pubblico che rischia di assumere proporzioni devastanti. Qui se è già curioso il fatto che il costo di un box auto è calcolato al medesimo modo delle abitazioni, diviene ulteriormente preoccupante il fatto che è la società costruttrice a raccogliere le domande per gli alloggi di edilizia convenzionata e non il Comune. Non solo: come viene segnalato in un articolato esposto presentato alla Procura savonese (che sembra restare sempre "in sonno"), sembra che alcuni contratti/atti di impegno per l'acquisizione siano stati stipulati prima del 10.07.2007, quando la GEO srl ha depositato la documentazione; fatto che indica il non rispetto della normativa che prevede che sia il Comune ad indicare gli aventi diritto alle acquisizioni! Ma non basta. Anche in merito alla messa in sicurezza del Rio Torsero ci sono aspetti altamente preoccupanti. Si segnala soltanto che la società incaricata dal Comune di Ceriale per le verifiche sulla questione è la "Dedalo ingegneria""
Per non lasciare dubbi e perché nessuno possa dire di non saperlo, riportiamo - e considerando che l'Amministrazione comunale dopo il rinvio dell'ultimo consiglio ha deciso di riconvocarsi la prossima settimana per dare il via libera alla Convenzione con i Nucera - anche il passaggio contenuto negli atti della Procura di Milano per l'inchiesta sulle scalate dei "furbetti" troviamo tanta Liguria: "In data 26 novembre, il custode giudiziario ha ricevuto comunicazione che, il 19 novembre 2007, quindi dopo l'esecuzione del sequestro del 12.11.2007 (eseguito il giorno successivo), gli amministratori della PMG avevano stipulato un preliminare di vendita degli immobili di proprietà della società. Controparte di tale contratto è GEO srl. Il prezzo stabilito è di 30 milioni di euro, notevolmente inferiore al valore commerciale dei beni, così come stimato da CBRE su incarico della Banca Popolare spa. La società promissaria acquirente, GEO srl, è posseduta quasi interamente dalla lussemburghese GEO LUXEMBOURG s.a., che detiene 3.960.000,00 euro del capitale sociale pari a 4 milioni; i rimanenti 40.000 euro sono posseduti dalla PAIM srl, società controllata interamente dalla lussemburghese HOSTCARE INVESTIMENT s.a.""

Ma a Ceriale abbiamo scoperto molto su questi soggetti. Infatti poco distante dalla sede del Comune vi è la palazzina dell'Immobiliare "Borgo Braia srl" i cui soci - attraverso varie società - sono i Nucera e l'amministratore è Andrea Nucera. Questa è una costruzione abusiva. Appartamenti e box auto mai finiti. Nel 2001 è scatta la contestazione per gli illeciti con tutti i provvedimenti dell'Autorità. E Andrea Nucera cosa ha fatto? Se ne è letteralmente fottuto ed ha proseguito sulla strada: scritture private di compravendita che rimandavano a successivo atto notarile, con cui lui incassava ben più del 50% dagli ignari acquirenti, e consegnava le chiavi. Oggi i box sono una giungla, inutilizzabili ed incompleti, al posto dell'ascensore ci sono dei ponteggi, gli impianti sono da finire e pur essendoci i contatori Enel i condomini devono comprare la luce dal Nucera, perché questi - essendo la struttura abusiva, senza abitabilità - non possono essere allacciati! Ci rendiamo conto? Pensionati e famiglie hanno dato i loro risparmi per comprare una casa e questo è quello che hanno ricevuto... una truffa! Infatti il buon Andrea Nucera ha versato solo il giorno 11 agosto 2008 (ovvero prima che il Comune si riunisse per deliberare sulla T1!) la sanzione pari a 431.026,97 euro. Ma non basta ancora: lo stesso ha provveduto a inviare lettera agli acquirenti che ancora aspettano di vedere quello che hanno pagato anni ed anni addietro, in cui gli chiede di fargli un bonifico per la quota spettante della sanzione!!! Ha venduto una cosa abusiva e ora vuole anche che gli ignari acquirenti paghino per lui la sanzione! Meglio di un film di Totò... non c'è che dire! Resta solo una cosa da aggiungere: in questa operazione il Nucera aveva un partner finanziario: la Carige, partner che ritroviamo spesso con i Nucera!


E questa è solo una delle tante storie che in molti cittadini ci hanno raccontato a Ceriale, peccato che l'amministrazione comunale continui a far finta di non sapere chi sono e cosa fanno i Nucera, tanto da voler rapidamente approvare la convenzione con la GEO srl per la T1 dove figuriamoci cosa possono combinare (visto il precedente di una palazzina!) realizzando alberghi, negozi case in edilizia convenzionata per oltre 60.000 metri cubi!
Abbiamo già visto Albenga "dove vi è la prova provata della commistione pubblico-privato. Nella società Progetto Ponente, la promotrice del progetto delle orripilanti torri, troviamo l'Arte (società pubblica, l'ex I'Istituto per le Case Popolari) e la GEO srl, con tanto di firma griffata per nascondere l'orrendo!"
Infatti il rapporto Nucera ed Arte è un rapporto ormai storico. Tra gli altri geometri dell'Arte vi è anche il geom. Noli, che lavorava per i Nucera nella bonifica della Cava dei Fazzari (il cui incarico fu assegnato con trattativa privata dalla Prefettura per un importo di circa 7 miliardi di vecchie lire).
Le costruzioni Nucera però piacciono agli amministratori di centrodestra ed a quelli di centrosinistra, probabilmente è il tipo di calcestruzzo usato che "lega" gli amministratori... una sorta di proposta che proprio non si può rifiutare!

Enzo Galliano, della Dedalo e consulente dei Comuni Ma ora, per chiudere  spostiamoci sull'altra società che abbiamo visto ricorrere spesso, la "Dedalo ingegneria" di Savona. Questa rappresenta un train d'union perfetto tra Pubbliche Amministrazioni e Privati in affari con le pubbliche amministrazioni, in uno straordinario conflitto di interessi che fa persino impallidire lo studio di architettura che a Celle Ligure si è occupato prima del progetto di cementificazione dell'area ex Cinema Giardino (bloccato dal TAR!) redatto conto della LCI srl di Pesce e poi della variante al PUC per conto del Comune e finalizzata a rendere legittimo il progetto illegittimo!

Infatti tra i loro clienti ci sono tutti, entrambe le controparti di molteplici operazioni, quella pubblica e quella privata. Troviamo i Comuni di Celle Ligure, Finale Ligure, Varazze, Quiliano, Cairo Montenotte, Vado Ligure, Albissola Marina, Borghetto Santo Spirito, Ceriale, Savona... e poi l'Arte, la Pietro Pesce spa (che controlla la LCI srl), la Metropolis, l'Alfa Costruzioni della famiglia Barbano, Orsa 2000, la Coop Liguria. Ecco qui che ti ritrovi ad esempio molte controparti (si fa per dire) pubbliche delle società dei Nucera, di Pesce e Barbano e le società private degli stessi o quantomeno i loro soci! Sono davvero straordinari! Ci sono tutti... anche la potentissima Coop Liguria e la Orsa 2000 che non ha nulla a che fare con l'ecologia o l'astrologia, ma è la società figlia del "fallimento perfetto" che portato alla speculazione dei nuovi grattaceli nel Porto di Savona!

Ma d'altronde in Liguria i conflitti di interessi sono la vera spina dorsale della gestione della cosa pubblica, eternamente piegata agli interessi privati, degli "amici degli amici". Per non andare troppo distanti e restare nel savonese, basta ricordare il Presidente della Provincia, Marco Bertolotto, che da Sindaco ha reso edificabili i suoi terreni per guadagnarci bene! Ma non solo: supremo è l'esempio di Carlo Ruggeri, ex sindaco di Savona, eCarlo Ruggeri, prima coop, poi Sindaco ora Assessore all'Urbanistica regionalex dirigente della Coop ed ora assessore regionale all'Urbanistica nella Giunta di Burlando; è un fenomeno... ci teneva davvero tanto ai suoi progetti che li ha seguiti tutti: li ha presentati come Coop, li ha approvati come Sindaco ed dopo li vaglia definitivamente in Regione! Ma vediamo anche l'esempio dei piccoli comuni, Borghetto Santo Spirito. Uno dei principali costruttori (che si è occupato della zona C1, ovvero una cementificazione di circa 100.000 metri cubi) dal 1998 è anche assessore ai Lavori Pubblici del Comune. Immaginatevelo, Angelucci Bruno, davanti ad un bello specchio nel suo ufficio che da assessore si impone maggiori opere di urbanizzazione e vincoli nella sua altra veste di costruttore... è straordinario! E pensate all'Assessore Personale, Orzelli Antonio, che ha piazzato, con concorso - per carità! -, il cugino De Crescenzo quale Capo Area del Comune nel settore Ambiente e la moglie del De Crescenzo (alias il cugino) quale Capo Area del Comune nel settore Ragioneria!

E qualcuno può ora onestamente pensare che con questa realtà le mafie trovino ostacoli per infiltrarsi e radicarsi in questa terra, proliferando nei loro affari criminali e nell'aggressione all'economia legale con le ingenti risorse che riciclano? Qualcuno può quindi stupirsi se ci sono professionisti onesti che vengono minacciati perché non falsificano i dati dei progetti? Qualcuno può stupirsi se qualche volta ci scappa un morto ammazzato - per suicidio o incidente naturalmente! -? Qualcuno può stupirsi che nel momento in cui qualche affare viene messo in discussione e si rompa quella cappa di silenzio ed omertà che ormai si è diffusa ampiamente nella terra ligure, accadano "episodi sgradevoli"? Qualcuno può ancora stupirsi se accadono agguati di chiaro stampo mafioso come quello di Toirano e per cui chiediamo con fermezza che si indaghi nell'ambiente massonico-mafioso?

Per chiudere riproponiamo ancora una volta, il passaggio del libro-inchiesta "Il Partito del Cemento", di Marco Preve e Ferruccio Sansa, in cui il giudice Anna Canepa, con un lunga esperienza nella DDA, lancia un forte allarme, rimasto, naturalmente, inascoltato. ""Il dato più allarmante, per il pericolo di commistioni e contaminazioni, è l'espansione della dimensione affaristico-corruttiva di questi gruppi in attività economiche legali ovvero una contiguità con ambienti imprenditoriali e finanziari della regione...L'assoluto progressivo degrado del Ponente ligure, la sua costante meridionalizzazione nel modo di interpretare la Pubblica Amministrazione come approccio o meglio come mancanza di approccio etico ha portato sicuramente da un lato povertà culturale, e dall'altro grande spregiudicatezza. Non si deve dimenticare a proposito, la vicenda Teardo... E' importante non dimenticare che Criminalità Organizzata non è solo violenza, estorsioni, omicidi, ma è soprattutto, nelle realtà come la nostra, penetrazione nella economia legale e nel mercato attraverso il riciclaggio del denaro; ed è bene ricordare che attraverso lo strumento dell'appalto e soprattutto del subappalto che la economia legale viene pesantemente infiltrata e condizionata da quella illegale. E quindi "conclude" quella colata di cemento che con la benedizione trasversale di tutte le forze politiche sta per abbattersi sulla Ligura, in particolare attraverso la costruzione dei porticcioli turistici e degli insediamenti connessi, e che dovrebbe essere oggetto di grande preoccupazione, per non dire allarme."