Salvatore Ligresti (e Firenze)

Salvatore Ligresti (e Firenze)

Giovedì 30 Agosto 2007 01:00 Roberta Anguillesi
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In odore di mafia da sempre, amico intimo dei potenti , dalla democraziacrisitna al psi, finisce in carcere per l'inchiesta "mani pulite" e sconta 2 anni e 4 mesi affidato ai servizi sociali. Cementificatore indomito di lui si sa che passava le mazzette direttamente a Craxi propria manu e che è stato più volte salvato dalle grandi banche, prone la potere politico.Il suo ex rivale in affari Berlusconi lo nomina nel luglio 2004 amministratore delegato della Rcs Media Group, che controlla il Corriere della Sera, guarda caso...


"Nato nel 1932 a Paternò, in Sicilia, da famiglia agiata, ha frequentato il liceo classico e poi l'università a Padova, dove ha conseguito la laurea in Ingegneria. Negli anni '50 si trasferisce a Milano e si lega a Michelangelo Virgillito e Raffaele Ursini, originari anche loro di Paternò. Gli insegnarono il "corsarismo" in finanza tanto che il giovane Ligresti superò il maestro e "rilevò" da Ursini il primo pacchetto di azioni Sai. Avrebbe dovuto essere una vendita simulata, ma Ligresti sostenne di aver regolarmente pagato e una sentenza gli diede ragione. La sua fortuna crebbe rapidamente tanto che negli anni '80.Ligresti era l'immobiliarista più potente di Milano. In questi anni acquista a destra e a manca quote azionarie di società di gran nome come Cir, Pirelli e Montedison. Sotto l'ala di Cuccia e di Craxi entra in Mediobanca.
Nel 1986 scoppia lo scandalo delle aree d'oro:viene indagato per corruzione, ma alla fine se la cava con piccole condanne per abusi edilizi.
Il 16 luglio '92 finì a San Vittore. Dopo quattro mesi mise a verbale una deposizione fiume che consentì ai magistrati di arrivare a Craxi. I guai seri arrivarono con l'inchiesta Eni-Sai, coimputati l'ex finanziere Sergio Cusani e lo stesso Craxi. Altre vicende giudiziarie le ha chiuse col patteggiamento: quelle per le tangenti per i piani edilizi di Pieve Emanuele e per l'ampliamento del palazzo di giustizia di Milano e il processo per la svendita del patrimonio immobiliare dell'Ipab.
Proprio grazie agli stretti rapporti con il mondo della politica e ai molti favori ricevuti da quello bancario, Mediobanca in particolare, nel luglio 2001 tenta una prima scalata ai vertici della Montedison in quel momento oggetto del desiderio della Fiat per l'acquisto della quale aveva lanciato un'Opa (Offerta pubblica d'acquisto). Grazie alla sua compagnia di assicurazioni, la SAI, acquista un primo 6,7% di Fondiaria, la compagnia d'assicurazioni fiorentina controllata proprio dalla Montedison, con l'impegno di rilevarne un ulteriore 22,2%. Dietro alle quinte la direzione di Mediobanca che, in quel momento grande nemica della Fiat, vuole impedire a tutti i costi che gli Agnelli si impossessino di Fondiaria.
Inizialmente stoppata dall'organismo di controllo della Borsa (Consob), secondo la quale per l'acquisto di Fondiaria occorre essere più trasparenti lanciando un'Opa sul 100% del capitale, Ligresti è a questo punto costretto a cercare una strada alternativa che trova grazie all'aiuto del gruppo di banche Jp Morgan Chase, Interbanca, Mittel e Commerzbank guidate dal finanziere Francesco Micheli, che compra il pacchetto di Fondiaria per poi rigirarlo alla SAI. Si è venuto così a costituire il binomio societario SAI-Fondiaria che, se affiancato alle Generali, già nell'orbita di Mediobanca, è un colosso nel campo assicurativo." (dal )

Finita la stagione Berlusconiana e ricominciata la stagione consociativista Ligresti ha trovato nuovi amici nel CENTROSINISTRA D'ALEMIANO che governa Firenze ottendo un'area (la storica piana di Castello) su cui costruire come e quanto vuole in cambio di perversi , varie e sopratutto tenere le mani sopra , sotto e dentro la città. L'accordo storico tra Domenici e Ligresti è stato firmato dalla figlia di questo, perchè purtroppo lui è interdetto dai pubblici uffici , da tutti meno che da quello del sindaco di Firenze. (r.a)